Immigrazione
L’immigrazione in Europa ai massimi dal 2016

Il numero delle persone immigrate illegalmente nell’Unione Europea è arrivato al livello più alto dalla crisi migratoria del 2016. Lo comunica Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, cui è affidato il funzionamento del sistema di controllo e gestione dei confini esterni dell’Unione.
La nuova serie di dati pubblicati da Frontex indicano con chiarezza che lo spazio europeo sta subendo un’altra grande invasione. E non si tratta nemmeno dell’unica minaccia esistenziale che l’Europa ha dinanzi a se.
Nei primi nove mesi del 2022 sono state registrate oltre 228.240 «entrate irregolari» lungo sei principali «rotte», un aumento del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta del numero più elevato registrato dal 2016, uno degli anni fatali dell’immigrazione massiva afroasiatica.
La rotta dei Balcani occidentali sta registrando il maggior traffico complessivo, nonché il più alto tasso di aumento (170%), con poco meno di 106.400 migranti illegali rilevati.
Anche la rotta del Mediterraneo orientale ha visto una massiccia ondata di immigrazione clandestina (118%), insieme alla rotta del Mediterraneo centrale (42%), mentre la rotta del Mediterraneo occidentale ha visto un calo del traffico (-34%), oltre 104.000 migranti illegali sono entrati in Europa attraverso il Mediterraneo.
????In the first nine months of this year, about 228 240 irregular entries were detected at EU’s external borders, up 70% compared with the same period of last year.
It’s the highest total recorded for the first three quarters of the year since 2016 ⬇️https://t.co/ut56OXWtnK pic.twitter.com/uDcoa8ybmX
— Frontex (@Frontex) October 14, 2022
La stragrande maggioranza dei migranti che entrano illegalmente in Europa proviene dall’Africa, dal Medio Oriente e dai paesi dell’Asia meridionale dove l’Islam è la religione dominante.
Incredibilmente, il conflitto in corso in Ucraina ha poco a che fare con l’esplosione dei valichi di frontiera illegali, poiché Frontex non conta le persone in fuga dal Paese.
«Secondo gli ultimi dati di Frontex, più di 11 milioni di cittadini ucraini sono entrati nell’UE dall’Ucraina dall’inizio della guerra. Allo stesso tempo, un numero significativo di cittadini ucraini è tornato nel proprio Paese», spiega l’agenzia UE.
Come scrive Infowars Europe, «i dati di Frontex probabilmente illuminano solo una piccola parte della storia più ampia, poiché molti più migranti si fanno strada in Europa senza essere scoperti».
L’Ungheria di Viktor Orban ha recentemente riferito che quest’anno quasi 200.000 ingressi illegali sarebbero stati sventati ai suoi confini.
Prima dell’inizio della crisi del COVID e della relativa chiusura delle frontiere, l’immigrazione illegale in Europa era in aumento, insieme alle domande di asilo .
A metà del 2020, Europol prevedeva un’ondata di migrazione dai paesi del terzo mondo pesantemente colpiti dal lockdown globale e dalla decelerazione economica.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha avvertito che la crisi alimentare conseguente alle sanzioni contro la Russia porterà ad una nuova crisi migratoria.
L’anno passato, Frontex aveva dichiarato che l’immigrazione illegale in Europa era cresciuta del 70%. L’anno scorso perfino un ex Commissario europeo, il politico francese Michel Barnier, fece la protesta di fermare l’immigrazione per «3 o 4 anni».
Di recente è emerso come in Svezia, dove non c’è legge che fermi il fenomeno, quattro rifugiati su cinque sono andati in vacanza nel Paese da cui sono fuggiti. Alla faccia dei cittadini europei che non riescono da anni ad andare in ferie, e che pagano le tasse per mantenere gli immigrati che, ricordiamolo, in percentuale ridicola chiedono l’asilo politico – e ancora più raramente lo ottengono. Le loro spese legale, ad ogni modo, in Italia sono a carico del controbiente.
Nel frattempo, varie ONG foraggiate da finanzieri e istituzioni varie – tra cui spicca la Chiesa cattolica, in ispecie quella tedesca – continuo ad assistere la bomba migratoria.
È oramai sempre più evidente che quella dell’immigrazione, dell’aiuto ai «poveretti» che «scappano dalla guerra» (o, ancora peggio, dal «cambiamento climatico», idea proferita pubblicamente perfino dal papa) è una menzogna al pari di quella pandemica, con i suoi lockdown, le sue cure oscene, i suoi sieri.
La tragedia è che non solo se la beve una percentuale (ridotta, sempre di più) di cittadini, ma pare esserne drogato il governo, di qualsiasi colore sia. Si tratta di una delle rotte di quel «pilota automatico» invocato da Draghi: all’immigrazione massiva non si può sfuggire. Ciò è evidente non solo in Europa, ma pure negli USA, dove oramai commentatori politici anche mainstream riconoscono che dietro l’immigrazione vi è un piano di governo mondiale.
È ora impossibile non vedere come si tratti, ictu oculi, di una strategia di sostituzione della popolazione occidentale: da un punto di vista etnico così come financo da un punto di vista religioso.
Il fondatore di Renovatio 21 Roberto Dal Bosco ha trattato in modo approfondito questo tema durante una conferenza a Rimini di qualche anno fa.
Immagine di Ggia via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)
Immigrazione
Immigrazione e finanziamenti alle ONG cattoliche: 2,9 miliardi di motivi per cui i vescovi americani hanno amato Biden ma odiano Trump. E in Italia?

Il gruppo Complicit Clergy (CC) ha stilato un’analisi aggiornata sui finanziamenti federali correlati all’immigrazione assegnati alle organizzazioni non governative (ONG) cattoliche, per includere tutti e quattro gli anni dell’amministrazione Biden. Secondo il gruppo, il dato economico potrebbe spiegare perché la maggior parte dei vescovi cattolici si sia rifiutata di condannare le odiose politiche anti-cattoliche di Joe Biden. Lo riporta LifeSite.
Inoltre, i vescovi statunitensi hanno apertamente accolto Biden – che, dice CC, passerà alla storia come il presidente anti-cattolico più radicale d’America – per ricevere la Santa Comunione nonostante il Canone 915, che afferma che i cattolici che non sono ammessi coloro che «ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto».
«Il progetto prevedeva l’estrazione di transazioni federali relative all’immigrazione da USAspending.gov per il periodo di 16 anni tra il 2009 e il 2024. Abbiamo esaminato tutte le organizzazioni che ricevevano assistenza federale relativa all’immigrazione, segnalando quelle ONG affiliate alla Chiesa cattolica» scrive CC. «Abbiamo quindi determinato in quale diocesi cattolica risiede ciascuna di queste organizzazioni. Infine, abbiamo caricato questi dati in Tableau, un sistema software che aiuta le persone a esplorare approfondimenti sui dati tramite visualizzazioni intuitive».
«Si dice che un’immagine valga più di mille parole, ma in questo caso vale MILIARDI. L’amministrazione Biden ha concesso alle ONG cattoliche quasi 2,9 miliardi di dollari in finanziamenti per l’immigrazione negli ultimi quattro anni. Si tratta di più del TRIPLO del livello di finanziamenti sotto la prima amministrazione Trump e quasi il DOPPIO dell’importo assegnato sotto l’amministrazione Obama nel corso di OTTO ANNI!»
Secondo il gruppo, dal 2009, le ONG cattoliche hanno intascato 5,2 miliardi di dollari del contribuente americano per un periodo di 16 anni, fornendo servizi correlati all’immigrazione al governo federale. «Ciò che è davvero sorprendente è che più della metà di questa cifra è stata assegnata solo negli ultimi quattro anni! Si prega di tenere presente che questa cifra di 5,2 miliardi di dollari è probabilmente ampiamente sottostimata».
«Non dovrebbe sorprendere che le Catholic Charities siano state le principali destinatarie di questo finanziamento federale, con la loro rete di ONG che hanno raccolto più di 2,6 miliardi di dollari di finanziamenti federali per servizi correlati all’immigrazione. Non dovremmo sorprenderci nemmeno nell’apprendere che l’illustre Conferenza Episcopale USA (USCCB) è arrivata al secondo posto, raccogliendo quasi 1,6 miliardi di dollari» continua CC.
Complicit Clergy nota come invece i vescovi abbiano attaccato continuamente lo sfidante di Biden Donald J. Trump.
«Mentre i nostri pastori sono rimasti in gran parte in silenzio su Joe Biden, il contrario è vero per Donald Trump. Durante la campagna presidenziale del 2024 fino a oggi, i vescovi cattolici sono stati tra i critici più espliciti di Donald Trump; in particolare sulla questione dell’immigrazione. I vescovi cattolici rischiano di perdere milioni, se non miliardi, di finanziamenti federali nel corso dell’amministrazione Trump».
Il gruppo ne ha anche per il Bergoglio.
«Dobbiamo anche considerare l’ASSOLUTA IPOCRISIA del nostro sommo pontefice, che ha definito il piano di Trump di deportare gli immigrati clandestini una “vergogna” proprio alla vigilia del suo insediamento. Si scopre che papa Francesco aveva appena represso gli ingressi illegali nella Città del Vaticano, solo pochi giorni prima delle sue critiche a Donald Trump».
«Ci auguriamo inoltre che il Presidente Trump segua il consiglio di Elon Musk, tagliando tutti i finanziamenti alle ONG cattoliche che stanno aiutando nell’invasione illegale della nostra nazione» scrive CC.
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Come noto, anche in Italia la Conferenza Episcopale è fortemente coinvolta nel processo di immigrazione massiva che sta travolgendo il Paese, con episodi incredibili come l’invito al Sinodo rivolto a Luca Casarini, al vertice organizzazione impegnata nel salvataggio dei migranti in mare al centro di un’inchiesta dove era stato chiesto un rinvio a giudizio per «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato».
Scandali sui fondi CEI finiti a ONG immigrazioniste del mare sono scoppiati sui giornali, ma, per qualche ragione, il Vaticano non ha mollato il colpo, anzi: cinque mesi fa Bergoglio aveva definito pubblicamente l’opposizione alle migrazioni come un «peccato grave». Come scritto da Renovatio 21, si trattava di un messaggio preciso sul fatto che la rotta non sarebbe stata cambiata. L’invasione deve continuare, con l’aiuto dei preti: Roma locuta, causa finita.
Tuttavia, siamo fiduciosi: il cambio di paradigma che stiamo vivendo travolgerà vescovi e papi complici del tentativo di distruggere la fede e le nazioni.
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Immagine di USCCB Migration and Refugee Services via Flickr pubblicata su licenza CC BY-ND 2.0
Immigrazione
Un’adolescente salta dal sesto piano per sfuggire al suo stupratore libanese ad Amburgo

Immigrazione
Il capo delle frontiere USA contro Bergoglio: più che all’immigrazione, «pensi a sistemare la chiesa cattolica»

Il responsabile della frontiera del presidente Donald Trump, Tom Homan, ha criticato papa Francesco per l’ipocrisia delle sue critiche al piano di Trump di deportare gli immigrati illegali.
In un’apparizione del 19 gennaio al programma TV «Che Tempo Che Fa», Bergoglio aveva detto che le deportazioni di migranti illegali da parte degli Stati Uniti sarebbero una «vergogna». Venerdì, Homan ha sottolineato che la politica degli Stati Uniti è coerente con l’applicazione dei propri confini da parte del Vaticano.
«Hanno un muro attorno al Vaticano. Se entri illegalmente in Vaticano, il reato è grave», ha detto Homan durante un’apparizione a Newsmax, aggiungendo che chiunque entri illegalmente passerà del tempo in prigione.
Infatti, proprio lo scorso dicembre, il Vaticano ha aumentato le sanzioni per coloro che entrano illegalmente nelle sue aree riservate, che ora includono multe di circa 10.000-25.000 euro e pene detentive che vanno da uno a quattro anni. Coloro che vengono condannati per ingresso illegale in Vaticano sono banditi dalla città-Stato fino a 15 anni.
Gran parte della Città del Vaticano, compresi i palazzi, i giardini e gli uffici, è circondata da mura alte circa 12 metri e i suoi cancelli sono presidiati da Guardie Svizzere che proteggono la città dagli intrusi.
Homan ha osservato riguardo a Francesco: «Può proteggere il Vaticano dove vive. Può costruire un muro dove vive. Al popolo americano non è permesso?»
«Mettere in sicurezza il confine salva vite», ha sottolineato Homan. «Quando arrivano meno persone, meno donne vengono stuprate dal cartello. Meno bambini muoiono nel fiume. Meno americani muoiono per overdose di fentanyl».
Da un rapporto pubblicato in ottobre è emerso che il solo traffico sessuale di minori è triplicato a causa delle politiche di apertura delle frontiere dell’amministrazione Biden-Harris, scrive LifeSite.
«Sono cattolico da sempre. Sono nato cattolico. Ho seguito la dottrina cattolica. Guarda, dovrebbe concentrarsi sul sistemare la Chiesa cattolica… ha grossi problemi lì», ha detto Homan. «Dovrebbe attenersi alla Chiesa cattolica e sistemare la cosa. È un pasticcio», ha concluso.
Bergoglio ha ripetutamente affermato che opporsi all’immigrazione è un «grave peccato». Tuttavia, il Catechismo della Chiesa Cattolica riconosce il diritto dei leader politici di regolamentare l’immigrazione:
«Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del Paese che li accoglie» (CCC 2241).
Inoltre, il Catechismo sottolinea che «l’immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri».
Questo insegnamento è stato esposto nel 2011 da papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la 97ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Mentre citava Papa Giovanni Paolo II per difendere la «possibilità» per le persone «di entrare in un altro paese per cercare migliori condizioni di vita», Benedetto ha anche difeso i diritti delle nazioni di origine a limitare tali ingressi:
«Ogni Stato ha il diritto di regolare i flussi migratori e di attuare politiche dettate dalle esigenze generali del bene comune, ma sempre assicurando il rispetto della dignità di ogni persona umana. Gli immigrati, inoltre, hanno il dovere di integrarsi nel Paese di accoglienza, rispettandone le leggi e l’identità nazionale» aveva detto Ratzinger quattordici anni fa.
Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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