Intelligence
Israele ha ordinato una campagna segreta per influenzare i deputati USA: inchiesta del New York Times

Lo scorso anno Israele avrebbe organizzato e finanziato una campagna di influenza mirata agli Stati Uniti per raccogliere sostegno per la sua offensiva in corso su Gaza. Lo riporta il New York Times, che cita funzionari israeliani anonimi e documenti relativi all’operazione.
Il giornale sostiene che il Ministero degli Affari della Diaspora del paese, che è responsabile del collegamento degli ebrei di tutto il mondo con lo Stato di Israele, avrebbe commissionato la campagna segreta e stanziato circa 2 milioni di dollari per l’operazione, assumendo la società di marketing politico di Tel Aviv.
Secondo quanto riportato, la campagna sarebbe stata lanciata in ottobre, quando le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato la loro guerra a Gaza in seguito all’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre, in cui circa 1.200 persone sono state uccise e altre 250 prese in ostaggio.
La successiva guerra di Israele contro Hamas e l’assedio incessante di Gaza hanno attirato critiche internazionali, comprese minacce di sanzioni, poiché si stima che l’IDF abbia causato la morte di oltre 36.000 palestinesi, secondo le autorità sanitarie dell’enclave.
Al suo apice, la campagna di influenza israeliana avrebbe utilizzato centinaia di account falsi che si spacciavano per studenti statunitensi, cittadini preoccupati ed elettori locali su varie piattaforme di social media, tra cui X, Facebook e Instagram, riferisce il New York Times.
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Questi account sarebbero stati utilizzati per pubblicare commenti filo-israeliani e articoli a sostegno della posizione di Gerusalemme ovest sulla guerra, e miravano principalmente ad attirare l’attenzione dei legislatori statunitensi, principalmente democratici neri, esortandoli a continuare a finanziare l’esercito del Paese.
Secondo quanto riferito dal quotidiano neoeboraceno, molti dei post sono stati generati utilizzando l’Intelligenza Artificiale ChatGPT. Sarebbero quindi stati creati tre falsi siti di notizie in lingua inglese che contenevano prevalentemente articoli pro-Israele, spesso rubati da organi di stampa come la CNN e il Wall Street Journal.
A marzo, la campagna del governo israeliano era stata notata da FakeReporter, un osservatore israeliano sulla disinformazione. La scorsa settimana, è stato segnalato anche da Meta, che possiede Facebook e Instagram, nonché da OpenAI, proprietario di ChatGPT; entrambi hanno affermato di aver trovato e interrotto l’operazione di influenza.
«Il ruolo di Israele in tutto ciò è sconsiderato e probabilmente inefficace», ha affermato Achiya Schatz, direttore esecutivo di FakeReporter, citato dal NYT, sottolineando che il fatto che Israele «abbia condotto un’operazione che interferisce nella politica statunitense è estremamente irresponsabile».
In una dichiarazione al New York Times, il Ministero israeliano per gli Affari della Diaspora ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’operazione e ha insistito di non avere alcun legame con la società di marketing politico.
Nel frattempo, FakeReporter ha stimato che gli account falsi creati attraverso la campagna hanno accumulato poco più di 40.000 follower su X, Facebook e Instagram. Meta e OpenAI hanno concluso che l’operazione di influenza di Israele alla fine non è riuscita ad avere un impatto diffuso, sottolineando che la maggior parte dei follower di questi account falsi erano probabilmente bot.
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Immagine di Ted Eitan via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons CC BY-SA 2.0
Immigrazione
Continuano gli scontri etnici in Ispagna. I servizi segreti marocchini hanno un ruolo nelle violenze?

🇪🇸🇲🇦🇩🇿 Un grupo de personas (según informan la mayoria gitanas) asaltan un kebab en Torre Pacheco. Los MOROS han tenido que salir por patas. pic.twitter.com/NC7oNRInoM
— 🇪🇦PATRIAM TV🇪🇦 (@patriam_tv) July 13, 2025
🇪🇸 In Torre Pacheco, a group of Spaniards attacked a kebab shop, dispersing the staff.
Race wars in Spain continue pic.twitter.com/3NSvdaSe6o — Lord Bebo (@MyLordBebo) July 17, 2025
Esto es Torre Pacheco ahora mismo. Decenas de moros están yendo a por los vecinos del pueblo, encapuchados y con armas.
Supongo que es momento de hablar de que el sistema de inmigración ha fallado, hay que cambiarlo y devolver a toda esta gentuza a sus respectivos países. pic.twitter.com/2UvYyNOQww — Alex Rodríguez (@alex_finanzas) July 11, 2025
Esta noche, en Torre Pacheco, España ha dejado de ser España para convertirse en Francia otro país tercermundista gracias a la actuación impune de los moronegros descontrolados. Sólo quedan las armas y el levantamiento popular. pic.twitter.com/7hgWZswzMG
— Roberto Pedroso (@PatriotaPedroso) July 12, 2025
🚨 Un moro con un bate de beisbol alecciona a su ejército magrebí en Torre Pacheco.
Les hemos visto apaleando a un abuelo, con grupos apelando a ir contra españoles, con machetes, tirando pirotecnia a los vecinos y sembrando el caos. Quien les quiera aquí odia a los españoles. pic.twitter.com/XpwkAVguRH — Pablo González Gasca (@PabloGzlGasca) July 16, 2025
“Venid españoles maricon*s”, dice un magrebí mientras porta la bandera de Marruecos en Torre Pacheco (España).
Parece que no está funcionando muy bien el multiculturalismo.pic.twitter.com/BfBE6xyRxG — Emmanuel Rincón (@EmmaRincon) July 12, 2025
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L’attivista menziona anche uno spirito di arroganza coloniale da parte dei marocchini, con lo sventolare di bandiere nazionali durante gli scontri, qualcosa che abbiamo visto anche alle nostre latitudine durante la calata dei «maranza» su Peschiera nel giugno 2022 o durante i disordini scatenati dai tifosi marocchini in Spagna, Francia e Italia durante i mondiali di calcio 2022. Tutto ciò avviene mentre rinasce un sedicente «Comitato per la liberazione di Ceuta e Melilla» dopo alcune tensioni tra Spagna e Marocco per l’invito del rappresentante del Fronte Polisario in Spagna al congresso del Partido Popular (PP). Il summenzionato comitato di liberazione starebbe anche progettando una «Marcia Verde» per occupare pacificamente le due enclaves spagnole in terra marocchina sul modello della marcia verde con cui nel 1975, 350.000 marocchini disarmati dilagarono nel Sahara spagnolo con l’approvazione del sovrano Hassan II per spingere la Spagna ad abbandonare la regione. Che dietro ai fatti di Torre Pacheco vi sia una strategia del governo marocchino con il coinvolgimento di servizi di sicurezza è ovviamente tutto da dimostrare e possiamo solo avanzare delle ipotesi. Negli scontri di Torre Pacheco non è del resto nemmeno chiaro il coinvolgimento dell’estrema destra spagnola, mentre alcune fonti giornalistiche segnalano l’arresto in Catalogna di un attivista antimmigrazione che le autorità spagnole considerano coinvolto nella vicenda. La situazione è confusa e scontri vi sarebbero stati anche tra nordafricani e gitani, tra le cui comunità notoriamente non corre buon sangue. Secondo alcune fonti giornalistiche, le autorità spagnole avrebbero anche fermato nei pressi di Torre Pacheco un numero di non meglio identificati «ultras» e «radicali di destra» provenienti anche da Italia e Romania, convincendoli a tornare sui loro passi, lasciando la cittadina. Victor GarciaTorre Pacheco, el antirracismo selectivo y la estrategia marroquí.
Por Taleb Alisalem Un anciano ha sido agredido en Torre Pacheco. El agresor, un joven marroquí. El hecho, grabado. Las reacciones, inmediatas. La narrativa, predecible. La izquierda mediática se lanza a… pic.twitter.com/TFlyxSSqdH — Taleb Alisalem (@TalebSahara) July 12, 2025
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Intelligence
L’Ucraina necessita di un cessate il fuoco entro il 2025: parla il capo dello spionaggio di Kiev

Entro la fine dell’anno deve essere raggiunto un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, ha affermato il capo dell’intelligence militare ucraina, Kirill Budanov, in un’intervista a Bloomberg pubblicata venerdì.
Ha rilasciato queste dichiarazioni mentre le truppe ucraine perdevano costantemente terreno lungo diverse sezioni della linea del fronte, e dopo che l’incursione del 2024 nella regione russa di Kursk si era conclusa con un costoso fallimento. L’esercito ucraino ha anche faticato ad attrarre nuove reclute.
Il Budanov ha dichiarato a Bloomberg che «un cessate il fuoco deve essere raggiunto il prima possibile e ben prima della fine dell’anno».
«È realistico farlo? Sì. È difficile? No», ha detto. «Ci vogliono almeno tre parti: Ucraina, Russia e Stati Uniti. E arriveremo a questa posizione».
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Mosca ha respinto la proposta di una tregua immediata e incondizionata, sostenendo che Kiev e i suoi sostenitori occidentali devono prima accettare diverse richieste, tra cui il ritiro delle truppe dal territorio russo rivendicato dall’Ucraina, la fine della campagna di mobilitazione dell’Ucraina e la sospensione degli aiuti militari stranieri.
Il presidente russo Vladimir Putin ha anche accusato l’Ucraina di voler interrompere i combattimenti per riarmarsi e riorganizzare le proprie forze. Il Cremlino ha avvertito che non accetterà la presenza di truppe NATO in Ucraina, anche se schierate sotto le mentite spoglie di forze di peacekeeping.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che le parti stanno lavorando per organizzare un terzo round di colloqui diretti in Turchia. Il presidente ucraino Vladimir Zelens’kyj ha dichiarato giovedì, durante un vertice a Roma, che i due Paesi devono prima completare gli scambi di prigionieri concordati a Istanbul il 2 giugno.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Intelligence
Perché il caso Epstein non andrà mai da nessuna parte

Journalist Nick Bryant explains why the federal government actively covers up the Jeffrey Epstein case:
“Epstein had cameras in all of his homes. Epstein was definitely a blackmail artist.” “The government wants to make sure that that does not come out. A huge part of our… pic.twitter.com/5cyMe2EAHp — Collin Rugg (@CollinRugg) July 8, 2025
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