Internet
Internet collassa a causa dei cavi sottomarini tranciati dagli Houthi?
Martedì le piattaforme Internet più popolari di proprietà di Meta, tra cui Facebook, Instagram e Threads, hanno subito interruzioni globali durate oltre due ore. I servizi di Google sono stati colpiti in misura minore. Secondo alcune analisi, i blackout potrebbero essere stati causati dai militanti Houthi che hanno tagliato i cavi del Mar Rosso.
Diversi operatori di telecomunicazioni con sede in Asia avevano avvertito già la scorsa settimana che quattro cavi Internet sottomarini erano stati recisi nel Mar Rosso. Negli ultimi mesi, l’area ha visto ripetuti attacchi contro navi mercantili civili da parte di militanti Houthi yemeniti, che descrivono gli assalti come una ritorsione per l’operazione militare israeliana contro Hamas a Gaza.
Gli Houthi, tuttavia, hanno negato di aver tagliato i cavi Internet nella regione.
Martedì, in un post su X, il portavoce di Meta Andy Stone ha affermato che la società era «consapevole che le persone hanno difficoltà ad accedere ai nostri servizi». In un messaggio successivo ha attribuito i disservizi ad un «problema tecnico», senza fornire ulteriori dettagli.
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Più o meno nello stesso periodo, TeamYouTube, parte del gruppo Google, ha affermato di aver ricevuto «segnalazioni di problemi di caricamento» con la piattaforma e di stare lavorando per risolvere il problema.
Lunedì, HGC Communications, un operatore di telecomunicazioni con sede a Hong Kong, ha riferito che quattro cavi Internet sottomarini erano stati «tagliati», vale a dire SEACOM, TGN, Africa Asia Europe-One e Europe India Gateway, riporta RT.
Secondo le stime dell’azienda, l’incidente ha interessato il 25% del suo traffico internet. HGC Communications ha assicurato ai clienti di avere in atto un piano di emergenza, con il traffico reindirizzato attraverso la Cina continentale e gli Stati Uniti.
L’operatore di telecomunicazioni ha rilasciato la sua prima dichiarazione pubblica sull’incidente giovedì scorso, descrivendolo come un «evento eccezionalmente raro» che ha causato un «impatto significativo sulle reti di comunicazione in Medio Oriente».
Anche Tata Communications, parte del conglomerato indiano dietro la linea Seacom-TGN-Gulf, ha confermato ad AP che la linea era stata interrotta, con «azioni correttive immediate e appropriate» in corso.
Il ministero delle Telecomunicazioni dello Yemen, controllato dagli Houthi, ha rilasciato una dichiarazione in cui nega le notizie «da parte dei media legati ai sionisti» secondo cui il gruppo armato era responsabile dei danni ai cavi. Gli Houthi sono «desiderosi di mantenere tutti i cavi sottomarini delle telecomunicazioni… lontani da ogni possibile rischio», aggiunge la dichiarazione.
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Internet
Giovane maggiorata di Onlyfans afferma di essere stata pagata per fare «propaganda politica totale» per Biden
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«Penso che volessero solo che una ragazza di colore d’avanguardia lo dicesse alla gente – quando hanno nominato Ketanji Brown Jackson, hanno detto, “puoi dire come persona di colore, che ti senti rappresentata?”», ha aggiunto la popputa ragazzina dell’internetto, apparentemente realizzando gli intenti razzisti della situazione. Notando che l’amministrazione aveva impiegato una società di media di terze parti per contattarla, Khalidi ha detto di non averlo fatto perché non si sentiva rappresentata. «Ed è una donna bianca che mi ha mandato un’e-mail e mi sta dando questa sceneggiatura. E io dico, no, mi piacerà parlare delle novità a riguardo. Ma non permetterò che una persona bianca mi dica di dire: “Sai, è così che mi sento come persona di colore”». A quanto sembra, il complesso neorazzista è installato anche nella mente della tettonica ragazzetta che lo lamenta. «Il fatto che gli assistenti di Biden sappiano anche chi è Farha Khalidi la dice lunga di per sé» nota Modernity News. Come riportato da Renovatio 21, l’alleanza combinata tra Biden e influencer – per lo più trans, fluidi, o giù di lì – di TikTok e social vari ha già prodotto esiti allucinanti e fortemente lesivi per la reputazione della Casa Bianca: pensiamo alle clip con influencer LGBTQ che, dal palazzo presidenziale, invitavano alla vaccinazione. In alcuni casi, si è scoperto che dietro i gruppi di produttori di contenuti filo-Biden vi erano i finanziamenti di Giorgio Soros.An OnlyFans influencer claims that the Biden Administration wanted to pay her to spread ‘political propaganda,’ asking her to say that as a ‘person of color’ she ‘felt reflected.’ She says they wanted her to hide the fact it was a paid for ad. Full report: https://t.co/jWdDfDhmNc pic.twitter.com/8C85ms3UHY
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) April 30, 2024
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Intelligenza Artificiale
Top ricercatori di Intelligenza Artificiale lasciano Facebook
Il social media di Mark Zuckerberg sta perdendo i suoi massimi leader nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Lo riporta Fortune, che scrive come l’azienda abbia visto almeno tre importanti leader dell’IA lasciare nel solo mese di marzo.
Si tratterebbe di Devi Parikh, ex direttore senior dell’intelligenza artificiale generativa di Meta, Abhishek Das, ex capo del team Fundamental AI Research (FAIR) di Meta, ed Erik Meijer, ex direttore dell’ingegneria di Meta.
Ogni dirigente ha dato l’addio ai propri colleghi alla fine del mese scorso annunciandolo su X. Sembra che non ci siano rancori, in quanto la Parikh ha detto che «le sarebbe mancato Meta», mentre il Das ha scritto nel suo addio che la squadra FAIR di Meta rimane «davvero forte. Faccio il tifo per loro!».
Tuttavia, nessuno di questi tre ricercatori è stato così disponibile come Meijer, che ha dichiarato in un post su X molto schiettamente che mentre è «più ottimista che mai nei confronti di Meta con la maggiore attenzione dell’azienda all’intelligenza artificiale», crede che continuare a lavorare per tale azienda potrebbe limitarsi a qualcuno che non vuole necessariamente costruire il proprio modello linguistico di grandi dimensioni (LLM).
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«Data l’incredibile pressione competitiva sul campo», ha scritto Meijer, «non c’è davvero alcun vantaggio nell’essere all’interno di una grande azienda se si vuole costruire cose interessanti sopra i LLM».
Considerando che il CEO di Meta ha scritto personalmente e-mail di reclutamento per lo staff di Intelligenza Artificiale presso il suo concorrente Google, perdere tre dei migliori scienziati di intelligenza artificiale in un periodo così breve non è rassicurante per la crescita dell’azienda, scrive Futurism.
Da un lato, data la quantità di venture capital investito nelle startup di intelligenza artificiale, non sorprende vedere alcuni direttori rischiare di lasciare le grandi aziende in una fase importante e delicata per quanto riguarda questo nuovo sviluppo dell’AI.
Tuttavia, alcuni esperti affermano che questi licenziamenti volontari riflettono i modelli dei precedenti cambiamenti tecnologici. «Ogni volta che c’è una nuova piattaforma o livello dello stack tecnologico, c’è l’opportunità per le startup di creare app sopra di essa», ha dichiarato a Fortune Arvind Narayanan, professore di informatica a Princeton. «Lo abbiamo visto con il PC, il web, gli app store mobili e ora lo stiamo vedendo con l’Intelligenza Artificiale generativa».
Secondo il Narayanano, questo è un ciclo previsto nella Silicon Valley. E anche se Meijer ha detto a Fortune che la partenza simultanea dei tre dirigenti è probabilmente dovuta al ciclo di revisione annuale dell’azienda, si potrebbe trattare di un colpo duro per Meta, soprattutto perché la corsa all’Intelligenza Artificiale della Silicon Valley continua a surriscaldarsi ed è sempre più competitiva.
Secondo un articolo di sette mesi fa del Wall Street Journal, Meta – società padrona, oltre che di Facebook, di Instagram e Whatsapp – starebbe sviluppando segretamente un potente modello di Intelligenza artificiale progettato per competere con GPT-4 di OpenAI.
Come riportato da Renovatio 21, per quanto poco reclamizzato, Facebook nel tempo ha eseguito ricerche molto avveniristiche, come quella per creare dispositivi in grado di leggere il pensiero degli utenti.
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Internet
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