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«Lo scopo di Bergoglio è normalizzare sodomia e perversione e distruggere il Sacerdozio». L’accusa di mons. Viganò
Martedì, in un post sui social media, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha accusato Papa Francesco di voler «normalizzare la sodomia e ogni perversione sessuale», «distruggere» il sacerdozio e «promuovere il passaggio sinodale dalla Messa alle celebrazioni senza sacerdote».
Il prelato ha affidato ad X una riflessione partita dalla notizia della lettera di Bergoglio ad un seminarista gay in cui lo esortava ad andare «avanti con la tua vocazione». Tali parole parrebbero essere in contraddizione con lo scoop di Dagospia della settimana scorsa, secondo il quale proprio il romano pontefice in un incontro a porte chiuse con i vescovi italiani si sarebbe lamentato della «troppa frociaggine» (sic) e delle «checche» (sic) presenti nei seminari.
Anche monsignor Viganò, come Renovatio 21, non si è lasciato ingannare dal giochino mediatico messo in piedi, guarda caso, proprio a ridosso della partenza del mese occupato dagli LGBT – il giugno dei pride – quando cioè del tema i giornali parlano a iosa.
All’arcivescovo è chiaro qual è il quadro generale sul quale opera il gesuita argentino.
«Lo scopo di Bergoglio è normalizzare la sodomia e ogni perversione sessuale (tanto nel laicato quanto nel Clero), distruggere il Sacerdozio in sé e promuovere la transizione sinodale dalla Messa alle celebrazioni senza sacerdote» accusa monsignor Viganò.
«Le sue ossessive denunce del clericalismo incarnano i suoi peggiori difetti» denuncia l’arcivescovo lombardo. «Esse rendono palese la sua avversione al cuore della nostra Fede, perché dove non c’è un sacerdote non c’è Messa, e senza Messa vengono a mancare le Grazie infinite del Sacrificio di Cristo. Non è un caso che Bergoglio non celebri più la Messa».
Lo scopo di Bergoglio è normalizzare la sodomia e ogni perversione sessuale (tanto nel laicato quanto nel Clero), distruggere il Sacerdozio in sé e promuovere la transizione sinodale dalla Messa alle celebrazioni senza sacerdote.
Le sue ossessive denunce del clericalismo… pic.twitter.com/oiRVPPhhuB
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) June 4, 2024
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«Le parole da trivio usate sulla presenza di omosessuali nei Seminari fanno parte della sua dialettica marxista e hegeliana (e massonica), dove la chimera del “nuovo ordine” proviene dal caos, dalla rivoluzione permanente» puntualizza con precisione filosofica. «Esse servono a scardinare definitivamente il Sacerdozio cattolico pervertendone i Ministri e aprendo così la strada al ministero dei laici».
«Un colpo al cerchio in chiave qualunquista e volgare (tesi): “C’è troppa frociaggine”. Un colpo alla botte con una lettera all’omosessuale cacciato dal seminario (antitesi): “Vai avanti con la tua vocazione”. E di nuovo con la prefazione all’edizione italiana del libello dell’attivista LGBTQ+ James Martin».
Viganò qui si riferisce al fatto che Bergoglio ha recentemente firmato la prefazione di un libro del gesuita statunitense James Martin, noto per le sue posizioni ultra-filo-omotransessualiste (ad esempio: l’idea che la dottrina del catechismo sull’omosessualità porti al suicidio) e portato da sempre in palmo di mano dal Bergoglio.
«Risultato: screditare e disautorare il Papato, la Chiesa e il Sacerdozio, in una sintesi che rende palese l’assoluta corruzione mentale e morale di questo usurpatore, nel silenzio complice della Gerarchia e nello scandalo dei fedeli».
Come riportato da Renovatio 21, è chiarissimo sin dal conclave, se non da prima il rapporto tra l’argentino e quella che qualcuno, scherzosamente, ha definito l’Opus Gay, ossia la fazione omosessuale (e sempre più omotransessualista) presente in Vaticano.
L’impressione che stiamo registrando è che coinvolgendo i gay nel discorso sul sacerdozio, tra insulti e lettere d’amore, si voglia aprire, con un paletto temporaneo, la messa in discussione della sessualità dei sacerdoti. Ad un certo punto, la questione della fine del celibato sacerdotale – dapprima overtonianamente quello degli eterosessuali, chiaro – farà capolino. Di qui, la relativizzazione del ruolo del sacerdote sarà avviata irreparabilmente, con i fedeli che si chiedono cosa c’è di diverso tra un padre di famiglia che va in chiesa – e che con il rito della messa nuova fa pure letture dall’altare («… ascoltaci o Signore») – è un prete consacrato.
Ecco servita la materializzazione dell’idea modernista, assai diffusa in ispecie negli anni Settanta tra i nuovi teologi, del sacerdozio universale, quello per cui ogni uomo è sacerdote. Ed è chiaro a chiunque che se tutti sono sacerdoti, nessuno è sacerdote. A questo punto, che rito si avrà? Si avrà ancora la Santa Messa? Sarà relegata alle mura domestiche, o al pensiero, al foro interiore dell’individuo?
Si tratta quindi di un attacco generale alla Santa Messa, operato tramite la sessualizzazione dei religiosi?
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Messaggi dal futuro trans-Conclave. Neanche tanto subliminali
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Gruppo transessualista esorta in incontro privato Bergoglio all’approvazione dei «cambi di sesso»
Bergoglio ha incontrato privatamente un gruppo di «cattolici transgender, intersessuali e alleati» (sic) lo scorso sabato, in un evento organizzato dal gruppo dissidente LGBT New Ways Ministry, la cui censura ufficiale da parte del Vaticano rimane in vigore, nonostante Francesco abbia ripetutamente espresso sostegno all’organizzazione. Lo riporta LifeSite.
In un comunicato stampa diffuso a tarda notte di sabato (ora locale), il New Ways Ministry (NWM) ha annunciato di aver sponsorizzato un gruppo per incontrare Francesco in Vaticano oggi, in un colloquio durato quasi 90 minuti.
Gli attivisti hanno «esortato» Francesco «ad andare oltre l’approccio negativo della Chiesa nei confronti delle persone con diversità di genere e a incoraggiare i leader della Chiesa ad ascoltare più attentamente la vita e la fede delle persone LGBTQ+».
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Secondo l’agenzia Reuters, il cui corrispondente in Vaticano – scrive LSN – ha stretti legami con NWM, Bergoglio ha dovuto affrontare «richieste di annullare il divieto della Chiesa cattolica sulle cure di affermazione di genere per le persone transgender», in particolare richieste di annullare il divieto della Chiesa di interventi chirurgici di «cambio di sesso».
Tra il gruppo di 11 persone, cinque hanno condiviso i loro racconti personali con Francis – secondo NWM – tra cui: Nicole Santamaria, una «donna intersessuale»; Michael Sennett , un «uomo transgender» coinvolto nel ministero della chiesa «da molti anni”»; il diacono Raymond e Laurie Dever, genitori di una ragazza «transgender» che ha tentato il suicidio dopo la «transizione»; la dottoressa Cynthia Herrick è una dottoressa che esegue interventi di cambio di sesso.
Full @LifeSite report here: https://t.co/9EKDvkAEAB.
Sr. Gramick, who arranged the mtg, said the Holy Spirit is ‘calling the Catholic community to break out of old, ill-informed teachings and practices.’
Trans & intersex people gave testimony to #PopeFrancis in the mtg. https://t.co/crE5uPHk5r pic.twitter.com/mtvJgbOS8n
— Michael Haynes 🇻🇦 (@MLJHaynes) October 12, 2024
NWM si descrive come «un’organizzazione cattolica che educa e sostiene l’equità, l’inclusione e la giustizia per le persone LGBTQ+, preparando i leader a costruire ponti di dialogo all’interno della Chiesa e della società civile».
Una precedente descrizione del 2021 era che NWM «educa e sostiene la giustizia e l’uguaglianza per i cattolici lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer (LGBTQ) e la riconciliazione all’interno della chiesa più ampia e delle comunità civili».
Il direttore esecutivo della NWM, Francis DeBernardo, ha affermato in merito all’incontro: «ci auguriamo che l’esempio di Papa Francesco nell’ascoltare le persone LGBTQ+ possa ispirare altri leader cattolici a fare lo stesso».
«Per sua stessa ammissione», ha continuato l’attivista, «la gerarchia cattolica ha emesso pronunciamenti su genere e sessualità senza prima consultare le persone più direttamente collegate a questi argomenti. Papa Francesco sta mostrando alla chiesa un nuovo modo di sviluppare il suo insegnamento».
L’incontro, sebbene sponsorizzato da NWM, è stato organizzato da suor Jeannine Gramick, la suora dissidente pro-LGBT, insieme a Robert Nugent, co-fondatore di NWM.
Come riportato da Renovatio 21, suor Gramick aveva ricevuto di recente una lettera di incoraggiamento di Bergoglio dove era scritto della necessità di integrare i transessuali nella società.
Suor Gramick, scrive LifeSite, «ha una lunga storia di dissenso dall’insegnamento cattolico sull’omosessualità e l’aborto ed è stato ufficialmente censurata da papa Giovanni Paolo II e dal cardinale Joseph Ratzinger nel 1999 ma ha ignorato l’ordine». Recentemente la suora «ha sostenuto che la Chiesa dovrebbe aiutare ad affermare gli individui che si identificano come transgender nella le loro identità sbagliate, suggerendo che Dio “intende” che tali persone abbraccino le loro tendenze disordinate e si presentino falsamente come il sesso opposto», secondo il sito prolife canadese.
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Nel 1999 il Prefetto della Congregazione della Fede cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI e predecessore del Bergoglio, firmava la notifica sul caso di suor Gramick e di padre Nugent.
«La diffusione di errori ed ambiguità non è coerente con un atteggiamento cristiano di vero rispetto e compassione: le persone che stanno combattendo con l’omosessualità hanno, non meno di altre, il diritto di ricevere l’autentico insegnamento della Chiesa da coloro che li seguono pastoralmente», scriveva il documento co-firmato dall’allore Segretario della CDF Tarcisio Bertone.
«Le ambiguità e gli errori della posizione di padre Nugent e di suor Gramick hanno causato confusione fra i Cattolici ed hanno danneggiato la comunità della Chiesa. Per questi motivi a Suor Jeannine Gramick, SSND, ed a Padre Robert Nugent, SDS, è permanentemente vietata ogni attività pastorale in favore delle persone omosessuali ed essi non sono eleggibili, per un periodo indeterminato, ad alcun ufficio nei loro rispettivi Istituti religiosi».
I tempi, sotto il gesuita argentino, sembrano decisamente cambiati.
Parlando dopo l’incontro, Gramick ha elogiato Francis per la sua volontà di «ascoltare le esperienze delle persone intersessuali e transgender», affermando che «è solo ascoltando le storie di queste persone, così come delle persone che si prendono cura di loro e di loro, che la Chiesa sarà in grado di ascoltare pienamente la voce dello Spirito Santo che chiama la comunità cattolica a rompere con vecchi insegnamenti e pratiche mal informati».
Secondo quanto riportato da LifeSite, l’incontro era stato richiesto da Gramick dopo la pubblicazione primaverile di Dignitas Infinita, il documento vaticano che condannava con cautela la teoria di genere e i «cambi di sesso», pur tacendo sul male dell’attività omosessuale.
ll’epoca, suor Gramick aveva criticato il documento per il suo approccio alle questioni transgender. Scrisse lamentandosi a Francis, che rispose dicendo che «le persone transgender devono essere accettate e integrate nella società».
Bergoglio ha detto alla Gramick che il passaggio in Dignitas Infinita «non si riferisce alle persone transgender, ma all’ideologia di genere, che annulla le differenze. Le persone transgender devono essere accettate e integrate nella società».
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Secondo NWM, Francesco ha «accettato con entusiasmo» la proposta successiva di Gramick per l’incontro tenutosi oggi in Vaticano «per ascoltare direttamente i cattolici transgender e intersessuali e coloro che li sostengono». L’incontro «significa che la Chiesa sta avanzando, che la Chiesa sta entrando nell’era moderna», ha affermato in seguito.
Sennett, una donna biologica che ora vive come un uomo, ha detto all’agenzia Reuters che «volevo davvero condividere con Papa Francesco la gioia che provo nell’essere una persona cattolica transgender». Secondo Reuters, Sennett ha anche parlato a Francesco della «gioia che provo con la terapia ormonale sostitutiva e degli interventi chirurgici a cui mi sono sottoposta che mi fanno sentire a mio agio nel mio corpo».
Henrick, il medico che esegue gli interventi di cambio di sesso, ha descritto il Bergoglio come «molto ricettivo». «Ha ascoltato con molta empatia. Ha anche condiviso che vuole sempre concentrarsi sulla persona, sul benessere della persona».
Come sa il lettore di Renovatio 21, non si tratta della prima mossa che il papato dell’argentino fa in direzione del transessualismo. Gli episodi di favore nei confronti del transgenderismo si sono ripetuti nell’arco di diversi anni, con tanto ufficialità della Santa Sede e della sua macchina pubblicistica.
Solo due settimane fa Francesco ha incontrato quattro uomini che si presentano come «donne» che avevano partecipato alla conferenza LGBT del gesuita filo-omotransessualista padre James Martin.
Come riportato da Renovatio 21, nel novembre 2023, Francesco ha accolto il gruppo e il loro parroco a un pranzo per i poveri organizzato dal Vaticano e si è «seduto di fronte a un’ex prostituta transgender». L’evento fu ripreso dalla grande agenzia stampa mondiale Associated Press, che aveva seguito il gruppo transessuale sin da quando erano saliti in pullman.
A novembre 2023 il papa aveva approvato il testo del cardinale Victor Manuel Fernandez che consente ai transessuali di fare da padrini alle funzioni religiose. Tale idea era stata respinta nel 2015 all’interno dello stesso papato di Bergoglio.
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Gli incontri con transessuali di Bergoglio, che ha visto un gruppetto anche a giugno, sono risalenti. E ancora: a fine gennaio 2015, un «uomo transgender» – nato in Ispagna come donna – dichiarò di aver avuto un’udienza privata con il papa, dove, secondo alcuni articoli di giornale, Bergoglio avrebbe «abbracciato» il 48enne transessuale. A Napoli, sempre nel 2015, il romano pontefice, fu riportato dai media globali mangiò con «carcerati gay e transessuali».
In contrasto con l’implicita affermazione di Francesco sullo stile di vita delle persone confuse sul genere, l’insegnamento cattolico sulle questioni sessuali e di genere rimane immutabile. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che «spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale. La differenza e la complementarità fisiche, morali e spirituali sono orientate ai beni del matrimonio e allo sviluppo della vita familiare». (CCC 2333)
Allo stesso modo, il documento Persona Humana della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1975 scrive che «non può, dunque, esserci vera promozione della dignità dell’uomo se non nel rispetto dell’ordine essenziale della sua natura».
Il disegno è stato ben delineato dal commento sulla vicenda da parte di monsignor Carlo Maria Viganò: «lo scopo di Bergoglio è normalizzare sodomia e perversione e distruggere il Sacerdozio».
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Immagine di Catholic Church England and Wales via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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La Corte di Giustizia UE crea un precedente sull’identità di genere
#ECJ: The refusal of a Member State to recognise the change of first name and gender lawfully acquired in another Member State is contrary to the rights of #EU citizens 👉 https://t.co/ATb3CgbPxg
— EU Court of Justice (@EUCourtPress) October 4, 2024
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