Epidemie
Il CDC avverte che il vaiolo delle scimmie potrebbe tornare con i festival estivi LGBT
L’ente per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti (CDC) hanno emesso un avviso secondo cui gli episodi di infezioni da vaiolo delle scimmie potrebbero aumentare nei prossimi mesi poiché i festival LGBT attirano grandi folle.
Nella sua valutazione del rischio del 17 maggio, il CDC ha avvertito che esiste un rischio «sostanziale» di nuove epidemie di vaiolo delle scimmie negli Stati Uniti, dato il recente aumento dei casi a Chicago, iniziato a metà aprile. Al momento, gay, bisessuali e altri «uomini che hanno rapporti sessuali con uomini» (chiamati, oramai anche in Italia, con l’acronimo, MSM) rappresentano la maggior parte dei casi di vaiolo delle scimmie negli Stati Uniti.
«Il rischio di focolai potrebbe aumentare ulteriormente poiché le persone si riuniscono questa primavera ed estate per festival e altri eventi con un alto potenziale di contatto pelle a pelle o maggiore attività sessuale», scrive l’ente per il controllo delle epidemie. «I grandi raduni sono stati una fonte significativa di esposizione e diffusione geografica di mpox [il vaiolo delle scimmie, o monkeypox, ndr] nel 2022».
Tra il 17 aprile e il 5 maggio, sono stati segnalati al Dipartimento della sanità pubblica di Chicago un totale di 12 casi confermati e un probabile caso di vaiolo delle scimmie. Tutti i casi riguardavano uomini sintomatici.
Il CDC consiglia quindi ai «MSM» e alle «persone transgender che fanno sesso con uomini» (oramai il discorso pubblico si esprime così) di rimanere aggiornati sulle ultime notizie sul vaiolo delle scimmie.
L’ente sanitario chiede quindi alle persone LGBT di farsi vaccinare nel caso in cui siano a rischio di esposizione al vaiolo delle scimmie, seguire pratiche di sesso e incontri sociali più sicuri ed evitare contatti ravvicinati pelle a pelle con persone che hanno un’eruzione cutanea nuova o inspiegabile.
Attualmente, per il vaiolo delle scimmie vengono raccomandate due dosi del vaccino Jynneos. Secondo il CDC, Jynneos è «altamente efficace» nel prevenire e ridurre la gravità del vaiolo delle scimmie. Tuttavia, il vaccino «non è efficace al 100%». Il CDC si aspetta che i casi dopo la vaccinazione abbiano «malattie meno gravi» rispetto agli individui non vaccinati, sulla base, a quanto dicono, dei dati degli Stati Uniti.
Così efficace, tuttavia, il vaccino per il vaiolo delle scimmie non deve essere, se IL CDC sottolinea anche di aver osservato «una percentuale crescente di individui completamente vaccinati tra i casi negli ultimi mesi, inclusa la maggior parte dei casi in due recenti piccoli cluster a Chicago e in Francia».
«Dato che il vaccino non protegge completamente dall’mpox, è possibile che si verifichi un’ampia percentuale di casi tra le persone vaccinate in cui la copertura vaccinale, ma anche l’attività sessuale, è elevata tra le popolazioni colpite», scrive l’ente sanitario USA.
Secondo il CDC, il vaccino Jynneos previene efficacemente il vaiolo delle scimmie il 95% delle volte, purtuttavia bisogna ricordare che l’efficacia del vaccino non è nota quando si tratta di individui il cui sistema immunitario è stato compromesso. Questo è fondamentale poiché oltre il 50 percento dei casi di vaiolo delle scimmie negli Stati Uniti sono stati tra persone identificate come sieropositive.
Come scrive Epoch Times, sono state segnalate gravi condizioni di salute tra i vaccinati al ritmo di 22 per 1 milione di individui. Tali condizioni includono miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco e pericardite, un’infiammazione del fluido intorno al cuore.
Il documento del CDC pare andare in controtendenza rispetto alla dichiarazione della settimana scorsa da parte dell’OMS, che dichiarava finita l’emergenza sanitaria del vaiolo delle scimmie.
Mentre focolai del morbo apparivano dopo i Gay Pride, l’anno scorso il direttore dell’OMS Tedros Ghebreyesus aveva scavalcato il suo comitato interno OMS per dichiarare il vaiolo delle scimmie emergenza globale. L’ente sanitario mondiale arrivò a prodursi anche nel grottesco suggerimento ai gay di limitare i partner sessuali e di vaccinarsi prima delle parate di orgoglio gaio (vaccino approvato senza studi clinici, con idoneità estesa anche ai bambini), non prima di aver annunciato di voler cambiare il nome al vaiolo delle scimmie, perché a rischio razzismo.
Il 99% dei casi, ammise ad un certo punto la sanità britannica, era costituito da maschi omosessuali.
Nel settembre 2022 a un ragazzo italiano bidosato COVID che era andato in vacanza cinque giorni, fu diagnosticato un triplete: oltre al COVID anche l’HIV e il vaiolo delle scimmie.
Il vaiolo delle scimmie aveva portato alla ribalta casi agghiaccianti e questioni rivoltanti, di cui prima con fatica si era discusso.
Come riportato da Renovatio 21, vi è stato un caso di coinfezione HIV e monkeypox particolarmente impressionante: un uomo con il naso in necrosi. Il paziente, che era andato dal suo medico per la pelle nere sul naso e pustole di pus in tutto il corpo (e in particolare nella zona delle pudenda e sulla bocca) non si era mai testato per le malattie veneree: ha scoperto così di avere l’HIV, oltre che il vaiolo delle scimmie.
Una circolare del ministero della Salute italiana di poche settimane fa stabilisce una precedenza per la vaccinazione anti-vaiolo per le scimmie a «persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».
Una lista dettagliata, anche rivelatrice di alcune cose che non sapevamo.
Da oltremanica era invece arrivata la notizia del primo caso di cane infettato da vaiolo delle scimmie. La bestiola condivideva il letto con una coppia di gay infetti.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2021 il vaiolo delle scimmie fu protagonista di una molto preveggente simulazione organizzata dall’ONG per la minaccia nucleare NTI con l’OMS e l’inevitabile Fondazione Gates.
Immagine di dancetechtv via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Epidemie
Vaiolo delle scimmie, Singapore lancia quarantena in stile COVID e campagna vaccinale
In seguito alla dichiarazione di agosto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del vaiolo delle scimmie – ora chiamato mpox – come «emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (PHEIC)», il ministero della Salute di Singapore (MOH) ha dichiarato il 4 settembre che tutti i medici e le istituzioni sanitarie devono segnalare immediatamente al MOH tutti i casi di mpox. Lo riporta LifeSite.
Il ministero della Salute considera l’mpox «una malattia virale causata da due distinti cladi del virus del vaiolo delle scimmie (MPXV), noti come Clade I e II», con i casi di Clade I considerati più gravi di quelli di Clade II.
I sintomi più comuni dell’mpox sono eruzioni cutanee simili a vesciche e febbre, anche se «possono verificarsi gravi complicazioni o la morte in individui clinicamente vulnerabili».
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Secondo una dichiarazione pubblicata sul sito web del ministero della Salute singaporiano, gli ospedali designati sottoporranno a test tutti i casi sospetti di Clade I identificati dai medici di base tramite test di reazione a catena della polimerasi (PCR) su tamponi di lesioni cutanee per la conferma del virus.
In particolare, è stato notato che non vi sono ancora kit di test rapidi point-of-care sufficientemente accurati nella diagnosi dell’mpox.
Una volta verificato un caso di Clade I, il MOH inizierà immediatamente a mettere in quarantena i contatti stretti del caso in una struttura di quarantena governativa assegnata per 21 giorni. Questa considerevole durata di quarantena è simile ai rigidi protocolli di quarantena di Singapore durante il picco di COVID-19 nel 2021.
«Stiamo monitorando attentamente la situazione con le nostre controparti internazionali e siamo pronti a rispondere con decisione se la situazione dovesse cambiare», ha affermato il ministero della Salute in un comunicato stampa citato da Mothership.sg, un sito di notizie singaporiano.
Inoltre, il governo di Singapore ha autorizzato un vaccino presumibilmente per combattere l’mpox. Noto come Jynneos, questo «vaccino» verrà somministrato a due gruppi, vale a dire gli operatori sanitari a più alto rischio di esposizione all’mpox, nonché i contatti stretti dei casi di mpox (Clade I e Clade II), ha rivelato un comunicato stampa del MOH.
Il dicastero della Salute singaporiano sostiene che questo siero è un vaccino vivo attenuato e ha aggiunto che il Comitato di esperti per l’immunizzazione ha affermato che una singola dose dell’iniezione deve essere somministrata entro 14 giorni dall’esposizione per ridurre presumibilmente il rischio di malattia.
In particolare, il MOH ha reso noto che ai contatti stretti dei casi di mpox verrà somministrato il vaccino mentre sono in quarantena, senza però rivelare se a queste persone verrà data la possibilità di scegliere se sottoporsi o meno alle iniezioni.
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Il ministero della Salute ha affermato che l’attuale fornitura di iniezioni di Jynneos sarebbe sufficiente in base all’attuale strategia di vaccinazione contro l’MPox di Singapore.
«Continueremo a monitorare la situazione e ad adattare di conseguenza la nostra strategia di vaccinazione, man mano che la situazione del vaiolo e le forniture di vaccini si evolvono a livello globale», ha spiegato il ministero della città-Stato del Sud-Est asiatico.
A loro volta, i critici di Singapore si sono affrettati a criticare l’annuncio del governo sul suo approccio alla gestione dell’mpox. Iris Koh, fondatrice del gruppo di Singapore «Healing The Divide» e paladina della libertà medica, ha criticato duramente le “misure draconiane” del governo in un post su Facebook del 5 settembre.
Nel suo post, la Koh ha affermato: «Vorremmo avere notizie dal Ministero della Salute di Singapore. Ciò significa che hanno il POTERE di VACCINARCI in ogni caso se trascorriamo 21 giorni nella struttura di quarantena designata dal governo??? Per favore aiutateci a chiarire quali misure draconiane adotterà il Governo. Sappiamo che, in base all’Infectious Disease Act, è possibile, ma spero che questa NON sia un’ulteriore SCUSA per VACCINARCI CON INIEZIONI SPERIMENTALI di mRNA.
«È contro il codice di Norimberga. Meglio che non mi TOCCHINO» continua la Koh. «Sospetto che questa possa essere un’operazione psicologica. Isolarci per 21 giorni e poi farci cedere ai vaccini… Siete stati tutti avvisati. Dovremmo essere tutti molto preoccupati. Aiutatemi a condividere e a rendere virale, per favore».
Il post di Koh ha ricevuto diverse risposte dagli utenti di Facebook. Una di queste risposte recita:
«Nessun caso del più grave mpox Clade I è stato rilevato a Singapore fino ad oggi. Dal momento che non è stato rilevato alcun caso grave di mpox, perché le persone devono sottoporsi alle iniezioni di mpox? Le iniezioni possono prevenire l’infezione, la trasmissione e le malattie gravi? Se il contatto stretto non ha l’mpox, deve comunque vaccinarsi? Se si rifiutasse di vaccinarsi? Se qualcuno morisse dopo essere stato vaccinato, il MOH sarebbe responsabile? Perché non ci sono altre soluzioni, il MOH in ogni caso inocula solo le persone? Molte persone sono morte a causa del vaccino contro il COVID, il vaccino mpox ne ucciderebbe molte di più? Un buon vaccino è quello che può prevenire l’infezione e la trasmissione».
Durante l’apice della mania del COVID-19, Singapore è stata soggetta a un regime di draconiani lockdown governativi – anche con l’uso di robot per la sorveglianza sociale – e campagne di vaccinazione con i sieri sperimentali.
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Il governo di Singapore ha affrontato duramente la resistenza ai vaccini, non lasciando spazio al dissenso contro la sua narrativa vaccinista.
Nel 2022, i luoghi di culto religiosi, comprese le chiese cattoliche, hanno dovuto implementare le «misure di gestione sicura differenziate per vaccinazione» (VDS) imposte dal governo.
Le persone che hanno scelto di rimanere «non vaccinate» per motivi di salute o etici in merito alle iniezioni di mRNA o non potevano liberamente pregare nei luoghi religiosi come desideravano. Non sono state concesse esenzioni religiose a coloro che hanno espresso dubbi sulla ricezione delle iniezioni derivate da linee cellulari di feto abortito.
Come riportato da Renovatio 21, durante la quarantena COVID la città introdusse etichette elettroniche per controllare gli spostamenti della popolazione messa in clausura.
Particolarmente degna di nota l’implementazione di automi per il controllo fisico delle persone, per esempio per il mantenimento del distanziamento sociale.
Aveva destato stupore, in quei mesi, l’utilizzo di cani robotici della Boston Dynamics nei parchi pubblici singaporiani, sempre con il fine di imporre il distanziamento sociale.
Come riportato da Renovatio 21, le autorità di Singapore arrivarono ad imporre ai non vaccinati di pagarsi le spese mediche.
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Epidemie
Kennedy chiede una «resa dei conti» per i crimini «immorali e omicidi» legati al COVID
RFK Jr: “There still has to be a reckoning” for Covid
“The mainstream media hasn’t caught up with the science, but the science is out there now and it’s devastating.” “Yesterday, the chief attorney for FDA admitted, because he lost a case in court against a doctor, that there… pic.twitter.com/dvLRD6tvAx — Holden Culotta (@Holden_Culotta) August 31, 2024
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Epidemie
Ma il papa si preoccupa del vaiolo delle scimmie perché teme per i suoi cardinali gay?
All’Angelus di domenica scorsa il papa ha parlato di un tema che gli sta a cuore particolarmente: la nuova epidemia di vaiolo delle scimmie.
«Desidero manifestare la mia solidarietà alle migliaia di persone colpite dal vaiolo delle scimmie, che costituisce ormai un’emergenza sanitaria globale» ha detto il Bergoglio dalla finestrella in Piazza San Pietro la scorsa domenica 25 agosto. «Prego per tutte le persone contagiate, specialmente la popolazione della Repubblica Democratica del Congo, così provata. Esprimo la mia vicinanza alle Chiese locali dei Paesi più colpiti da questa malattia e incoraggio i governi e le industrie private a condividere la tecnologia e i trattamenti disponibili affinché a nessuno manchi l’adeguata assistenza medica».
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Ci si può chiedere come mai il romano pontefice tanto si interessi di un tema che sta passando, di fatto, un po’ in sordina, nonostante gli sforzi allarmistici dell’etiope OMS Tedros e la bava che sale alla bocca alle virostar catodiche nostrane, che non vedono l’ora di tornare alla TV.
Ecco il papa «virologo» che asseconda «i piani criminali dell’élite globalista», ha tuonato monsignor Viganò. «Bergoglio smette provvisoriamente i panni dell’esperto climatologo nei quali ha rilanciato ossessivamente la narrazione dell’agenda green, per indossare il camice del virologo e dare il suo sostegno alla propaganda psicopandemica sul vaiolo delle scimmie, che altro non è se non uno degli effetti avversi indotti dal siero sperimentale che aveva tanto insistentemente raccomandato all’epoca della farsa del COVID».
Ma allora, perché gli stia così a cuore questa malattia più di altre?
Al di là dell’argomento terzomondista (sappiamo benissimo che per il Bergoglio l’amore per la «periferia» è solo una finzione di facciata: altrimenti non avrebbe fatto adirare l’intero episcopato africano con le benedizioni omofile della Fiducia Supplicans), potrebbe esserci di mezzo una questione profonda, e costante, e strutturale, di questo Papato: Sodoma e i suoi cittadini.
Tutti ricorderanno che, due anni fa, quando scoppiò la paura del vaiolo delle scimmie, perfino le autorità sanitarie internazionali iniziarono ad ammettere che il morbo colpiva soprattutto gli «uomini che fanno sesso con altri uomini», espressione neolinguistico-orwelliana per indicare i sodomiti, che secondo il dato britannico costituivano il 99% dei casi.
La sanità italiana, rammenterete, salì in cattedra. Il ministero della Salute della Repubblica diede la precedenza ai gay sul resto della popolazione per l’iniezione del vaccino (è legale?), poi passò a fare una lista incredibile della morfologia dell’attività omosessuale moderna.
«Persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».
Alcuni di questi termini abbiamo notato siano rispuntati anche in questi giorni.
Insomma: con gli allarmi epidemici che si alzavano durante i gay pride, e con casi di cronache sconcertanti e rivoltanti che spuntavano fuori ogni giorno, sembrava chiaro che il vaiolo delle scimmie stava per divenire un nuova «malattia dei gay», come è stato per l’AIDS nei primi tempi, prima che si cominciasse a tirare fuori casi come quello del cestista NBA Magic Johnson (o più recentemente gli Oscar al film Texas Buyers Club, dove pure il cattivo era Anthony Fauci…) a dimostrare che, dai, anche gli etero potevano ammalarsi.
E quindi ci domandiamo: non è che il papa della «frociaggine», o i suoi pupari, sono preoccupati per la quantità di cardinali gay suoi elettori?
Non scriviamo per rivangare la voce secondo cui la lobby gay, da McCarrick in giù, avrebbe complottato per l’elezione di Bergoglio – ottenendo in cambio quello che abbiamo visto, la persecuzione della Messa Antica (partita con quella dei Francescani dell’Immacolata e continuata ora con il prossimo bando totale che segue al motu proprio Traditionis Custodes) nonché la pax omoerotica vaticana, col «chi sono io per giudicare» e con la Fiducia Supplicans.
No, parliamo perché abbiamo nelle orecchie una storia ripetuta la settimana scorsa dal geniale investitore miliardario Peter Thiel (ora accusato di essere il puparo della futura amministrazione Trump, in particolare del vicepresidente JD Vance) durante il podcast di Joe Rogan. Parlando di Epstein – che Thiel ha ammesso di aver conosciuto grazie al suo ex socio e ora finanziatore democratico anti-Trump Reid Hoffman – e del kompromat, cioè del materiale compromettente scavato per ricattare qualcuno, il ricco fondatore di PayPal ed allievo di Réné Girard racconta: «si dice che l’80% dei cardinali nella Chiesa cattolica siano gay. Non so se sia vero, ma la direzione è corretta: la tesi di base è che non viene promosso ad essere cardinale se sei eterosessuale, perché dobbiamo fare in modo che tu sia compromesso, così sei sotto controllo, ma fai carriera»
WATCH — Former CEO of PayPal Peter Thiel tells Joe Rogan that approximately 80% of cardinals in the Catholic Church are gay and says “you don’t get promoted to a cardinal if you’re straight.” pic.twitter.com/Vh81mLBBRf
— Not A Number (@myhiddenvalue) August 20, 2024
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Certo, non è la prima volta che sentiamo questa storia, questa percentuale. Ma tornarci col pensiero fa un po’ male.
Se l’80% dei 142 cardinali è omosessuale (ed è, per questo, ricattabile, ricattato, compromesso), ciò significa che i porporati di Sodoma sono almeno 113. E si tratta solo della punta dell’iceberg: per ciascuno di essi, quanti vescovi, quanti sacerdoti che li sostengono sono della cricca invertita?
Le domande che uno può porsi si fanno sempre più abissali: che papa può eleggere un conclave gay?
Qualcuno insinua che pontefici omofili potrebbero già esserci stati, ma certo non erano frutto di conclavi popolati da una maggioranza di omosessuali organizzati. Non è un caso accidentale singolo: qui parliamo di una struttura vera e propria.
Il pensiero da fare, quindi, è: cosa bisogna fare per fermare tutto questo?
Cosa è necessario fare per pulire, per resettare questo quadro impazzito?
Questa è la vera infezione da combattere. Non il vaiolo scimmiesco, che, lo comprendiamo bene, può preoccupare non poco il personale del Sacro Palazzo sotto l’occupazione omo-modernista.
Roberto Dal Bosco
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