Ambiente
Gli scienziati chiedono la geoingegneria dei ghiacciai per affrontare il cambiamento climatico

Secondo un nuovo white paper scientifico, la comunità scientifica dovrebbe avviare con urgenza la ricerca sulla geoingegneria dei ghiacciai.
Secondo lo scritto, la ricerca sulla geoingegneria delle calotte glaciali dell’Artico e dell’Antartico deve essere intrapresa ora, prima che l’umanità si trovi ad affrontare un innalzamento catastrofico del livello del mare, che potrebbe indurre a prendere decisioni affrettate per fermarlo.
«Tutti gli scienziati sperano che non sia necessario fare questa ricerca», ha affermato Douglas MacAyeal, professore di scienze geofisiche e coautore dello studio. «Tuttavia sappiamo anche che se non ci pensiamo, potremmo perdere un’opportunità di aiutare il mondo in futuro».
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Il white paper è emerso da due conferenze tenute sulla geoingegneria, interventi deliberati per alterare il clima del pianeta, a Chicago e alla Stanford University in California. Le conferenze sono state organizzate dalla neonata Climate Systems Engineering initiative presso l’UChicago, che «cerca di comprendere i benefici, i rischi e la governance delle tecnologie che potrebbero ridurre gli impatti dei gas serra accumulati», secondo un comunicato stampa.
Gli scienziati presenti alle conferenze hanno sostenuto che due tipi principali di geoingegneria devono essere studiati. Il primo tipo consiste in «tende» ancorate sul fondale marino per impedire all’acqua calda di indebolire le piattaforme di ghiaccio. La minaccia più grande per le calotte glaciali non è l’aria calda, ma l’acqua calda, scrivono.
Il secondo tipo riguarda i tentativi di ridurre il flusso di flussi di acqua di fusione che scorrono dalle calotte glaciali. Ciò potrebbe essere ottenuto, ad esempio, perforando in profondità i ghiacciai, sia per drenare l’acqua dal letto del ghiacciaio e impedire che influenzi il ghiacciaio, sia per provare a congelare artificialmente il letto del ghiacciaio.
Il testo sottolinea che entrambi gli approcci non sono stati ancora testati e che i loro vantaggi e svantaggi, tra cui il potenziale impatto ambientale, non sono chiari.
Il rapporto chiede che qualsiasi indagine sulle soluzioni di geoingegneria venga condotta in modo equo, con il contributo di tutte le nazioni del mondo. Ciò implicherebbe «una solida partecipazione di sociologi, umanisti, ecologi, leader della comunità, organi di governo scientifici e ingegneristici, organizzazioni di trattati internazionali e altri stakeholder rilevanti nel guidare la ricerca».
La geoingegneria è oramai tema discusso apertamente dal mondo scientifico e dai media.
A febbraio, il Wall Street Journal ha pubblicato un rapporto dettagliato su tre progetti di geoingegneria in corso in tutto il mondo, finanziati sia dal governo che da privati.
In Australia, i ricercatori della Southern Cross University stanno rilasciando una miscela di salamoia nel cielo per creare nubi più grandi e luminose che riflettano più luce solare così da ridurre le temperature locali. Il progetto è finanziato dal governo australiano, dalle università e dalle organizzazioni per la conservazione.
In Israele, un’azienda di nome Stardust Solutions sta testando un sistema di distribuzione per disperdere particelle riflettenti ad altitudini elevate, sempre per ridurre la radiazione solare. La startup sta attualmente testando il sistema al chiuso, ma passerà ai test all’aperto nei «prossimi mesi».
Negli Stati Uniti, il Woods Hole Oceanographic Institute ha in programma di aggiungere 22.000 litri di idrossido di sodio all’oceano al largo di Martha’s Vineyard così da produrre un «pozzo di carbonio» che risucchi l’anidride carbonica dall’atmosfera e la conservi nel mare. Il progetto è finanziato dal governo degli Stati Uniti e da fonti private. Il rilascio della sostanza chimica richiederà un’ulteriore approvazione da parte dell’Environmental Protection Agency, l’ente di protezione ambientale americano.
Ancora più preoccupante è il fatto che aziende e privati stiano sperimentando la geoingegneria, senza il supporto o l’approvazione del governo.
Come riportato da Renovatio 21, a gennaio 2023, una startup californiana chiamata Make Sunsets ha ammesso di aver lanciato in Messico palloni di prova contenenti anidride solforosa, una sostanza chimica di grande interesse per i geoingegneri per la sua capacità di riflettere la radiazione solare nell’atmosfera.
Sebbene i lanci di prova siano stati accolti con rabbia dalla comunità scientifica e dal governo messicano, il CEO di Make Sunsets, Luke Eisen, non si è pentito e ha affermato che presto la sua azienda avrebbe iniziato a rilasciare nell’atmosfera tanto zolfo «quanto riusciamo a farci pagare dai clienti».
La startup offre un sistema di «credito di raffreddamento» sul suo sito web in cui i clienti possono pagare 10 dollari per un grammo di anidride solforosa nel carico utile di un pallone.
Come riportato da Renovatio 21, uno dei disastri più recenti della geoingegneria sembra essere stato il diluvio che ha investito Dubai, città sita nel deserto della Penisola Arabica. La catastrofe potrebbe essere stata provocata, è stato perfino ipotizzato su giornali mainstream da metereologi esperti, dall’uso che l’Emirato fa del cloud seeding, cioè la tecnologia geoingegneristica che mira a migliorare e accelerare il processo di precipitazione.
Contrariamente a quanto si può pensare, tecnologia di controllo del meteo è in realtà vecchia di decenni. Da anni la Cina e gli USA stanno lavorando a tecnologie di controllo del clima che si sospetta abbiano la chiara possibilità di essere utilizzate come armi nei conflitti del futuro.
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Come riportato da Renovatio 21, anche la UE ha lanciato un avvertimento sull’uso della geoingegneria. Il mese scorso il senato dello Stato americano del Tennesee ha approvato un disegno di legge vieta la geoingegneria delle scie chimiche.
Nel 2021 circa 400 scienziati hanno invitato la comunità globale a emanare un «accordo internazionale di non utilizzo» per la geoingegneria solare, ponendo fine all’ulteriore sviluppo della tecnologia «prima che sia troppo tardi». Vi sono stati tuttavia scienziati che hanno spinto pubblicamente per l’implementazione della tecnologia chimico-metereologica in conferenze internazionali, trovando però alcuni colleghi nettamente contrari.
George Soros in un recente intervento ha parlato concretamente di geoingegneria solare contro il Climate Change da effettuarsi con grandi aerei che spruzzano l’aerosol sui cieli dell’Artico. La proposta di ricongelamento dei poli terrestri tramite sostanze rilasciate in aria è stata espressa anche altrove.
Come riportato da Renovatio 21, è stato con i danari di Bill Gates che pochi anni fa si preparò un esperimento di oscuramento chimico del sole in Svezia. L’operazione fu alla fine fermata, anche per le proteste delle minoranze lapponi.
Tuttavia, il principale scienziato fautore della cosiddetta geoingegneria solare, l’harvardiano David Keith, ha rivendicato la tecnologia di controllo del clima planetario in un lungo editoriale sul New York Times, che esprimeva concetti allucinanti, come l’accettazione della morte di quantità massive di esseri umani a causa delle ricadute delle sostanze chimiche, un male minore rispetto all’apocalisse climatica da egli prospettata.
Lo Stato USA del Tennessee a marzo ha bandito la geoingegneria delle scie chimiche.
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Ambiente
Trump ritira gli USA dall’accordo di Parigi sul clima e dall’OMS

Trump firmando la l’atto ha spiegato che la Cina con um miliardo e mezzo di persone paga 40 milioni di dollari all’OMS, mentre gli USA ne pagavano 500, una proporzione che il nuovo presidente definisce ingiusta. Quando precedentemente aveva spinto gli USA fuori dall’organizzazione, questa aveva supplicato di tornare, anche per 39 milioni, ma lui aveva negato. Il presidente Trump ha anche firmato un ordine per ritirare gli Stati Uniti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), citando la cattiva gestione della crisi del COVID, affermando che l’OMS non ha risposto in modo adeguato all’«inappropriata influenza politica degli stati membri dell’OMS» e ha chiesto «pagamenti ingiustamente onerosi» agli Stati Uniti rispetto ad altri paesi come la Cina. «L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci ha truffati, tutti truffano gli Stati Uniti. Non succederà più», ha annunciato Trump prima di firmare l’ordine il giorno dell’insediamento.President Trump has just withdrawn the 🇺🇸 from the World Health Organization (WHO)
I’m sure big pharma and the globalists aren’t too happy about this. pic.twitter.com/74UhKJFoPt — Patrick Bet-David (@patrickbetdavid) January 21, 2025
— Elon Musk (@elonmusk) January 21, 2025Anche in Italia si muove qualcosa. Il senatore Claudio Borghi esorta l’Italia a fare lo stesso.
Alla faccia dei menagrami di professione, stiamo vedendo atti concreti e subitanei di Trump contro la Necrocultura globale.USA fuori da OMS. Dobbiamo farlo anche noi. Subito.https://t.co/GeGHVSw3qw
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) January 21, 2025
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Ambiente
Il vescovo si oppone agli impianti geotermici nell’isola indonesiana a maggioranza cattolica

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Forte presa di posizione dell’arcivescovo mons. Paulus Budi Kleven a difesa di territori incontaminati che il governo di Jakarta vuole trasformare in un polo per nuovi «progetti di sviluppo» di rilevanza nazionale sull’isola a maggioranza cattolica. Le preoccupazioni degli agricoltori locali.
Mons. Paulus Budi Kleven, arcivescovo di Ende a Flores, l’isola a maggioranza cattolica dell’Indonesia, nella provincia di Nusa Tenggara orientale, ha espresso pubblicamente la sua contrarietà ai progetti per la realizzazione di centrali geotermiche a Mataloko e in altre località del territorio sua diocesi. Un intervento che sta suscitando grande attenzione da parte dei gruppi che si battono per la tutela dell’ambiente.
Quella dell’arcivescovo Kleven è infatti la prima voce esplicita dei leader della Chiesa indonesiana contro progetti potenzialmente dannosi per l’ecosistema e la vita sociale delle comunità locali.
«Dopo aver ascoltato le voci preoccupate della gente e di altri attori coinvolti, mi sento moralmente tenuto a esprimere il mio forte rifiuto contro qualsiasi progetto di sito geotermico in alcune località all’interno del nostro territorio pastorale di Ende», ha dichiarato Il presule (nominato da papa Francesco pochi mesi fa, dopo essere stato superiore generale dei Verbiti) in un videomessaggio pubblicato la scorsa settimana.
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«Avendo ascoltato decine di persone sul posto da Sokoria a Mataloko e il clero locale, non ho alcun dubbio nel dichiarare come guida di questa Chiesa la mia opinione», ha aggiunto l’arcivescovo con un gesto che si inserisce in quell’attenzione al tema dell’ambiente sollecitato da papa Francesco con l’enciclica Laudato Sì.
Dal 2017 l’isola di Flores è stata ufficialmente dichiarata da Jakarta come potenziale sede per l’esplorazione di siti adatti agli impianti geotermici. Si parla di 17 progetti tra i quali alcuni sono stati già attribuiti alle località di Daratei e Mataloko nell’area di Ngada. Un’ondata di azioni sono state compiute in questi anni da investitori e altre parti per spingere i capi locali e gli stessi leader della Chiesa a sostenere i cosiddetti progetti strategici nazionali.
Quelli interessati sono territori montuosi che rappresentano veri e propri paradisi naturali, ma dove già stanno aumentando le forme di degrado in nome dello «sviluppo» economico. Gli abitanti denunciano minacce alla salute pubblica, ma anche fenomeni come il deterioramento delle condizioni delle case a causa di materiali indesiderati e la diminuzione della fertilità dei terreni agricoli.
«Gli agricoltori di Mataloko hanno presentato le loro lamentele per il grave calo dei raccolti di caffè, cacao, mais, vaniglia, ortaggi, avocado e chiodi di garofano», si legge in un rapporto di alcune associazioni ambientaliste.
In questo contesto, il vescovo Kleden chiede con urgenza ai sacerdoti e ai leader locali di mitigare tutti i gravi effetti causati da questi progetti, invitando a una forte resistenza contro qualsiasi iniziativa mineraria che possa danneggiare l’ambiente e la vita comunitaria delle persone.
Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di Rosino via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Ambiente
Immagini dall’inferno di fuoco di Los Angeles: è un effetto della siccità artificiale?

Heavenly Father, we lift up the families impacted by the fires in Los Angeles. Comfort those who have lost homes and loved ones, bring healing to the injured, and strengthen first responders. Provide peace, protection, and provision for every need. May Your presence bring hope… pic.twitter.com/ivXiN8wr5O
— American Citizen 🇺🇸 (@realtalkstruth) January 8, 2025
🚨 BREAKING: New fire just exploded in Hollywood Hills
That’s 5 major wild fires in Los Angeles in 36 hours 10s of 1000s of acres burned, 100,000 people displaced, 5 dead, dozens injured, countless wildlife and helpless animals killed. Now it looks like that’s just the… pic.twitter.com/QcToWDTHc7 — Lauren Lee (@sheislaurenlee) January 9, 2025
🚨 #BREAKING: Yet ANOTHER massive fire has just sparked in Studio City, with several structures engulfed
This is in a totally different area of Los Angeles than the other fires Embers are jumping to nearby vegetation, causing more spot fires No end in sight to this absolute… pic.twitter.com/1VLs6Unq4q — Nick Sortor (@nicksortor) January 9, 2025
This is by far the craziest video from the fire in Los Angeles. This guy is filming huge walls of fire surrounding a house they’re in, and there’s another person and a dog. I have no idea why they didn’t evacuate or what happened to them. Let’s hope they’re okay. #PalisadesFire pic.twitter.com/QYtsBSKvdl
— Sia Kordestani (@SiaKordestani) January 8, 2025
🚨 NEW: Major parts of Pacific Palisades has essentially been wiped off the map as the sun rises in Los Angeles
Countless homes and businesses have been turned to ash And the fire is still 0% contained. pic.twitter.com/bSJxj3diZe — Nick Sortor (@nicksortor) January 8, 2025
Los Angeles looks like a 1980s-inspired retrowave album cover under the red haze of the fires that continue to burn. pic.twitter.com/PrZBXsStG6
— Ian Miles Cheong (@stillgray) January 8, 2025
🚨#BREAKING: THEY ARE BURNING LOS ANGELES DOWN INTO ASHES!
⚠️ 7 fires burning simultaneously ⚠️100 mile-per-hour winds ⚠️0% containment ⚠️ 25,000 acres burned ⚠️ No water. Guess what happens next?pic.twitter.com/6nlaCztleV — HustleBitch (@HustleBitch_) January 9, 2025
The footage from the Palisades Fire in Los Angeles is insane. Please be praying for everyone caught in the middle of this and for the fire fighters and first responders putting their lives on the line tonight.
🙏🙏 pic.twitter.com/ItoWQd9tlM — Charlie Kirk (@charliekirk11) January 8, 2025
INTERNACIONALES | ESTADOS UNIDOS #qhubointernacionales. Sunset Blvd en Pacific Palisades prácticamente ha desaparecido. El incendio continúa propagándose y hasta ahora ha sido controlado en un 0%.
VÍDEO CORTESÍA pic.twitter.com/tno5NJdsFa — Q’hubo TV Oficial (@Qhubotvoficial) January 9, 2025
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I giornali stanno riportando la notizia che gli idranti – onnipresenti nelle città e cittadini americane – erano senza acqua. Un’idea che sta facendo disperare ed infuriare tanti cittadini.LA Fire Chief is being hailed as the first female and LGBTQ fire chief in Los Angeles. She says her priority is DEI.
Here she is waving a pride flag at a pride parade while dressed in uniform. pic.twitter.com/E2mjsGN2KK — Libs of TikTok (@libsoftiktok) January 8, 2025
In una delle immagini forse più impressionanti, pazienti in sedie rotelle sono evacuati in strada da un ospedale, tra il fumo che pervade le strade.A fire captain in Los Angeles is asked how many fire hydrants have water. His answer:
“Little to none.” Welcome to the Third World. pic.twitter.com/17cjE1ANRq — Charlie Kirk (@charliekirk11) January 9, 2025
🚨 #BREAKING: Patients are being rapidly evacuated from the hospital due to the Eaton Fire near Los Angeles
This looks like literal hell. pic.twitter.com/GboKsaT4aQ — Nick Sortor (@nicksortor) January 8, 2025
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Come riportato da Renovatio 21, la California ha una lunga storia di siccità, secondo talune analisi indotta da sconsiderate (o… mirate?) politiche ecologiste dell’amministrazione. Il risultato sono sciacquoni del water con portata limitata, divieto di riempire le piscine o dar da bere all’orto in giardino – in pratica, lo Stato più ricco del Paese più potente della Terra vive come nel Terzo Mondo, con in più il controllo totalitario e l’eco-moralismo violento in cerca di capri espiatori. Il lettore può leggere su Renovatio 21 l’articolo di William F. Engdahl «Un’agenda sinistra dietro la crisi idrica della California?», pubblicato già quattro anni fa.Our deck three minutes ago. pic.twitter.com/KpZDELpN8L
— James Woods (@RealJamesWoods) January 7, 2025
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