Politica
Il mondo del Presidente Biden: obbedienza, nessun dissenso possibile

Niente è ancora sicuro riguardo a chi verrà eletto Presidente degli Stati Uniti sino al 2024.
Tuttavia, in molti si stanno interrogando su cosa potrebbe significare una Presidenza Biden. È importante comunque notare che, con il Senato che probabilmente rimarrà repubblicano, potrebbe essersi evitata una catastrofe civile in grado di cambiare per sempre la vita civile in America e di riflesso in molti altri Paesi del mondo.
«Niente più democrazia, niente più dissenso, obbedienza permanente da parte del resto di noi… il controllo totale su tutto»
L’anchorman di Fox News Tucker Carlson ha sottolineato che le proposte sul tavolo dei Democratici avrebbero permesso loro di cambiare radicalmente il sistema di governo e di avere «il controllo totale su tutto».
«Niente più democrazia, niente più dissenso, obbedienza permanente da parte del resto di noi. E sono arrivati sorprendentemente vicini a ottenerlo» dice Carlson, ricordando l’incredibile censura delle aziende Big Tech (Facebook, Twitter…) alleati de facto dei Democratici nel silenziare le voci contrarie alla narrativa dell’establishment e del Partito.
Si procede verso la costruzione artificiale di un nuovo consenso tramite la creazione di almeno 20 milioni di nuovi cittadini americani per via migratoria
«Se i Democratici avessero vinto la Casa Bianca e il Senato la scorsa notte, il paese come lo conosciamo sarebbe finito, non perché i Democratici hanno cattive idee – anche se le hanno – ma perché i Democratici intendono imporre un sistema completamente nuovo al nostro Paese».
Per perseguire questo obbiettivo totalitario, oltre che l’uso di strumenti elettronici e di repressione poliziesca, è d’uopo pensare che si procede verso la costruzione artificiale di un nuovo consenso tramite la creazione di almeno 20 milioni di nuovi cittadini americani per via migratoria.
Non si tratta di una prospettiva solo statunitense: gli africani che «scappano dalla guerra» per trasformarsi in cittadini italiani grazie allo «ius soli» o allo «ius culturae» rappresentano il medesimo anelito alla produzione di una nuova classe elettorale che continui a votare i partiti progressisti che – traditori infami del popolo – nessuno più vuol votare.
«Creare una maggioranza democratica permanente, uno Stato monopartitico con il controllo completo della popolazione». State per caso pensando al PD?
Per Carlson in USA è in corso uno sforzo per «creare una maggioranza democratica permanente, uno Stato monopartitico con il controllo completo della popolazione». State per caso pensando al PD?
«Mai nella nostra storia un partito politico tradizionale ha proposto un’agenda più radicale di questa».
«Non ne hanno parlato molto. C’è una ragione per questo, ovviamente. Non volevano spaventarvi, ma è del tutto reale – e la scorsa notte è successo davvero. Dovremmo essere tutti profondamente grati che non sia stato così», ha detto Carlson al suo pubblico.
Biototalitarismo : controllo capillare di ogni funzione sociale e financo vitale di ogni cittadino, nessun dissenso possibile, una massa di monolitico consenso resa passiva dall’illusione di aver guadagnato in «diritti» o «edonismo»
Il biototalitarismo in caricamento è questo: controllo capillare di ogni funzione sociale e financo vitale di ogni cittadino, nessun dissenso possibile, una massa di monolitico consenso da parte di una certa parte della popolazione resa passiva dall’illusione di aver guadagnato in «diritti» o titillazioni edonistiche.
Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0). Filtri e modifiche grafiche applicati.
Politica
I servizi tedeschi concedono una sospensione all’AfD

L’agenzia di Intelligence interna tedesca ha temporaneamente sospeso la classificazione del partito Alternativa per la Germania (AfD) come gruppo «estremista di destra confermato», in attesa dell’esito di un ricorso legale.
L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) ha sospeso giovedì il marchio e ha rimosso dal suo sito web un comunicato stampa sulla denominazione.
La classificazione, annunciata dal BfV la scorsa settimana, si basava su un rapporto esaustivo in cui si affermava che l’AfD promuoveva politiche che escludevano le persone con background migratorio, in particolare i musulmani, dalla piena partecipazione sociale. Il BfV sosteneva che il partito «ignorava la dignità umana» e utilizzava termini come «migranti armati di coltello» per attribuire tendenze violente ai gruppi etnici non europei.
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La dirigenza dell’AfD ha condannato la decisione definendola «un duro colpo per la democrazia tedesca» e ha intentato una causa presso un tribunale di Colonia, sostenendo che la classificazione fosse motivata politicamente e priva di prove sufficienti. Di conseguenza, il BfV ha temporaneamente ritirato la classificazione, ma ha affermato che avrebbe monitorato il partito come «caso sospetto» di organizzazione estremista.
La designazione sospesa avrebbe autorizzato il BfV a svolgere un’ampia sorveglianza sulle attività dell’AfD. Anche la designazione di livello inferiore consente la sorveglianza, ma sotto un più rigoroso controllo giudiziario.
I co-leader dell’AfD Alice Weidel e Tino Chrupalla hanno accolto con favore la sospensione temporanea, definendola «un primo passo importante» che aiuterà a «contrastare l’accusa di estremismo di destra».
L’etichetta di «estremista» è stata accolta con scetticismo da molti politici tedeschi. L’allora cancelliere tedesco Olaf Scholz e il nuovo ministro degli Interni Alexander Dobrindt hanno messo in guardia contro la messa al bando dell’AfD. Dobrindt ha sostenuto che il partito dovrebbe essere reso irrilevante attraverso una buona governance, piuttosto che con misure drastiche.
Ha insistito anche sulla necessità di discutere le ragioni per cui l’AfD ha raggiunto la ribalta, facendo riferimento ai recenti sondaggi che indicano che è diventato il partito più popolare in Germania, raggiungendo il 26% dei consensi.
L’ascesa dell’AfD è stata spesso attribuita alla frustrazione dell’opinione pubblica nei confronti delle politiche sull’immigrazione dei partiti tradizionali, nonché alle sfide economiche e alla percepita inefficacia del governo.
Come riportato da Renovatio 21, l’etichettatura di AfD come «estremista» aveva provocato reazioni in varie parti del mondo, con il segretario di Stato statunitense Marco Rubio: a definire la Germania odierna come «tirannia mascherata», mentre il vicepresidente americano JD Vance aveva dichiarato che «Berlino ha ricostruito il muro».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
«Verità e giustizia sono dalla nostra parte»: il discorso di Putin per l’80° giorno della Vittoria



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Politica
Dagli immigrati a George Floyd: la traccia social di papa Leone contro i MAGA

I post pubblicati in passato sui social media dal neoeletto Papa Leone XIV dimostrano che ha una posizione di sinistra sulle questioni sociali ed è stato critico nei confronti delle politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump, suscitando preoccupazioni su quanto potrà accadere ora.
Il 14 aprile il suo account X (@drprevost) ha retwettato un post in cui criticava il presidente di El Salvador Nayib Bukele e il presidente Donald Trump a proposito di Kilmar Abrego Garcia, membro della gang MS-13 di El Salvador deportato nel suo Paese tra le urla della sinistra americana, che lo ritiene un innocente padre di famiglia.
As Trump & Bukele use Oval to 🤣 Feds’ illicit deportation of a US resident (https://t.co/t80iDMbBKf), once an undoc-ed Salvadorean himself, now-DC Aux +Evelio asks, “Do you not see the suffering? Is your conscience not disturbed? How can you stay quiet?” https://t.co/jTradMfr0v
— Rocco Palmo (@roccopalmo) April 14, 2025
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Si tratta di un retweet di Rocco Palmo, un commentatore e scrittore cattolico che vive a Filadelfia, in Pennsylvania, sedicente discendente della famiglia dell’ex segretario di Stato pontificio, il cardinale Pietro Gasparri.
Vi sono quindi almeno post di questo ffebbraio contro il vicepresidente USA JD Vance, reo di aver parlato dell’ordo amoris, ossia la gerarchia della carità che si estende prima ai famigliari, ai conoscenti, ai connazionali e poi agli altri.
«JD Vance sbaglia: Gesù non ci chiede di dare una valutazione al nostro amore per gli altri» scrive Prevost.
JD Vance is wrong: Jesus doesn’t ask us to rank our love for others https://t.co/hDKPKuMXmu via @NCRonline
— Robert Prevost (@drprevost) February 3, 2025
Il Vance non ha con evidenza molta fortuna con i papi: in poche settimane, è riuscito a beccarsi accuse di portare jella – ha incontrato Bergoglio che poche ore dopo è spirato – così come ora si trova eletto papa uno che gli ha dato contro direttamente.
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Un altro post sul tema è un link ad un articolo contro JD Vance sulla rivista dei gesuiti nordamericani America, nota di recente per le posizioni omotransessualiste.
JD Vance is wrong: Jesus doesn’t ask us to rank our love for others https://t.co/hDKPKuMXmu via @NCRonline
— Robert Prevost (@drprevost) February 3, 2025
Nel 2017 aveva rilanciato un post sempre del palmo che chiamava il bando ai rifugiati indetto da Trump come «un’ora oscura nella storia USA». Nello stesso giorno aveva ritwittato un articolo della Catholic News Agency che criticava duramente il muro di confine costruito dal presidente Trump.
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Un post anti-Trump e a favore delle frontiere aperte era stato condiviso già nel 2015.
Cardinal Dolan: Why Donald Trump’s anti-immigrant rhetoric is so problematic http://t.co/GVEbTbOVwu
— Robert Prevost (@drprevost) July 31, 2015
Nell’aprile 2022 ecco il repost di un messaggio della Caritas ucraina per Mariupol, allora spinta dai media mondiali come città-martire dell’invasione russa.
We received bad news: our Caritas office in #Mariupol was shot from a tank and people were there at the time. Seven people were killed, including two women staff members of @caritasmariupol. @SpesUkraine expresses its condolences to the parents of the innocent victims. pic.twitter.com/S27Gyxxdm2
— Caritas-Spes Ukraine (@SpesUkraine) April 11, 2022
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«Il Papa di che “fiumi di sangue” scorrono in Ucraina; il Vaticano pronto ad aiutare» scrive Prevost il 6 marzo 2022 rilanciando il link ad un articolo giornalistico.
Non poteva mancare, nel maggio 2020, il repost a favore di George Floyd: qui Prevos condivideva il messaggio del vescovo di Arlington Michael Francis Burbridge, che che diceva di continuare a pregare per «il signor George Floyd e la sua famiglia».
Una quantità di repost dell’account X del nuovo papa sono link dal sito ufficiale del sinodo, Synod.va.
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Immagine screenshot da YouTube
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