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Vaccinazione e contraccezione: Melinda Gates comincia a gettare la maschera

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Secondo la ultramiliardaria fondatrice, assieme al marito Bill, della Gates Foundation, il vero dramma del COVID, più che i morti (di cui non sembra curarsi più di tanto), più che le libertà personali distrutte in ogni Nazione del pianeta, è uno in particolare:  «Le prime stime suggeriscono anche che la pandemia causerà 49 milioni di donne in più senza contraccettivi, portando a 15 milioni di gravidanze non pianificate»

 

Avete letto bene: nell’intervista concessa a La Stampa e ad altri due giornali internazionali, la moglie di Bill Gates rivela che il problema della pandemia saranno i 15 milioni di bambini nati a causa della mancanza di contraccezione.

 

«Le prime stime suggeriscono anche che la pandemia causerà 49 milioni di donne in più senza contraccettivi, portando a 15 milioni di gravidanze non pianificate»

15 milioni di piccoli esseri umani, venuti sulla Terra per adempiere al disegno della Vita, per la Gates sono un male peggiore del virus e del crollo economico globale che ne sta conseguendo.

 

Non ci sarebbe molto da aggiungere, potremmo chiudere questo articolo qui.

 

La mentalità per cui una nascita non programmata è una nascita sbagliata ha un nome preciso: eugenetica. L’eugenetica è quell’ideologia per cui solo i bambini perfetti – e «voluti» da qualcuno, tanto per cominciare – sono degni di vivere.

 

15 milioni di piccoli esseri umani, venuti sulla Terra per adempiere al disegno della Vita, per Melinda Gates sono un male peggiore del virus e del crollo economico globale che ne sta conseguendo.

L’eugenetica, sia nel caso hitleriano che nel caso del mondo moderno (che ha semplicemente amplificato le idee antropologiche del nazionalsocialismo) porta alla creazione di vita artificiale, allo scarto di embrioni, e a breve alla costruzione dei figli in laboratorio, come è avvenuto con il caso delle gemelle cinesi create con un gene che le rende immuni all’HIV nonché in teoria più intelligenti della media.

 

La tecnologia di editing genetico ora disponibile, di nome CRISPR, ha di fatto già sollevato l’interesse di Bill Gates, che lo ritiene uno strumento da utilizzare assolutamente per risolvere tutte le malattie.

 

Tornando a Melinda, nell’intervista al quotidiano della famiglia Agnelli ha affermato che quello della contraccezione per fermare questa dannata «fertilità da COVID» è un tema impellente che necessita una soluzione immediata:

 

«Un piccolo gruppo di paesi che produce la maggior parte dei principi attivi primari contenuti nei contraccettivi generici, da quando la pandemia ha colpito, ha fatto scorta di questi ingredienti, anche se non ci sono prove che siano a corto di essi. È una politica commerciale senza cuore e senza senso». In pratica, diamo la pillola a tutte, specie nel Terzo Mondo, perché la Pandemia sì uccide ma parrebbe che faccia nascere anche qualche bambino, visto che il lockdown potrebbe davvero aver strappato qualche donna dalle grinfie della contraccezione.

 

La contraccezione, specialmente quella chimica – la cosiddetta pillola – mette il corpo della donna in una situazione innaturale e, come riportato da vari casi, può causare malattie, disfunzioni dell’umore, cancro e persino effetti psicologici come la preferenza sessuale accordata a uomini meno virili.

 

Un altro problema immane è quello ambientale: gli scarichi dei water delle donne che assumono gli ormoni steroidei della pillola finiscono in fiume o in mare, dove possono alterare la fauna marina: si parla di pesci transessuali, nata a causa dell’inquinamento da contraccezione. Chiaramente, si tratta dell’unico inquinamento di cui, nel mondo di Greta Thunberg, mai sentirete parlar.

«Dobbiamo investire nella pianificazione famigliare (…) le donne devono capire come funzionano i propri corpi e prendere le decisioni (…) quando una madre non può stabilire i tempi delle nascite, resta imprigionata in un ciclo di povertà»

 

«Dobbiamo investire nella pianificazione famigliare, deve essere volontaria, ma le donne devono capire come funzionano i propri corpi e prendere le decisioni». Perché «quando una madre non può stabilire i tempi delle nascite, resta imprigionata in un ciclo di povertà» dice nell’intervista Melinda. In pratica, l’equazione che si spaccia al Terzo Mondo è: «se fai figli sei povera».

 

Per il mondo sviluppato, invece, vale sempre il dogma femminista per cui i figli tolgono la libertà: «Le prime stime suggeriscono che in tutto il mondo, in questa recessione, i posti di lavoro delle donne hanno una probabilità di essere tagliati 1,8 volte superiore a quelli degli uomini. Inoltre, proprio mentre il lavoro retribuito delle donne sta crollando, il loro lavoro non retribuito per la cura dei bambini e dei membri della famiglia sta aumentando drasticamente».

Il falso mito della sovrappopolazione cavalcato da decenni dai Gates viene ora lanciatoci in faccia mentre scienziati cominciano a parlare del crollo della fertilità mondiale, con un dimezzamento della popolazione di Paesi come Italia e Giappone previsto prima del 2100.

 

Il falso mito della sovrappopolazione cavalcato da decenni dai Gates viene ora lanciatoci in faccia mentre scienziati cominciano a parlare del crollo della fertilità mondiale, con un dimezzamento della popolazione di Paesi come Italia e Giappone previsto prima del 2100.

 

Non è il trucchetto più basso che salta fuori dall’intervista. Addirittura, la Gates mette in relazione la natalità  con la possibilità di morire del virus:

 

«Di fatto il messaggio che milioni di donne incinte ricevono durante una crisi è che va bene partorire a casa, da sole. Ma non è così. Durante l’epidemia di Ebola del 2014, il principale fattore di mortalità materna è stato di gran lunga il fatto che le donne partorivano sempre più spesso senza assistenza medica».

 

La Gates mette in relazione la natalità  con la possibilità di morire del virus: «Durante l’epidemia di Ebola del 2014, il principale fattore di mortalità materna è stato di gran lunga il fatto che le donne partorivano sempre più spesso senza assistenza medica»

Va notato come lo scorso mercoledì la signora Gates avesse pubblicato nel prestigiosissimo giornale diplomatico Foreign Affairs un articolo in cui si scagliava contro il Presidente Trump esaltando il premier canadese Justin Trudeau e il presidente del Sudafrica Cyril Rahmaposa – tanto per far capire che i Gates sono oramai, più che una famiglia o una fondazione, una realtà geopolitica che ha relazioni diplomatiche proprie. Essendo divenuti i primi contribuenti dell’ONU in assoluto, ciò non può che essere vero.

 

La relazione di simpatia tra i Gates e Pechino è oramai sotto gli occhi di tutti. Il nemico del progressismo vacuo e beota alla Trudeau (o alla PD-M5S) o la ferocia tecno-totalitaria della Cina retta dal Partito Comunista Cinese (altro partner dei partiti di governo in Italia), è proprio vero, pare essere Donald Trump.

 

Renovatio 21 ha riportato che, in pieno lockdown, alcuni incontri tra leader europei per la ricerca sui vaccini – con il Presidente del Consiglio italiano Conte che infine promette agli enti dei Gates 300 milioni di euro – si sono svolti in presenza di Melinda.

È oramai alla luce del sole il fatto che i Gates si ritengano in grado di dettare l’agenda ai potenti della Terra, in una sorta di primato dei miliardi e della filantropia  sulla democrazia, sugli Stati, sul volere dei Popoli

 

È oramai alla luce del sole il fatto che i Gates si ritengano in grado di dettare l’agenda ai potenti della Terra, in una sorta di primato dei miliardi e della filantropia (che, in realtà, è l’esatto contrario: misantropia sterminatrice) sulla democrazia, sugli Stati, sul volere dei Popoli.

 

Nell’articolo su Foreign Affair, la Gates ammette di prendere i suoi dati dall’Istituto Guttmacher, ente che funge da braccio di Ricerca & Sviluppo della multinazionale dell’aborto Planned Parenthood (che significa, appunto, «riproduzione pianificata»), alla quale i Gates ogni anni versano diversi milioni di dollari, e di cui fu dirigente il padre di Bill. Le cliniche private Planned Parenthood disseminate, anche grazie ai danari di Bill & Melinda, in tutti gli USA hanno effettuato qualcosa come 350 mila aborti tra il 2017 e 2018. Dell’aborto e del controllo delle nascite i Gates sono sostenitori radicali e mai lo hanno nascosto tra donazioni milionarie e conferenze TED.

Dell’aborto e del controllo delle nascite i Gates sono sostenitori radicali e mai lo hanno nascosto tra donazioni milionarie e conferenze TED

 

«L’effetto di lungo termine del taglio dei finanziamenti ai servizi di salute riproduttiva [cioè, in genere, contraccezione e aborto, ndr] è profondo della società, e i danni si sentono poi per un periodo compreso tra 20 e 40 anni», dice Melinda a La Stampa. I Gates esprimono una visione mondiale che abbraccia i decenni, come sovrani lungimiranti, come pianificatori che nemmeno dei calcoli sovietici.

 

Dietro alla pandemia, cavallo di battaglia degli ultimi cinque anni dei Gates (e dei Rockefeller, loro graditi ospiti in certe cene), ecco rispuntare limpido il vecchio tema che li ossessionava: il controllo delle nascite, ossia la riduzione della popolazione terrestre, ossia lo sterminio degli umani su questo pianeta – a partire magari dai deboli e dagli innocenti, dagli embrioni agli anziani (che stanno venendo attaccati proprio dalla pandemia che tanto avevano annunziato i Gates).

Questa è la realtà del XXI secolo: la Necrocultura galoppa, seminando morte e distruzione, nelle opere dei miliardari, che si credono gli imperatori del nostro tempo, che, tra vaccini e pillole anticoncezionali, credono di poter disporre a piacimento della nostra biologia e di quella dei nostri figli

 

Questa è la realtà del XXI secolo: la Necrocultura galoppa, seminando morte e distruzione, nelle opere dei miliardari, che si credono gli imperatori del nostro tempo, che, tra vaccini e pillole anticoncezionali, credono di poter disporre a piacimento della nostra biologia e di quella dei nostri figli.

 

Quanto si sbagliano…

 

 

 

 

 

 

 

Immagine da DFID – UK Department for International Development  via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons 

 

 

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Contraccezione

Stagiste vietnamite costrette alla contraccezione per lavorare in Giappone

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

La legge giapponese prevederebbe la possibilità per le tirocinanti straniere di avere una gravidanza ricevendo dall’azienda i sussidi necessari, per poi riprendere lo stage. Ma secondo Jiho Yoshimizu, rappresentante dell’organizzazione no-profit che ha svolto l’indagine portando alla luce gli abusi, «i loro diritti umani e riproduttivi sono di fatto violati dall’attuale sistema lavorativo nipponico»

 

Quando una giovane donna vietnamita nel 2019 ha scoperto di essere incinta dopo essere arrivata in Giappone con un visto di «tirocinio tecnico», le è stata data una scelta: «Abortire o tornare in Vietnam”. Ma il ritorno a casa l’avrebbe lasciata senza possibilità di ripagare i reclutatori del suo tirocinio.

 

«Ha bisogno di restare per ripagare i suoi debiti», ha detto Shiro Sasaki, segretario generale del sindacato dei lavoratori Zentoitsu (Tutti Uniti), che ha difeso la sua causa facendo emergere che a diverse donne, soprattutto vietnamite, era stato imposto un trattamento contraccettivo dalle organizzazioni coinvolte nel programma di tirocinio lavorativo in Giappone.

 

A denunciare la vicenda è un’indagine di una ONG giapponese, in cui dati sono stati resi pubblici domenica. Da questa inchiesta emerge una «pratica» che violerebbe i diritti umani e riproduttivi delle donne vietnamite. L’inchiesta, condotta tra agosto e settembre dello scorso anno, ha riguardato attuali ed ex tirocinanti vietnamite e ha ricevuto risposte da 59 di loro.

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Delle intervistate, 36 hanno affermato di aver ricevuto dalle organizzazioni intermediarie in Vietnam che selezionano i candidati tirocinanti l’indicazione di evitare in qualunque modo una gravidanza. A nove di loro è stato consigliato direttamente di sottoporsi a un trattamento contraccettivo. Cinque lo hanno fatto, e una di loro ha detto esplicitamente che le era stato fatto intendere di non poter andare in Giappone senza seguire quelle istruzioni. Le altre quattro hanno detto di non essersi sottoposte, soprattutto per il costo elevato.

 

Inoltre è emerso che sono numerosi i casi in cui le organizzazioni intermediarie avvisavano le tirocinanti vietnamite che sarebbero state rimandate a casa se fossero rimaste incinta durante il soggiorno lavorativo in Giappone.

 

Jiho Yoshimizu, rappresentante dell’organizzazione no-profit che ha svolto l’indagine, ha affermato che è impensabile che tutte queste donne siano state davvero in grado di scegliere la contraccezione di loro spontanea volontà: «È un problema da un punto di vista della violazione del diritto umanitario che la gravidanza dei lavoratori stranieri sia limitata a causa del sistema lavorativo inadeguato in Giappone», ha aggiunto Yoshimizu.

 

Anche per questi motivi, il governo di Fumio Kishida sta valutando la possibilità di abolire l’attuale programma di tirocinio tecnico per stranieri, iniziato nel 1993 per trasferire conoscenze e competenze ai lavoratori di Paesi in via di sviluppo. Per l’Organizzazione per la formazione tecnica degli stagisti, il Vietnam invia il maggior numero di tirocinanti in Giappone nell’ambito del programma: oggi sarebbero circa 10 mila quelli nel Paese nipponico, e la maggior parte sarebbero donne.

 

Alcuni anni fa un caso di cronaca aveva coinvolto una stagista vietnamita che era stata arrestata per aver abbandonato il suo bambino per paura che il suo datore di lavoro la rimandasse a casa, a causa della gravidanza.

 

La legge giapponese, sulla carta, garantisce pari opportunità di lavoro per uomini e donne, e «vieta un trattamento improprio delle lavoratrici a seguito della gravidanza e del parto e anche le donne straniere hanno diritto a ricevere benefici come indennità forfettarie per il parto e la cura dei bambini, congedo prenatale e postnatale e assistenza all’infanzia.

 

Tuttavia, l’indagine ha evidenziato che «i diritti riproduttivi delle stagiste, che consentono loro di decidere se avere e crescere un figlio, non sono stati rispettati nel sistema attuale», conclude Yoshimizu.

 

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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Contraccezione

La pillola rende le donne più paurose e ansiose?

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge. Sui problemi fisici e psicologici della pillola anticoncezionale Renovatio 21 ha pubblicato diversi articoli.   Più di 150 milioni di donne nel mondo usano contraccettivi orali. Gli OC combinati (COC), costituiti da ormoni sintetici, sono i più comuni. È noto anche che gli ormoni sessuali modulano la rete cerebrale coinvolta nei processi di paura.   Ora un team di ricercatori in Canada ha studiato gli effetti attuali e duraturi dell’uso di COC, nonché il ruolo degli ormoni sessuali sintetici e prodotti dal corpo sulle regioni cerebrali legate alla paura, i circuiti neurali attraverso i quali la paura viene elaborata nel cervello.   Ritengono che ulteriori ricerche potrebbero aiutare i medici a comprendere «le psicopatologie legate alla paura che colpiscono prevalentemente le donne, come i disturbi d’ansia e il disturbo da stress post-traumatico».   «Nel nostro studio, dimostriamo che le donne sane che attualmente utilizzano COC avevano una corteccia prefrontale ventromediale più sottile rispetto agli uomini», ha affermato Alexandra Brouillard, dell’Université du Québec à Montréal e prima autrice dello studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology.   «Si ritiene che questa parte della corteccia prefrontale sostenga la regolazione delle emozioni, come la diminuzione dei segnali di paura nel contesto di una situazione sicura. Il nostro risultato potrebbe rappresentare un meccanismo attraverso il quale i COC potrebbero compromettere la regolazione delle emozioni nelle donne».  

Regolazione delle emozioni e contraccettivi

«Quando vengono prescritti i COC, le ragazze e le donne vengono informate di vari effetti collaterali fisici, ad esempio che gli ormoni che assumeranno aboliranno il loro ciclo mestruale e impediranno l’ovulazione», ha spiegato Brouillard.   Tuttavia, gli effetti degli ormoni sessuali sullo sviluppo del cervello, che continua fino alla prima età adulta, vengono raramente affrontati.   «Poiché riportiamo una riduzione dello spessore corticale della corteccia prefrontale ventromediale negli utilizzatori di COC rispetto agli uomini, il nostro risultato suggerisce che i COC possono conferire un fattore di rischio per deficit di regolazione delle emozioni durante il loro uso attuale», ha detto Brouillard.   Gli impatti dell’uso dei COC, tuttavia, possono essere reversibili una volta interrotta l’assunzione.  

C’è molto da imparare

C’è ancora molto da imparare quando si tratta del cervello delle donne e di come viene influenzato dall’uso di COC.   Ad esempio, Brouillard e il suo team stanno attualmente studiando l’impatto dell’età di esordio e della durata di utilizzo per approfondire i potenziali effetti duraturi dei COC.   Dato che molte ragazze adolescenti iniziano a usare i COC durante l’adolescenza, un periodo delicato nello sviluppo del cervello, anche l’età dell’utilizzatore potrebbe avere un impatto sulla reversibilità.   Michael Cook   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Contraccezione

Bergoglio parlerà alla conferenza della Fondazione abortista dei Clinton

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Papa Francesco parlerà alla conferenza della Clinton Global Initiative tramite collegamento video la prossima settimana in una «conversazione speciale» con il presidente Bill Clinton, in una discussione che includerà «il cambiamento climatico, la crisi dei rifugiati, il benessere dei bambini».

 

Il coinvolgimento del romano pontefice nell’iniziativa dei Clinton del prossimo 18 settembre è stata dichiarata solo ieri 14 settembre dal Vaticano. Papa Francesco darà il via alla conferenza di due giorni della Clinton Global Initiative (CGI) del 2023 il prossimo lunedì, tenendo quella che è stata descritta come una «conversazione speciale» con il molto controverso ex presidente Clinton.

 

«Lunedì 18 settembre papa Francesco interverrà in collegamento da remoto all’incontro organizzato a New York dalla Clinton Global Initiative, alle 9.15 (le 15.15 italiane)» riporta Vatican News. «Il papa parlerà delle sfide globali più urgenti del nostro tempo, come il cambiamento climatico, la crisi dei rifugiati, il benessere dei bambini e la missione e i progetti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù della Santa Sede».

 

«All’incontro, organizzato dalla Fondazione Clinton, saranno presenti il presidente della Fondazione stessa, Bill Clinton, la Segretaria della Fondazione, Hillary Rodham Clinton, e la Vicepresidente, Chelsea Clinton. All’evento, che proseguirà anche il 19 settembre, prenderanno parte, tra gli altri, Irfaan Ali, presidente della Guyana e l’ex premier britannico Tony Blair, che oggi guida il Tony Blair Institute for Global Change».

 

Bill Clinton è noto per la quantità di relazioni adultere che hanno dato scandalo durante la sua presidenza. Più rilevante ancora, il suo nome è associato indelebilmente al miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, nel cui aereo privato avrebbe viaggiato almeno 26 volte, con diecine e diecine di visite del pedo-finanziere alla Casa Bianca quando Bill era presidente. Quello che sembrava essere un uomo di collegamento tra i Clinton e Epstein, Mark Middleton, è stato trovato impiccato con una fucilata al petto fuori da un ranch in Arkansas un anno fa.

 

Con Hillary, Bill ha creato la Fondazione internazionale che ha in Haiti uno dei suoi obiettivi principali. Gli aiuti della Fondazione Clinton dopo il sisma del 2010, furono oggetto delle critiche dell’allora capo della Protezione Civile italiana Guido Bertolaso. I Clinton, che andarono in luna di miele ad Haiti e assisterono ad una cerimonia di possessione officiata dal «papa» del Vudù caraibico Max Beauvoir, hanno ancora una fissa per Haiti, che nel frattempo sta sprofondando alla violenza indiscriminata.

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Da considerare come anche Chelsea Clinton, citata nel bollettino vaticano, abbia sollevato grandi controversie negli USA per la sua promozione di libri di contenuto pornografico nelle scuole americane. La figlia di Bill e Hillary è molto attiva anche sul fronte dei programmi di vaccinazione di OMS e organismi come Fondazione Gates.

 

L’altro personaggio citato, Tony Blair, è noto per guidare ora sforzi mondialisti per creare passaporti vaccinali digitali e altri sistemi di sorveglianza elettronica del pianeta. Detestato in patria per la guerra in Iraq, gode ancora di tanto credito presso l’élite globalista, tanto che alcuni si spingono a dire che sia l’erede designato di Klaus Schwab per la guida World Economic Forum, il noto gruppo estremista di Davos.

 

Papa Francesco aveva recentemente incontrato Bill Clinton in una visita privata non annunciata in Vaticano lo scorso 5 luglio, durante la quale i due uomini avrebbero parlato di «pace». All’udienza privata era presente anche Alex Soros, erede ufficiale dell’impero filantrocapitalista di George Soros.

 

Durante l’udienza con l’ex presidente USA, il papa, per qualche motivo incurante delle controversie che circondano il Clinton – una grande fetta del pubblico quando lo vede non pensa più solo a Monica Lewinsky e ai sigari, ma alla pedo-isola di Jeffrey Epstein – Salutando calorosamente l’ex presidente, Francesco gli ha regalato una statua realizzata in Vaticano che, secondo il romano pontefice, «simboleggia l’opera per la pace», che certo è il primo interesse dell’uomo che bombardò la Serbia nel 1999 proprio mentre uscivano le storie sulla Lewinsky.

 

Lo scandalo tuttavia non riguarda solo gli ospiti Clinton, ma anche i loro ospiti.

 

Saranno presenti il ​​governatore della California Gavin Newsom e le governatrici Kathy Hochul di New York e Gretchen Whitmer del Michigan, abortisti totali, così come l’ex portavoce pro-aborto della Casa Bianca Jen Psaki.

 

Anche gli attori Matt Damon e Orlando Bloom (quest’ultimo membro del movimento buddista della Soka Gakkai ma già salutato dal papa assieme alla compagna Katy Perry, già coinvolta in una battaglia legale con due suore di Los Angeles, durante un’udienza in Vaticano) sono presenti, così come tale «Qween Jean», un attivista per i “diritti” dei trans, fondatore e direttore esecutivo di Black Trans Liberation.

 

Rilevante la presenza dell’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla, che papa Francesco ha ricevuto segretamente due volte nel 2022. Bourla, assieme ad altri dirigenti di Big Pharma, ha recentemente firmato una lettera per chiedere la liberalizzazione della pillola abortiva. Come riportato da Renovatio 21, il vaccino COVID è stato imposto a tutto il personale vaticano, guardie svizzere incluse, e pure ai giornalisti a seguito dei viaggi apostolici del papa.

 

Non si tratta del primo contatto di Bergoglio con il clan Clinton.

 

Secondo Henry Sire, autore della biografia innovativa di papa Francesco The Dictator Pope, Francesco avrebbe addirittura fatto una donazione alla campagna presidenziale del 2016 di Hilary Clinton prelevando denaro dall’elemosineria. Mentre alcuni hanno respinto questa affermazione come diceria, Sire ha dichiarato a LifeSiteNews nel 2017 che i dettagli provenivano da un contatto in Vaticano e che «l’accusa è abbastanza ben nota ai giornalisti».

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La preferenza di Bergoglio verso la Clinton rispetto a Trump durante le elezioni 2016 potrebbe essere letta anche quando, nella classica conferenza stampa in aereo, a domanda di un giornalista sul muro che intendeva costruire il candidato Trump rispose che ciò «non è cristiano». L’espressione seria tenuta dall’argentino durante le visite del presidente USA nella Santa Sede sembrano puntare nella stessa direzione.

 

Durante gli anni di restrizioni del COVID-19, il Vaticano ha ospitato Chelsea Clinton – figlia di Bill e Hilary e vicepresidente della Fondazione Clinton – insieme agli amministratori delegati delle aziende produttrici di vaccini contaminati dall’aborto Pfizer e Moderna, il direttore degli Istituti Nazionali di Medicina degli Stati Uniti. Salute e il dottor Anthony Fauci. Papa Francesco aveva chiuso il convegno concedendo ai partecipanti una «udienza» privata e virtuale.

 

La Fondazione Clinton promuove in tutto il mondo contraccezione e «pianificazione delle nascite», concetti antitetici rispetto alla dottrina cattolica.

 

Tra gli sforzi della Fondazione vi è la «Clinton Health Access Initiative» (CHAI). Questo funziona in tutto il mondo, consentendo a circa 125 paesi di avere accesso a «medicinali, strumenti diagnostici, vaccini, dispositivi o altri prodotti e servizi sanitari salvavita» a prezzi particolarmente ridotti.

 

Uno dei programmi del CHAI si chiama «salute delle donne e dei bambini», che, utilizzando un linguaggio contraccettivo spesso utilizzato, garantisce che «le donne abbiano accesso agli strumenti di cui hanno bisogno per pianificare in modo sicuro le loro famiglie per migliorare i risultati sanitari e il benessere economico».

 

Il CHAI si vanta del suo lavoro volto a offrire «interventi semplici ed efficaci… per prevenire gravidanze indesiderate, trattare le complicazioni della gravidanza e del travaglio e salvare la vita dei neonati».

 

«Il CHAI ha sviluppato una strategia integrata per la salute materna, neonatale e riproduttiva per ridurre drasticamente le gravidanze indesiderate, le morti materne e neonatali e i nati morti» scrive il sito della Fondazione Clinton. «Questo approccio inizia raggiungendo adolescenti e donne per garantire che ricevano un’educazione sulla salute riproduttiva e abbiano accesso a una gamma di metodi contraccettivi efficaci e convenienti».

 

«Continuiamo a sostenere le donne durante i loro anni riproduttivi per garantire che ogni donna possa evitare gravidanze non pianificate e infezioni a trasmissione sessuale; spazio e limite delle nascite; avere una gravidanza e un parto sani; e vedere il suo neonato prosperare dalla nascita all’infanzia»

 

Il programma dei Clinton è stato utilizzato per la prima volta in Etiopia, prima di essere «testato su larga scala in Nigeria». A seguito di un’implementazione ancora più ampia del programma contraccettivo, il CHAI ha riferito di aver riscontrato un «aumento del 251% nell’uso medio mensile di impianti contraccettivi in ​​due anni in Camerun, Kenya, Liberia, Malawi, Nigeria, Tanzania e Zambia». Viene quindi esaltata la riduzione del prezzo del 50% sugli «impianti contraccettivi» grazie a «una garanzia di volume in 69 Paesi».

 

Il papa compare insomma su uno dei palchi principali dell’oligarcato della Necrocultura.

 

Avevate qualche dubbio in merito?

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Immagine screenshot da YouTube

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