IVF
Clinica moscovita offre sperma gratuito dal miliardario fondatore di Telegram

Una clinica per la fertilità di Mosca offre gratuitamente un trattamento di fecondazione in vitro (IVF) alle donne che desiderano avere un figlio utilizzando lo sperma di Pavel Durov, il miliardario imprenditore tecnologico dietro l’app di messaggistica Telegram.
Come riportato da Renovatio 21 a luglio, il Durov ha affermato di avere più di 100 figli biologici grazie alle donazioni di sperma. Il quarantenne ha detto di essere diventato donatore per la prima volta 15 anni fa per aiutare un amico e sua moglie ad avere un figlio.
Il Durov aveva indicato una specifica struttura medica nella capitale russa, dicendo che ha ancora alcuni dei suoi campioni congelati.
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La scorsa settimana, la clinica AltraVita ha dichiarato di essere orgogliosa dell’approvazione di Durov e di poter offrire il suo materiale genetico ai pazienti. Secondo il suo sito web, ha un’offerta limitata di procedure di fecondazione in vitro gratuite utilizzando lo sperma dell’imprenditore tecnologico, finanziate da una sovvenzione del donatore stesso. È il modo di Durov di contribuire alla società e aiutare coloro che sognano di diventare genitori, ha affermato la struttura medica.
Il direttore della clinica Sergej Yakovenko ha detto ai media russi che il programma è stato possibile grazie alla sua amicizia personale di lunga data con Durov. Il miliardario, che usualmente risiede a Dubai, deve ancora confermare il finanziamento dei trattamenti di fecondazione in vitro in Russia.
Nel suo post di luglio, Durov ha affermato di voler rendere il suo codice del DNA «open source» in modo che i suoi figli biologici possano ritrovarsi, se lo desiderano.
All’inizio di quest’anno, una donna di nome Irina Bolgar ha accusato Durov di aver trascurato i suoi doveri genitoriali e di aver maltrattato lei e i tre figli avuti insieme tra il 2013 e il 2017, presentando una denuncia legale in Svizzera, dove attualmente vive lei e i figli. La Bolgar sostiene che lei e Durov avevano una relazione che le conferisce un legittimo diritto a una parte della sua attività.
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Un portavoce del miliardario ha dichiarato che i due non sono mai stati una coppia e che avevano invece un accordo in base al quale Bolgar avrebbe cresciuto i figli di Durov in cambio di una generosa indennità. Lei avrebbe violato l’accordo spendendo parte del denaro per sé.
«Il signor Durov ha molti figli e li mantiene tutti equamente con una quota di 10.000 dollari al mese per ogni figlio», ha detto il rappresentante del giovane imprenditore russo al New York Times il mese scorso.
Come riportato da Renovatio 21, la compagna attuale del Durov – la gamer, influencer e sedicente esperta di criptovalute Yulia Vavilova – ha dichiarato che l’arresto subito all’aeroporto di Parigi mesi fa le ha procurato un aborto spontaneo.
In un’intervista con Tucker Carlson a Dubai di qualche mese fa il Durov ha rivelato di essere andato via dagli USA dopo che agenti del governo americano gli avevano chiesto una backdoor per entrare in Telegram. L’app sta avendo problemi con Stati come, fra gli altri, l’Ucraina, la Spagna e la Germania, che pensano di sospendere o bandire la app. Accuse a Telegram sono arrivate anche dalla UE.
Il centinaio di figli in provetta dichiarati dal Durov lo classificano dunque come un «super-spreader», una tipologia particolare di individui che tramite il crescente fenomeno della donazione di sperma (che, senza vere regole, passa più che mai per canali come Facebook e affini) diffonde indefinitamente il proprio DNA. Sono considerabili come «super-spargitori» di spermatozoi i medici che, è emerso in vari scandali, inseminavano con il proprio seme le loro pazienti raccontando che era di qualche altro donatore.
Durov non sembra conscio del vaso di Pandora della donazione di sperma, in ispecie per quanto riguarda il cosiddetto incesto IVF, cioè la possibilità che una coppia di suoi figli finiscano per accoppiarsi.
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Immagine di TechCrunch via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
IVF
Bambini in provetta, la natura immorale della pratica di distruzione degli embrioni: parla l’esperta

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IVF
La provetta uccide più dell’aborto: conferme dagli USA

Quattro milioni di embrioni sono uccisi negli USA ogni anno dalla fecondazione in vitro (IVF). Lo dichiara l’attivista pro-famiglia statunitense Katy Faust in un’intervista rilasciata a LifeSiteNews durante una conferenza tenutasi a Londra.
Qui la Faust ha valutato l’azione intrapresa dal presidente Donald Trump durante il primo mese del suo secondo mandato. Ha affermato che «c’è stato molto più di buono di quanto pensassi», riferendosi alla dichiarazione secondo cui ci sono solo due generi, allo sradicamento delle pratiche DEI (diversità, equità, inclusione, e della Critical Race Theory (CRT) e alla grazia per i pro-life imprigionati.
Tuttavia la Faust, che è fondatrice di Them before Us, un gruppo di attivisti che si dedica alla tutela del diritto dei bambini ad avere una madre e un padre, ha criticato l’ordine esecutivo di Trump che ha ampliato l’accesso alla fecondazione in vitro.
«Quando si guardano i numeri che siamo in grado di mettere insieme, ciò che vediamo è che la fecondazione in vitro, la grande fertilità, l’industria della produzione di bambini, immola circa 4 milioni di bambini ogni anno», ha dettola Faust a LifeSiteNews.
«Contrasta con l’aborto e la Planned Parenthood, che ogni anno fa vittime “solo” 1 milione di bambini. Quindi, se credi che i bambini abbiano diritto alla vita dal momento del concepimento, devi essere molto critico nei confronti della fecondazione in vitro e non vuoi che il governo federale la sovvenzioni».
Non c’è modo di sapere esattamente quanti embrioni, ovvero esseri umani, vengono uccisi tramite fecondazione in vitro. Tuttavia, secondo l’ente di controllo epidemico statunitense CDC, nel 2021 negli Stati Uniti sono stati eseguiti circa 435.000 cicli di fecondazione in vitro, con ogni ciclo che produceva più embrioni. Allo stesso tempo, solo circa 98.000 neonati sono nati tramite fecondazione in vitro quell’anno. Ciò significa che milioni di bambini vengono congelati, abortiti, abortiti spontaneamente o altrimenti scartati nel processo di fecondazione in vitro ogni anno.
La Faust ha anche sottolineato che «i bambini hanno diritto alla madre e al padre», e ogni tentativo di forzare i bambini a concepire idee «moderne» di famiglia, ad esempio la genitorialità omosessuale, finisce per rendere i bambini «delle vittime».
«Quindi, indipendentemente dai modi in cui cerchiamo di armeggiare tecnologicamente con i bambini, indipendentemente dal numero di volte in cui ripetiamo “L’amore fa una famiglia”, indipendentemente da ciò che cinque giudici della Corte Suprema hanno da dire sulla definizione di matrimonio, i bambini sono – e saranno sempre – gli stessi», ha affermato. «Vengono da un uomo e una donna. Hanno bisogno di quell’uomo e di quella donna. Hanno diritto a quell’uomo e a quella donna. E tutte le nostre conversazioni su matrimonio e famiglia o si conformeranno a quella verità o vittimizzeranno i bambini. Queste sono le uniche due opzioni».
Il fatto che il numero delle vittime della provetta sia maggiore di quello dell’aborto è ampiamente noto al lettore di Renovatio 21.
Riguardo ai numeri degli embrioni IVF in Italia – dove vi è stato un amento del 30% in 10 anni – secondo l’Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici (AIGOC), nel solo 2018 la fecondazione in provetta ha ucciso 171.730 embrioni italiani nel corso di un solo anno. Vale a dire, più bambini morti che con l’aborto di Stato della 194/78.
Immaginiamo, nel 2024, quanto questa cifra sia aumentata. E quindi, di quanti embrioni scartati ed eliminati eugeneticamente, di quanti esseri terminati, stiamo parlando? Di un milione? Due? Tre milioni?
Vi è poi il tema della crioconservazione degli embrioni – una dimensione biologicamente, legalmente e teologicamente ancora non definita dove si possono trovare gli esseri umani prodotti in laboratorio.
Negli USA si stima che più di un milione di embrioni siano congelati in deposito dopo la fecondazione in vitro e che fino al 93% di tutti gli embrioni creati tramite fecondazione in vitro vengano infine distrutti. Un profilo del 2019 della NBC News sul professionista della fecondazione in vitro della Florida Craig Sweet ha riconosciuto che il suo studio ha scartato o abbandonato circa un terzo degli embrioni che conserva in celle frigorifere.
In Italia secondo una stima dell’Istituto superiore di Sanità, nel 2020 gli embrioni abbandonati sotto azoto liquido erano 37.500 distribuiti in 320 centri.
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