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Epidemie

Vaiolo delle scimmie, l’OMS raccomanda ai maschi gay di limitare i partner sessuali

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In una mossa piuttosto sorprendente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato che gli uomini gay e bisessuali riducano il numero di partner sessuali per ridurre la diffusione del vaiolo delle scimmie.

 

Tale comunicazione arriva dopo che l’esperto di vaiolo delle scimmie dell’OMS, Rosamund Lewis, ha notato che gli uomini che fanno sesso con gli uomini sono il gruppo con il più alto rischio di infezione in questo momento.

 

Secondo la Lewis, circa il 99% dei casi riguarda uomini, mentre il 95% di questi sono uomini che hanno rapporti sessuali con uomini.

 

«Per gli uomini che fanno sesso con uomini, questo include, per il momento, la riduzione del numero di partner sessuali, la riconsiderazione del sesso con nuovi partner e lo scambio di dettagli di contatto con eventuali nuovi partner per consentire il follow-up, se necessario», ha affermato il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.

 

Ai gay quindi è chiesta la continenza e l’identificazione dei partner sessuali per consentire il tracciamento. Chi ha presente certe dinamiche del mondo omosessuale, a questo punto potrebbe sorridere.

 

Il Tedros ha aggiunto che è fondamentale che le autorità sanitarie pubbliche comunichino con la comunità gay al fine di ridurre la trasmissione del virus.

 

L’etiope al vertice della Sanità Mondiale poi non ha perso occasione per invocare, anche questa volta, la censura, invitando i colossi dei social media a contrastare le «informazioni dannose» sull’epidemia.

 

«Lo stigma e la discriminazione possono essere pericolosi come qualsiasi virus e possono alimentare l’epidemia . Come abbiamo visto con la disinformazione di COVID-19, e queste informazioni possono diffondersi rapidamente online» ha affermato seccamente.

 

Come riportato da Renovatio 21, Tedros ha dichiarato ufficialmente l’emergenza epidemica, portando l’allarme per il vaiolo delle scimmie appena un gradino sotto il livello di pandemia. L’etiope lo avrebbe fatto bypassando la sua stessa commissione di valutazione.

 

Il dottor Peter McCullough, eroe di coloro che criticano l’approccio globale al COVID, ha sintetizzato i dati di uno studio sul vaiolo delle scimmie pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine.

 

 

«Il 98% gay/bisessuale; il 41% ha simultaneamente l’HIV; il 95% trasmissione per attività sessuale; il 13% ricoverato per lesioni dermo/anogenitali; nessun decesso. La risposta del governo: l’acquisto/distribuzione indiscriminata di massa del prodotto orthopox non replicante JYNNEOS? Ma per favore!» ha scritto il dottor McCullough, criticando l’ennesima contraddittoria politica vaccinale del governo USA.

 

Come riportato da Renovatio 21, vari focolai sono stati collegati agli eventi del mese del cosiddetto «orgoglio gay», dalla parata di Los Angeles ad una feste alle Canarie da cui sarebbero provenuti i primi casi europei.

 

La preminenza di casi negli uomini gay era stata  dichiarata anche da un’indagine dell’Agenzia sanitaria britannica che rilevava che 151 casi su 152 esaminati (il 99%) riguardavano uomini che «si identificano come gay». Questo dato aveva sollevato grandi polemiche, anche in Italia.

 

La prima proposta concreta dell’OMS è stata, tuttavia, cambiare il nome alla malattia, vedendovi un rischio di razzismo.

 

Come riportato da Renovatio 21, il vaiolo delle scimmie fu protagonista di una profetica simulazione partecipata dall’OMS e dalla Fondazione Gates nel 2021. La ONG per il controllo delle armi di distruzioni di massa NITI, fondata dall’ex ministro della Difesa USA William Perry, mise in scena una situazione in cui il virus del vaiolo delle scimmie è stato progettato da bioterroristi per resistere ai vaccini

 

Lo stesso Gates, mesi prima dello scoppio dei casi, aveva iniziato a parlare di vaiolo, collegandolo al rischio di bioterrorismo. Da notare come alcune fiale contenenti un tipo di vaiolo, pensato eradicato, furono ritrovate misteriosamente abbandonate in un frigo di laboratori americani.

 

Renovatio 21 4 anni fa riportava la notizia della bizzarra approvazione da parte dell’ente regolatorio farmaceutico americano FDA riguardo ad un farmaco antivaiolo, dove si citò sempre questa questione del bioterrorismo.

 

Di bioterrorismo, e in particolare di bioterrorismo a base di vaiolo l’anno scorso attaccò a parlare il primo finanziatore dell’OMS, William Henry Gates III, che vuole istituire i Germ Games, vere e proprie Olimpiadi della «prevenzione pandemica» atte al suo programma di controllo totale del rischio pandemico.

 

Mettere insieme i tasselli, ad un certo punto, può diventare un’operazione difficile da resistere.

 

 

 

 

 

 

Immagine di Ben Taverner via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

 

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Armi biologiche

Gli USA hanno avuto un ruolo «sostanziale» nel causare la pandemia COVID: ex capo del CDC

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Robert Redfield, ex direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) degli Stati Uniti, ha affermato che il COVID-19 è stato sviluppato artificialmente e che gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo «sostanziale» nell’avvio della pandemia.

 

Redfield, che ha guidato l’agenzia sotto l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha rilasciato questa affermazione in un’intervista rilasciata il 14 novembre, ma ha attirato l’attenzione dei media solo questa settimana.

 

Parlando con l’autore e podcaster Dana Parish, ha suggerito che il virus è stato «intenzionalmente progettato come parte di un programma di biodifesa».

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«Quando si guarda alla responsabilità della Cina, la loro responsabilità non sta nel lavoro di laboratorio e nella creazione del virus», ma nella loro incapacità di segnalare rapidamente l’incidente alle autorità sanitarie di tutto il mondo, incluso il CDC, quando si sono resi conto che il virus era in circolazione, ha detto.

 

Tuttavia, il ruolo degli Stati Uniti «è stato sostanziale», ha aggiunto. «Hanno finanziato la ricerca, sia dal NIH [National Institutes of Health], sia dall’USAID del Dipartimento di Stato che dal Dipartimento della Difesa».

 

Secondo l’ex direttore del CDC, la «mente scientifica dietro la ricerca» era il dottor Ralph Baric, ampiamente considerato uno dei massimi esperti mondiali di coronavirus.

 

Redfield ha suggerito che il professore, che lavora presso l’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, era «molto coinvolto in questa ricerca».

 

«Penso che abbia probabilmente contribuito a creare parte della linea virale originale», ha detto Redfield, ammettendo di non avere prove. «Penso che ci sia una possibilità reale che il luogo di nascita del virus sia Chapel Hill».

 

Redfield in precedenza aveva affermato che la pandemia di COVID-19, che ha ucciso più di sette milioni di persone in tutto il mondo e causato una crisi economica globale, è iniziata molto probabilmente con una fuga di notizie da un laboratorio a Wuhan, in Cina, e aveva suggerito che il dibattito sulle origini del virus era stato «stroncato». L’ex vertice del CDC ha anche criticato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per non aver ritenuto Pechino responsabile.

 

Le prime esternazioni sulla natura artificiale del virus COVID erano state fatte da Redfield già due anni fa. Nel 2023 Redfield aveva dichiarato pubblicamente che la versione di Fauci sull’origine del COVID era «antitetica alla realtà» e di non aver «nessun dubbio» che Fauci abbia finanziato la ricerca Gain of Function che può aver portato alla pandemia.

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Più di recente Redfield ha dichiarato che gli esperimenti di guadagno di funzione causeranno una prossima pandemia «molto più brutale» di quella del coronavirus.

 

Come riportato da Renovatio 21, mesi fa il Redfield aveva dichiarato che era ora di ammettere gli «effetti collaterali significativi» dei vaccini COVID: ex direttore CDC.

 

Per aver riportato che la teoria secondo cui il COVID poteva essere una bioarma, nel 2021 Renovatio 21 è stata bannata da Facebook. Tre mesi fa il CEO della piattaforma Marco Zuckerberg ha ammesso di aver censurato tutti nell’espressione di idee simili, pure sottoforma di satira. Non è chiaro se ora vi saranno per lui conseguenze, anche se, in altri frangenti, il presidente Trump ha parlato per lui di ergastolo.

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Epidemie

Il ministero ruandese dice che anche il Marburg viene da una grotta di pipistrelli in Africa

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Il Ruanda ha individuato la fonte di un’epidemia del mortale virus Marburg, collegandola all’attività mineraria in una grotta abitata da pipistrelli della frutta.   Durante una conferenza stampa tenutosi giovedì, il ministro della Salute ruandese Sabin Nsanzimana ha confermato che il caso iniziale del virus, noto come «caso indice», è probabilmente emerso da un sito minerario, sottolineando l’importanza di ridurre al minimo l’interazione umana con i pipistrelli.   L’epidemia, iniziata meno di un mese fa, ha causato 64 casi confermati e 15 decessi, secondo un rapporto del ministero della Salute ruandese pubblicato su X.  

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Le autorità sanitarie hanno immediatamente sospeso tutte le attività minerarie nella grotta e stanno eseguendo controlli sanitari sui minatori che potrebbero essere stati esposti.   «Abbiamo riunito diversi team di veterinari, epidemiologi, sorveglianza genomica e diagnostica di laboratorio, per testare questi animali e anche le persone», ha affermato il ministro della Salute. «È molto importante per la comunità scientifica studiare la prospettiva degli animali e degli esseri umani, ma anche l’ambiente».   Il governo ha avviato una campagna di vaccinazione mirata per gli operatori sanitari e per chi vive in zone ad alto rischio, con oltre 1.300 persone vaccinate.   Quello della grotta con i pipistrelli è oramai da considerarsi un archetipo delle spiegazioni sulle origini naturali di un virus. Il Marburg negli anni Ottanta era già stato ricondotto alla caverna Kitum, in Kenya, dove due visitatori contrassero il morbo. La grotta sarebbe stata considerata anche come possibile luogo di origine dell’Ebola. Come noto, grotte e pipistrelli sono svolazzati anche nelle prime spiegazioni sulle origini del COVID.   La malattia da virus di Marburg, precedentemente nota come febbre emorragica di Marburg e identificata per la prima volta nel 1967 in seguito a focolai simultanei a Marburg, in Germania, e a Belgrado, in Serbia, è una malattia altamente infettiva con sintomi simili all’Ebola, che includono nausea, vomito, mal di gola e forti dolori addominali, che possono portare a emorragie fatali.   Il Marburg si diffonde attraverso il contatto con fluidi corporei infetti o superfici contaminate. Sebbene i casi rimangano rari, precedenti focolai in Africa hanno dimostrato il grave impatto del virus, con tassi di mortalità che in genere vanno dal 24% all’88%.   Il virus ha colpito varie regioni dell’Africa negli ultimi anni. Nel 2023, Tanzania e Guinea Equatoriale hanno segnalato focolai di Marburg, mentre il Ghana ha sperimentato un focolaio nel 2022 e l’Uganda ha registrato tre decessi a causa del virus nel 2017.

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Come riportato da Renovatio 21, vi era stato allarme alla stazione di Amburgo pochi giorni fa quando due persone provenienti dal Ruanda avevano mostrato dei sintomi mentre erano in treno. La banchina di arrivo del treno era stata quindi isolata dalle autorità tedesche.   Secondo quanto riportato in seguito dalla stampa tedesca, i due – un dottore e la sua ragazza – sarebbero poi risultati negativi.   Come riportato da Renovatio 21, l’OMS aveva dichiarato un focolaio di Marburg in Ghana due anni fa, per poi convocare una riunione «urgente» sulla diffusione del virus. La Russia sta sviluppando un vaccino contro il morbo.   Tre anni fa il dottor Robert Malone, pioniere del vaccino mRNA, in una trasmissione di Steve Bannon parlò di un possibile «super virus» cinese da «febbre emorragica simile all’Ebola» che poteva derivare dalla vaccinazione di massa.

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Epidemie

Primo caso della nuova variante del virus del vaiolo delle scimmie rilevato in Germania

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La Germania ha segnalato il suo primo caso di una nuova variante di vaiolo delle scimmie, detto anche mpox, secondo il Robert Koch Institute (RKI). L’autorità sanitaria ha sottolineato che il rischio per la popolazione più ampia rimane basso.

 

Ad agosto si è verificato un aumento dei casi di questa malattia virale in diverse nazioni africane, principalmente nella Repubblica Democratica del Congo, spingendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare l’mpox un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale.

 

Sebbene, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, siano stati segnalati casi di due varianti del virus in oltre 120 paesi, una variante particolarmente preoccupante, denominata clade 1b, è stata finora identificata solo in una manciata di Paesi al di fuori della Repubblica Democratica del Congo, tra cui India, Thailandia e Svezia.

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L’OMS ha descritto il clade 1b come più contagioso e più pericoloso delle varianti precedenti, ma gli esperti di sanità pubblica hanno affermato che ci sono ancora troppi pochi dati affidabili per supportare tale affermazione.

 

In una dichiarazione di martedì, RKI ha annunciato che la nuova variante del virus era stata rilevata per la prima volta in Germania il 18 ottobre, osservando che il paziente aveva contratto l’infezione all’estero. L’istituto ha anche sottolineato che per la trasmissione era necessario uno stretto contatto fisico.

 

Tuttavia, l’autorità sanitaria ha sottolineato che «attualmente ritiene basso il rischio per la salute della popolazione generale in Germania» e ha affermato che continuerà a monitorare la situazione e ad adattare la sua valutazione se necessario.

 

In un volantino pubblicato lunedì, l’RKI ha anche spiegato che la trasmissione della nuova variante di mpox avviene principalmente attraverso uno stretto contatto fisico con persone già infette dal virus. L’istituto sanitario anche ricordato che a maggio 2022, quando è stata osservata per la prima volta la diffusione di mpox al di fuori dell’Africa, si è scoperto che le infezioni venivano trasmesse principalmente attraverso «contatti sessuali tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini», con particolare attenzione ai festival estivi LGBT come Gay Pride ed affini.

 

Si dice che i sintomi dell’mpox includano febbre, mal di testa, dolori muscolari e alla schiena, linfonodi ingrossati e cambiamenti della pelle che iniziano con macchie, progredendo in pustole che alla fine formano croste e cadono. Mentre per la maggior parte delle persone la malattia è lieve, potrebbe essere fatale per le persone con un sistema immunitario indebolito.

 

Il virus era stato identificato per la prima volta come una malattia distinta nel 1958 tra le scimmie da laboratorio in Danimarca, venendo soprannominato «vaiolo delle scimmie». I primi casi documentati negli esseri umani sono stati registrati nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo, in Liberia e in Sierra Leone.

 

Quando ha iniziato a diffondersi rapidamente alla fine del 2022, l’OMS aveva ribattezzato la malattia mpox, per evitare «un linguaggio razzista e stigmatizzante».

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Sei mesi fa un nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie con «potenziale pandemico» era stato scoperto in Congo. L’OMS ha ridichiarato l’mpox «emergenza sanitaria globale» la scorsa estate.

 

Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso in India era stato registrato il primo caso di ceppo mortale del patogeno. Nello stesso periodo, Singapore ha lanciato una quarantena in stile COVID e una campagna vaccinale. Controlli agli arrivi aeroportuali sono stati istituiti in Paesi come la Cina e il Kazakistan.

 

L’autorità di regolamentazione farmaceutica americana FDA ha approvato un vaccino per il vaiolo delle scimmie anche se potrebbe causare morte nei vaccinati e pure nei non vaccinati che entrano in contatto con i primi.

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Immagine di NIAID via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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