Ambiente
A causa del cambiamento climatico «Stupreranno tua madre, tua sorella, la tua ragazza», scrive il fondatore di Extinction Rebellion
Extinction rebellion è un gruppo ultra-ambientalista nuovo di zecca, che sta attirando l’interesse del mainstream anche in Italia dopo essere sbucato durante le «proteste» contro il G20 a Roma pochi giorni fa. Scriviamo «proteste» con le virgolette perché abbiamo visto sfilare stupendi cartelli per la vaccinazione gratuita del Terzo Mondo – mentre chi a Milano si oppone al siero genetico per lavorare deve vedersela con orde di celerini in tenuta antisommossa.
Il gruppo non è nuovo ad azioni perfino più fastidiose di quelle di Greenpeace: blocca il traffico delle auto e tenta pure di fermare gli aerei e pure la povera metropolitana di Londra.
È emerso ora che il co-fondatore di Extinction Rebellion, Roger Hallam, avrebbe scritto un opuscolo del 2019 in cui affermava che il cambiamento climatico – ovviamente causato dagli esseri umani – porterà allo stupro di gruppo di «tua madre, sorella e fidanzata».
Il co-fondatore di Extinction Rebellion, Roger Hallam, avrebbe scritto un opuscolo del 2019 in cui affermava che il cambiamento climatico – ovviamente causato dagli esseri umani – porterà allo stupro di gruppo di «tua madre, sorella e fidanzata»
Come in una sorta di re-enactement del Mein Kampf di un altro specialista di estinzioni, il pamphlet sarebbe stato scritto mentre Hallam, già agricoltore bio, era incarcerato nelle prigioni londinesi di Wormwood Scrubs. Il titolo è Advice to Young People, as you Face Annihilation («Consiglio ai giovani, mentre affrontate l’annientamento»).
Il testo avverte che il caos ecologico avrebbe portato a una situazione in cui «una banda di ragazzi irromperà in casa tua chiedendo cibo», dopo di che «vedranno tua madre, tua sorella, la tua ragazza e le violenteranno di gruppo sul tavolo della cucina».
Minga è finita.
«Ti costringeranno a guardare, ridendo di te. Alla fine ti accuseranno di divertirti»
Ovviamente «Ti costringeranno a guardare, ridendo di te. Alla fine ti accuseranno di divertirti», ha aggiunto, inserendo anche un sottotesto morale a questa sua visione chissà perché dettagliatissima.
Infine, «prenderanno una sigaretta e ti bruceranno gli occhi. Non potrai più vedere nulla. Questa è la realtà del cambiamento climatico».
Lo Spectator (testata un tempo diretta da Boris Johnson) ha così sintetizzato: «Se non riduciamo le emissioni di carbonio, tua madre verrà violentata».
Enti di aiuto alle donne si sono adirati. L’amministratore delegato di Women’s Aid, ha risposto alla questione affermando: «La violenza contro le donne non dovrebbe essere usata come una minaccia».
Lo Spectator (testata un tempo diretta da Boris Johnson) ha così sintetizzato: «Se non riduciamo le emissioni di carbonio, tua madre verrà violentata».
Non è la prima volta che l’Hallam si trova a fare affermazioni che destano imbarazzo.
Hallam è stato cacciato da Extinction Rebellion l’anno scorso dopo aver detto che non c’era nulla di «unico» nell’uccisione di 6 milioni di ebrei durante l’Olocausto. «I belgi sono venuti in Congo alla fine del XIX secolo e l’hanno decimato». Quindi, «a voler essere onesti…. si potrebbe dire che è un evento quasi normale…. solo un’altra stronzata nella storia dell’umanità».
Il paragone tra Olocausto e l’ecatombe inflitta agli africani da Leopolo II del Belgio non è piaciuta, soprattutto in Germania, dove una casa editrice ha cancellato l’uscita del suo libro Common Sense – The Nonviolent Rebellion against Catastrophe and for the Survival of Humanity («Senso comune. La ribellione non violenta contro la catastrofe per la sopravvivenza dell’umanità») prevista per martedì 26 novembre.
Ma torniamo al Mein Kampf climatico.
Il cambiamento climatico, scrive Hallam, «distruggerà il tempo meteorologico» e «quindi la nostra capacità di coltivare cibo». E questo significa «il crollo della nostra società».
«Questo significa guerra e violenza, massacro di giovani uomini e stupri di giovani donne su scala globale».
Ci sentiamo di condannare la diagnosi, ma non troviamo il quadretto irreale: in molti luoghi del mondo la situazione è già così. In molti posti vicini a noi, la situazione è stata così per brevi periodi di tempo.
Ciò accade quando lo Stato collassa. Quando, ancora prima, collassa la società, che non ha più nessun fattore unificante – per esempio la religione, o un senso di appartenenza nazionale, o la semplicissima fiducia nello Stato.
Ciò accade quando lo Stato collassa. Quando, ancora prima, collassa la società, che non ha più nessun fattore unificante – per esempio la religione, o un senso di appartenenza nazionale, o la semplicissima fiducia nello Stato.
La fase che segue è quella che i teorici del jihadismo ISIS hanno chiamato la «gestione della barbarie». Quindi la barbarie non è un fatto spontaneo, a volte è perfino inferta volontariamente, perché, scrivevano gli ideologi dello Stato Islamico, se non perpetri la ferocia, la subisci.
Non crediamo, quindi, che lo scenario di violenza massiva e incontrollata sia inverosimile – certo non abbiamo l’impulso ad immaginare i dettagli che Hallam descrive con precisione.
Si tratta di uno scenario che temiamo profondamente, e che Renovatio 21, nella sua microscopica azione, vuole il più possibile scongiurare: il crollo della Civiltà.
Diciamo allora che esso, molto probabilmente, più che un effetto del cambiamento climatico (grande arma scientifica per il controllo delle masse occidentali, stile coronavirus, di cui probabilmente sarà erede), deriverà proprio dalle restrizioni ambientaliste di cui Extinction Rebellion si fa alfiere.
Decrescita economica, decrescita demografica, sono ricette per il collasso sistemico dell’umanità. Perché esse sono l’esatta sua negazione, oltre che la negazione del Bene, che, ricordava l’Aquinate, non è ciò che si contrae, ma ciò che si diffonde. Bonum est diffusivum sui.
L’ambientalismo attuale è alleato delle élite che odiano l’essere umano. Esse stesse lo hanno creato. È bene dunque saperlo: le fantasie di stupro e violenza sono soprattutto quelle dei padroni del mondo.
E per quanto riguarda il tempo meterologico, non è la Gazzetta della Scia Chimica, ma il New York Times a pubblicare articoli in cui l’esperto di turno (con i miliardi di Gates) propone di oscurare il sole spruzzando sostanze chimiche massivamente mortali, ma «accettabili» nel calcolo necroculturale del Male minore.
«Le morti per inquinamento atmosferico dovute allo zolfo aggiunto nell’aria sarebbero più che compensate dalla diminuzione del numero di morti per caldo estremo, che sarebbe da 10 a 100 volte maggiore»
Ciò che porterà l’umanità al collasso è la Cultura della Morte, l’odio per l’uomo «cancro del pianeta». Dimenticatevi le piante, gli animali, il mare pulito, i tramonti, il cielo blu: l’unico vero fine è la riduzione della popolazione con ogni mezzo (contraccezione, aborto, pornografia, omosessualizzazione, dissoluzione dei costumi), l’unico vero obbiettivo è la cancellazione dell’Imago Dei.
L’ambientalismo attuale è alleato delle élite che odiano l’essere umano. Esse stesse lo hanno creato. Esse stesse ora lo mantengono e lo spingono.
È bene dunque saperlo: le fantasie di stupro e violenza totale sono in verità quelle dei padroni del mondo.
Immagine di Julia Hawkins via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Ambiente
Naufragio di nave militare neozelandese, fuoriuscita di petrolio «altamente probabile»: accuse in rete alla comandante lesbica
Il governo di Samoa, nazione insulare del Pacifico, ha lanciato l’allarme per una possibile fuoriuscita di petrolio in seguito all’affondamento di una nave della marina militare neozelandese al largo della costa.
L’HMNZS Manawanui, lungo 85 metri, si è arenato su una barriera corallina al largo dell’isola samoana di Upolu prima di prendere fuoco e affondare domenica, scatenando il timore di un disastro ambientale.
In una conferenza stampa tenutasi domenica sera, il primo ministro samoano in carica Tuala Tevaga Iosefo Ponifasio ha dichiarato che una fuoriuscita di carburante era «altamente probabile». La nave «non era recuperabile» in quanto «è affondata nell’oceano», ha aggiunto.
Le autorità neozelandesi hanno avviato un’urgente operazione di bonifica, con il ministro della Difesa Judith Collins che ha affermato che «l’aspetto ambientale» era «la massima priorità».
Another consequence of DEI hiring initiatives?
NZ Navy’s HMNZS Manawanui has run aground off the coast of Samoa during a reef survey. All 75 crew and passengers safely evacuated, but the vessel caught fire and has sunk. Rescue operations were conducted by Samoan emergency… pic.twitter.com/TqyOJACZWv
— The Based Dude (@thebaseddude) October 5, 2024
An oil spill originating from the sunken naval vessel HMNZS Manawanui has already made an impact on the surrounding environment. Within its natural habitat, a sea turtle is observed struggling amongst spilled fuel and debris from the sunken ship.
Story: https://t.co/hEsbZD3U5h pic.twitter.com/xd2qnQfWrr
— Samoa Observer (@samoaobserver) October 7, 2024
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La nave «ha un sacco di petrolio a bordo. Ha un sacco di cose. Ha olio lubrificante, olio idraulico, gasolio… ha un sacco di roba dentro», ha detto Collins alla rete radiofonica Newstalk ZB.
Gli abitanti dei villaggi costieri vicini al luogo del naufragio hanno riferito di aver sentito un forte odore di petrolio poco prima che la nave affondasse.
«In termini di ambiente, la stragrande maggioranza della biodiversità e della biomassa di Samoa si trova molto vicino alla costa. Quindi, non puoi permetterti che fuoriuscite di petrolio colpiscano l’ecosistema costiero», ha detto il dottor Iati Iati della Victoria University di Wellington al notiziario locale Waikato Times.
Iati Iati ha anche avvertito che ci sarebbe stata rabbia sul campo nei confronti della Nuova Zelanda e ha suggerito che Samoa dovrebbe commissionare una propria indagine per chiamare a rispondere il suo vicino.
Le Forze di difesa della Nuova Zelanda hanno dichiarato di aver avviato un’inchiesta sulla perdita della nave, la cui conclusione durerà fino a due mesi.
Il peggior disastro ambientale marittimo della Nuova Zelanda è stato l’affondamento della nave portacontainer Rena nel 2011. La nave trasportava oltre 1.700 tonnellate di carburante pesante e la successiva fuoriuscita di carburante ha richiesto anni per essere ripulita.
Il Manawanui, originariamente costruito in Norvegia e riadattato per la Royal Navy neozelandese con un consistente investimento di 103 milioni di dollari, stava conducendo una missione di indagine sui fondali marini quando ha urtato una barriera corallina, secondo l’agenzia di stampa marittima gCaptain.
A bordo non c’erano solo marinai, ma anche scienziati civili e personale straniero.
Durante un’evacuazione notturna ad alto rischio, l’equipaggio è stato costretto ad abbandonare la nave in condizioni pericolose, con zattere di salvataggio lanciate in mare agitato e alcuni occupanti che si sono affrettati a raggiungere la riva attraverso acque agitate. Tre membri dell’equipaggio hanno avuto bisogno di cure mediche, uno per una spalla slogata e un altro per una lesione alla schiena.
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Con tutti i 75 passeggeri e l’equipaggio evacuati, la perdita della nave porta un nuovo esame alla leadership sotto il suo comandante dichiaratamente lesbico, il comandante Yvonne Gray.
Vari utenti in rete si sono scagliati contro il comandante, considerata prima lesbica neozelandese a comandare una nave da guerra, e prima ad affondarne una.
Vari commentatori sostengono che si tratti di un «DEI hire», ossia un’assunzione basata su «diversità, equità, inclusione» e non sul merito.
#Manawanui #YvonneGray.
She is lauded by the New Zealand MoD for the quick thinking and swift decision to abandon the ship and save the crew, prevented deaths from occurring.
Too bad she couldn’t use quick thinking and swift decisions to save the ship from running aground. pic.twitter.com/EquLrLgQjn— Medan (@sumnjam) October 6, 2024
HMNZS Manawanui: New Zealand loses first naval ship since WW2 threatening oil spill off Samoan coast | CNN pic.twitter.com/ceS8zPsNzr
— Jeff (@Jeff07223277) October 7, 2024
Il comandante Gray, ex insegnante dello Yorkshire, Inghilterra, aveva assunto il comando della nave solo l’anno scorso. La sua nomina aveva segnato un’altra pietra miliare nell’agenda della diversità della Marina di Wellington, ma i critici sostengono che tali priorità potrebbero aver messo in ombra la fondamentale prontezza operativa.
«Nel 2012, il comandante Gray e sua moglie Sharon si sono trasferiti in Nuova Zelanda dopo essersi innamorati del Paese durante una vacanza in camper» scriveva il comunicato stampa della Marina nel 2022 celebrando la sua promozione.
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Immagine screenshot da Twitter
Ambiente
Ecoteppisti attaccano ancora Van Gogh
Just Stop Oil terrorists have thrown soup over 2 of Van Gogh paintings AGAIN, just hours after the previous dipshits have been jailed for the same thing.
These arrogant narcissists can join their criminal mates in prison. Absolute wankers. pic.twitter.com/YkdiCclfqJ — Lucifer (@krishnakamal077) September 28, 2024
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Ambiente
Il Partito Verde tedesco crolla: dimissioni dei giovani leader
In seguito all’annuncio di ieri dei leader del partito verde tedesco Omid Nouripour e Ricarda Lang che si sarebbero dimessi alla convention del partito di novembre, anche i leader della Grüne Jugend («Gioventù verde») Svenja Appuhn e Katharina Stolla e l’intero comitato esecutivo di dieci membri si sono dimessi dai loro incarichi e hanno persino lasciato il partito.
La loro decisione entrerà in vigore alla convention della Gioventù verde del 18 ottobre a Lipsia. Non tutti i 16.000 giovani del partito starebbero abbandonando il partito.
«Abbiamo preso la decisione di lasciare il partito nelle ultime settimane, vale a dire prima che l’esecutivo del partito annunciasse le sue dimissioni», si legge nella lettera del 25 settembre sera che Appuhn e Stolla hanno inviato all’esecutivo del partito. «Tuttavia, non abbiamo ritenuto responsabile annunciare la nostra decisione durante le campagne elettorali statali, poiché eravamo preoccupati che avrebbe messo in ombra le già difficili campagne elettorali».
«Ultime settimane» apparentemente si riferisce a conflitti estesi e accesi tra i leader del partito e l’organizzazione giovanile, che pensa che la protezione del clima sarà intensificata tramite fondi extra derivanti dalla tassazione dei ricchi.
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I giovani respingono anche qualsiasi condizione per la Germania nell’accogliere i rifugiati. È interessante notare che, sebbene i giovani si oppongano ai 100 miliardi di euro di finanziamenti extra per la militarizzazione, che preferiscono spendere per il clima, finora non hanno dichiarato opposizione al finanziamento della guerra in Ucraina.
Ieri Svenya Appuhn ha scritto su X:
«Le cose non possono restare come sono. I timori di declino si stanno diffondendo, il mondo è in fiamme e gli esponenti della destra stanno traendo profitto dalla frustrazione. Come membri del consiglio federale ed ex studenti, oggi lasciamo i Verdi. Ci stiamo preparando a costruire una forte forza di sinistra in Germania. Insieme agli ex e storici membri dei Giovani Verdi, vogliamo fondare una nuova organizzazione giovanile di sinistra».
So wie es ist, kann es nicht bleiben. Abstiegsängste greifen um sich, die Welt brennt & Rechte profitieren vom Frust. Als Bundesvorstand & Ehemalige treten wir heute bei den Grünen aus. Wir machen uns auf, eine starke linke Kraft in Deutschland aufzubauen.
— Svenja Appuhn (@SvenjaAppuhn) September 26, 2024
Non è improbabile che ora i giovani verdi si uniranno agli attivisti del movimento Friday4Future, Extinction Rebellion et similia – gruppi non popolarissimi tra gli automobilisti tedeschi.
Come riportato da Renovatio 21, a seguito dello sforzo di fermare l’avanzata dell’AFD, il partito dei Verdi è stato cannibalizzato dai socialisti del SPD alle recenti elezioni in Brandeburgo, dopo nessun esponente ecologista è stato eletto, rimanendo quindi fuori dal Parlamento del land. Verdi, socialisti e democristiani hanno tentato in ogni modo di bandire l’AFD, che ora è il secondo partito in Germania e il primo nella parte orientale del Paese.
L’astro nascente della politica tedesca, l’ex deputata della Linke Sahra Wagenknecht, forte di grandi risultati elettorali con il suo nuovo partito BSW, attacca frontalmente i verdi come partito di incompetenti – accusati di essere di danno all’industria nazionale – e guerrafondai.
Polemiche contro le politiche verdi sono emerse l’anno passato quando si è scoperto il rischio che la stessa capitale Berlino possa essere lasciata senza acqua a causa della fine dell’estrazione della lignite nella regione orientale di Lausitz.
Tra i giovani verdi, si distingue il giovane deputato nazionale Johannes Wagner, che aveva dichiarato che i tedeschi hanno «l’obbligo morale» di sacrificare i loro standard di benessere.
Tre anni fa i Verdi avevano pensato di togliere la parola «Germania» dal nome ufficiale del partito.
Come riportato da Renovatio 21, secondo sondaggi un’ampia maggioranza di tedeschi vorrebbe mantenere l’energia atomica. I Verdi, di contro, sono stati accusati di aver mentito per accelerarne la dismissione.
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Immagine di amaryllion via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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