Nucleare
L’Ucraina ha attaccato l’elemento chiave dell’ombrello nucleare russo: parla il senatore russo Rogozin
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/05/Putin-Armavir-2013.jpeg)
Gli Stati Uniti dovrebbero essere considerati direttamente responsabili di un attacco ucraino contro un elemento chiave dell’ombrello nucleare russo, ha affermato il senatore Dmitrij Rogozin, avvertendo che tali attacchi potrebbero portare al collasso dell’intera architettura di sicurezza nucleare globale.
In una dichiarazione su Telegram sabato, Rogozin, senatore che in precedenza era a capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos e ora è responsabile di un centro tecnico militare chiamato «Lupi dello Zar», ha affermato che l’attacco ha preso di mira un sistema di allarme rapido nucleare nella regione meridionale di Krasnodar.
Il Ministero della Difesa russo non ha ancora commentato la questione, mentre l’entità del danno rimane poco chiara.
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Rogozin ha suggerito che è estremamente improbabile che l’attacco, che secondo i media ucraini coinvolgesse diversi droni, sia stato effettuato su iniziativa esclusiva di Kiev e senza il coinvolgimento degli Stati Uniti.
Secondo il senatore, Washington ha sempre cercato di ottenere la superiorità militare su Mosca fin dagli albori dell’era nucleare, ma questa rivalità si è per lo più limitata a uno scontro mentale tra scienziati, strateghi e politici.
La situazione sembra essere cambiata, tuttavia, poiché «gli Stati Uniti hanno commissionato un crimine assumendo un bandito irresponsabile» per attaccare il sistema di allarme rapido della Russia, ha detto il funzionario, riferendosi apparentemente a Volodymyr Zelenskyj.
Rogozin ha affermato che «il profondo coinvolgimento di Washington nel conflitto armato e il controllo totale sulla pianificazione militare di Kiev significano che la versione secondo cui gli Stati Uniti non sono a conoscenza dei piani ucraini di colpire il sistema di difesa missilistico russo può essere scartata».
«Pertanto, non ci troviamo sul precipizio, ma sull’orlo stesso… Se tali azioni nemiche non verranno fermate, inizierà un collasso irreversibile della sicurezza strategica delle potenze nucleari» ha dichiarato il senatore.
Sembra che l’attacco abbia preso di mira una stazione radar avanzata di Voronezh nella città di Armavir, entrata in funzione nel 2013. Il sistema è in grado di rilevare missili da crociera e balistici in arrivo a una distanza di 6.000 km e può tracciare fino a 500 bersagli.
Durante l’inaugurazione del sistema, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che aumenterebbe significativamente le capacità di difesa del Paese nelle direzioni Sud e Sud-Ovest.
Si tratta di una situazione delicatissima: privare di un elemento della difesa atomica russa significa metterla in svantaggio in caso di attacco termonucleare, che a questo punto diventa pure lecito aspettarsi.
Del resto, abbiamo capito che sia Kiev sia lo Stato profondo americano, con il corollario degli uffici NATO, vogliono a tutti i costi la Terza Guerra Mondiale, che non è ancora scoppiata solo per la continenza esercitata dal presidente russo davanti a stragi e provocazioni continue.
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Come riportato da Renovatio 21, Rogozin era stato sostituito alla testa di Roscosmos due anni fa. Successivamente, aveva compiuto un viaggio in Donbass, dove era stato ferito in un attacco ucraino del dicembre 2022.
Rogozin negli ultimi anni si era fatto notare per alcune sue dichiarazioni forti, come quella, solo di un mese fa, in cui dichiarava di temere che gli USA potessero dare il via alla prima guerra spaziale.
L’anno scorso si era invece scagliato contro gli «oligarchi miliardari» (Branson, Besos, Musk…) e la loro corsa allo spazio. Quest’anno era tornato ad attaccare Musk per l’uso della sua costellazione di satelliti Starlink da parte delle forze di Difesa ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, con lo scoppio del conflitto ucraino Rogozin aveva interrotto la fornitura di componenti per i motori dei razzi americani: «volate con le scope», aveva intimato agli statunitensi.
Il Rogozin il mese scorso aveva detto di ritenere possibile che gli alieni stanno già studiando l’umanità «come noi studiamo i microbi».
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Nucleare
La Cina esorta Washington a «ridurre il ruolo delle armi nucleari nella politica di sicurezza»
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Nucleare
Putin: la Russia «non brandisce» armi nucleari
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Mosca non è mai stata la prima a ricorrere ad una retorica nucleare aggressiva, ha dichiarato venerdì il presidente Vladimir Putin in un panel di domande e risposte al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF). La dottrina nucleare della nazione consente l’uso delle armi atomiche solo in «casi eccezionali» e la situazione attuale non lo è, ha aggiunto. Lo riporta il sito governativo russo RT.
Alla domanda se la Russia debba «salire la scala dell’escalation nucleare più velocemente», Putin ha risposto che Mosca non ha mai avviato tale escalation.
La Russia «non ha mai detto» di essere «pronta a premere il pulsante rosso», ha affermato il presidente della Federazione Russa, aggiungendo che Mosca ha sempre invitato le altre nazioni a trattare tali questioni «seriamente», ma è stata invece accusata di usare la spada nucleare.
«Non brandiamo» le armi nucleari, ha dichiarato Putin.
La dottrina nucleare russa afferma chiaramente che le armi atomiche possono essere utilizzate solo in presenza di una «minaccia alla sovranità e all’integrità territoriale» del Paese, ha affermato il presidente. «Non credo che sia così adesso».
Ha avvertito, tuttavia, che modifiche alla dottrina «non sono escluse».
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Il presidente ha espresso la speranza che «non si arrivi mai» ad uno scambio nucleare tra Mosca e l’Occidente. Ha detto che la Russia possiede un efficace sistema di allarme rapido e un vasto arsenale nucleare, comprese armi nucleari tattiche, che sono tre o quattro volte più potenti delle bombe sganciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki.
L’UE non dispone di entrambi e solo gli Stati Uniti hanno capacità paragonabili, ha aggiunto.
Mosca «non ha motivo nemmeno di pensare» all’uso delle armi nucleari, secondo Putin. La Russia supera di gran lunga il suo nemico quando si tratta di carri armati e aviazione, ha detto il presidente. Anche la produzione di munizioni in Russia è aumentata di un multiplo di 20 a causa del conflitto in corso, ha aggiunto.
Putin ha poi invitato i funzionari russi a non «toccare» nemmeno il tema delle armi nucleari a meno che non sia assolutamente necessario.
Come riportato da Renovatio 21, la dottrina nucleare russa era stata ribadita più volte durante il corso del conflitto ucraino. Il Cremlino aveva dichiarato ad aprile 2022 che l’Ucraina stava sviluppando armi atomiche, mentre in Polonia, in quei giorni, si ipotizzava su di una fornitura a Kiev di bombe termonucleari. Il portavoce della presidenza russa Dmitrij Peskov a inizio conflitto aveva detto pubblicamente che l’operazione militare speciale di Mosca serviva ad impedire la guerra nucleare.
Sono avanzate a Mosca in questi mesi riflessioni sull’uso delle atomiche e sui cambi della dottrina nucleare come quelle del politologo, membro onorario del presidio del Consiglio Russo per la Politica Estera e di Difesa (SVOP) Sergej Karaganov, il quale ha più volte sollevato in diversi articoli la questione delle armi nucleari e ha suggerito alla Russia di prendere in considerazione la possibilità di effettuare, prima o poi, attacchi nucleari preventivi contro obiettivi in Europa.
Putin poco prima dell’inizio delle ostilità, Putin aveva parlato di una «guerra nucleare in Europa senza vincitori».
L’attacco degli scorsi giorni con droni contro la base radar russa di Krasnodar per i missili nucleari intercontinentali, seguita da un attacco non dissimile a Orenburgo, va verso l’idea di un’escalation sempre più inevitabile.
Due anni fa l’ammiraglio Charles Richard, il comandante uscente del Comando Strategico degli Stati Uniti, in una conferenza aveva lasciato trasparire la sua preoccupazione riguardo il fatto che l’attuale costrutto di deterrenza nucleare degli Stati Uniti possa non funzionare sia contro la Russia che contro la Cina, che descrive come potenze nucleari «quasi pari» con cui gli Stati Uniti sono in concorrenza.
Un nuovo studio degli scienziati della Rutgers University pubblicato due mesi fa rivela che più di cinque miliardi di persone morirebbero di fame a seguito di uno scambio di armi atomiche tra USA e Russia.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Nucleare
Senatore USA: «il rischio di guerra nucleare è il più alto in 40 anni». La Russia avverte, Trump parla di annientamento globale
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