Chimere
Paris Hilton felice di prodursi i figli in provetta
La trentanovenne Paris Hilton, ereditiera americana, personaggio dei media, donna d’affari, socialite, modella, cantante, attrice e DJ, vuole un bambino.
Più precisamente, vuole un maschio e una femmina. Quindi se li sta producendo con la fecondazione in vitro.
La Hilton vorrebbe iniziare il processo per assicurarsi di poter avere «gemelli che fossero un maschio e una femmina».
Il consiglio di utilizzare la fecondazione in vitro (IVF) le è venuto dalla collega Kim Kardashian, sconosciuta in Italia ma famosa per essere famosa (come la Hilton) negli USA. Lo ha rivelato la bionda ereditiera della catena alberghiera nel podcast dell’influencer di bellezza Mara Schiavocampo.
La Hilton vorrebbe iniziare il processo per assicurarsi di poter avere «gemelli che fossero un maschio e una femmina».
«Penso che sia qualcosa che la maggior parte delle donne dovrebbe avere e poi puoi scegliere se vuoi bambini o bambine», ha detto la signora Hilton.
«L’unico modo per ottenerlo al 100% è farlo in questo modo».
«L’unico modo per ottenerlo al 100% è farlo in questo modo».
Insider, un sito web di celebrità, ha sottolineato alcuni dei problemi etici nella scelta del sesso dei bambini con fecondazione in vitro. «Oltre ad essere una procedura costosa che molte persone negli Stati Uniti non possono permettersi, l’idea di ‘scegliere’ il sesso di un bambino prima che nascano può presentare alcuni problemi. Dal momento che un bambino potrebbe essere transgender e potrebbe non identificarsi con il genere che gli è stato assegnato alla nascita, nessuno sa veramente quale sarà il sesso del proprio figlio».
Per ciascuno di quegli embrioni, poi eugeneticamente selezionati per l’impianto (chissà, poi, in quale utero) – impianto al quale raramente sopravvivono – ve ne sono decine e decine di scartati. Il che vuol dire: esseri umani prodotti in laboratorio, giudicati, gettati via. Uccisi. Ogni figlio fatto in provetta, dietro di sé ha una strage.
Questi sono i rilievi che al massimo i critici muovono a Paris Hitlon, la cui fortuna è anche dovuta al fatto di essere un bersaglio facile.
Bioedge scrive del «trattare i bambini al pari di un accessorio di moda».
Renovatio 21 invita a pensare al problema principale: per ciascuno di quegli embrioni, poi eugeneticamente selezionati per l’impianto (chissà, poi, in quale utero) – impianto al quale raramente sopravvivono – ve ne sono decine e decine di scartati. Il che vuol dire: esseri umani prodotti in laboratorio, giudicati, gettati via. Uccisi. Ogni figlio fatto in provetta, dietro di sé ha una strage.
Ai figli di Paris a cui è andata bene, e sono passati all’esame del neonazismo genetico, spetta comunque un destino orrendo: dopo l’impianto in larga parte non attecchiscono, cioè muoiono.
L’impianto di embrioni multipli – che non avviene nel solo caso dei gemelli, ma anche in chi cerca il figlio singolo: se ne impiantano tanti sperando che qualcuno sopravviva – dà poi vita ad un fenomeno di cui nessuno ancora parla veramente, quello delle chimere
Se invece per puro caso ne sopravvivono troppi (può capitare), si performa una «riduzione fetale»: ossia, si ammazza il feto nel grembo materno, mentre galleggia nel liquido amniotico con i suoi fratelli.
L’impianto di embrioni multipli – che non avviene nel solo caso dei gemelli, ma anche in chi cerca il figlio singolo: se ne impiantano tanti sperando che qualcuno sopravviva – dà poi vita ad un fenomeno di cui nessuno ancora parla veramente, quello delle chimere: esseri umani dotati di due DNA. Uomini che hanno un DNA per il tutto corpo, e un altro per alcuni organi: in questo caso (è capitato per gli organi sessuali: i tuoi figli diventano tuoi nipoti, figli del fratello che non sapevi di avere), gli embrioni si fondono, trovando una sorta di compromesso, che però può sfociare in situazioni mostruose, come la continua crescita di un’altro individuo dentro il corpo umano. Un’aberrazione che pare essere in ascesa a causa della fecondazione in vitro.
Il lettore rifletta su un dato: già da un lustro, oramai, sono stati assassinati più embrioni con le provette che non con l’aborto (il quale è oramai una trista battaglia di retroguardia, buona per tenere al guinzaglio i cattolici che si credono inquieti).
Il lettore rifletta su un dato: già da un lustro, oramai, sono stati assassinati più embrioni con le provette che non con l’aborto (il quale è oramai una trista battaglia di retroguardia, buona per tenere al guinzaglio i cattolici che si credono inquieti)
Questo ci pare il problema, e non altro. Si tratta di una delle questioni più tremende del nostro tempo.
Immagine di Eva Rinaldi via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Chimere
Uomo dichiarato cerebralmente morto attaccato al fegato di un maiale geneticamente modificato per tre giorni
Un team di chirurghi dell’Università della Pennsylvania ha attaccato le vene di un uomo dichiarato cerebralmente morto a una macchina grande quanto un frigorifero con fegato di maiale montato al centro. Lo riporta MIT Technology Review.
Per tre giorni, il sangue dell’uomo è passato nella macchina, attraverso il fegato del maiale e di nuovo nel suo corpo. Questo fegato «extracorporeo», o esterno al corpo, il cui test iniziale è stato annunciato dall’Università della Pennsylvania e da una società biotecnologica, eGenesis, come progettato per aiutare le persone a sopravvivere all’insufficienza epatica acuta, che può essere causata da infezioni, avvelenamenti o per gli eccessi alcool.
Un fegato danneggiato non può svolgere il suo lavoro rimuovendo le tossine dal corpo, elaborando i nutrienti e producendo proteine. Collegare le persone a qualcuno esterno potrebbe far guadagnare loro tempo. «Vuoi dare al fegato il tempo di riprendersi… o mantenerlo fino a quando non sarà disponibile il trapianto», ha afferma la guida della squadra di ricercatori Abraham Shaked.
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Il test del fegato a Filadelfia è anche l’ultimo tentativo di sperimentare con organi di maiali geneticamente modificati in modo che i loro tessuti siano più compatibili con quelli umani.
In studi precedenti, presso l’Università del Maryland, a due uomini con malattie cardiache terminali era stato sostituito il cuore con cuori di maiali sviluppati da un’altra società, la United Therapeutics.
Come riportato da Renovatio 21, nei due controversi casi il soggetto è stato in grado di vivere con il cuore animale, ma solo per un breve periodo; entrambi sono morti entro due mesi dal trapianto.
Ora alcuni medici dicono che l’uso di un organo di maiale tenuto fuori dal corpo potrebbe rivelarsi più facile da realizzare, poiché deve funzionare solo per un tempo limitato. «Se quello che stiamo facendo funziona nel modo in cui pensiamo, credo che questa tecnologia sarà il primo organo suino disponibile per un reale utilizzo clinico», afferma lo Shaked.
L’utilizzo di un fegato fuori dal corpo evita in gran parte il problema del rigetto dell’organo a lungo termine perché deve funzionare solo per pochi giorni, non per anni. E le modifiche genetiche apportate ai maiali sembrano proteggere gli organi da un grave rigetto a breve termine. «Qui non esiste un’immunologia complessa», afferma Shaked. «Eliminiamo la questione del rigetto perché non utilizziamo l’organo per molto tempo. È più simile a un pezzo di macchina».
L’idea è quella di utilizzare l’organo esterno per sostenere le persone con insufficienza epatica fino a quando non sarà disponibile per loro un trapianto di fegato umano o finché il loro fegato non si riprenderà, cosa possibile data l’impressionante capacità di rigenerarsi dell’organo.
Durante l’esperimento, il fegato di maiale è stato montato in un dispositivo della società OrganOx che viene normalmente utilizzato per mantenere gli organi umani donati caldi e perfusi di sangue in modo che siano disponibili per il trapianto più a lungo. In questo caso, i tubi collegati alle vene del soggetto sono stati inseriti nella macchina e i due sono rimasti attaccati per 72 ore.
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L’idea degli organi extracorporei è già stata sperimentata in passato. Negli anni Novanta, i ricercatori collegarono diversi pazienti a fegati prelevati da maiali comuni, ma gli organi si deteriorarono rapidamente. Secondo eGenesis, il suo fegato, proveniente da un maialino dello Yucatan geneticamente modificato, era ancora sano anche dopo tre giorni.
Il grande obiettivo delle società di ingegneria dei suini, tra cui eGenesis, United e Makana Therapeutics, è, dicono, creare cuori, reni o polmoni che possano mantenere in vita una persona per anni. Per fare ciò, hanno tutti apportato modifiche genetiche ai maiali in modo che il tessuto animale fosse nascosto dal sistema immunitario umano, che altrimenti attaccherebbe gli organi. Si tratta quindi di quelli che vengono definiti maiali «umanizzati», chimere ottenute con l’ingegneria genetica.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa chirurghi dell’Università dell’Alabama avevano impiantato reni di maiale OGM in un uomo dichiarato, anche lui, in stato di «morte cerebrale». Nel 2021 anche all’ospedale Langone di Nuova York si operò la medesima procedura.
L’esperimento è iniziato il 22 dicembre, dopo che la famiglia di un uomo anziano che aveva subito un’emorragia cerebrale ha accettato di lasciare che il suo corpo fosse utilizzato nella ricerca. «Era cerebralmente morto, ma il suo cuore batteva ancora» scrive l’house organ del politecnico bostoniano: in pratica, secondo la logica, la cavia umana dell’esperimento era ancora viva – come sa il lettore di Renovatio 21, la morte cerebrale è una pura convenzione, concepita nella vicina Harvard e oramai datata, necessaria solo allo squartamento delle persone prive di coscienza e quindi all’intera filiera chirurgica, sanitaria, farmaceutica dell’industria dei trapianti.
In definitiva, hanno attaccato un uomo vivo, senza il suo consenso, ad una macchina basata su un rene di maiale bioingegnerizzato per essere reso umano.
Benvenuti nel XXI secolo.
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Immagine screenshot da YouTube
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Scimmia chimerica creata in Cina utilizzando cellule staminali embrionali
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Trapiantato in un secondo paziente un cuore di maiale geneticamente umanizzato
I chirurghi di Baltimora hanno trapiantato il cuore di un maiale geneticamente modificato in un uomo con una malattia cardiaca terminale che non aveva altra speranza di cura, ha annunciato venerdì il Centro medico dell’Università del Maryland. È la seconda procedura di questo tipo eseguita dai chirurghi.
Come riportato da Renovatio 21, il primo paziente, David Bennett, 57 anni, era morto due mesi dopo il trapianto a causa di un virus suino, ma il cuore del maiale, fu detto, funzionava bene e non c’erano segni di rigetto acuto dell’organo, un rischio importante in tali procedure.
Il secondo paziente, Lawrence Faucette, 58 anni, un veterano della Marina e padre sposato di due figli a Frederick, nel Maryland, è stato sottoposto all’intervento di trapianto mercoledì e «si sta riprendendo bene e sta comunicando con i suoi cari», ha affermato il centro medico in una nota.
Il Faucette, che soffriva di una malattia cardiaca terminale e di altre complicate condizioni mediche, era così malato che era stato rifiutato da tutti i programmi di trapianto che utilizzano organi da donatori umani.
Bennett, che si era scoperto avere alle spalle una speciosa storica criminale, era morto dopo molteplici complicazioni e nel suo nuovo cuore sono state trovate tracce di un virus che infetta i maiali, sollevando preoccupazioni sul fatto che i cosiddetti xenotrapianti di organi da animali a persone potrebbero introdurre nuovi agenti patogeni nella popolazione umana. Aveva destato un certo scalpore anche lo scoprire che il cuore del maiale transgenico era stato riempito di cocaina.
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I funzionari dell’ospedale hanno detto di aver testato ripetutamente il maiale utilizzato nel trapianto la scorsa settimana sia per il virus – il citomegalovirus suino – sia per gli anticorpi utilizzando un nuovo test che non era disponibile al momento del trapianto del Bennett. Al momento sta anche ricevendo una nuova terapia anticorpale sperimentale sviluppata da Eledon Pharmaceuticals chiamata tegoprubart, che blocca una proteina coinvolta nell’attivazione del sistema immunitario. Vengono utilizzati anche altri farmaci convenzionali per sopprimere il sistema immunitario e prevenire il rigetto dell’organo.
Negli ultimi anni, la scienza degli xenotrapianti ha subito grandi cambiamenti tramite e le tecnologie di editing genetico e di clonazione progettate per rendere gli organi animali meno soggetti a rigetto da parte del sistema immunitario umano.
Il cuore trapiantato al Faucette proveniva da un maiale che aveva ricevuto 10 modifiche genetiche. Gli scienziati hanno rimosso tre geni suini che causano un rapido rigetto degli organi suini da parte del sistema immunitario umano, eliminando un ulteriore gene suino, responsabile della crescita del cuore, per evitare che l’organo diventasse troppo grande.
Rilevante notare che allo stesso tempo nei maiali bioingegnerizzati sono stati inseriti sei geni umani che consentono al sistema immunitario di accettare l’organo: ciò significa che si trattava di maiali «umanizzati», o chimere suino-umane.
Il maiale geneticamente modificato è stato fornito da Revivicor, una società di medicina rigenerativa con sede a Blacksburg, in Virginia, che è una filiale della United Therapeutics Corporation. Prima del trapianto, il maiale è stato sottoposto a screening per virus, batteri e parassiti.
La settimana scorsa l’ente regolatorio USA per farmaci e apparati biomedici Food and Drug Administration (FDA) aveva concesso l’approvazione d’emergenza al trapianto nell’ambito di un processo di “uso compassionevole” che consente di eseguire procedure sperimentali su un singolo paziente che presenta una condizione pericolosa per la vita.
Gli xenotrapianti da maiali OGM non riguardano solo il muscolo cardiaco.
Come riportato da Renovatio 21, chirurghi dei trapianti dell’Università dell’Alabama a Birmingham e della NYU Langone Health hanno trapiantato reni da maiali geneticamente modificati in pazienti cerebralmente morti mantenuti in vita con ventilatori, dimostrando che i reni possono produrre urina e svolgere altre funzioni biologiche essenziali senza essere rigettati.
Con l’ascesa del problema delle miocarditi conseguenti al vaccino – un problema che colpisce tutti i tipi di paziente, dai bambini agli adulti agli atleti – c’è da aspettarsi un interesse sempre maggiore rispetto alla possibilità di xenotrapianti da maiali geneticamente umanizzati.
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