Esiste un progetto condotto dagli scienziati dell’Università di Harvard e finanziato in gran parte dal fondatore di Microsoft Bill Gates per testare la tecnologia di oscuramento del sole per raffreddare il riscaldamento globale sta procedendo tranquillamente in Svezia.
L’agenzia Reuters riferisce che il progetto di Harvard «prevede di testare una controversa teoria secondo cui il riscaldamento globale può essere fermato spruzzando particelle nell’atmosfera che rifletterebbero i raggi del sole».
Il progetto di Harvard finanziato da Bill Gates «prevede di testare una controversa teoria secondo cui il riscaldamento globale può essere fermato spruzzando particelle nell’atmosfera che rifletterebbero i raggi del sole»
In Svezia, i piani per lanciare un pallone sonda l’anno prossimo sono già in corso. Il pallone sonda non rilascerà alcuna particella nell’atmosfera, ma «potrebbe essere un passo verso un esperimento, forse nell’autunno del 2021 o nella primavera del 2022».
Controversial Bill Gates-funded plan to dim the sun’s rays moves forward quietly https://t.co/rOVxtVfHmT
Questi esperimenti possono contenere «fino a 2 kg di polvere di carbonato di calcio non tossico» che vengono rilasciati nell’atmosfera.
Reuters osserva che il progetto – chiamato Stratospheric Controlled Perturbation Experiment ( SCoPEx ) – sta giocando con «rischi potenzialmente grandi e difficili da prevedere, come i cambiamenti nei modelli di pioggia globali».
Il progetto sta giocando con «rischi potenzialmente grandi e difficili da prevedere, come i cambiamenti nei modelli di pioggia globali»
«Non c’è alcun merito in questo test se non quello di consentire il passaggio successivo», ha affermato Niclas Hällström, direttore del think tank verde svedese WhatNext?. «Non puoi testare il grilletto di una bomba e dire “Questo non può fare alcun danno”».
Hällström afferma che il piano violerebbe una moratoria globale del 2010 sulla geoingegneria ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità.
Tale moratoria non vincolante, tuttavia, consente esenzioni per studi di ricerca scientifica su piccola scala. I funzionari SCoPEx, hanno affermato di non ritenere che fosse necessaria alcuna approvazione speciale dalla Svezia per il volo. SCoPEx ha detto che circa 300 palloni stratosferici simili sono stati lanciati in tutto il mondo nel 2019.
Il piano violerebbe una moratoria globale del 2010 sulla geoingegneria ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità
«Ci sono molte preoccupazioni reali» sui rischi del cambiamento climatico e della geoingegneria solare, ha detto David Keith, che è coinvolto nel progetto ed è professore di fisica applicata presso la Harvard School of Engineering and Applied Sciences.
Tuttavia, egli ritiene che la geoingegneria solare sia comunque una materia da studiare: «C’è una lunga storia di persone che fanno ricerche su cose che erano socialmente impopolari al momento che ora consideriamo importanti», dice Keith, facendo l’esempio del controllo delle nascite».
Che dire: dopo l’ingegneria biologica con i vaccini, l’ingegneria sociale con i lockdown, ora Bill Gates dimostra di poter giuocare anche nell’ingegneria ambientale e climatica.
All’espressione «controllo delle nascite» la mente non può tornare che ad uno dei maggiori proponenti sulla terra, Bill Gates. Sì, sempre lui….
Che dire: dopo l’ingegneria biologica con i vaccini, l’ingegneria sociale con i lockdown, ora Bill Gates dimostra di poter giuocare anche nell’ingegneria ambientale e climatica.
Una startup chiamata di Air Company sta producendo vodka a base di emissioni di anidride carbonica. Lo riferisce la CNBC.
Si tratta di una nuova frontiera dell’industria sostenibile: la giovane azienda utilizza le emissioni di CO2 delle industrie produttrici di carbonio, che trasforma in vari alcoli, tra cui vodka, profumi e disinfettanti per le mani.
Tale progetto alimentare è una svolta su una tendenza più ampia di catturare il carbonio e usarlo per produrre qualsiasi cosa, dal detersivo per bucato al carburante per missili, riporta Futurism.
Air Company utilizza prima l’elettrolisi per separare l’idrogeno e l’ossigeno dall’acqua, che viene poi trasformata in etanolo utilizzando un reattore di conversione del carbonio, che utilizza le emissioni di CO2 catturate. Quindi raffina l’etanolo in un liquore da bere.
Una bottiglia da 750 ml di Air Vodka costa circa $ 65, un costo ancora piuttosto proibitivo, ma avere la coscienza ambientalmente pulita costa: non sappiamo se in un futuro superecobonus 110% includeranno anche l’ecovodka.
In pratica, ora sarà possibile imbriacarsi sentendosi assolti dal peccato carbonico. Il problema evidente ora è per coloro che «bevono per dimenticare» il climate changio.
Si apre un nuovo universo di soddisfazione, invece, per coloro che sono già ebbri del proprio virtuosismo ambientalista, tra raccolta differenziata, bicicletta esteroidianticoncezionali: l’ebbrezza della propria superiorità eco-morale si assomma ora all’ubriachezza tout court, sempre attenti, però, a non esagerare, perché come noto da secoli, in vino veritas – si moltiplicano quindi le possibilità che al fedele ambientalista imbriaco scappi la verità intima della sua condizione:
Il rapporto non solo ha rilevato che negli ultimi due decenni si sono verificati circa 300 e 500 disastri di medie e grandi dimensioni all’anno, ma anche che il numero aumenterà a una media di 560 disastri all’anno entro il 2030, o all’incirca 1,5 disastri al giorno.
Tali disastri, scrive il rapporto ONU, sono spesse volte correlati al cambiamento climatico, la grande malattia del pianeta dove la correlazione mai è esclusa.
In una dichiarazione, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (UNDRR) ha accusato «ottimismo, sottovalutazione e invincibilità» per il numero crescente e la gravità dei disastri globali.
In pratica, dice l’ONU, i vertici politici dei Paesiche la sostengono, quelli che rinchiudono le loro popolazioni per anni, le impoveriscono e le sottomettono a concettiimbecilli come quello della «transizione ecologica», sono troppo ottimisti.
Si può dare di più.
«Il mondo deve fare di più per incorporare il rischio di catastrofi nel modo in cui viviamo, costruiamo e investiamo, il che sta mettendo l’umanità in una spirale di autodistruzione», ha affermato nella dichiarazione il vicesegretario generale delle Nazioni Unite Amina Mohammed.
«Dobbiamo trasformare il nostro compiacimento collettivo in azione», ha aggiunto la Mohammed, che non si capisce di cosa sia autocompiaciuta. «Insieme possiamo rallentare il tasso di disastri prevenibili mentre lavoriamo per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile per tutti, ovunque».
«La portata e l’intensità dei disastri sono in aumento, con più persone uccise o colpite da disastri negli ultimi cinque anni rispetto ai cinque precedenti».
La buona notizia, dice l’UNDRR nel suo rapporto, è che l’adozione e l’attuazione dei protocolli suggeriti in precedenza hanno già ridotto sia il numero di persone uccise che il numero totale di persone colpite da disastri negli ultimi dieci anni.
Conosciamo bene i protocolli ONU, specie quelli sulla vera causa dei problemi del pianeta, che – ci hanno raccontato per decenni e ancora ci raccontano ora – è la sovrappopolazione.
Incapaci di reiterare questa balla, che ha stufato e che di fatto infastidisce la gente che ad un certo punto della vita comincia a desiderare dei bambini da amare incondizionatamente, ora la chiamano «cambiamento climatico».
Dietro a qualsiasi operazione ONU sul clima, come a qualsiasi altra azione dell’ente, c’è l’imperativo della riduzione della popolazione terrestre.
«Le morti per inquinamento atmosferico dovute allo zolfo aggiunto nell’aria sarebbero più che compensate dalla diminuzione del numero di morti per caldo estremo, che sarebbe da 10 a 100 volte maggiore».
Sarebbe una bella ecatombe utilitarista che piacerebbe agli appetiti antiumani dell’ONU, così da farle scrivere, in futuro, rapporti di catastrofismo più mite.
I recenti cambiamenti nei modelli meteorologici estivi di Nettuno hanno sconcertato gli scienziati: si sta raffreddando, quando normalmente dovrebbe riscaldarsi.
Nettuno è circa 30 volte più lontano dal Sole di quanto lo sia la Terra, circa 2,8 miliardi di miglia, e dalla triste retrocessione astronomica di Plutone a «pianeta nano», Nettuno è il pianeta più distante del nostro Sistema Solare.
L’atmosfera di Nettuno contiene circa l’80% di idrogeno, il 18,5% di elio e l’1,5% di metano; mentre l’atmosfera terrestre è 78% azoto, 21% ossigeno, 0,9% argon e il resto è una miscela di altri gas.
Proprio come ogni altro pianeta che ha un’inclinazione nel suo asse rispetto al piano della sua orbita, Nettuno ha le stagioni. Poiché impiega circa 165 anni per orbitare attorno al Sole, ogni stagione dura circa 40 anni: l’estate di Nettuno è iniziata intorno al 2005.
In uno studio pubblicato l’11 aprile 2022 sul Planetary Science Journal, i ricercatori hanno riferito che durante la sua estate, l’emisfero meridionale di Nettuno si è notevolmente raffreddato
Live Science ha riferito che in questo studio «i ricercatori hanno compilato immagini a infrarossi di Nettuno scattate da una varietà di telescopi terrestri e spaziali tra il 2003 e il 2020.
Il team inizialmente prevedeva che le temperature nell’emisfero meridionale di Nettuno sarebbero aumentate con l’arrivo dell’estate. Tuttavia, le immagini hanno rivelato che le temperature atmosferiche nell’emisfero australe erano scese di 8°C tra il 2003 e il 2018.
«Inoltre, negli ultimi due anni dello studio, le temperature intorno al polo sud di Nettuno sono aumentate di 11° C tra il 2018 e il 2020. I ricercatori sono rimasti perplessi dal cambiamento di temperatura rapido e intenso e non riescono a spiegare perché questo calore sia in controtendenza l’andamento generale nell’emisfero Sud».
«Questa non è la prima volta che le temperature atmosferiche di Nettuno lasciano perplessi gli scienziati. Nel 1989, la sonda Voyager 2 della NASA è passata da Urano e Nettuno mentre usciva dal Sistema Solare e ha scoperto che Nettuno era più caldo del suo vicino più prossimo nonostante fosse più lontano dal Sole. Da allora gli scienziati hanno scoperto che ciò è probabilmente dovuto alle differenze gravitazionali tra i due pianeti».
Lo studio ipotizza cosa potrebbe spiegare i cambiamenti attuali, incluso il ciclo solare di 11 anni, in cui i poli magnetici del Sole si capovolgono, provocando un ciclo del numero di macchie solari e i successivi cambiamenti nella radiazione solare e nel vento solare.
L’attuale ciclo solare 25 è iniziato all’incirca alla fine del 2020 e il numero di macchie solari sta gradualmente aumentando, influenzando il clima spaziale e i satelliti a bassa orbita, la cui vita lavorativa è influenzata dall’aumento della radiazione.
L’autore principale Michael Roman, astronomo dell’Università britannica di Leicester, ha affermato:
«Penso che Nettuno sia di per sé molto intrigante per molti di noi perché ne sappiamo ancora così poco. Tutto ciò punta verso un’immagine più complicata dell’atmosfera di Nettuno e di come cambia nel tempo».
E lo stesso si potrebbe dire per l’atmosfera dinamica, il tempo e il clima della Terra. Per qualche motivo, tuttavia, riguardo al nostro pianeta la climatologia è fatta oggi di soli dogmicatastrofisti e (ovviamente) anti-umani.
Leggendo Renovatio 21, spesso troverete delle risposte. Mentre Nettuno continuerà tranquillo a aumentare e diminuire la temperatura, incurante di ecologisti, ambientalisti, climatologi, miliardari.