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Guida pratica al governo Addams

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Purtroppo non tutti i lettori conoscono l’antica serie TV, girata in bianco e nero, chiamata La famiglia Addams. Alcuni sono nati decisamente dopo che le TV italiane avevano smesso di mandare in onda le repliche, che servivano decisamente a coprire buchi di palinsesto. Forse qualche giovane può averne conosciuto i mosci remake tentati dal cinema e forse dal mondo dello streaming.

 

La storia era: una famiglia assortita in modo folle, con mostri e personaggi strambi di ogni sorta – una madre-strega nerovestita, un cugino peloso, una mano mozzata ambulante, un cameriere frankensteiniano, uno zio pelato con l’occhio spiritato, un padrone di casa con nome messicano – completamente inconsapevole della sua stranezza. Produceva Aaron Spelling, che era pure marito dell’attrice che faceva Morticia, noto alle generazioni successive come il papà di Tori Spelling, la ragazza brutta del serial ebete e classista Beverly Hills 90210.

 

Passano gli anni ma gli Addams riemergono spesso, specie quando si tira su la compagine di governo.

 

Ora, possiamo definire così anche la lista dei ministri del governo Meloni? Di certo, è una famiglia: c’è un cognato, un fratello…

 

C’è uno che le malelingue apostrofano come l’orco Shrek, ci sono figure riempite di botulino, un tempo patogeno letale, oggi invece creatura che cambia i connotati alle facce agée (lo chiaman Botox, e sembra il nome di un cattivo da fantascienza, in effetti).

 

Ci sono Ursi e Zangrilli, Calderoni e Calderoli… insomma verebbe voglia di dire che si tratta di un bestiario bello fitto, con la «f» minuscola, però.

 

Partiamo.

 

Abbiamo l’onorevole Antonio Tajani ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, anche vicepremier. Ricordate chi è? È un candidato a sindaco di Roma trombato (come la Meloni…), poi divenuto vice di Junker a Bruxelles, dover portò il suo capo Silvio a pochi giorni dalle elezioni 2018: bella foto di Berlusconi che stringe la mano all’eurotizio della sciatica, pensando di piacere all’elettorato moderato, che credevano esistesse ancora. Risultato elettorale: Forza Italia polverizzata, all’opposizione. Si era detto che dopo gli audio pro-Putin di Berlusconi, Forza Italia sarebbe stata tenuta lontana dagli Esteri: Giorgia ha invece pensato bene che l’occasione per de-ronzulizzare il partito, magari creando una scissione baby-gang stile Italia Viva, era troppo ghiotta.

 

 

Orazio Schillaci alla Salute ha fatto scartabellare per ore i no-vax per capire dove stava. Poi si è scoperto che non era un parente a caso del calciatore dei mondiali di Italia 90, ma  proprio quel rettore di Tor Vergata che aveva elogiato il «senso civico dei vaccini» andando in TV nel giorno del trapasso biologico nazionale, il 15 ottobre 2021. Per lui il green pass era «indispensabile».

 

 

Giancarlo Giorgetti, il leghista draghista, per alcuni l’anti-Salvini infrapartitico, va all’economia. Molti hanno sottolineato in questi giorni che non sa l’inglese. Renovatio 21 invece sottolinea che è cugino del banchiere e grand commis di Stato Massimo Ponzellini, a sua volta figlio d’arte (il padre era membro del consiglio della Banca d’Italia e abbiente sostenitore della nascita dell’editore bolognese Il Mulino) e allievo di Romano Prodi, con cui fonda la società Nomisma e con il quale lavora all’IRI dal 1983 al 1990. Ponzellini è stato presidente della grande società di appalti Impregilo nonché, nel 2009, della Banca Popolare di Milano. A fine 2021 Giorgetti cominciò a parlare pubblicamente di possibili blackout in arrivo.

 

Il MISE, ministero ambitissimo, va ad Adolfo Urso, quello del COPASIR, fresco di viaggi negli USA. Non sappiamo cosa aggiungere: noi tuttavia lo ricordiamo nel 2009 a Mosca durante la più grande missione fatta dall’Istituto del Commercio Estero (ICE) nella sua storia, dove il teatro dell’amicizia Berlusconi-Putin doveva attuarsi e fulminare qualsiasi cosa. Non accadde per il sisma dell’Aquila, per cui Silvio restò a casa, e Vladimir parlò di agromnaja tragedija, immane tragedia. Ad una conferenza Urso rivendicò una foto scattata pochi giorni prima al G20 di Londra (quello in cui la Regia rimproverò le urla di Silvio: «Mister Obamaaa»): si vedeva che, al momento della foto collettiva, Berlusconi era riuscito a prendere da parte il presidente russo Medvedev (quello che oggi parla di guerra atomica un giorno sì o uno anche) e l’appena insediato presidente USA Barack Obama (il mulatto della CIA), e a farsi fotografare dietro a loro mentre li spingeva l’uno vero l’altro, tutti sorridentissimi. Stando a quel che ricordiamo del suo discorso da quel palco a Mosca, a Urso quella foto piaceva. Piaceva anche a noi

 

 

L’ex magistrato veneziano Carlo Nordio, per anni riverito come rara avis della razza giudice-non-di-sinistra, è quello che si è distinto ultimamente per dichiarazioni di umiliazione a Putin: «l’aggressione del satrapo del Cremlino è contro ogni legge umana e divina». Leggero. «L’Ucraina va difesa con le armi perché le guerre si decidono sul campo di battaglia. Quando le guerre terminano con un negoziato è o perché uno dei due ha vinto sul campo o perché c’è stata una situazione di stallo». Ecco: il nuovo Guardasigilli sembrerebbe voler dare a Kiev armi sufficienti per mettere la prima superpotenza nucleare del pianeta KO, cosicché si possano evitare quelle brutte cose da perdenti che sono i negoziati.  Chiarissimo.

 

Guido Crosetto, gigante di origine DC finito nella cerchia più stretta di Giorgia – lo hanno definito lo Shrek della principessa Fiona Meloni – è chiacchierato per un possibile conflitto di interesse: ministro della Difesa, è uomo del settore aerospazio nonché a lungo presidente di AIAD, la Federazione, membro di Confindustria, che rappresenta le Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza. Lui minimizza.

 

Gennaro Sangiuliano, direttore del TG2 e grande biografo di Putin e pure di Xi Jinpingo, è ministro della Cultura: si era parlato di Giordano Bruno Guerri, l’attuale responsabile del Vittoriale. Diciamo che, rinunziando a D’Annunzio, non sono andati «verso la vita», come ebbe a dire quella volta in Parlamento il Vate quando si spostò a sinistra.

 

All’agricoltura e sovranità alimentare – nuovo conio che epperò è già usato dai governi macroniani – Giorgia ci ha messo Lollobrigida: che non è la diva amica di Fidel Castro, che pure era candidata a 91 anni con un partitino del dissenso. No, è Francesco Lollobrigida, suo cognato, il marito di quella sorella che il giorno della vittoria si è precipitata sui giornali per dichiarare che «non è vero che Giorgia è contro l’aborto». Ora: ci chiediamo semplicemente come, rimanendo sudditi di un’Europa che ci sta portando verso il consumo di insetti, si possa parlare di «sovranità alimentare». Ma forse è un problema nostro e non di chi dichiara che dalla prigione di Bruxelles mica vuol uscire.

 

Il neoministro dell’Università Annamaria Bernini, immarcescibile forzitalista, ha fatto dei video per i social in cui le immagini del suo giuramento scorrono con una canzone di Ambra Angiolini in sottofondo. Poi sembra che i video siano spariti. A noi tuttavia interessano le foto con il generale Figliuolo, che non capiamo perché sia divenuto ministro. Su Twitter il 19 luglio 2021 scriveva «Per contrastare la variante #Delta abbiamo 3 strade: nuovi lockdown, l’obbligo vaccinale o il green pass, perché è evidente che non ci sono ancora le condizioni per un “liberi tutti”. Fra queste tre opzioni credo che il #greenpass sia la soluzione più accettabile».

 

 

Ciriani, Abodi, Locatelli, i ministri che hanno perso il portafoglio, ammettiamo di non sapere chi siano, ma ci auguriamo che qualcuno lo trovi e glielo restituisca, magari con dentro tutto: soldi, documenti, carte, foto di famiglia, santino infilato dalla mamma.

 

Gilberto Pichetto Fratin, il nome alla Transizione Ecologica, ci fa pensare a proteste ambientaliste in saio. Non lo conosciamo, non sappiamo. Tuttavia lo scandalo è che tale ministero esiste ancora. Dice tante cose.

 

Quando è uscita la lista con il nome di Zangrillo una porzione non indifferente del popolo italiano ha pensato che si trattasse del medico di Berlusconi, noto per le sue posizioni aperturiste: invece si tratta di Paolo Zangrillo, il fratello del dottore. Qui si è materializzato il momento più Addams di queste ore. La Meloni sbaglia e inverte i nomi nella lista dei ministeri: a Zangrillo, invece che la pubblica amministrazione, affida la Transizione Ecologica.

 

A Pichetto Fratin, viceversa, invece che la Transizione Ecologica dà la Pubblica amministrazione: il Pichetto, contrariamente alla sua nomea, pare non aver protestato. Succede: capitò anche all’Oscar di qualche anno fa, quando sbagliarono la busta del miglior film, e invece che far vincere il capolavoro La la land premiarono un film di ragazzini neri spacciatori omosessuali qualsiasi.

 

Lo Zangrillo l’aveva comunque presa bene: «una nomina inaspettata che mi riempie di orgoglio e, soprattutto, di senso di responsabilità» aveva dichiarato all’Adnkronos con parole simili a quelle del giocatore sostituito che ribadisce la sua fiducia nel mister. «Si tratta di una delega importante, su un tema, la transizione e sicurezza energetica, che oggi penso sia la priorità numero uno non solo per l’Italia, ma per l’Europa. Ce la metterò tutta come ho sempre fatto». Poi il quid pro quo si è risolto e ciascuno è tornato al suo posto. Tuttavia, il fatto suggerisce una realtà di ministri intercambiabili, come nemmeno i giocatori del calcio sovietico. SCB. Sono cose belle.

 

Raffaele Fitto, abbiam presente. Mettere un pugliese agli Affari Europei, Coesione territoriale e PNNR è una mossa geniale.

 

Il neoministro dell’Interno, che ha ruolo precipuo di tener Matteo Salvini lontano da quell’ufficio, si chiama Matteo Piantedosi, un nome che ad alcuni farà pensare vegetali illegali, ma che si era già fatto conoscere come Prefetto di Roma visitatore di hub vaccinali assieme allo Zingaretti. Il 17 febbraio 2021 all’hub di Fiumicino, avrebbe dichiarato: «col vaccino proteggiamo i nostri ragazzi (forze dell’ordine), che sono a contatto con la gente e quindi proteggiamo anche la gente. In più, vista l’alta adesione a questa campagna vaccinale tra le forze di polizia e i vigili del fuoco, diamo anche un esempio alla popolazione sull’importanza della campagna vaccinale»

 

C’è poi il caso del Cencelli latitudinario: Un inedito, poetico ministero del «Sud e del Mare» a Nello Musumeci, ex governatore della Sicilia, misteriosamente non ricandidatosi alle ultime elezioni regionali. La sua funzione ministeriale, vediamo dopo, è anche qui neutralizzare Salvini. Tuttavia, Giorgia salomonicamente dividendo il Paese, ha voluto creare chiralmente un ministero per il Nord: eccoti Roberto Calderoli agli Affari Regionali e Autonomie.

 

Le Riforme alla Elisabetta Casellati. Il Turismo alla socia inseparabile di Flavio Briatore, la Daniela Santanché, che ora si fa chiamare Garnero Santanché, e il perché non lo sappiamo.

 

Riguardo al nuovo ministro del Lavoro Marina Calderone il manifesto ha pubblicato un j’accuse su presunti conflitti di interessi. Apprendiamo dal quotidiano comunista che «all’INPS però c’è il marito Rosario De Luca che fa parte del Cda in quota centrodestra. E qui il conflitto di interesse sarebbe evidente: l’INPS è sottoposto alla vigilanza del ministero del Lavoro e se Marina Calderone diventasse ministro dovrebbe vigilare sulle «attività del marito», come denuncia l’Usb: “Non sappiamo se giuridicamente si possa parlare di conflitto d’interesse ma riteniamo evidentemente inopportuna la contemporaneità dei due incarichi”, sottolinea».

 

Di Eugenia Roccella, neoministro della Famiglia, Natalità e delle Pari opportunità questo sito vi ha già parlato diffusamente. La stampa mainstream e i sinceri democratici sono saltati su inorriditi e in allarme: è una ultracattolica contro l’aborto e la pillola RU486. La realtà, riteniamo noi, è un attimino diversa. La sintetizza bene questa notizia battuta dal Corriere poche ore fa: «la ministra della Famiglia Roccella: «L’aborto? Non è roba mia, chiedetelo al ministro della Salute». Sì, è proprio il ministro della Natalità. Caro lettore, lo sai bene, se alla fine torni qui a leggere Renovatio 21: le cose non sono quelle che sembrano.

 

C’è il video.

 

 

Il caso più eclatante, e politicamente e programmaticamente rilevante è tuttavia quello di Matteo Salvini.

 

La sua posizione – ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili (e avanti con il gergo della Necrocultura ONU!) può tranquillamente dirsi di castigo, dietro la lavagna, ad un passo dall’essere messo in ginocchio sui ceci con il cappello da asino filorusso. Per Salvini, come avevamo detto sopra, Giorgia aveva un programma tanto esplicito da essere perfino volgare: tenerlo lontano dagli Interni, dove quattro anni fa aveva fatto sfracelli – cioè, semplicemente, aveva svolto ottimamente il suo lavoro – ottenendone una popolarità a Nord Centro Sud che gli garantiva bagni di folla che nemmeno il Duce.

 

Quindi, ecco: tenete lontano il più possibile il Capitano dai porti – ecco che scatta la grottesca rapina della delega al mare, che finisce inspiegabilmente al ministero meridionale di Musumeci (il mare c’è anche al Nord).

 

Tenete lontano Salvini dall’immigrazione, un problema che sta a cuore agli italiani e che il milanese è in grado di risolvere, riguadagnandosi chiaramente poi i voti finiti in FdI.

 

Oltre alla competizione elettorale infra-alleata, non volere Salvini all’Interno può avere solo altre due spiegazioni:

 

1) Giorgia vuole risolvere da sé il problema, sulla scia di quanto aveva iniziato a fare Salvini nel 2018, realizzando la sempiterna promessa della destra italiana e ricevendone in cambio quel jackpot di popolarità sfrenata che sappiamo.

 

Oppure:

 

2) Giorgia e i suoi non hanno alcuna intenzione di risolvere la questione immigrazione, che è un diktat della centrale globale contro cui neanche i cowboy texani posson far qualcosa. In questo, semplicemente si accoderebbero al compitino di maggiordomi a capo dei soliti Paesi desovranizzati: sieri genici, transizioni ecologiche, green pass, Ucraina, immigrazione massiva – in attesa che si aggiunga tutto il resto, l’euro digitale, gli insetti a pranzo, il microchip sovra o sottocutaneo.

 

Ecco, diciamolo pure: cosa farà nelle prossime settimane la Meloni con l’immigrazione sarà la cartina tornasole della natura del suo governo. Perché si tratta del problema tecnicamente più facile da risolvere, sopra il quale – in teoria – non ci sono pressioni diplomatiche dirette (come per le armi ucraine), un problema con il quale FdI, e prima ancora AN, e prima ancora il MSI avevano raccolto voti in competizione con la Lega giurando che l’avrebbero cancellato con maschia ed immediata risoluzione.

 

Cominciate, quindi, a prestare attenzione a quello: se vedete ancora per strada marcantoni africani vestiti meglio di voi, con telefonino e cuffiette wireless, monopattino elettrico, pasti caldi portati dalla cooperativa e niente da fare tutto il dì, significa pure che questo governo vi vaccinerà con ogni mRNA supplementare richiesto dalla centrale internazionale, vi renderà ancora più chiaramente obiettivi di una rappresaglia atomica russa, vi toglierà il riscaldamento, il lavoro, la casa e il cibo, e forse pure, come abbiamo ipotizzato su Renovatio 21, nelle piazze della prossima protesta vi manganellerà come non ci fosse un domani. O peggio.

 

Nonostante le intenzioni, anche la Famiglia Addams, a pensarci bene, non è che facesse proprio ridere.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

Immagine della Presidenza della Repubblica Italiana via Wikimedia; fonte Quirinale.it; immagine modificata

 

Epidemie

I consulenti medici del governo britannico erano contro l’approvazione rapida dei vaccini COVID: rivelazione dai «Lockdown files»

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Una nuova serie di documenti rilasciati la scorsa settimana nel Regno Unito come parte dei Lockdown files ha fatto più luce su come i funzionari del governo britannico hanno preso decisioni sulla politica sanitaria pubblica COVID-19 e ha rivelato come il Paese sia diventato il primo a lanciare i vaccini – contro la consulenza di esperti medici.

 

 

Una nuova serie di documenti rilasciati alla fine della scorsa settimana nel Regno Unito come parte dei Lockdown files ha rivelato che gli scienziati britannici erano a conoscenza della «variante Alpha» del COVID-19, ma hanno nascosto i dati ai funzionari governativi fino a poco prima di Natale 2020, portando a blocchi durante le vacanze di quell’anno.

 

Parte di una pubblicazione in corso da parte del Telegraph, i documenti includevano anche ulteriori dettagli su come i membri del Parlamento britannico prendessero decisioni sulla salute pubblica basate su criteri politici, piuttosto che scientifici, incluso il monitoraggio rapido dei vaccini anche se i ministri del governo sapevano che il virus non lo era abbastanza mortale da giustificarlo e i consulenti medici hanno messo in guardia contro di esso.

 

Altri documenti hanno mostrato come la paura dei funzionari governativi di essere etichettati come razzisti abbia influito sul modo in cui hanno preso decisioni sulla salute pubblica.

 

La prima versione dei Lockdown Filesmessaggi WhatsApp privati ​​tra funzionari sanitari del Regno Unito, incluso l’ex segretario alla salute Matt Hancock – ha generato una notevole copertura mediatica nel Regno Unito, ma l’interesse dei media statunitensi è stato minimo e si è rapidamente ridotto.

 

 

Gli scienziati tacciono sulla variante Alpha fino a poco prima delle festività natalizie del 2020

Gli ultimi Lockdown Files mostrano che gli scienziati del Regno Unito erano a conoscenza della variante Alpha già il 20 settembre 2020, ma non hanno informato i funzionari del governo fino all’11 dicembre 2020.

 

La tempistica solleva interrogativi sul fatto che l’annuncio sia stato trattenuto intenzionalmente, in modo da allinearlo con le festività natalizie del 2020.

 

Sharon Peacock, professore di sanità pubblica e microbiologia all’Università di Cambridge, presiede il COVID-19 Genomics UK Consortium, che sequenzia e analizza il virus. Secondo quanto riferito, era a conoscenza della variante a settembre.

 

Hancock ha discusso la variante con il suo consulente per i media, Damon Poole, nei messaggi di WhatsApp datati 13 dicembre 2020.

 

Hancock ha detto che costituiva «un totale oltraggio» non essere stato informato dell’esistenza della variante. Poole ha detto che «allora, [gli scienziati] non avrebbero saputo le implicazioni».

 

Tuttavia, sembra che Hancock abbia cercato di trarre vantaggio politico dalla situazione. Ha parlato con l’allora ministro dell’ufficio di gabinetto Michael Gove e «ha ipotizzato di cancellare il Natale», cosa che Gove ha detto di poter «vedere il punto».

 

A quel tempo, il Regno Unito era entrato nel suo secondo lockdown, ma era previsto un allentamento temporaneo per entrare in vigore il 18 dicembre. Il 19 dicembre, l’allora primo ministro Boris Johnson annunciò la cancellazione del Natale, in risposta alla diffusione della variante alfa.

 

I documenti precedentemente rilasciati come parte dei Lockdown Files hanno mostrato che il 13 dicembre 2020, Hancock e Poole hanno discusso dell’uso della paura e del senso di colpa come «strumenti vitali» per garantire il rispetto delle nuove misure di lockdown.

 

Poole ha suggerito a Hancock che «possiamo alzare il tono con il nuovo ceppo», riferendosi alla variante Alpha, a cui Hancock ha risposto: «spaventiamo a morte tutti con il nuovo ceppo». Poole ha risposto: «sì, questo è ciò che otterrà il giusto cambiamento di comportamento [sic]».

 

Peacock, in una dichiarazione pubblicata dal Telegraph, ha contestato l’implicazione che un annuncio sulla variante Alpha fosse stato trattenuto, dicendo:

 

«Respingo completamente le inesattezze fattuali e gli attacchi profondamente personali contenuti in questi messaggi trapelati».

 

«I soli dati sul genoma non possono confermare se una particolare variante è più trasmissibile. Guardando indietro, Alpha è stato rilevato per la prima volta in numeri molto bassi a settembre, ma era una delle migliaia di varianti diverse in tutto il mondo».

 

 

I consulenti medici hanno messo in guardia contro i vaccini a tracciamento rapido

I consulenti medici del governo britannico ritenevano che il COVID-19 non fosse abbastanza mortale da accelerare lo sviluppo dei vaccini, e invece hanno sottolineato la necessità di sicurezza, secondo gli ultimi Lockdown Files.

 

Nei messaggi WhatsApp scambiati il ​​29 febbraio 2020 con Hancock e altri membri del governo, l’ufficiale medico capo Chris Whitty ha dichiarato:

 

«Ci saranno molti buoni candidati al vaccino che entreranno nelle prime sperimentazioni cliniche nei prossimi mesi. Le fasi di limitazione della velocità sono studi clinici tardivi per la sicurezza e l’efficacia e quindi la produzione».

 

«Per una malattia con una mortalità bassa (per amor di discussione 1%) un vaccino deve essere molto sicuro, quindi gli studi sulla sicurezza non possono essere scorciatoie. Così importante per il lungo periodo».

 

Tuttavia, l’8 dicembre 2020, il Regno Unito è diventato il primo paese al mondo a somministrare i vaccini COVID-19 al grande pubblico.

 

Le versioni precedenti dei Lockdown Files hanno rivelato che nell’aprile 2020, Hancock e il consulente per i media Jamie Njoku-Goodwin avevano discusso di come «spingere sul vaccino» ed essere «il primo a uscire dai lockdown grazie al vaccino» sarebbe «politicamente vantaggioso».

 

Questa strategia è stata descritta come «puramente una cosa di comunicazione/politica».

 

 

I politici erano preoccupati per l’ottica di mettere in lockdown alcune comunità

Nel decidere se imporre blocchi locali, Hancock e i suoi consiglieri erano preoccupati per potenziali accuse di razzismo e per aver preso di mira aree politicamente opposte al partito conservatore al potere.

 

Il lockdown nazionale del Regno Unito è terminato il 4 luglio 2020, ma per tutta l’estate sono stati implementati blocchi locali nelle aree con un elevato numero di casi di COVID-19.

 

Con il timore che il COVID-19 si stesse diffondendo più velocemente nelle aree più povere e densamente popolate con grandi comunità nere e asiatiche, Hancock è stato avvertito dai consulenti che avrebbero potuto essere etichettati come «razzisti» se quelle aree fossero state bloccate mentre le aree vicine no.

 

In risposta a queste preoccupazioni – e citando i timori che il governo fosse «molto bianco» – i funzionari hanno mobilitato ministri di gabinetto non bianchi, tra cui Kemi Badenoch, Priti Patel e Nadhim Zahawi, per diffondere il messaggio di salute pubblica del governo a queste comunità.

 

Hancock è stato anche avvertito che potrebbero verificarsi «rivolte razziali» se il governo decidesse di mettere in lockdown le aree della «classe operaia bianca».

 

I ministri del governo temevano di fallire nei loro sforzi di messaggio. Lord James Bethell, allora ministro della salute alla Camera dei Lord britannica, disse che il «marketing… non è buono – molto Waitrose e non kissfm».

 

Waitrose è un’esclusiva catena di supermercati del Regno Unito, mentre Kiss FM è una stazione radiofonica di musica dance con un pubblico giovane e prevalentemente urbano.

 

 

Il governo del Regno Unito è a disagio con la teoria delle perdite di laboratorio

I Lockdown Files hanno anche rivelato che il governo del Regno Unito ha censurato passaggi nel libro di Hancock, Pandemic Diaries: The Inside Story of Britain’s Battle Against COVID.

 

Secondo il Telegraph, Hancock ha scritto nel manoscritto originale del suo libro che sentiva «la spiegazione cinese – che il virus scoperto vicino a un laboratorio scientifico governativo a Wuhan era una coincidenza – “semplicemente non funziona”».

 

Tuttavia, l’ufficio di gabinetto del Regno Unito ha contestato questi passaggi quando ha esaminato il manoscritto di Hancock, come parte di un processo che tutti gli ex ministri del governo dovrebbero seguire, ha riferito il Telegraph.

 

Ad esempio, una versione originale del manoscritto di Hancock diceva:

 

«Dato quanto sono stati cauti i cinesi, penso che dobbiamo trattare la loro versione ufficiale degli eventi – sempre la faccenda di Wuhan – con notevole scetticismo».

 

«La paura globale dei cinesi non deve intralciare un’indagine completa su quanto accaduto».

 

La versione rivista diceva:

 

«Sebbene il consenso internazionale e la posizione del governo siano che il virus abbia avuto origine nel mercato umido di Wuhan, rimango scettico. Ci deve essere un’indagine completa su quanto accaduto».

 

Queste revisioni sono state accompagnate da una nota dell’ufficio di gabinetto del Regno Unito in cui si afferma che il governo ritiene che la comparsa di COVID-19 vicino all’Istituto di Virologia di Wuhan sia stata «del tutto casuale», aggiungendo:

 

«Questo è molto sensibile e causerebbe problemi se pubblicato. Deve essere più chiaro che si tratta di supposizioni piuttosto che rivelare informazioni riservate ricevute dall’interno del governo. Dovrebbe anche essere chiaro che non si tratta di opinioni o convinzioni dell’HMG [Her Majesty’s Government, «il governo di Sua Maestà», ndt]».

 

La giornalista Isabel Oakeshott è coautrice del libro di Hancock e la figura che ha rilasciato la tranche dei messaggi WhatsApp di Hancock al Telegraph. Ha affermato che «turbare il governo è il più grande tabù del governo [britannico]».

 

In risposta, un portavoce del primo ministro britannico Rishi Sunak ha dichiarato l’8 marzo che c’erano «ancora domande a cui è necessario rispondere sull’origine e la diffusione di COVID-19», aggiungendo: «Il Regno Unito vuole vedere un sistema solido, trasparente e scientifico revisione guidata e ritiene che tutte le possibilità rimangano sul tavolo fino a quando non sarà concluso».

 

Queste dichiarazioni sono arrivate dopo che un numero crescente di rami del governo degli Stati Uniti e agenzie di Intelligence hanno dichiarato pubblicamente di supportare l’ipotesi della fuga di dati dal laboratorio come l’origine più probabile del COVID-19, mentre anche le udienze e la legislazione del Congresso hanno ampiamente supportato questa teoria.

 

 

I file hanno suscitato forti reazioni nel Regno Unito

Il rilascio dei Lockdown files ha suscitato forti reazioni da parte di personaggi pubblici e del pubblico in generale nel Regno Unito, che sono state poi condivise dal Telegraph.

 

La giornalista, conduttrice televisiva e scrittrice britannica Rachel Johnson – sorella di Boris Johnson – ha scritto di aver avuto «profondi dubbi sul blocco» fin dall’inizio, affermando che suo padre è stato perseguito dalla polizia per presunte violazioni del blocco mentre sua madre «sola» ha «subito la prigionia delle case di riposo».

 

I lockdown «non devono mai più ripetersi», ha scritto.

 

Definendo Hancock «furbo», l’editorialista Allison Pearson ha detto che «dovrebbe essere arrestato per cattiva condotta intenzionale in cariche pubbliche» e deve «essere trascinato davanti a un comitato ristretto e costretto a rispondere delle sue azioni e del vasto danno che hanno causato».

 

Jacob Rees-Mogg, ex leader della Camera dei Comuni britannica e conservatore, ha affermato che le decisioni sui lockdown e altre contromisure COVID-19 sono state prese da un «quadrumvirato» di personalità politiche e che a lui e ad altri membri del Parlamento sono state negate le prove necessarie per portare un argomento anti-lockdown.

 

Esther McVey, membro conservatore del Parlamento e conduttrice televisiva, ha scritto che l’inchiesta pubblica del Regno Unito sulla risposta al COVID-19 deve rispondere a «domande scomode» che devono «andare oltre i costi diretti della malattia e quantificare il danno non intenzionale che la politica COVID inflitto».

 

Nel giustificare la sua decisione di pubblicare i messaggi WhatsApp di Hancock, Oakeshott ha accusato l’inchiesta pubblica ufficiale di muoversi lentamente e ha avvertito di un «insabbiamento».

 

Camilla Tominey, editore associato del Telegraph, ha scritto che è «tempo per i nostalgici del lockdown di affrontare il vero orrore di ciò che la Gran Bretagna ha vissuto».

 

Il medico britannico Karol Sikora, Ph.D., ha affermato che gli arretrati nel servizio sanitario nazionale del Regno Unito a seguito delle restrizioni COVID hanno portato a «migliaia di morti in eccesso non COVID» – ma che è stata definita un «killer» per essersi opposto ai lockdown.

 

Fraser Nelson, editore dello Spectator, ha paragonato sfavorevolmente la risposta del Regno Unito a quella della Svezia, che non ha mai imposto lockdown o obblighi  di mascherina. Ha messo in dubbio come il Regno Unito sia finito con più del doppio delle morti in eccesso rispetto alla Svezia e ha avvertito che «la Gran Bretagna potrebbe benissimo ripetere i suoi errori di blocco prima di quanto si pensi».

 

Oakeshott ha condiviso i messaggi che ha ricevuto da persone comuni una volta iniziata la pubblicazione dei Lockdown Files.

 

Un messaggio diceva:

 

«Non li perdonerò mai per quello che hanno fatto a mio figlio di sei anni, che dopo mesi di isolamento dai suoi amici mi ha detto che “non sentiva più niente”».

 

Un altro lettore ha scritto:

 

«A lungo termine questo dimostrerà che i politici non hanno nascondigli dalla loro incompetenza e dal loro comportamento folle di potere. Grazie ancora».

 

 

I media statunitensi hanno per lo più ignorato i file di blocco

I Lockdown Files hanno fornito uno sguardo rivelatore su come un importante governo mondiale ha intrapreso e implementato decisioni di politica sanitaria pubblica sui vaccini e le contromisure COVID-19, in un Paese in cui è emersa la variante Alpha e che è stato il primo a lanciare le vaccinazioni COVID-19.

 

Ma i media statunitensi hanno prestato scarsa attenzione. Un’analisi condotta da The Defender sui principali media americani ha rivelato che quasi nessuno copriva i Lockdown Files.

 

Le testate esaminate nell’analisi includevano ABC News, Associated Press, Bloomberg, Boston Globe, CBS News, Chicago Sun-Times, Chicago Tribune, CNBC, CNN, Fox News, The Hill, Los Angeles Times, MSNBC, Newsday, New York Post, New York Times, NPR, Politico, Wall Street Journal, Washington Post e Washington Times.

 

Di questi, solo il Wall Street Journal (tre articoli) e Bloomberg (un articolo) riportavano storie sui file, sul loro rilascio o sul loro contenuto.

 

Un esame di un campione di testate giornalistiche «alternative» di sinistra, tra cui Democracy Now, Mother Jones, The Atlantic, The Intercept, The Nation e Truthout, ha rivelato che nessuna di queste testate riportava storie sui Lockdown Files.

 

La copertura è stata trovata più frequentemente nei notiziari «alternativi» di destra, tra cui Breitbart (due articoli), The Epoch Times (tre articoli), Gateway Pundit (un articolo) e Newsmax un articolo).

 

Osservando la mancanza di copertura nel mainstream americano e nella stampa di sinistra, Michael Rectenwald, Ph.D., autore di Google Archipelago: The Digital Gulag and the Simulation of Freedom ed ex professore di studi liberali della New York University, ha detto a The Defender:

 

«Non sorprende affatto che i media “woke covidiani”, che rappresentano e servono i totalitari “woke covidiani” del potere statale, abbiano completamente ignorato i Lockdown files del Regno Unito».

 

«Dopotutto, le rivelazioni di questi file di WhatsApp mostrano palesemente che l’ex segretario alla salute Matt Hancock e i suoi colleghi non solo hanno agito per “opportunità politica”, ma più precisamente per un sadico impulso a punire la popolazione per aumentare il proprio potere e aumentare la loro influenza politica, anche se hanno completamente violato i propri obblighi».

 

Secondo Rectenwald, anche se le rivelazioni hanno coinvolto direttamente membri attuali ed ex del governo del Regno Unito, potrebbero comunque aver colpito troppo da vicino l’establishment politico e mediatico degli Stati Uniti.

 

«Lo stesso si può dire dei funzionari negli Stati Uniti e nel mondo. Il contingente statunitense dei media non vuole rivelare al pubblico il carattere non scientifico, arbitrario e puramente punitivo delle misure adottate durante la “pandemia” per controllare, manipolare e fare il lavaggio del cervello alla popolazione affinché accetti i loro dettami totalitari» ha dichiarato.

 

«Come per tutto il resto sotto il totalitarismo “covidiano”, i criminali al governo sono protetti dai criminali della stampa”.

 

 

Michael Nevradakis

Ph.D

 

 

© 14 marzo 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

 

Immagine di Kwh1050 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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Politica

Incredibile successo elettorale per il Partito dei Contadini olandesi: governo Rutte in difficoltà

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Gli elettori hanno inferto un duro colpo all’establishment olandese nelle elezioni regionali di mercoledì, spingendo il BoerBurgerBeweging (BBB), cioè Movimento Contadino-Cittadino nato nella protesta contro i diktat «ecologici» del governo Rutte.

 

​​Il BBB è ora il più grande partito del Senato neerlandese, ed è alla sua prima elezione. Secondo gli exit poll, il BBB vincerà 15 seggi nella camera alta olandese.

 

Gli elettori hanno inviato un chiaro messaggio al governo di Mark Rutte e alle sue leggi di «politica dell’azoto» che farebbero chiudere quantità immani di fattorie, facendo crollare la produzione e consumo di carne di quello che è il secondo più grande esportatore agricolo del mondo.

 

«Gli olandesi hanno chiaramente dimostrato di essere stufi della politica», ha detto mercoledì al quotidiano olandese De Telegraaf la leader del BBB Caroline van der Plas. «Faccio festa».

 

 

«La svolta è iniziata. Gli elettori hanno parlato e hanno denunciato il sostegno a questo governo», ha aggiunto la Van der Plas in un tweet.

 

Il premier olandese Mark Rutte ha ammesso la batosta. «Ha fatto molto bene» ha detto il primo ministro parlando della realtà emergente. La formazione di Rutte, Partito Popolare per la libertà e la democrazia (VVD) vede i suoi seggi previsti scendere dagli attuali 12 a 10.

 

Anche gli altri partiti della coalizione di governo hanno avuto risultati scarsi. Il partito liberale, Democratici 66 (D66), dovrebbe perdere un seggio, così come l’Unione Cristiana (CU), mentre l’Appello Democratico Cristiano (CDA) dovrebbe perdere quattro seggi dagli attuali nove.

 

Il maggiore tracollo è stato per il partito Forum voor Democratie (FvD) di Thierry Baudet, il politico che nel 2021 aveva parlato di restrizioni pandemiche e Olocausto in messaggi sui social media che il tribunale gli fece levare. Il FvD ha visto la sua base elettorale principale precipitare: le previsioni sono che perderà 10 dei suoi 12 seggi. Secondo Rmx news, il crollo della formazione di Baudet suggerisce che l’aumento del sostegno a BBB è in gran parte dovuto al profondo sentimento antigovernativo e di destra.

 

 

Il Senato esercita una notevole influenza nei Paesi Bassi, a differenza di molte altre nazioni europee. Sebbene non possa avviare la legislazione, ha il potere di bloccare la politica del governo e le elezioni di giovedì suggeriscono un periodo di stallo politico prolungato per il Paese.

 

Con una quota totale di appena 24 seggi, la coalizione dell’attuale governo Rutte è ben al di sotto della maggioranza. Ora dovrà fare affidamento sulla collaborazione con i partiti di opposizione su proposte legislative specifiche per far passare la politica del governo.

 

Un altro segno rilevante è che l’affluenza del 61% è di ben 5 punti percentuali sopra quella del 2019.

 

Secondo un recente sondaggio solo l’1% dei cittadini olandesi crede che il Paese stia chiaramente andando nella giusta direzione. L’86% si dichiarava apertamente pessimista sulla traiettoria del Paese.

 

L’aumento del BBB negli ultimi due anni è stato una risposta ai piani del governo di placare gli obiettivi di emissioni di azoto dell’UE imponendo riforme agricole radicali. L’anno scorso ha introdotto piani per ridurre di un terzo il numero di capi di bestiame, mentre agli agricoltori è stato anche detto che la loro terra potrebbe essere soggetta a acquisizioni obbligatorie.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, le manifestazioni di questi mesi sono state molto intense, con la polizia che è arrivata a sparare sui trattori, urtarli con le ruspe, mentre sono state filmate camionette delle forze dell’ordine portar via con la forza i manifestanti tramite agenti in borghese. La repressione della polizia olandese del movimento dei contadini segue quella contro chi protestava per le restrizioni pandemiche: abbiamo visto anche lì le forze dell’ordine sparare, picchiare e far sbranare i dimostranti con cani poliziotto.

 

In una recente manifestazione all’Aia in vista delle elezioni, oltre 10.000 agricoltori olandesi sono venuti per ascoltare gli attivisti che si esprimevano contro i piani del governo. «Stiamo combattendo contro un governo corrotto e ingiusto», ha detto ai partecipanti Eva Vlaardingerbroek, un’ attivista e commentatrice molto nota anche negli USA, da cui peraltro l’anno scorso arrivata la solidarietà degli allevatori americani. La Vlaadingerbroek ha parlato di un governo che «caccia i nostri contadini dalla loro terra» e che si è «rivoltato contro la sua stessa popolazione».

 

 

La volontà di sostituzione della carne bovina comandata dallo Stato è visibile anche in programmi scolastici in cui ai bambini delle elementari vengono serviti da mangiare insetti.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Paese si trova altresì davanti ad una possibile crisi energetica, con l’operatore di rete TenneT che ha dichiarato che l’Olanda potrebbe non avere elettricità nel 2030.

 

Su un altro versante problematico, i Paesi Bassi sono stati definiti dal capo del sindacato di polizia un «narco-Stato 2.0», dominato in particolare dalla cosiddetta «Mocro Mafia», una spietata organizzazione criminale costituita da marocchini.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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Politica

Trump promette di «annientare il Deep State»

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Ieri sera, parlando davanti alla folla a Davenport, nello Stato dell’Iowa, l’ex presidente Trump, candidato ufficialmente alle presidenziali 2024, ha fatto la sua promessa di «annientare totalmente Il Deep State» descrivendo la sua campagna per il secondo mandato come «la battaglia finale».

 

«Quello che sta succedendo è molto semplice, i nostri nemici cercano disperatamente di fermarci perché sanno che siamo gli unici che possono fermarli», ha dichiarato Trump.

 

«Licenzierò i burocrati non eletti che hanno militarizzato il nostro sistema giudiziario», ha continuato Trump, aggiungendo che l’ufficio per le investigazioni «ordinerà al Dipartimento di Giustizia di perseguire gli uffici dei pubblici ministeri marxisti per farli pagare per la loro applicazione illegale della legge basata sulla razza».

 

«Vi sono molti razzisti lì» ha chiosato The Donald.

 

«Se mi rimettete alla Casa Bianca, il regno dell’establishment corrotto di Washington finirà, ve lo garantisco», ha assicurato Trump alla folla in visibilio.

 

 

Trump ha altresì garantito che le investigazioni andranno a toccare il Dipartimento dell’Educazione.

 

Come riportato da Renovatio 21, nelle ultime settimane Trump aveva attaccato altre volte lo Stato Profondo americano, accusandolo di trascinare gli USA nella Terza Guerra Mondiale, facendo il nome e il cognome del sottosegratario del Dipartimento di Stato Victoria Nuland. Poche settimane prima aveva avvertito dell’imminente pericolo di una guerra nucleare.

 

Trump ha dichiarato di poter risolvere la crisi ucraina «in 24 ore».

 

In un editoriale per il giornale britannico Daily Mail della settimana scorsa, Trump ha chiesto che la Cina paghi risarcimenti mondiali per il COVID.

 

 

 

Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

 

 

 

 

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