Gender
Gli antropologi cancellano una conferenza che afferma l’esistenza dei due sessi: «transfobia»
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
L’American Anthropology Association, insieme alla sua controparte canadese, ha annullato una presentazione alla conferenza di novembre a Toronto perché i relatori intendevano affermare l’esistenza di due sessi.
Organizzato da Kathleen Lowrey, dell’Università di Alberta, l’evento era intitolato «Let’s Talk About Sex: Why Biological Sex Remains a Necessary Analytic Category in Anthropology» («Parliamo di sesso: perché il sesso biologico rimane una categoria analitica necessaria in antropologia»).
Erano previsti diversi relatori, ma il panel è stato improvvisamente rimosso dal programma della conferenza.
Perché? I due gruppi organizzatori hanno rilasciato una dichiarazione ai media dal titolo «Non c’è posto per la transfobia nell’antropologia». Hanno affermato che la sessione non era stata annullata perché gli organizzatori volevano escludere gli studiosi dissenzienti, ma perché l’idea era chiaramente mal informata e sbagliata.
«La sessione è stata respinta», hanno detto, «perché si basava su presupposti contrari alla scienza consolidata nella nostra disciplina, [ed era] strutturata in modi che danneggiano i membri vulnerabili della nostra comunità».
Inoltre, affermano gli organizzatori, «in tutto il mondo e nel corso della storia umana, ci sono sempre state persone i cui ruoli di genere non si allineano perfettamente con la loro anatomia riproduttiva. Non esiste un unico standard biologico in base al quale tutti gli esseri umani possano essere ordinati in modo affidabile in una classificazione binaria di sesso maschile/femminile».
La cancellazione, ampiamente riportata, ha suscitato indignazione e sconcerto. Anche Elon Musk ha lasciato un commento su X (ex Twitter).
????BREAKING: The @AmericanAnthro and @CASCATweet have just issued a statement on their decision to cancel a panel at their annual meeting about the reality and importance of biological sex in anthropology research.
The statement accuses the panel of "transphobia," and asserts… pic.twitter.com/nbuUAfx1mO
— Colin Wright (@SwipeWright) September 28, 2023
IRE (la Fondazione per i diritti e l’espressione individuali) ha pubblicato una lettera aperta di decine di eminenti studiosi, tra cui Steven Pinker di Harvard e Robert P. George di Princeton. Hanno affermato: «la cancellazione di questo panel invia un messaggio agghiacciante a tutti gli scienziati sociali: il dibattito accademico su questioni complesse di sesso e genere non è più libero».
La bioeticista Alice Dreger, esperta di questioni intersessuali, ha sostenuto la causa della libertà di parola in un guest post su Retraction Watch:
«”Peccato cardinale” è una scelta di linguaggio appropriata qui, perché Pérez e Heller lavorano su un dogma così pesante che è degno del Vaticano. Si comportano come se ogni volta che qualcuno considera le categorie di maschio e femmina degne di studio, dovesse negare l’esistenza di persone trans, di genere non binario e intersessuali. È semplicemente stupido. È come dire che non si possono paragonare mandarini e pompelmi perché esistono anche i tangelo [ibrido tra mandarino e pompelmo, come il mapo, ndt]».
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Gender
Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»
Un recente rapporto indica un calo nell’identificazione transgender tra i giovani americani, dopo il picco registrato durante l’amministrazione Biden.
Il rapporto, intitolato «The Decline of Trans and Queer Identity among Young Americans», redatto dal professor Eric Kaufmann, analizza i dati di studenti universitari negli Stati Uniti attraverso sette fonti.
I risultati mostrano che l’identificazione transgender è scesa a circa la metà rispetto al massimo raggiunto nel 2023, passando dal 7% al 4%.
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Tra il 2024 e il 2025, meno studenti universitari del primo anno si sono identificati come «trans o queer» rispetto agli studenti dell’ultimo anno, invertendo la tendenza osservata nel 2022-2023.
Anche l’identificazione come «non binario» (né uomo né donna) è diminuita della metà in tre delle cinque fonti di dati dello studio. L’identificazione eterosessuale è in aumento, pur rimanendo inferiore rispetto al 2020, mentre quella gay e lesbica è rimasta stabile.
«Questo suggerisce che la non conformità di genere/sessuale continuerà a diminuire», ha scritto Kaufmann su X, commentando i risultati, definendo l’identità transgender e queer una «moda» ormai in declino.
«Il calo delle persone trans e queer sembra simile allo svanire di una tendenza», ha affermato, sottolineando che tale cambiamento è avvenuto indipendentemente dalle variazioni nelle convinzioni politiche o nell’uso dei social media, ma con un ruolo significativo del miglioramento della salute mentale.
«Gli studenti meno ansiosi e, soprattutto, meno depressi [sono] associati a una minore percentuale di identificazioni trans, queer o bisessuali», ha aggiunto.
Come riportato da Renovatio 21, gennaio, il presidente Trump – che prima di rientrare alla Casa Bianca aveva promesso di fermare la «follia transgender» dal primo giorno della sua presidenza –ha firmato un ordine esecutivo per vietare al governo federale di finanziare o promuovere la transizione di genere nei minori. «Questa pericolosa tendenza sarà una macchia nella storia della nostra nazione e deve finire», ha dichiarato.
Sono seguiti interventi dell’amministrazione Trump contro il reclutamento di trans nell’esercito (nonché la cacciata dei già recluati) e la partecipazione di transessuali maschi alle gare sportive delle donne. «la guerra allo sport femminile è finita» ha dichiarato il presidente americano.
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Secondo il Williams Institute, il 76% delle persone transgender (circa 2,8 milioni) ha meno di 35 anni, di cui il 25% (724.000) è tra i 13 e i 17 anni. Il rapporto evidenzia che la composizione razziale delle persone transgender riflette quella degli Stati Uniti. Circa un terzo si identifica come donna, un terzo come uomo e un terzo come non binario.
Dal 2022, il Williams Institute stima che il numero di persone transgender sia cresciuto da 1,6 milioni a 2,8 milioni, un aumento del 75% in tre anni.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa uno studio dell’ente americano Public Religion Research Institute (PRRI) aveva rivelato che più di un americano su quattro (28%) di età compresa tra 18 e 25 anni, nota come Generazione Z, si è identificato come LGBT.
La «moda» ora può essere finita. Tuttavia, ci chiediamo: quale ne è stato il prezzo?
Quanti ragazzi castrati per sempre? Quante ragazze mutilate dei seni? Quanti adolescenti intossicati di steroidi sintetici? Quante famiglie lacerate e distrutte?
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