CRISPR
Il trapiantato con il cuore di maiale OGM è morto a causa di un virus suino
Il cuore di maiale OGM trapiantato in un paziente americano all’inizio di quest’anno in un’operazione storica trasportava un virus suino che potrebbe aver contribuito alla sua morte due mesi dopo. Lo riporta l’house organ del politecnico di Boston MIT Technology Review.
Il paziente era vicino alla morte a gennaio quando ha ricevuto un cuore di maiale geneticamente modificato in un pionieristico trapianto tra specie – con uso di bioingegneria CRISPR e cocaina – che è stato salutato come un successo, al punto da essere celebrato anche dal sito del World Economic Forum di Klaus Schwab.
Dopo due mesi il paziente tuttavia era morto. In una dichiarazione rilasciata dall’università a marzo, un portavoce ha affermato che «al momento della sua morte non era stata identificata alcuna causa ovvia» e che era in attesa di un rapporto completo.
Ora il MIT Technology Review rivela che il cuore dell’uomo è stato colpito dal citomegalovirus suino, un’infezione prevenibile collegata a effetti devastanti sui trapianti.
Lo scambio di cuore nel Maryland è stato un importante test di xenotrapianto, il processo di spostamento dei tessuti tra le specie. Ma poiché i maiali speciali allevati per fornire organi dovrebbero essere privi di virus, ora sembra che l’esperimento sia stato compromesso da un errore non forzato. La società di biotecnologie che alleva e ingegnerizza i maiali, Revivicor, ha rifiutato di commentare e non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche sul virus.
Tuttavia, la scienza frankensteiniana si sforza di vedere il lato positivo.
«Il rilevamento del virus del maiale nel cuore di Bennett non è necessariamente una cattiva notizia per lo xenotrapianto» scrive Technology Review. «Se un virus suino ha avuto un ruolo, potrebbe significare che uno xenotrapianto di cuore privo di virus potrebbe durare molto più a lungo. Alcuni chirurghi pensano che gli ultimi organi geneticamente modificati potrebbero in teoria continuare a battere per anni e procedure più rigorose dovrebbero essere in grado di schermare il virus».
Insomma, un piccolo sacrificio necessario sulla luminosa strada che porta verso l’avvenire degli xenotrapianti geneticamente modificati.
I maiali utilizzati erano infatti stati alterati con la bioingegneria CRISPR. Il più grande ostacolo ai trapianti di organi animali è il sistema immunitario umano, che – chissà perché – attacca ferocemente le cellule estranee in un processo chiamato comunemente rigetto. Per evitare il rigetto, le aziende hanno progettato maiali, rimuovendo alcuni geni e aggiungendone altri, per dare ai loro tessuti un profilo invisibile che si nasconda dagli attacchi immunitari.
La versione utilizzata nel Maryland proveniva da un maiale con 10 modifiche genetiche sviluppate da Revivicor, una sussidiaria di United Therapeutics.
Si sono utilizzati, insomma, dei cosiddetti «maiali umanizzati», parenti di cui «topi umanizzati» di cui spesse volte parla Renovatio 21, e che pare abbiano avuto un ruolo nei misteri del laboratorio di Wuhano.
Il riferimento alla catastrofe wuhaniana non è peregrino. Il trasferimento dei virus dei suini agli esseri umani rappresenta una preoccupazione degli scienziati: alcuni temono che lo xenotrapianto possa scatenare una pandemia qualora un virus si adattasse all’interno del corpo di un paziente e poi si diffondesse a medici e infermieri.
Sì: i trapianti possono generare pandemie.
Strane reazioni del comportamento di virus con il salto di specie dei trapianti sono state già notate in esperimenti recenti. Due anni fa ricercatori tedeschi hanno riferito che i cuori di maiale trapiantati nei babbuini duravano solo un paio di settimane se il virus era presente, mentre gli organi liberi dall’infezione potevano sopravvivere per più di sei mesi.
I virologi della Libera Università di Berlino hanno affermato di aver trovato livelli di virus sorprendentemente alti nei cuori di maiale rimossi dai babbuini. Pensano che il virus potrebbe mandare in tilt non solo perché il sistema immunitario dei babbuini era soppresso dai farmaci antirigetto, ma anche perché il sistema immunitario dei maiali non è più lì per tenere sotto controllo il virus. Si sospetta che il paziente abbia seguito la sorta dei babbuini ammazzati nella sperimentazione tedesca.
La fine del paziente – che veniva da una controversa storia di violenza – è stata orrenda.
Il giorno 43 dell’esperimento il paziente si è svegliato caldo e con il respiro affannoso.
I medici hanno quindi affrontato un problema comune nella medicina dei trapianti: come combattere le infezioni mantenendo comunque sotto controllo il sistema immunitario del paziente. Nessuno aveva mai curato un essere umano per questo particolare virus suino.
Così, i dottori hanno deciso di somministrare a Bennett un farmaco di ultima istanza chiamato cidofovir, a volte usato nei pazienti con AIDS. E poiché il sistema immunitario del trapiantato era così debole, gli hanno anche somministrato immunoglobuline per via endovenosa, anticorpi raccolti da donatori di sangue.
Una settimana dopo, il paziente stava malissimo e il cuore è ceduto, uccidendo il primo uomo con cuore di porco OGM umanizzato.
Ammirate i grandi traguardi della scienza medica del XXI secolo.
Meditate sulla porcheria della Necrocultura che si spaccia per medicina.
Immagine gif screenshot da YouTube
CRISPR
La tecnologia delle «forbici genetiche» CRISPR provoca cambiamenti involontari nei cromosomi
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Uno studio su Nature Genetics mostra che l’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas causa cambiamenti genetici involontari che sono diversi dalle mutazioni casuali. Questi risultati hanno anche implicazioni per la valutazione del rischio delle piante ottenute da nuove tecnologie di ingegneria genetica.
Uno studio pubblicato di recente su Nature Genetics dimostra che l’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas provoca cambiamenti genetici involontari che sono diversi dalle mutazioni casuali.
Secondo lo studio, i principali cambiamenti strutturali nei cromosomi si verificano molto più frequentemente nelle regioni genomiche prese di mira dalle «forbici geniche» rispetto a quanto accadrebbe altrimenti.
Questi risultati hanno implicazioni anche per la valutazione del rischio delle piante ottenute tramite la nuova ingegneria genetica, ha riferito TestBiotech.
Secondo la Commissione dell’Unione Europea e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, le modifiche genetiche involontarie risultanti dall’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas non sono diverse dalle mutazioni casuali.
Tuttavia, un nuovo metodo di valutazione dei dati dimostra che questa ipotesi è errata.
L’uso di CRISPR/Cas interrompe completamente il doppio filamento di DNA, causando la temporanea separazione di alcuni cromosomi dalla sezione principale.
Nella sezione separata (distale), i cromosomi possono ristrutturarsi e sequenze più grandi di DNA possono andare perse (delezioni), invertite (inversioni) o inserite nel posto sbagliato (inserzioni).
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Studi condotti su cellule umane, animali e vegetali hanno dimostrato che queste ristrutturazioni avvengono.
Tuttavia, lo studio recentemente pubblicato su Nature Genetics è il primo a utilizzare grandi set di dati per dimostrare una dipendenza statisticamente altamente significativa del verificarsi di questi cambiamenti indesiderati dall’uso di «forbici genetiche».
Per valutare le grandi quantità di dati è stato utilizzato un programma speciale con Intelligenza Artificiale. Ciò ha rivelato che la posizione e la frequenza dei cambiamenti genetici involontari non possono in alcun modo essere equiparati al verificarsi di mutazioni casuali.
Sebbene i set di dati provengano da cellule umane modificate con le «forbici genetiche», si deve supporre che effetti simili si verifichino anche nelle cellule animali e vegetali.
Tuttavia, le conseguenze sono diverse: negli esseri umani e negli animali, questo tipo di cambiamenti sono particolarmente associati al rischio di cancro.
Per quanto riguarda le piante, i rischi sono diversi e riguardano principalmente gli effetti negativi sull’ambiente e la modifica della composizione degli alimenti derivati da queste piante.
Anche l’allevamento può essere influenzato: se i cambiamenti indesiderati passano inosservati, possono accumularsi nel materiale genetico delle piante, compromettendo così sia la stabilità genetica delle future varietà vegetali sia la loro idoneità all’uso in agricoltura.
Pubblicato originariamente da Sustainable Pulse.
© 8 agosto, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Alimentazione
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CRISPR
Trapiantato con un rene di maiale OGM muore poche settimane dopo
Rick Slayman, un uomo di 62 anni del Massachusetts, è morto non molto tempo dopo essere diventato la prima persona al mondo a ricevere un trapianto di rene di maiale.
Il trapianto in questione non era un normale rene di maiale, ma piuttosto un organo geneticamente modificato in cui erano stati rimossi diversi geni suini e introdotti diversi geni umani per garantire la compatibilità con il sistema immunitario dell’ospite – in pratica si tratta di maiali umanizzati con la bioingegneria allo scopo di essere utilizzati per gli xenotrapianti.
Il Massachusetts General Hospital, dove l’intervento ha avuto luogo a marzo, ha affermato che non vi è alcuna indicazione che la morte dello Slayman sia stata causata dal trapianto, ha osservato CBS News. Non è stata rilasciata alcuna ulteriore indicazione sulla causa della morte.
«Il signor Slayman sarà sempre visto come un faro di speranza per innumerevoli pazienti trapiantati in tutto il mondo e siamo profondamente grati per la sua fiducia e volontà di far avanzare il campo degli xenotrapianti», ha affermato l’ospedale in una nota, offrendo le condoglianze alla famiglia dello Slayman e ai suoi cari.
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L’uomo aveva ricevuto nel 2018 un trapianto di rene umano, che purtroppo ha iniziato a dare segni di cedimento nel 2023, rendendo necessario un altro trapianto Poche altre notizie sono filtrate dal caso.
Malgrado i titoli della stampa ne parlano come il primo paziente di questo tipo, c’è stato almeno un precedente: chirurghi dei trapianti dell’Università dell’Alabama a Birmingham e della NYU Langone Health hanno trapiantato reni da maiali geneticamente modificati in pazienti cerebralmente morti mantenuti in vita con ventilatori, dimostrando che i reni possono produrre urina e svolgere altre funzioni biologiche essenziali senza essere rigettati.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso era stata pubblicata una ricerca, realizzata sempre in Massachussetts, in cui si raccontava come una scimmia fosse vissuta per oltre due anni con un rene di maiale geneticamente modificato con la tecnologia CRISPR.
Il tema dei trapianti da maiali OGM è sempre più su tutti i giornali grazie al secondo di intervento biomedico di questo tipo.
Come riportato da Renovatio 21, a settembre 2023 i chirurghi di Baltimora hanno trapiantato il cuore di un maiale geneticamente modificato in un uomo con una malattia cardiaca terminale che non aveva altra speranza di cura, ha annunciato venerdì il Centro medico dell’Università del Maryland. Si è trattato del secondo caso di questo tipo: il primo paziente, David Bennett, 57 anni, era morto due mesi dopo il trapianto a causa di un virus suino, ma il cuore del maiale, fu detto, funzionava bene e non c’erano segni di rigetto acuto dell’organo, un rischio importante in tali procedure.
La ricerca sui maiali umanizzati avanza nella Repubblica Popolare Cinese, dove sono stati usati anche per la ricerca sul COVID. L’anno passato scienziati cinesi sono riusciti a creare con successo embrioni chimerici contenenti una combinazione di cellule umane e di maiale. Quando sono stati trasferiti in scrofe surrogate, i reni umanizzati in via di sviluppo avevano una struttura normale e una formazione di tubuli dopo 28 giorni.
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