Nucleare
Il Cremlino ribadisce la dottrina militare nucleare russa

In un’intervista dell’agenzia di stampa russa RIA Novosti, al vice ministro degli Esteri di Mosca Alexander Grushko è stato chiesto della probabilità che la Russia usi armi nucleari contro i suoi nemici.
Come noto, i discorsi intorno al possibile utilizzo di armi atomiche stanno riempiendo discorsi a tutti i livelli, dai monologhi dei politici alle conversazioni delle famiglie a tavola.
L’idea è che, nella Finestra di Overton chiaramente in corso, l’uso dell’atomo sia uscito dalla categoria del concetto impensabile.
Il viceministro Grushko ha chiarito che non c’è stato assolutamente alcun cambiamento nella posizione militare della Russia.
«Abbiamo una dottrina militare, tutto è scritto lì. Non dà nessun’altra interpretazione, tranne ciò che c’è nero su bianco», ha detto.
«Secondo i principi ufficiali del dispiegamento militare della Russia, il Paese è autorizzato a usare armi nucleari quando i nemici della Russia usano armi nucleari o altri tipi di armi di distruzione di massa sui territori russi e/o sui suoi alleati; se la Russia riceve dati affidabili su un lancio di missili balistici che attaccano il suo territorio o quello degli alleati russi; se il governo russo o i siti militari critici vengono attaccati dal nemico in un modo che minerebbe le azioni di risposta delle forze nucleari; o se il Paese deve affrontare una minaccia esistenziale attraverso l’uso di armi convenzionali».
A definire ora possibile la guerra nucleare sono state diverse figure, come il segretario generale ONU Antonio Gutierres.
Il presentatore TV russo Dmitrij Kyselyov ha dapprima minacciato l’uso da parte di Mosca di armi nucleari contro i Paesi NATO, per poi illustra recentemente l’apocalittico drone sottomarino nucleare Poseidon, in grado di scatenare uno tsunami radiattivo alto 500 metri in grado di sommergere la Gran Bretagna.
Le forze di deterrenza nucleare di Mosca sono state allertate da Putin già due mesi fa.
Esponenti di spicco della nomenklatura moscovita come il ministro degli Esteri Sergej Lavrov e l’ex presidente Dmitrij Medvedev hanno più volte rilanciato e poi ritirato l’idea di una guerra nucleare.
Anche il presidente bielorusso Lukashenko aveva parlato di Terza Guerra Mondiale basata su armi nucleari.
Il portavoce di Putin Peskov sostiene invece che l’Operazione militare in Ucraina serve, appunto, ad evitare uno scontro atomico.
Il possibile impiego di ordigni nucleari era stato suggerito da senatori «falchi» USA così come accennato recentemente dall’ex premier britannico Tony Blair.
Putin poco prima del conflitto aveva parlato di una «guerra nucleare in Europa senza vincitori».
Nessuno, come sempre, lo ha ascoltato.
Nucleare
Il presidente polacco chiede la collocazione di armi nucleari in Polonia

Il presidente polacco Andrzej Duda ha nuovamente invitato gli Stati Uniti a schierare armi nucleari nel suo paese, sulla scia del presidente francese Emmanuel Macron che la scorsa settimana ha dichiarato di essere pronto a estendere l’ombrello nucleare della Francia a tutta Europa. Lo riporta il Financial Times, che ha intervistato Duda negli scorsi giorni.
«Andrzej Duda ha affermato che è “ovvio” che il presidente Donald Trump potrebbe ridistribuire in Polonia le testate nucleari statunitensi immagazzinate nell’Europa occidentale o negli Stati Uniti, una proposta che il presidente polacco ha affermato di aver discusso di recente con Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina».
«I confini della NATO si sono spostati a est nel 1999, quindi 26 anni dopo dovrebbe esserci anche uno spostamento a est dell’infrastruttura NATO. Per me è ovvio», ha detto Duda a FT. «Penso che non sia solo il momento, ma che sarebbe più sicuro se quelle armi fossero già qui».
Il fatto che i leader europei parlino di «uno spostamento delle infrastrutture della NATO verso est» è esattamente uno dei motivi principali dell’invasione russa, nota Zerohedge.
Il presidente Duda, tra le sue motivazioni, ha citato le armi nucleari tattiche russe attualmente dislocate in Bielorussia, immediatamente a est della Polonia.
«La Russia non ha nemmeno esitato quando ha trasferito le sue armi nucleari in Bielorussia», ha detto Duda, «non ha chiesto il permesso a nessuno». Duda sembra quindi esortare alla medesima cosa: nucleari ridistribuite in Polonia e ovunque, senza chiedere.
Il presidente polacco si è spinto sino a parlare della costruzione di un arsenale atomico nazionale per Varsavia. «Duda, che è anche comandante supremo delle forze armate polacche, ha fatto eco al primo ministro polacco Donald Tusk affermando che il paese potrebbe in alternativa ottenere una migliore protezione dall’idea del presidente Emmanuel Macron di estendere “l’ombrello nucleare” della Francia agli alleati europei» scrive FT.
Come riportato da Renovatio 21, la proposta macroniana di allargamento dell’ombrello atomico di Parigi è stata lanciata pochi giorni fa. La Francia, che resta l’unica potenza nucleare nell’Unione Europea, ha chiesto un dibattito sulle forze strategiche, soprattutto in vista dei segnali che l’amministrazione Trump potrebbe nuovamente ritirare il suo sostegno all’Ucraina e potrebbe persino abbandonare il ruolo di principale fornitore militare e finanziatore dell’alleanza NATO in generale.
Tuttavia nell’intervista con la testata britannica «Duda ha gettato acqua fredda sul suggerimento di Tusk la scorsa settimana che la Polonia potrebbe sviluppare un proprio arsenale nucleare. “Per avere una nostra capacità nucleare, penso che ci vorranno decenni”».
Come riportato da Renovatio 21, la questione delle atomiche in Polonia era già stata discuss la settimana scorsa dal premier Donald Tusk, che è di schieramento politico opposto rispetto a Duda.
Varsavia l’anno passato aveva chiesto una reazione della NATO al programma di Mosca di piazzare le sue atomiche anche in Bielorussia – un programma peraltro nel pieno stile di condivisione internazionale degli armamenti atomici in stile NATO.
Come ricordato da Renovatio 21, c’è da dire che la fornitura di atomiche a Kiev è stata messa sul piatto varie volte da personaggi come l’europarlamentare ucraino, orta tornato al governo come ministro degli Affari Esteri, Radoslav Sikorski, sposato ad la neocon americana ultrarussofoba Anne Applebaum.
Nel settembre 2022 la Polonia aveva iniziato a distribuire pillole di iodio, motivando l’operazione con la paura per le sorti della centrale nucleare di Zaporiggia, contesa tra i russi, che ne hanno il controllo, e gli ucraini, che cercano di impossessarsene con azioni militari di ogni sorta.
Come riportato da Renovatio 21, nell’autunno 2022 l’allora viceministro della Difesa Marcin Ociepa aveva dichiarato che la Polonia sarà in guerra con la Russia in 3 o 10 anni massimo.
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Immagine di IAEA Imagebank via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Economia
Carney dice che il Canada vincerà la guerra commerciale con gli USA. La ex vicepremier chiede le atomiche europee per difendersi da Trump

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Mark Carney will NEVER put Canada first.
He’s a proud GLOBALIST. He’s a self-described ELITIST who thinks he’s better than you. He calls himself a EUROPEAN. He moved his company to the U.S. and then LIED about it. He’s not in it for Canada. pic.twitter.com/UGyzyf9AIH — Michael Cooper, MP (@MichaelCooperMP) March 6, 2025
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Nucleare
Il nuovo cancellerie tedesco promette di escludere le armi atomiche. Gli crediamo?

La Germania non svilupperà né acquisirà armi nucleari, ha affermato il cancelliere entrante Friedrich Merz, chiedendo al contempo una più profonda cooperazione con Francia e Regno Unito in materia di deterrenza.
In un’intervista rilasciata domenica all’emittente radiofonica Deutschlandfunk, Merz ha sottolineato che «la Germania non potrà né potrà possedere armi nucleari», sottolineando che Berlino è vietata per legge dal farlo.
«Il documento più recente è il Trattato 2+4 del 1990, in cui la Germania ha rinunciato esplicitamente al possesso di armi nucleari. E questo rimarrà il caso» ha assicurato il Merz.
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Formalmente noto come «Trattato sullo stato finale della Germania», che ha gettato le basi giuridiche per la riunificazione della Germania Ovest e della Germania Est, il documento stabilisce anche che nessuna forza armata straniera, nessuna arma nucleare o i relativi vettori saranno schierati nell’area di Berlino e dell’ex DDR.
Tuttavia, il Merz ha segnalato la sua volontà di esplorare una maggiore cooperazione nucleare con gli alleati della NATO, chiedendo discussioni con Gran Bretagna e Francia. «Dobbiamo anche diventare più forti insieme nella copertura nucleare in Europa», ha affermato.
Come riportato da Renovatio 21, in questi giorni il presidente francese Emanuele Macron ha dichiarato la volontà di estendere l’ombrello nucleare francese agli altri Paesi UE, ora in contrapposizione ancora più diretta con la Russia. La Francia, ha detto il controverso capo di Stato, «ha deciso di aprire un dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati nel continente europeo attraverso un deterrente nucleare».
La Francia disporrebbe di un totale di 290 testate atomiche, che dopo la Brexit costituiscono il totale di quelle a disposizione della UE. La Gran Bretagna, che con Starmer sta agendo all’unisono con Parigi e Bruxelles quasi facesse ancora parte del blocco, ne ha ufficialmente 225, di cui 120 schierate.
Macron ha anche esortato gli stati membri dell’UE ad aumentare significativamente la loro spesa per la difesa, dichiarando al contempo che la Russia – divenuta definitivamente sua rivale in Africa occidentale – è una «minaccia».
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La Commisione Von der Leyen – che, ricordiamo, è stata ministro della Difesa tedesco, e con qualche scandalo – ha lanciato un piano (impensabile fino a poco tempo fa) di riarmo militare del continente, con 840 miliardi messi sul piatto per la Difesa. Quanto di questo denaro finirà ufficialmente alle armi termonucleare non è chiaro. Quanto danaro invece finanzierà piani segreti per le atomiche è ancora meno chiaro.
Come riportato da Renovatio 21, l’eurodeputata SPD Katarina Barley aveva ipotizzato mesi fa il riarmo atomico dell’Europa – e quindi per una Germania rimilitarizzata, un concetto che si dice fosse uno dei motivi della creazione della NATO («Tenere l’Europa dentro, i russi fuori, i tedeschi sotto») e un vero incubo per lo statista italiano Giulio Andreotti («la Germania mi piace così tanto che ne voglio due»).
Credere ad un cancelliere tedesco, in una Germania che ripudia le centrali atomiche ma invoca le bombe atomiche, potrebbe essere difficilissimo.
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Immagine di European People’s Party via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
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