Internet
Tagliato anche il cavo internet che collega Svezia e Finlandia
Un cavo in fibra ottica che collega Svezia e Finlandia sarebbe stato danneggiato in due luoghi separati.
Tuttavia, la polizia finlandese ha dichiarato martedì che «non c’è motivo di sospettare alcuna attività criminale» in relazione all’incidente.
Il ministro della Difesa civile svedese Carl-Oskar Bohlin aveva ipotizzato in precedenza, nel corso della giornata, che l’incidente potesse essere stato un atto deliberato, citando le circostanze che hanno caratterizzato il danno.
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Tuttavia, la compagnia di telecomunicazioni finlandese Elisa ha successivamente confermato che almeno una delle violazioni era stata causata da lavori di costruzione.
Martedì sono emerse notizie di due tagli, entrambi avvenuti sul suolo finlandese. Il taglio del cavo, che collega i Paesi nordici, ha interrotto i servizi Internet per migliaia di famiglie e aziende nella Finlandia meridionale.
Global Connect, l’operatore della linea, ha riferito che circa 6.000 famiglie e 100 aziende sono state colpite dall’interruzione. Una delle falle è stata riparata durante la notte, mentre i lavori sulla seconda erano ancora in corso.
I media svedesi, tra cui SVT e Aftonbladet, hanno inizialmente affermato che la polizia finlandese stava indagando sui danni come un potenziale atto criminale. Tuttavia, le autorità finlandesi hanno in seguito chiarito che non era in corso alcuna indagine sull’incidente.
«Contrariamente a quanto riportato dai media, la polizia finlandese non ha in corso alcuna indagine penale sui danni al cavo in fibra ottica tra Finlandia e Svezia», ha affermato un portavoce.
Nonostante ciò, Bohlin ha sostenuto che potrebbe trattarsi di sabotaggio, affermando che «a causa delle circostanze che hanno circondato quanto accaduto, si sospetta un sabotaggio».
Jaakko Wallenius, direttore della sicurezza presso Elisa, ha confermato a Helsingin Sanomat che una delle rotture era stata causata da un escavatore durante i lavori di costruzione. L’incidente, ha detto, è stato segnalato tempestivamente ed è stato considerato un «incidente del tutto ordinario».
Anche Niklas Ekstrom, responsabile delle comunicazioni presso Global Connect, ha attribuito una delle interruzioni alle attività di costruzione, mentre la causa della seconda violazione è ancora in fase di accertamento.
Si tratta, ad ogni modo, di un ulteriore incidente ai grandi cavi internet internazionali nell’ultimo anno, con alcuni incidenti nella regione che hanno sollevato sospetti di sabotaggio.
Come riportato da Renovatio 21, ad ottobre, due cavi sottomarini che collegavano Finlandia, Germania e Lituania sono stati danneggiati nel Mar Baltico, spingendo il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius a suggerire la possibilità di un sabotaggio deliberato. Per l’incidente è stata in seguito accusata una nave cinese.
L’Internet globale poggia su un sistema di cavi sottomarini, alcuni dei quali posti da giganti come Facebook e Google.
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Come riportato da Renovatio 21, a inizio 2024 si era ipotizzato che un improvviso crash di vari siti internet, tra cui Facebook, potesse essere stato causato da cavi sottomarini nel Mar Rosso tranciati dagli Houthi.
Parte del traffico può passare dai satelliti, soprattutto ora grazie allo Starlink di Elon Musk. Tuttavia, tutte le potenze spaziali hanno raffinato in questi anni le proprie armi anti-satellite (ASAT), e Paesi come Cina, Russia e Israele hanno già minacciato di tirare giù la costellazione di satelliti di comunicazione eloniana.
Come ribadito da Renovatio 21, in caso di guerra la perdita delle infrastruttura, in primis quella informatica, è da mettere in conto per tutti quanti.
Come riportato da Renovatio 21, diversi organi di informazione hanno riferito che vari Paesi nordici hanno pubblicato informazioni in cui consigliano le loro popolazioni su come prepararsi a una possibile guerra o ad altre crisi inaspettate.
Settimane fa un rapporto UE pubblicato dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto invitava i cittadini europei ad iniziare ad accumulare scorte di beni sufficienti per tre giorni, per essere pronti a fronteggiare potenziali disastri, tra cui un conflitto nucleare.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Internet
Trump grazia Ross Ulbricht, trafficante del Dark Web ed eroe del bitcoin
Il neopresidente americano Donald Trump ha graziato Ross Ulbricht, ergastolano noto come creatore della piattaforma di vendite di prodotti illegali del Dark Web Silk Road.
Trump aveva promesso in campagna elettorale che lo avrebbe liberato subito durante la sua partecipazione alla convention del Partito Libertario, di cui moltissimi esponenti sono fan di Ulbricht, considerato una sorta di eroe martire del Bitcoin.
«Se voterete per me, il primo giorno commuterò la condanna di Ross Ulbricht in una condanna a pena detentiva scontata», aveva detto Trump durante un discorso ai libertari. «Ha già scontato 11 anni, lo riporteremo a casa».
“On day one, I will commute the sentence of Ross Ulbricht.”
— Trump pic.twitter.com/k9WV5i7lf5
— Alan ₿ Watts ⚡️ (@alanbwt) January 21, 2025
Ulbricht ha già passato 11 anni in carcere, dopo un processo che avrebbe rivelato, secondo alcuni, come il ragazzo sia stato «incastrato» dagli inquirenti o comunque punito con una pena eccessiva. Una petizione sul sito freeross.org che chiede clemenza per Ulbricht ha raccolto oltre 600.000 firme dalla sua incarcerazione.
«Ho appena chiamato la madre di Ross William Ulbricht per farle sapere che, in suo onore e in quello del Movimento Libertario, che mi ha sostenuto così fermamente, ho avuto il piacere di firmare un perdono totale e incondizionato per suo figlio Ross» ha scritto il presidente su Truth social. «La feccia che ha lavorato per farlo condannare erano gli stessi lunatici che erano coinvolti nell’attuale uso del governo come arma contro di me».
«Gli hanno dato due ergastoli, più 40 anni. Ridicolo!»
L’Ulbricht rappresenta da tempo un tema di interesse per i libertari, molti dei quali sono ostinati nella convinzione che la sua condanna fosse perversamente sproporzionata rispetto alla sua condotta effettiva. Non solo: Silk Road e Ulbricht, molto in anticipo sui tempi, operavano solo con Bitcoin, cosa che ha reso il ragazzo una sorta di proto-eroe dell’adozione delle criptovalute, al punto di essere considerato come uno dei primi veri usi materiali continuativi delle criptomonete nella storia.
President Trump just promised that on day one he’ll pardon Ross William Ulbricht.
Trump ended his speech at the Libertarian National Convention by receiving a standing round of applause.
His appearance tonight was a great step forward towards unity. pic.twitter.com/LkkcPKeLtw
— Paul A. Szypula 🇺🇸 (@Bubblebathgirl) May 26, 2024
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Come riportato da Renovatio 21, due anni fa le autorità del governo degli Stati Uniti ha iniziato a liquidare circa 51.352 bitcoin sequestrati nel caso di Ross Ulbricht – Silk Road. Secondo i documenti depositati in tribunale, il 14 marzo i funzionari hanno venduto circa 9.861 bitcoin per oltre 215 milioni di dollari. Del bottino sequestrato a Ulbricht rimarrebbero quindi circa 41.491 bitcoin.
Il mercato virtuale Silk Road, chiuso da 10 anni, originariamente consentiva agli utenti di acquistare e vendere merci illecite, tra cui armi e informazioni sulle carte di credito rubate, nonché, soprattutto, droghe di ogni tipo.
Le indagini furono intricate, e ricche di comportamenti controversi da parte delle autorità, che arrivarono a simulare l’assassinio di un collaboratore di Ulbricht per incastrarlo.
Vi è sempre stato un certo mistero sulla enorme quantità di bitcoin accumulati da Ulbricht negli anni.
Nel 2015 un ex poliziotto sotto copertura è stato condannato a sei anni e mezzo di carcere per aver ricevuto da Silk Road 700.000 dollari in bitcoin. L’agente, che faceva parte dell’indagine della Drug Enforcement Administration (DEA) su Silk Road si è dichiarato colpevole di estorsione, riciclaggio di denaro e ostruzione alla giustizia.
L’agente DEA si atteggiava a spacciatore di droga con legami con sicari per stabilire un contatto con il fondatore di Silk Road. Una volta raggiuntolo, l’agente gli aveva venduto informazioni sulle indagini.
Parallelamente è stato portato davanti al giudice anche un ex agente dei Servizi Segreti USA (il dipartimento che si occupa della sicurezza dei presidenti) connesso alla vicenda. Dal 2013 Ulbricht sta scontando due ergastoli senza possibilità di libertà condizionale.
Non è chiaro l’effetto sul mercato di questa enorme vendita governativa di bitcoin.
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È stata avanzata tuttavia la teoria che il governo USA possa aver comprato una grande quantità di bitcoin lo scorso gennaio quando, per la prima volta dopo l’11 settembre, l’intero traffico aereo fu sospeso: stessa cosa accaduta settimane prima nelle Filippine e poi in Canada. Per alcuni si sarebbe potuto trattare di un attacco cibernetico ransomware, per il quale – come avviene altrove – è stato pagato il riscatto richiesto in bitcoin.
Di fatto, in quelle ore, il prezzo del bitcoin era salito di molto.
Come riportato da Renovatio 21, molte figure principali del bitcoin in questi tempi fanno una brutta fine: in galera per crack record, braccati in Montenegro o affogati nell’Oceano. Banchi cripto e criptovalute intere stanno saltando.
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