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Vaccinazione globale, un incontro del 2013 tra Gates ed Epstein ha contribuito a creare progetti di sierizzazione a lungo termine?

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Il pedofilo Jeffrey Epstein avrebbe partecipato a un incontro del 2013 con Bill Gates e potrebbe essere stato determinante per stabilire connessioni tra Gates e un think tank coinvolto nella produzione di vaccini, secondo un rapporto investigativo pubblicato a fine 2020 da DN Magasinet, il terzo quotidiano norvegese.

 

«Sono venuti nella mia Residenza con le rispettive delegazioni. Bill Gates ed Epstein sono arrivati ​​insieme, seguiti dagli altri. Ho fatto un’introduzione sul sistema europeo per il controllo dei farmaci», ha detto al giornale via e-mail Thorbjørn Jagland, ex primo ministro norvegese ed ex presidente del comitato per il Nobel.
«Erano presenti anche rappresentanti del think tank International Peace Institute (IPI), che nello stesso anno ha collaborato con la fondazione di Gates nella lotta contro la poliomielite», riporta il quotidiano.

 

L’ex premier Jagland ha spiegato che «Bill Gates e l’IPI avevano avviato una collaborazione per fornire vaccini antipolio alle aree tribali vulnerabili in Pakistan e Afghanistan». Tuttavia il pezzo di DN rileva che «a quel tempo, l’IPI non aveva una relazione con Gates. La prima borsa di studio è arrivata pochi mesi dopo, nell’ottobre 2013».

 

Al momento dell’incontro Gates era considerato un potenziale destinatario di un premio Nobel per la pace a causa del suo lavoro con la Bill & Melinda Gates Foundation.

 

DN afferma di «aver parlato con una serie di fonti che hanno familiarità con l’incontro di Strasburgo e di aver esaminato la documentazione che lega Epstein all’incontro» e che, secondo le loro fonti, «Epstein, che conosceva Gates, era la persona che ha introdotto il miliardario all’IPI».

 

«L’incontro, durante il quale l’IPI ha presentato a Gates un progetto di eradicazione della polio, doveva avere molto successo. Nello stesso anno, la fondazione di Gates ha concesso all’IPI 2,5 milioni di dollari. Da allora, secondo la Fondazione Gates, sono seguiti altri 6 milioni di dollari. La sovvenzione più recente è stata all’inizio di quest’anno, con ulteriori 250.000 dollari», osserva l’articolo della testata norvegese.

 

Epstein è stato arrestato e ufficialmente accusato nel luglio 2019 di traffico sessuale di minori e di cospirazione nel traffico sessuale di minori in un caso di alto profilo che si credeva coinvolgesse molte figure di spicco in tutto il mondo.

 

Come noto, l’uomo è stato trovato impiccato nella sua cella al Metropolitan Correctional Center (MCC) di New York nell’agosto 2019. Per bizzarra coincidenza, le guardie che dovevano tenerlo sotto stretta sorveglianza dormivano e al contempo le telecamere avevano smesso di funzionare.

 

Epstein era stato precedentemente accusato di aver abusato sessualmente di dozzine di ragazze adolescenti in Florida nel 2007, ma aveva evitato la prigione federale stringendo un accordo con le autorità statali che lo hanno portato a essere condannato a 13 mesi in una prigione della contea e registrato come molestatore sessuale. Il procuratore era Alexander Acosta, poi segretario del Lavoro dell’amministrazione Trump, che in seguito avrebbe rivelato di lasciare stare Epstein poiché «era roba dell’Intelligence».

 

Curiosamente, fino a dicembre 2019, lo Jagland aveva affermato di non aver mai avuto contatti con Epstein.

 

L’anno scorso DN aveva scritto a Berit Reiss-Andersen, l’attuale presidente del comitato per il Nobel, chiedendo se qualcuno del comitato (di cui Jagland è ancora membro) avesse mai avuto contatti con Epstein.

 

«Ho passato le domande di DN a Jagland e lui ha risposto negativamente a qualsiasi contatto con Epstein», aveva detto Reiss-Andersen a DN.

 

Poi, la retromarcia.

 

«Ieri, Jagland ha spiegato che c’è stato un malinteso, che accetto. Naturalmente, è un peccato che io abbia dato una risposta che si è rivelata non corretta», ha continuato prima di aggiungere che «è ovviamente un peccato che DN sia stato male informato».

 

Jagland ha spiegato la sua affermazione originale di non aver mai incontrato Epstein dicendo: «avevo in mente la folle e assurda teoria del complotto di DN secondo cui avevo cenato con questa persona a Parigi a giugno. Potrebbe esserci stato un malinteso, di cui mi assumo la piena responsabilità e me ne scuso».

 

Nel settembre 2019 Gates ha dichiarato al Wall Street Journal che, sebbene avesse incontrato Epstein, «non aveva alcun rapporto d’affari o amicizia con lui».

 

Nell’ottobre 2019 il New York Times aveva riferito che «a partire dal 2011, il signor Gates ha incontrato il signor Epstein in numerose occasioni, comprese almeno tre volte nella sontuosa residenza cittadina del signor Epstein a Manhattan, e almeno una volta è rimasto fino a tardi nella notte, secondo interviste con più di una dozzina di persone che hanno familiarità con la relazione, nonché documenti esaminati dal New York Times».

 

 

Nel novembre 2019 Gates ha dichiarato alla conferenza DealBook del New York Times di aver «commesso un errore di giudizio» trascorrendo del tempo con Epstein e che «pensava che quelle discussioni avrebbero portato letteralmente a miliardi di dollari destinati alla salute globale».

 

«Si è scoperto che era un giudizio sbagliato, che era un miraggio, nessuno di quei soldi è mai apparso», aveva detto Gates.
L’articolo di DN afferma che la Bill & Melinda Gates Foundation ha risposto alle domande affermando che «la Fondazione non ha mai avuto rapporti finanziari con Epstein».

 

«Lavoriamo con l’International Peace Institute, un beneficiario che sostiene i nostri sforzi per migliorare la salute in Pakistan e Afghanistan», hanno dichiarato al quotidiano norvegese.

 

Tuttavia l’articolo di DN rilevava che «l’IPI ha diversi legami con Epstein, anche attraverso una donazione di 375.000 dollari da una delle sue fondazioni. Diversi comunicati stampa delle organizzazioni di Epstein riguardano la partnership con il think tank».

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni e mezzo dopo lo scoop della testata norvegese, molti altri dettagli sono emersi sul rapporto tra Gates ed Epstein – dettagli che si sono aggiunti via via nonostante gli imbarazzi del fondatore di Microsoft.

 

La bizzarra amicizia emerse grazie ad un exposé del New York Times e riemerse con il divorzio dei Gates, ha suggerito la risposta alla domanda che nemmeno il giornalista più coraggioso ha provato a rivolgere al primo donatore mondiale dell’OMS: cosa univa in realtà, nel profondo, Epstein e Gates? Nessuno dei due aveva bisogno di danaro. Né di donne, riteniamo. E quindi?

 

La risposta che abbiamo provato a dare è: l’eugenetica.

 

Epstein era una sorta di transumanista apocalittico: aveva avuto l’idea di mettere il suo seme «superiore» e quello di geni accademici nel grembo delle ragazzine che sfruttava. Da lì si sarebbe potuto ripopolare il pianeta con una razza eletta di superuomini cervelloni. «È possibile che Gates vedesse in Epstein – con le sue isole, i suoi ranch, i suoi progetti di fanciulle ingravidate con il seme suo e di supergeni scienziati – qualcuno che comprendesse la sua visione del mondo e la sua rara capacità di renderla reale?» si chiedeva Renovatio 21 un anno fa.

 

L’argomento dell’eugenetica era discusso apertamente da Bill e la moglie Melinda dentro e fuori della loro Fondazione; era il tema preferito prima di quello delle Pandemie e dei vaccini, che del controllo della popolazione è diretta conseguenza.

 

Renovatio 21 ha altresì riportato di altre cene che in quegli anni Gates faceva con i Soros, i Rockefeller, i Buffet, etc. L’argomento, trapelò, era proprio quello: il controllo della popolazione mondiale, la sua riduzione.

 

Nell’ultima informata di documenti rivelatori su Epstein pubblicata dal Wall Street Journal  vi sono ulteriori novità che parlano dei progetti eugenetici di Epstein, ad esempio il fatto che, in totale anticipo sui tempi, stava istituendo un programma pubblico con le Isole Vergini americane per cercare di bambini magari nello spettro autistico da utilizzare in una startup che doveva occuparsi di genetica e Intelligenza Artificiale per Big Pharma: e genetica, Intelligenza Artificiale e Big Pharma sono per coincidenza esattamente tre ambiti di interesse e di investimento plurimiliardario del Gates.

 

È emerso in questo periodo anche che Epstein potrebbe aver cercato di ricattare Gates parlando di un suo supposto rapporto con una giocatrice di bridge russa, Mila Antonova, presentagli nel 2010 da uno dei consiglieri di Gates all’epoca, Boris Nikolic, poi enigmaticamente reso esecutore testamentario di riserva di Epstein, rivelazione avuta solo dopo l’impiccagione del miliardario pedofilo.

 

Rima a futura la memoria la reazione che ebbe quando fu intervistato sul suo rapporto con Epstein due anni fa.

 

 

«Non c’è assolutamente nessuna novità» ribadisce all’interlocutore, per poi chiudere l’argomento in modo inquietante: «lui è morto».

 

«Lui è morto» ripete ancora Gates parlando del suo rimpianto per averlo incontrato, «in generale, sai, devi stare attento».

 

 

 

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Futuro nero di vaccini e OGM: Bill Gates annunzia che spenderà la sua fortuna per «affrontare le sfide» dell’Africa

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L’ultramiliardario Bill Gates ha annunciato l’intenzione di spendere la maggior parte della sua immensa fortuna nei prossimi due decenni per rafforzare i sistemi sanitari e educativi in ​​tutta l’Africa, dove alcune delle iniziative passate della sua fondazione hanno suscitato critiche e accuse vere e proprie di danno alla popolazione tramite i vaccini e la diffusione di colture OGM.

 

Il fondatore di Microsoft ha preso questo impegno in un discorso durante un evento ospitato lunedì presso la sede centrale dell’Unione Africana ad Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia, affermando che l’obiettivo è quello di aiutare tutti i Paesi del continente a intraprendere un «cammino verso la prosperità».

 

«Di recente mi sono impegnato a devolvere il mio patrimonio nei prossimi 20 anni. La maggior parte di questo finanziamento sarà spesa per aiutarvi ad affrontare le sfide qui in Africa», ha affermato il Gates, sottolineando che il suo patrimonio ha raggiunto un «livello molto alto».

 

La Fondazione Gates ha dichiarato il mese scorso che investirà oltre 200 miliardi di dollari entro il 2045, anno in cui prevede di concludere le sue attività. I ​​finanziamenti si concentreranno sull’ampliamento dell’accesso ai vaccini, sul miglioramento della salute materna e infantile, sul potenziamento dell’istruzione, in particolare per le ragazze, e sulla costruzione di infrastrutture digitali a supporto dei sistemi sanitari pubblici.

 

 

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Lunedì, Gates ha dichiarato che il suo obiettivo è aiutare l’Africa a diventare un esportatore netto di cibo, fornendo agli agricoltori sementi, strumenti e dati migliorati.

 

Il miliardario della tecnologia ha esortato gli innovatori africani a riflettere su come sviluppare l’Intelligenza Artificiale (IA) per migliorare l’assistenza sanitaria nel continente, affermando che la sua fondazione mira a sostenere i migliori talenti dell’IA per garantire che la tecnologia vada a beneficio di tutti, non solo dei Paesi ricchi.

 

L’impegno arriva in un momento di calo degli aiuti internazionali all’Africa, evidenziato dalla recente decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di tagliare oltre il 90% dei contratti di aiuti esteri dell’USAID. La decisione del governo statunitense ha portato alla chiusura di numerosi progetti sanitari e di sviluppo in tutto il mondo.

 

La Fondazione Gates, uno dei maggiori donatori non statali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è coinvolta nei supposti sforzi per combattere malattie come la malaria, l’HIV e la poliomielite, oltre a finanziare programmi di sviluppo e distribuzione di vaccini. Tuttavia, tali operazioni sono state denunciate per aver sortito l’effetto opposto. Il vaccino polio diffuso dalla Fondazione Gates è stato accusato di aver diffuso la poliomielite in vari Paesi dell’Africa.

 

Come riportato da Renovatio 21, cinque anni fa Robert F. Kennedy jr., attuale segretario della Sanità americana, aveva accusato il programma vaccinale di Gates e dell’OMS nel continente nero dicendo che «il vaccino DTP ha ucciso più bambini delle malattie che doveva evitare».

 

Controversie enormi anche per le iniziative di Gates riguardo l’altro grande punto della sua agenda, l’agricoltura. Come noto, il magnate è divenuto anni fa uno dei maggiori proprietari terrieri degli USA, spingendo per i colture di pomodori, patate e granturco OGM. Tre anni fa 50 gruppi dedicati ad agricoltura e tecnologia hanno accusato Gates di essere «parte della creazione del problema che denuncia».

 

 

Secondo William F. Engdahl il programma agroalimentare africano di Gates prende le mosse da quello delle iniziative Rockefeller, ereditandone vari tratti. I Rockefeller, come noto, sono fautori dell’eugenetica, al punto da essere considerati come i finanziatori all’origine di Planned Parenthood, multinazionale dell’aborto la cui vocazione eugenetica era un tempo evidente. William Gates II, il padre di Bill Gates, era, tra le altre cose, dirigente di Planned Parenthood.

 

Cene di discussione della riduzione della popolazione organizzate da Gates con i Rockefeller e altri oligarchi miliardari (Warren Buffett, George Soros) sono state segnalate negli scorsi lustri. Il tema dello spopolamento planetario era fino a pochi anni fa un caposaldo della Fondazione Gates, che poi però, ben prima della pandemia, sembra aver concentrato la sua opera sui vaccini. Secondo alcuni osservatori, le due cose rimangono pesantemente interrelate, e il caso kenyota potrebbe offrire indizi a riguardo.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato il Kenya – Paese investito dalla vaccinazione OMS contro il tetano che in realtà sterilizzava le donne – aveva dato a Gates l’immunità diplomatica, epperò poi sospendendola sei mesi fa.

 

Da considerare, oltre a vaccini e alimenti OGM, come i finanziamenti di Gates possono toccare l’Africa, e l’America del Sud, del Nord, e oltre, anche con la questione delle zanzare bioingegnerizzate per estinguersi, un progetto a cui lavorava anche il personaggio pandemico, ora senatore della Repubblica Italiana, Andrea Crisanti.

 

Anche qui, l’interesse di Gates per ingegneria genetica e vaccini può incontrarsi: è infatti emerso in questi anni il progetto di utilizzare zanzare OGM per vaccinare esseri umani.

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Morta suicida l’accusatrice di Epstein e del principe Andrea

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Virginia Giuffre, una delle principali sopravvissute all’organizzazione dedita al traffico sessuale di esseri umani guidata da Jeffrey Epstein e una delle principali sostenitrici delle vittime di abusi sessuali, si è suicidata all’età di 41 anni, ha dichiarato la sua famiglia in una dichiarazione alla NBC News venerdì.   Giuffre è mancata nella sua fattoria a Neergabby, nell’Australia Occidentale, dove viveva con il marito e i tre figli dal 2019.   «È con il cuore profondamente spezzato che annunciamo che Virginia è morta ieri sera nella sua fattoria nell’Australia Occidentale. Si è suicidata, dopo essere stata vittima per tutta la vita di abusi sessuali e traffico di esseri umani», ha dichiarato la sua famiglia a NBC News.

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L’hanno descritta come «una fiera guerriera nella lotta contro gli abusi sessuali e il traffico sessuale», aggiungendo che «il prezzo degli abusi è così pesante che per Virginia è diventato insopportabile gestirne il peso.   Giuffre ha avuto un ruolo determinante nel portare l’attenzione mondiale sulla rete di abusi di Epstein, fornendo informazioni cruciali alle forze dell’ordine che hanno contribuito alla condanna della complice di Epstein, Ghislaine Maxwell, figlia del magnate della stampa britannica finito in disgrazia Robert Maxwell, secondo alcuni spia del Mossad.   La Giuffre anche intentato una causa civile di alto profilo contro il principe Andrea d’Inghilterra, sostenendo che lui avesse abusato sessualmente di lei quando aveva 17 anni. Il caso è stato risolto in via stragiudiziale nel 2022, con il principe Andrea che ha negato le accuse.   Jeffrey Epstein è morto in una cella di un carcere di Nuova York nell’agosto 2019, in attesa del processo per accuse federali di traffico sessuale. La sua morte è stata ufficialmente dichiarata suicidio, sebbene sia rimasta oggetto di un intenso scrutinio pubblico e di diffuse speculazioni, dati i personaggi di alto profilo legati al suo caso.   Non si tratta del primo suicidio tra le ragazze legate al caso Epstein. Documenti giudiziari desecretati lo scorso anno hanno anche rivelato la vicenda di Ruslana Korshunova, una modella kazaka-russa che si è suicidata gettandosi dal suo appartamento di Manhattan nel 2008. Secondo quanto riferito, Korshunova aveva volato sul jet privato di Epstein fino alla sua isola privata, Little St. James, due anni prima della sua morte. Dopo la morte di Korshunova, Giuffre ha ricevuto un’e-mail dal suo avvocato che le chiedeva se conoscesse la giovane modella.

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A marzo, la Giuffre aveva rivelato su Instagram di essere rimasta coinvolta in un incidente stradale con uno scuolabus e di soffrire di insufficienza renale, dichiarando che i medici le avevano dato «quattro giorni di vita» e condividendo una sua foto con lividi visibili. La sua famiglia ha poi chiarito che era stata ricoverata in ospedale e che stava ricevendo cure mediche.   Suo fratello, Danny Wilson, ha dichiarato alla NBC News che aveva provato «un vero dolore fisico» e «soffriva di insufficienza renale», ma che «il dolore mentale era peggiore».   L’avvocato di Giuffre, Sigrid McCawley, l’ha descritta come «una cara amica e un’incredibile paladina delle altre vittime», mentre il suo rappresentante, Dini von Mueffling, ha affermato: «Virginia è stata una delle persone più straordinarie che abbia mai avuto l’onore di conoscere».   La Giuffre, al secolo Virgina Roberts, aveva fondato Victims Refuse Silence, un’organizzazione no-profit negli Stati Uniti, nel 2015, rilanciata con il nome Speak Out, Act, Reclaim (SOAR) nel novembre 2021.   Originaria della capitale della California Sacramento, aveva raccontato di una storia di abusi dentro e fuori casa prima ancora di compiere 14 anni. Il padre lavorava come manager delle pulizie a Mar-a-Lago, dove aveva poi lavorato lei stessa. La Giuffre mai ha detto parole negative nei confronti di Donald Trump.   Qui avrebbe conosciuto Ghislaine Maxwell, che, con la scusa del massaggio professionale, la introdusse a Jeffrey Epstein. Secondo i racconti della ragazza, entrambi abusavano di lei, anche contemporaneamente. Cominciò a viaggiare nelle tenute di Epstein in Nuova Messico e soprattutto nell’Isola caraibica di San Giacomo piccolo.  
  Secondo le sue dichiarazioni, Epstein e Maxwell le ordinarono di avere rapporti sessuali con, tra gli altri, il gestore di hedge fund Glenn Dubin, l’avvocato Alan Dershowitz, il politico Bill Richardson, il defunto scienziato del MIT Marvin Minsky, l’avvocato George J. Mitchell e l’agente di modelle MC2 Jean-Luc Brunel. Molti negano le affermazioni, con Dershowitz che ha ottenuto un ritiro dell’accusa in tribunale. Brunel è stato poi trovato anche lui impiccato in cella.   La storia principale è tuttavia quella che riguarderebbe il principe Andrea d’Inghilterra, che ottenne lo stralcio del processo con una transazione privata, secondo alcuni non decisa nemmeno da lui ma dal vertice del Casato Windsor.   La Giuffre conobbe il marito, l’istruttore di arti marziali australiano Robert Giuffre, quando, diciannovenne, fu spedita dal duo Epstein-Maxwell in Tailandia per studiare alla Scuola Internazionale di Massaggio. I due si sposarono subito e lei decise così di non tornare più indietro.   La donna ha sostenuto che la decisione fu presa dopo che Epstein e la Maxwell avevano le chiesto di diventare la madre surrogata di un loro futuro figlio fatto in provetta.  
  Come riportato da Renovatio 21, Epstein aveva programmi eugenetici degni di un cattivo di James Bond, con le sue ninfette inseminate dai grandi scienziati suoi amici per creare una generazione di geni.   Secondo alcuni, più che le donne (anche se è vero che almeno una ragazza, una giocatrice di bridge russa, gli fu presentata da Epstein) erano progetti di questa portata il possibile trait-d’union con Bill Gates, che con il miliardario pedofilo aveva questa strana amicizia. È stato ipotizzato persino che i due avessero discusso, anni prima della pandemia, di progetti di vaccinazione massiva a lungo termine.   I documenti fatti uscire dall’amministrazione Trump nelle ultime settimane, dopo grandi promesse elettorale, non spiegano in realtà nulla, perché non costituiscono nulla di nuovo.   Come riportato da Renovatio 21, il rilascio dei documenti di Epstein del mese scorso si è dimostrato un fiasco senza precedenti: tutto ciò che è uscito era noto da lustri. Il segretario della Giustizia USA Pam Bondi aveva tuttavia promesso altre rivelazioni. Trump aveva promesso di pubblicare i file espteiniani ripetutamente in campagna elettorale.  
Secondo Elon Musk molti miliardari hanno sostenuto la corsa a presidente di Kamala Harris perché «terrorizzati» dalla possibile pubblicazione della lista di clienti del miliardario pedofilo.   L’anno passato erano emerse rivelazioni da un processo in corso secondo le quali l’Epstein affermava di essere una spia israeliana. Ruolo che con grande probabilità era ricoperto dal padre della sua socia-amante Ghislaine Maxwell, il magnate mediatico britannico (ma di origini ebraico-boeme) Robert Maxwell, e forse, dicono, la stessa figlia, ora in carcere, dove avrebbe adottato la «fede ebraica del defunto padre».   Una foto dell’autopsia, ora impugnata dal fratello, dimostrerebbe che Epstein non si è suicidato.

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Il WEF indaga sul fondatore Klaus Schwab per cattiva condotta finanziaria ed etica

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

La notizia è stata diffusa il giorno dopo che il World Economic Forum aveva annunciato lunedì che Schwab si sarebbe dimesso «con effetto immediato» dalla carica di presidente dell’organizzazione da lui fondata nel 1971 e guidata per oltre mezzo secolo.

 

Il World Economic Forum (WEF) ha aperto un’indagine sul fondatore Klaus Schwab dopo che un informatore ha denunciato una condotta scorretta in ambito finanziario ed etico, ha riferito martedì il Wall Street Journal (WSJ).

 

La notizia è stata diffusa subito dopo che l’organizzazione aveva annunciato lunedì che Schwab si sarebbe dimesso «con effetto immediato» dalla carica di presidente dell’organizzazione da lui fondata nel 1971 e guidata per oltre mezzo secolo.

 

Il WSJ ha riferito che una lettera di un informatore inviata la scorsa settimana da attuali ed ex dipendenti al consiglio direttivo del WEF sosteneva che Schwab e sua moglie, Hilde Schwab, «avevano mescolato i loro affari personali con le risorse del Forum».

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La gola profonda ha inoltre affermato che gli Schwab hanno finanziato viaggi e servizi di lusso a spese del WEF, hanno fatto un uso improprio delle proprietà del WEF e Klaus Schwab ha chiesto ai dipendenti più giovani di prelevare migliaia di dollari dagli sportelli bancomat per suo conto.

 

Schwab ha negato le accuse e ha affermato che le avrebbe contestate in una causa legale, secondo quanto riferito al WSJ da fonti anonime all’interno del WEF. Ha affermato tramite un portavoce che intenterà cause legali anche contro «chiunque diffonda queste falsità».

 

Il consiglio avrebbe avviato l’indagine durante una riunione d’emergenza domenica. Schwab, 87 anni, avrebbe deciso di dimettersi immediatamente anziché rimanere per un lungo periodo di transizione come inizialmente previsto, ha riportato il WSJ.

 

 

Le accuse della gola profonda hanno «fatto saltare» la cronologia del pensionamento di Schwab

Schwab aveva annunciato per la prima volta le sue dimissioni dalla carica di presidente esecutivo del WEF lo scorso anno, pur mantenendo il ruolo di presidente non esecutivo.

 

Il mese scorso, in seguito a un’altra indagine condotta dal consiglio sulla cultura aziendale di Davos, Schwab ha annunciato che si sarebbe dimesso anche dalla carica di presidente non esecutivo, sebbene la procedura per sostituirlo fosse prevista fino al 2027.

 

L’indagine sulla cultura aziendale è stata avviata in seguito a un articolo del Wall Street Journal che ha rivelato accuse di discriminazione da parte di dipendenti del WEF, con sede a Ginevra, nei confronti di donne e dipendenti neri. Schwab e il WEF hanno respinto tali accuse.

 

Secondo quanto riportato dal WSJ, le nuove accuse della gola profonda avrebbero «fatto saltare» la cronologia originale del pensionamento di Schwab, innescando una nuova indagine.

 

Mercoledì, in una dichiarazione riportata anche da Politico, un portavoce del WEF ha affermato che il consiglio di amministrazione dell’organizzazione ha «sostenuto all’unanimità la decisione del Comitato Audit e Rischi di avviare un’indagine indipendente in seguito alla lettera di un informatore contenente accuse contro l’ex presidente Klaus Schwab».

 

Hanno aggiunto: «questa decisione è stata presa dopo aver consultato un consulente legale esterno e in linea con le responsabilità fiduciarie del Forum. L’indagine sarà condotta dal Comitato Audit e Rischi con il supporto di esperti legali indipendenti».

 

L’organizzazione ha affermato che le accuse non sono state ancora provate e che il consiglio non rilascerà ulteriori commenti finché non conoscerà l’esito delle indagini.

 

Il Consiglio di amministrazione del WEF comprende come membri il CEO di BlackRock Larry Fink, l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, la regina di Giordania Rania Al Abdullah e la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde.

 

Il WEF ha annunciato lunedì che il vicepresidente Peter Brabeck-Letmathe, ex CEO di Nestlé, ricoprirà la carica di presidente ad interim e che è stato istituito un comitato di ricerca per individuare un futuro presidente.

 

Brabeck-Letmathe è forse più noto per aver dichiarato che l’acqua non è un diritto umano, ma una merce di mercato, quando era alla guida di Nestlé, uno dei leader mondiali nella privatizzazione dell’acqua. È anche da tempo un convinto promotore degli OGM.

 

 

«Non possiederai nulla e sarai felice»

Sin dalla sua fondazione nel 1971, il WEF, in particolare attraverso il suo incontro annuale nell’esclusiva località turistica di Davos, in Svizzera, è stato un luogo in cui l’élite mondiale si riuniva, faceva rete e delineava la propria visione per il futuro, che i critici hanno da tempo osservato essere radicata nella gerarchia, nello sfruttamento e nella polarizzazione politica.

 

Michael Rectenwald, Ph.D., autore di The Great Reset and the Struggle for Liberty: Unraveling the Global Agenda, ha affermato che il WEF era stato originariamente fondato come European Management Forum. Tuttavia, dopo due anni, Schwab ha interrotto i rapporti con la Commissione Europea e ha deciso di invitare solo politici selezionati ai suoi eventi.

 

Nel 1974, disse, Schwab aveva spostato l’attenzione dalla gestione aziendale alla «governance globale».

 

Rectenwald ha aggiunto:

 

«Il WEF si è posizionato come strumento per colmare le lacune tra le organizzazioni di governance nazionali, internazionali e transnazionali, che ha ritenuto incapaci di una governance globale efficace a causa della partecipazione esclusiva di attori statali. Il WEF mira a superare quella che considera l’inerzia di organismi di governance intergovernativi internazionali come le Nazioni Unite, creando una rete tra leader aziendali, governativi e della società civile».

 

«Da quando si è concentrato sulla “governance globale”, il WEF ha cercato di pontificare su presunte crisi globali che potevano essere affrontate solo su scala globale con una governance globale. Così, si è concentrato sul “cambiamento climatico”, sulla Quarta Rivoluzione Industriale e, più recentemente, sulla crisi del COVID».

 

 

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«Uno dei globalisti più arroganti mai esistiti»

Il WEF sostiene la governance tecnocratica e l’uso delle tecnologie della quarta rivoluzione industriale, una cosiddetta «rivoluzione digitale» per integrare la biologia con il regno digitale, attraverso una trasformazione politica che Schwab ha notoriamente chiamato «Il Grande Reset», che secondo lui sarebbe emersa attraverso la pandemia di COVID-19.

 

Molti critici del WEF su X hanno celebrato l’annuncio di lunedì di Schwab delle sue dimissioni. Tuttavia, quando l’anno scorso ne aveva parlato per la prima volta, gli esperti intervistati da The Defender avevano avvertito che un cambio alla guida del WEF non avrebbe probabilmente portato grandi cambiamenti all’agenda politica del WEF.

 

Tim Hinchliffe, direttore di The Sociable, ha affermato che, anche con un cambio di presidenza, «il WEF continuerà a spingere per la totale presa di controllo tecnocratica della società attraverso la fusione tra aziende e stato, la fusione tra esseri umani e macchine e l’uso orwelliano delle tecnologie emergenti dalla cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale che confonde le nostre identità fisiche, biologiche e digitali».

 

Rectenwald ha aggiunto: «Schwab è un megalomane. Ma le sue dimissioni non cambieranno l’obiettivo del WEF, che continuerà a presumere di dover svolgere un ruolo guida nel definire le risposte alle “crisi globali”».

 

Nel suo discorso all’assemblea annuale del 2022, Rectenwald ha osservato che Schwab aveva lanciato l’allarme: potrebbe profilarsi all’orizzonte qualcosa di peggiore del COVID-19.

 

Schwab ha detto ai membri del WEF: «dobbiamo rafforzare la nostra resilienza contro un nuovo virus, possibilmente, o altri rischi che abbiamo all’ordine del giorno a livello globale». In seguito ha dichiarato: «il futuro non si sta semplicemente realizzando. Il futuro è costruito da noi, da una comunità forte, come voi qui in questa sala».

 

Rectenwald ha affermato che tali affermazioni dimostrano l’arroganza di Schwab. «Si considerava colui che decideva il futuro dell’intera umanità. Pertanto, passerà alla storia come uno dei globalisti più arroganti mai esistiti».

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 23 aprile 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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