Droga
Venezuela, Trump scatena il secondo attacco contro i «narcoterroristi»
Il presidente Trump ha scatenato l’inferno contro una seconda nave che trasporta droga dal Venezuela , confermando la sua determinazione a procedere con gli attacchi.
Le forze statunitensi «hanno condotto un SECONDO attacco cinetico contro cartelli del narcotraffico e narcoterroristi, identificati positivamente e straordinariamente violenti» nell’area di responsabilità del Comando meridionale degli Stati Uniti, ha scritto Trump in un post sui social media.
«L’attacco è avvenuto mentre questi narcoterroristi confermati provenienti dal Venezuela si trovavano in acque internazionali e trasportavano narcotici illegali (UN’ARMA MORTALE CHE AVVELENA GLI AMERICANI!) diretti negli Stati Uniti»
«Questi cartelli del narcotraffico estremamente violenti RAPPRESENTANO UNA MINACCIA per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, la politica estera e gli interessi vitali degli Stati Uniti. L’attacco ha provocato la morte di tre terroristi di sesso maschile. Nessun membro delle forze armate statunitensi è rimasto ferito durante questo attacco».
. @POTUS “This morning, on my Orders, U.S. Military Forces conducted a SECOND Kinetic Strike against positively identified, extraordinarily violent drug trafficking cartels and narcoterrorists in the SOUTHCOM area of responsibility. The Strike occurred while these confirmed… pic.twitter.com/KQYiEpqsGb
— DOW Rapid Response (@DOWResponse) September 15, 2025
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Il post include un link a un video che mostrava un’imbarcazione che rollava tra le onde in acque non identificate. Dopo alcuni secondi, veniva inghiottita da un’enorme palla di fuoco.
«ATTENZIONE: SE TRASPORTATE DROGA CHE PUÒ UCCIDERE GLI AMERICANI, VI STIAMO DANDO LA CACCIA! Le attività illecite di questi cartelli hanno avuto CONSEGUENZE DEVASTANTI SULLE COMUNITÀ AMERICANE PER DECENNI, uccidendo milioni di cittadini americani. NON PIÙ».
«Grazie per l’attenzione a questa questione!!!» ha scritto il presidente USA.
. @POTUS “This morning, on my Orders, U.S. Military Forces conducted a SECOND Kinetic Strike against positively identified, extraordinarily violent drug trafficking cartels and narcoterrorists in the SOUTHCOM area of responsibility. The Strike occurred while these confirmed… pic.twitter.com/KQYiEpqsGb
— DOW Rapid Response (@DOWResponse) September 15, 2025
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Solo poche ore prima, Maduro aveva ribadito che i recenti incidenti tra il suo Paese e gli Stati Uniti rappresentano un’«aggressione» da parte degli USA, non tensioni tra i due Paesi, e che non c’è comunicazione tra i governi.
Sempre domenica, parlando con i giornalisti a Morristown, nel New Jersey, Trump ha lasciato intendere di non escludere attacchi sul Venezuela continentale, mentre si vocifera che Maduro potrebbe prima o poi reagire in qualche modo. Il Maduro afferma che il Paese si sta preparando a una «lotta armata».
«Vedremo cosa succederà», ha detto Trump . «Il Venezuela ci sta mandando i suoi membri delle gang, i suoi spacciatori e la droga. Non è accettabile».
Come riportato da Renovatio 21, in settimana Trump aveva dichiarato di valutare l’ipotesi di attacchi in Venezuela e aveva minacciato di abbatterne gli aerei.
Trump ha insistito nell’inquadrare la presenza militare statunitense vicino al Venezuela come parte di una stretta sul traffico di droga. «Miliardi di dollari di droga stanno affluendo nel nostro Paese dal Venezuela. Le prigioni venezuelane sono state aperte al nostro Paese», ha dichiarato Trump, aggiungendo che le forze statunitensi avrebbero preso di mira le imbarcazioni sospettate di trasportare stupefacenti.
Ad agosto, gli Stati Uniti hanno annunciato una ricompensa di 50 milioni di dollari per qualsiasi informazione che porti all’arresto di Maduro, definito «uno dei più grandi narcotrafficanti del mondo».
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Carcas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma.
Il presidente venezuelano ha respinto le accuse, affermando che il suo Paese è «libero dalla produzione di foglie di coca e di cocaina» e sta lottando contro il traffico di droga.
Come riportato da Renovatio 21, gli sviluppi recenti si inseriscono nel contesto delle annunciate operazioni cinetiche programmate dal presidente americano contro il narcotraffico. Ad inizio mandato era trapelata l’ipotesi di un utilizzo delle forze speciali contro i narcocartelli messicani. La prospettiva, respinta dal presidente messicano Claudia Sheinbaum, ha scatenato una rissa al Senato di Città del Messico la scorsa settimana.
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Immagine screenshot da Twitter
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Il Belgio sta diventando un narco-Stato: allarme della magistratura
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Droga
La «guerra alla droga» di Trump potrebbe inondare l’UE di stupefacenti: parla un funzionario tedesco
L’Unione Europea potrebbe registrare un aumento del traffico di stupefacenti a causa della «guerra alla droga» del presidente statunitense Donald Trump, mirata a colpire i presunti trafficanti nei Caraibi e nel Pacifico, secondo l’avvertimento di un funzionario tedesco. Lo riporta il tabloide Bild.
Il commissario tedesco per le droghe Hendrik Streeck ha dichiarato giovedì alla Bild che un’azione più severa degli Stati Uniti contro i cartelli in Colombia e Venezuela potrebbe aggravare il problema degli stupefacenti in Europa.
Lo Streeck ha messo in guardia sul rischio che i trafficanti modifichino le rotte marittime e terrestri, espandendosi anche online. «La criminalità organizzata è già molto dinamica, soprattutto nel digitale», ha affermato, segnalando una «crisi imminente» in Germania, citando il calo dei prezzi della cocaina, l’abbassamento dell’età dei consumatori e l’aumento dei decessi legati alla droga tra gli under 30.
Venerdì, presentando il rapporto annuale sulla criminalità legata agli stupefacenti, lo Streeck ha descritto un incremento «allarmante» nel consumo di droghe pesanti. Il ministro degli Interni Alexander Dobrindt ha sottolineato che la Germania sta affrontando un «grave problema di droga».
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La disponibilità di cocaina continua a crescere nell’UE: nel 2023, gli Stati membri hanno registrato sequestri record per il settimo anno consecutivo, secondo i dati dell’Agenzia per le droghe dell’Unione.
Washington ha intensificato le operazioni contro il traffico di droga, presentandole come parte di una strategia per bloccare le rotte di contrabbando e le reti di produzione legate alla crisi degli oppioidi negli Stati Uniti. Le forze americane hanno colpito presunte imbarcazioni dedite al traffico nei Caraibi e nel Pacifico, alcune delle quali, secondo Washington, legate al Venezuela, causando decine di morti. Caracas smentisce ogni coinvolgimento e accusa gli Stati Uniti di perseguire un «cambio di regime».
Le tensioni sono aumentate dopo che Trump ha dichiarato di aver autorizzato operazioni segrete della CIA in Venezuela, suggerendo che le azioni militari potrebbero estendersi dalle operazioni marittime a quelle terrestri. Il presidente Nicolas Maduro ha definito la dichiarazione «senza precedenti» e «disperata», mettendo in allerta le forze armate.
Martedì, le forze statunitensi hanno attaccato una presunta nave di contrabbando al largo della costa occidentale della Colombia, uccidendo due persone. Bogotà ha condannato gli attacchi, avvertendo che potrebbero alimentare tensioni e compromettere la cooperazione regionale. Altri attacchi avrebbero esteso il teatro dell’operazione USA anche al Pacifico.
Il presidente Gustavo Petro ha descritto la campagna come «un’aggressione contro l’intera America Latina e i Caraibi», accusando Washington di voler controllare le riserve petrolifere della regione e di aver ucciso un innocente pescatore. Trump, che ha dichiarato che gli attacchi alle barche della droga costituiscono «un atto di gentilezza», ha risposto che «Petro è uno spacciatore».
Come riportato da Renovatio 21, nelle ultime ore è emerso che Trump starebbe puntando ad un attacco alle «strutture della cocaina» in Venezuela.
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Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
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