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È morto Unabomber, vittima del MK Ultra

Ted Kaczynski, meglio noto come Unabomber, è deceduto in una prigione americana all’età di 81 anni. Stava scontando l’ergastolo per una serie mortale di attentati dinamitardi attraverso i quali sperava di portare alla fine della società industriale.
Secondo il Federal Bureau of Prisons (l’ente federale per le carceri USA), Kaczynski è stato trovato privo di sensi nella sua cella sabato mattina presto ed è stato portato d’urgenza in ospedale, dove è stato dichiarato morto.
L’FBI aveva arrestato Kaczynski nel 1996 dopo una lunga indagine, che alcuni hanno descritto come una delle più lunghe e costose cacce all’uomo nella storia degli Stati Uniti.
Le autorità, tuttavia, sono riuscite a rintracciarlo dopo che il fratello aveva riconosciuto il suo stile in un manifesto che aveva inviato a diverse testate giornalistiche. Il documento, intitolato «La società industriale e il suo futuro» fu pubblicato dal Washington Post e del New York Times nel 1995
Il solitario terrorista americano aveva promesso di astenersi da ulteriori violenze se i media avessero accettato di pubblicarlo. A quel punto, aveva ucciso tre persone e ne aveva mutilate altre 23.
Tra il 1978 e il 1995, Unabomber ha spedito e piazzato un totale di 16 bombe, prendendo di mira accademici, uomini d’affari e altri che riteneva fossero alla base della società industriale, la quale, secondo Kaczynski, doveva essere distrutto, anche con mezzi violenti.
Unabomber viveva da recluso in una baracca nelle zone rurali del Montana dal 1971 e sosteneva il ritorno a una società primitiva con peculiare inclinazione ambientalista. Il soprannoma deriva dal nome in codice affibbiatogli dalla fallimentare indagine dell’FBI, UNABOM – derivato da «UNiversity and Airline BOMber», perché le vittime sembravano essere scelte tra l’università e le compagnie aeree.
Nella sua giovinezza, Kaczynski era stato riconosciuto come una delle più grandi menti matematiche dell’intero Paese, a nemmeno 16 anni era già studente universitario ad Harvard, a 25 era già divenuto assistente professore all’Università della California di Berkeley.
Kaczynski è stato trasferito al carcere di massima sicurezza di Florence nello stato del Colorado dopo che un tribunale di Sacramento, in California, aveva emesso una condanna a quattro ergastoli senza condizionale nel 1998. Nel dicembre 2021, era stato trasferito in un centro medico federale a Butner, nella Carolina del Nord, a causa del suo peggioramento della salute. Il famigerato finanziere Bernie Madoff, la mente dietro al più grande schema Ponzi di sempre, è morto nella medesima struttura penitenziaria lo stesso anno per cause naturali, secondo quanto riportato dai media.
Secondo quanto riportato domenica dall’agenzia Associated Press, Kaczynski si sarebbe suicidato. L’uomo, è stato detto, aveva 81 anni e soffriva di cancro in fase avanzata. Le fonti di AP non avrebbero rivelato in che modo Unabomber si sarebbe tolto la vita.
L’uomo aveva tentato di impiccarsi in attesa del processo nel 1998, ma ha insistito sul fatto che non era malato di mente. Sebbene gli fosse stata diagnosticata la schizofrenia paranoica, piuttosto che presentare una dichiarazione di follia si dichiarò colpevole di tre capi di imputazione per omicidio di primo grado e 13 capi di imputazione per il trasporto di ordigni esplosivi.
Al momento in cui scriviamo non abbiamo ancora notizia di quando sarà eseguita l’autopsia.
È tuttavia fondamentale rilevare come il Kaczynski possa essere considerato una vittima del programma di controllo mentale della CIA chiamato MK Ultra, una serie di esperimenti terrificanti e illegali che i servizi americani conducevano, grazie a psichiatri compiacenti in operazioni anche molto elaborate, sulla stessa popolazione americana.
Appena entrato sedicenne ad Harvard, il piccolo, geniale Kaczynski fu sottoposto ad un mostruoso esperimento psicologico che durò tre anni, dal 1959 al 1962.
Della crudeltà di questo evento parla in Harvard and the Unabomber di Alston Chase e riassunto in Mind Wars: Brain Research and the Military in the 21st Century («Guerre mentali: la scienza del cervello e l’esercito nel 21° secolo») di Jonathan Moreno, filosofo e bioeticista americano figlio del padre della tecnica psicoterapica dello psicodramma Jacob Levy Moreno. Della faccenda parla anche il recente libro sui crimini medici, The Icepick Surgeon: Murder, Fraud, Sabotage, Piracy, and Other Vile Deeds Perpetered in Name of Science («Il chirurgo con il rompighiaccio: omicidio, frode, sabotaggio, pirateria e altri atti vili perpetrati in nome della scienza»).
L’esperimento di Harvard cu fu sottoposto il minorenne Kaczynski mirava alla decostruzione psichica dei giovani, utilizzando un’intensa umiliazione, provocando loro un forte stress.
L’esperimento – ma sarebbe più corretto dire la tortura – era in gestione a Henry A. Murray, uno psichiatra proveniente dal patriziato di Nuova York, noto per i suoi interessi junghiani e per aver supervisionato nel 1960 gli esperimenti harvardiani con droghe psichedeliche del collega psichiatra Timothy Leary, poi divenuto trafficante latitante e guru della controcultura drogastica degli anni Sessanta.
Murray aveva conseguito il dottorato in biochimica presso l’Università britannica di Cambridge. Nel 1937 divenne direttore della Harvard Psychological Clinic e l’anno successivo fu consulente per il governo britannico, istituendo il loro comitato di selezione degli ufficiali. Durante la seconda guerra mondiale Murray aveva lasciato Harvard e lavorato come tenente colonnello per l’Office of Strategic Services (OSS) – l’organizzazione che sarebbe stata poi chiamata «CIA».
Il lavoro di Murray per i servizi segreti angloamericani ha lasciato il segno. James Miller, responsabile della selezione degli agenti segreti presso l’OSS durante la seconda guerra mondiale, ha affermato che il test della situazione di Murray è stato utilizzato dal British War Officer Selection Board e poi dall’OSS per valutare potenziali agenti. Varie fonti sostengono che in seguito i suoi esperimenti sarebbero stati parte del progetto MK Ultra.
Dalla fine del 1959 all’inizio del 1962, l’operazione di Murray selezionò 22 studenti universitari di Harvard e cercò di misurare le loro risposte allo stress estremo.
Murray affermava di sottoporre le sue cavie umane ad attacchi «veementi, radicali e personalmente offensivi”. La sua esperienza avrebbe specificamente adattato la decostruzione psichica all’ego, alle idee care e alle convinzioni dell’individuo. Successivamente, chiedeva ai soggetti di vedere ripetutamente il filmato di se stessi che subivano abusi.
Kaczynski aveva 17 anni quando iniziò l’esperimento triennale. Secondo quanto mostrato anche nella riuscita serie TV Manhunt: Unabomber, Murray si era prima ingraziato il ragazzino, divenendogli amico – qualcosa di assolutamente importante per un bambino prodigio nemmeno maggiorenne, e di famiglia non abbiente come quelle dei rampolli che solitamente finiscono senza meriti Harvard, che era appena arrivato nel contesto del campus, lontano dai suoi cari e con chissà quali ansie.
Murray incoraggiò il giovane Ted a scrivere le sue idee, per poi complimentarsi con lui, e stabilire un rapporto estremamente amicale. Nell’esperimento, poi, lo psichiatra capovolgeva la situazione, dava appuntamento in uno spazio chiuso al ragazzino dove lo insultava, assieme ad altre persone, dicendo che il suo pensiero non valeva niente, e arrivando a dirgli – secondo quanto riportato – che anche sua madre non aveva considerazione di lui.
Non sono poche le persone che ritengono che siano stati questi esperimenti a disgregare la mente del piccolo genio e a trasformarlo in un feroce ecoterrorista.
Molto è stato reso noto dei danni criminali compiuti da soggetti del MK Ultra: si fanno spesso i nomi di Charles Manson, leader di una setta stragista, e il mafioso irlandese americano Whitey Bulger – e di recente, sono emerse possibili connessioni con l’assassino di John Lennon Mark Chapman.
Come riportato da Renovatio 21, sono stati portati all’opinione pubblica in questi anni esperimenti MK Ultra svolti dalla CIA che comprendevano dosare LSD a cittadini inconsapevoli ed altri esperimenti su bambini danesi, nonché altre torture al di fuori di ogni possibile etica medica.
Tuttavia, tanti segreti sono ancora da rivelare, e tante spiegazioni vanno ancora elaborate. Alcuni di queste Ted Kaczynski se le è appena portate con sé nella tomba.
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Chip cerebrali, concorrente di Neuralink ripristina la vista nei pazienti ciechi con impianto oculare

Science Corporation, una startup biotecnologica lanciata da uno dei fondatori di Neuralink, sostiene di aver raggiunto una svolta nella tecnologia dell’interfaccia cervello-computer che può aiutare i pazienti affetti da grave perdita della vista.
Nelle sperimentazioni cliniche preliminari, i pazienti ciechi che avevano perso la visione centrale hanno ricevuto impianti retinici dell’azienda, i quali hanno ripristinato loro la vista e gli hanno persino consentito loro di leggere libri e riconoscere i volti.
«A mia conoscenza, questa è la prima volta che il ripristino della capacità di leggere fluentemente è stato definitivamente dimostrato in pazienti ciechi», ha affermato in una nota il CEO Max Hodak, che è stato presidente di Neuralink prima di fondare Science Corp.
Il dispositivo, chiamato Prima, è un piccolo chip fotovoltaico impiantato chirurgicamente sotto la retina. Si combina con uno speciale paio di occhiali con una telecamera incorporata che proietta dati visivi nel chip oculare usando una luce invisibile, vicina all’infrarosso.
Quando i raggi del vicino infrarosso colpiscono i pannelli fotovoltaici del chip, non solo alimentano il dispositivo, ma convertono i dati trasmessi in segnali elettrici che stimolano i neuroni retinici ancora rimasti. Questi vengono inviati al cervello, così da avere una vista rudimentale.
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Science Corp ha acquistato la tecnologia che alimenta Prima da un’altra startup, Pixium Vision, l’anno passato.
Nel settembre scorso, Neuralink ha ricevuto la designazione di «dispositivo rivoluzionario» dalla Food and Drug Administration per il suo impianto cerebrale «Blindsight», che Elon Musk sostiene «permetterà anche a coloro che hanno perso entrambi gli occhi e il nervo ottico di vedere». È molto probabile che per il raggiungimento di obiettivi validi e soddisfacenti, ci vogliano ancora diversi anni.
L’ultimo studio clinico di Science Corp, i cui risultati devono ancora essere pubblicati come studio, ha coinvolto 38 pazienti affetti da atrofia geografica, una forma di perdita della vista centrale causata dalla degenerazione maculare legata all’età, o AMD, la principale causa di deficit visivo negli anziani.
A tutti è stato impiantato l’impianto Prima. I risultati sono stati differenti, ma promettenti. Alcuni partecipanti hanno acquisito la capacità di leggere stringhe di lettere. Altri hanno potuto leggere lunghe porzioni di testo da un libro e persino compilare un cruciverba. mentre cinque non hanno avuto miglioramenti.
Mentre Prima offre un vantaggio sui concorrenti ripristinando la «form vision» che consente ai pazienti di distinguere le forme, Hodak ha detto a Wired che non fornisce immagini a colori. Science Corp. non ha inoltre specificato la frequenza con cui i pazienti hanno dovuto usare la funzione zoom per rendere il testo leggibile.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa Elon Musk disse che il primo paziente Neuralink era giunto a controllare il mouse del computer con i pensieri.
Come riportato da Renovatio 21, negli anni scorsi, in concomitanza con la partenza degli esperimenti sugli esseri umani approvati dall’ente regolatorio americano FDA, era emerso che alle scimmie su cui era stato sperimentato l’impianto erano successe «cose terribili», cosa che Musk ha poi negato.
Neuralink, che aveva iniziato con impianti di microchip cerebrali sui suini, non è la prima azienda ad avviare sperimentazioni umane con un’interfaccia cervello-computer. Nel 2022, la società tecnologica con sede a New York Synchron, finanziata dai miliardari Bill Gates e Jeff Bezos, ha già impiantato il suo primo dispositivo per la lettura della mente in un paziente statunitense in una sperimentazione clinica.
Vi sono altri casi simili di impianti cerebrali che tentano di aiutare pazienti in condizioni estremamente critiche come quello portato avanti dagli scienziati della Stanford University, che consente ad un uomo con le mani paralizzate di poter «digitare» fino a 90 caratteri al minuto, semplicemente pensando alle parole.
Anche un colosso digitale come Facebook era interessato alla tecnologia del pensiero degli individui.
Chip cerebrali sono stati utilizzati per comandare piante carnivore. Pochi mesi fa è emerso che gli scienziati sono riusciti a far giocare sempre a Pong anche delle cellule cerebrali in vitro.
La trasformazione cibernetica della vita umana è uno dei punto focali del transumanismo, predicato sia da entusiasti della Silicon Valley più o meno innocui che da vertici planetari come il Klaus Schwab, patron del World Economic Forum di Davos, che immagina un mondo dove in aeroporto saranno fatte «scansioni cerebrali» per evitare che il passeggero nutra idee pericolose. «Una fusione della nostra identità fisica, digitale e biologica» dice Klaus Schwab.
Elon Musk si conferma figura davvero significativa, e potenzialmente apocalittica, del nostro tempo.
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Svelata la causa della morte di San Tommaso d’Aquino?

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Pubblicati i dettagli sugli studi della CIA sul controllo mentale

Un gruppo per la trasparenza sta pubblicando documenti che fanno luce sui programmi di controllo mentale della CIA risalente a decenni fa.
Il National Security Archive, una ONG statunitense dedita all’uso delle richieste del Freedom of Information Act (FOIA) per rivelare segreti governativi, ha messo online alcuni documenti lunedì per celebrare i 50 anni da quando le attività della CIA sono state rivelate dal New York Times. Una raccolta completa di oltre 1.200 documenti sarà ospitata da ProQuest, una società di assistenza alla ricerca accademica.
A partire dai primi anni Cinquanta, la CIA cercò segretamente modi per controllare il comportamento umano attraverso droghe, tra cui l’allora nuovo allucinogeno LSD, l’ipnosi e maltrattamenti estremi, come la deprivazione sensoriale.
Gli esperimenti, compresi quelli condotti su soggetti inconsapevoli, derivavano in gran parte dall’interesse per i sentimenti anti-guerra espressi dalle truppe statunitensi che avevano combattuto nella guerra di Corea e avevano subito prigionia. I media coniarono il termine «lavaggio del cervello» («brainwash») per spiegare perché i soldati simpatizzassero con il nemico comunista. La CIA sperava di poter replicare l’effetto, conducendo ricerche con i nomi in codice BLUEBIRD, ARTICHOKE e MKULTRA.
Il direttore della CIA Richard Helms e il capo dell’MK Ultra Sidney Gottlieb distrussero la maggior parte dei documenti originali nel 1973 in quella che l’Archivio definì «forse la più infame copertura nella storia dell’Agenzia». La maggior parte dei suoi documenti proveniva dall’autore John Marks, che nel 1979 scrisse un libro sul controverso programma.
Uno dei promemoria evidenziati dalla ONG sosteneva di aver ottenuto successo nell’indurre l’amnesia in «agenti russi sospettati di essere stati resi agenti doppi». In un altro, Gottlieb ha firmato la somministrazione di dosi maggiori di LSD ai detenuti federali di Atlanta come parte della ricerca. L’Archivio ha puntato il dito contro il gigante farmaceutico Eli Lilly & Company come fornitore di «quantità in tonnellate» di LSD alla CIA.
Si tratta di «una storia segnata da una quasi totale impunità a livello istituzionale e individuale per innumerevoli abusi commessi nel corso di decenni», ha affermato il gruppo. Alcune delle ricerche erano simili a quelle svolte in precedenza dai “medici nazisti che furono processati a Norimberga».
L’articolo di denuncia di MKULTRA del dicembre 1974 sul NYT era stato scritto dal giornalista investigativo Seymour Hersh, il veterano reporter che, tra i diversi articoli-bomba pubblicati nel corso dei decenni, ha scritto di recente che il governo degli Stati Uniti avrebbe fatto esplodere i gasdotti Nord Stream che collegano Russia e Germania nel 2022.
Come riportato da Renovatio 21, vi è sempre più luce sul fatto che casi di violenza con risonanza mondiale abbiano avuto dietro soggetti del programma MK Ultra. È stato affermato, ad esempio, che Ted Kaczynski, il terrorista noto come Unabomber, fosse finito per fare da cavia al programma di controllo mentale CIA quando era giovanissimo studente universitario, subendo crudeltà ed angherie di ogni sorta.
Parimenti, anche Mark Chapman, assassino del celeberrimo musicista dei Beatles John Lennon, si dice possa essere uscito dai laboratori dell’MK Ultra. Sarebbero stati «pazienti» MK anche il guru della famigerata banda assassina Charles Manson e il brutale mafioso irlandese bostoniano Whitey Bulger.
La CIA ha eseguito esperimenti, anche con uso di sostanze psicogene come l’LSD, pure su cittadini inconsapevoli.
Come riportato da Renovatio 21, in una bizzarra dichiarazione emessa di recente, la CIA ha comunicato non aver utilizzato programmi di controllo mentale sul ventenne che ha tentato di assassinare l’ex presidente Donald Trump.
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