Oligarcato
Hunter Biden dichiarato colpevole

Il figlio del presidente americano Joe Biden, Hunter, è stato dichiarato colpevole martedì da una giuria del Delaware, lo Stato da cui proviene la sua famiglia. Il Biden junior ha dovuto affrontare tre accuse federali relative al possesso di un’arma da fuoco mentre era dipendente dalla droga.
Hunter Biden è stato accusato di aver mentito su un modulo di acquisto di armi nel 2018, attestando falsamente di non essere un tossicodipendente quando, in realtà, all’epoca era sotto l’effetto di crack e cocaina.
Il verdetto di martedì significa che Biden è il primo figlio di un presidente in carica ad essere condannato da un tribunale federale. Potrebbe ricevere fino a 25 anni di carcere, anche se si prevede che la pena sarà molto più clemente.
Nel corso del processo durato una settimana, la giuria ha ascoltato dettagli sulla storia di Biden con la droga, nonché testimonianze dei suoi ex partner romantici. Hanno anche visualizzato i suoi messaggi personali e le foto private. L’accusa aveva presentato come prova il laptop di Hunter Biden, lo stesso che scatenò uno scandalo nel 2020 dopo che il figlio del presidente lo aveva lasciato in un’officina di riparazione del Delaware.
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L’ex moglie di Biden e due ex fidanzate hanno testimoniato del suo uso di crack e cocaina e dei suoi tentativi falliti di disintossicarsi. Sebbene Hunter non abbia preso posizione, un testimone chiave contro di lui è stata Hallie Biden, la vedova del suo defunto fratello Beau e amante di Hunter per un certo periodo, che ha dichiarato di aver trovato il revolver nel camion di Hunter nell’ottobre 2018, prima di farsi prendere dal panico e gettarlo nel bidone della spazzatura di un negozio, dove è stato ritrovato più tardi.
L’accusa ha presentato testi in cui si afferma che Biden stava cercando di acquistare droga nel periodo in cui ha acquistato la pistola. In uno dei messaggi di testo, ha ammesso ad Hallie che stava fumando crack. La difesa ha sostenuto che Hunter Biden non intendeva ciò che aveva scritto e stava semplicemente tentando di respingere Hallie.
«Vi chiediamo di stabilire che la legge si applica ugualmente a questo imputato come a chiunque altro», ha chiesto il pubblico ministero Derek Hines alla giuria nelle argomentazioni conclusive. «Quando ha deciso di mentire e di comprare una pistola, ha violato la legge. Vi chiediamo di restituire l’unico verdetto supportato dalle prove: colpevolezza», ha detto Hines.
La squadra di difesa di Biden ha sostenuto di aver dimostrato il loro caso e ha definito «brutte» le prove dell’accusa.
I pubblici ministeri hanno tentato di ottenere un patteggiamento con Biden nel 2023, ma è andato in pezzi dopo essere stato criticato dal giudice.
Joe Biden ha difeso pubblicamente suo figlio. «Come presidente, non commento e non commenterò i casi federali pendenti, ma come padre, nutro un amore sconfinato per mio figlio, fiducia in lui e rispetto per la sua forza», ha detto in una dichiarazione la scorsa settimana.
La quantità di scandali in cui è coinvolto Hunter Biden – dal lavoro in Ucraina (che tocca perfino l’affare dei biolaboratori) al business con pericolose centrali nucleari cinesi fino alle illazioni in rete sulla cocaina alla Casa Bianca – è impressionante. Basti pensare che tempo fa si disse che chiunque consultasse il materiale rinvenuto nel suo laptop – che è finito online – poteva incorrere in un reato orrendo, mentre Hunter, che è proprietario di quel computer ed è presente in quelle immagini, rimane tranquillamente libero.
In particolare, riguardo alla droga, c’è da considerare come il senatore Joe Biden fu firmatario di una legge che inaspriva duramente le leggi per i consumatori di crack, portando alla carcerazione di decine di migliaia di persone (magari appartenenti a minoranze…), mentre suo figlio si riprende svariate volte mentre fuma la droga o la pesa durante uno dei festini con quelle che sembrano escort, con amplessi registrati e forse, è stato riportato, caricati su Pornhub.
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Il caso di Hunter Biden è l’esempio più lampante del potere dell’oligarcato, che – a differenza del comune mortale che con le sue tasse paga i privilegi della casta –riesce a salvare i suoi figli debosciati e drogati qualsiasi cosa facciano.
Di più: è la prova che la stampa è oramai totalmente incapace di tenere da conto l’establishment, essendone totalmente asservita. La riprova fu l’interferenza elettorale costituita dalla censura delle notizie sul laptop di Hunter durante l’ultimo tratto della campagna presidenziale 2020, notizia oscurata da Twitter – che arrivò a chiudere l’account del New York Post – e poi definita pubblicamente come «disinformazione russa» da cinquanta ex agenti CIA, tra cui vari direttori, che speriamo un giorno pagheranno per la loro menzogna.
Di fatto la notizia è che, nonostante tutto questo scandalo, nulla è mai successo.
Analizzando la presente condanna, possiamo pensare che si tratti di uno specchietto delle allodole: Biden si potrà presentare al dibattito elettorale con Trump questo mese dicendo che nessuno è al di sopra della legge, neanche la sua famiglia. Consideriamo che i crimini di Hunter cui si è discusso in questi anni sono molto più gravi – l’aver accettato danari dall’estero, tra cui la moglie dell’ex sindaco corrotto di Mosca e da un papavero dell’Intelligence cinese – e coinvolgerebbero direttamente il capofamiglia Joe Biden. Crimini gravissimi, che qualcuno pensano possano sfiorare il tradimento.
In un’altra ipotesi, possiamo pensare che la condanna di Hunter può essere una prima mossa dell’apparato dello Stato Profondo e del Partito Democratico per liberarsi di un candidato divenuto impresentabile, soprattutto dopo che mezzo mondo ridacchia riguardo al cosiddetto poop gate: in molti si interrogano infatti se durante la visita in Normandia per le celebrazioni del D-Day il presidente USA si sia fatto la cacca addosso.
Joe Biden highlights in Normandy on the 80th anniversary of D-Day:
– Sits in an invisible chair
– Forgets where his seat is
– Talks about how many Russians died in Ukraine
– Gets pulled away by Docta Jill as Macron greets D-Day veterans. pic.twitter.com/sWFsYpt1o5— Greg Price (@greg_price11) June 6, 2024
Non è la prima volta che girano voci simili. Secondo un giornale indiano lo stesso sarebbe successo durante una visita con il papa qualche anno fa, ma si tratta di una notizia non verificata.
Una cronaca più dettagliata la fecero i giornali inglesi quando, pochi giorni dopo l’incontro del sommo pontefice, il presidente Biden incontrò i reali britannici, per il summit sul clima Cop26 emettendo, durante un ricevimento, un forte e squassante peto. «È stato lungo, rumoroso e impossibile da ignorare» avrebbe detto secondo le fonti dei giornali Camilla Parker-Bowles, seconda moglie di Carlo e ora regina d’Inghilterra.
In realtà, dei Biden e delle sue malefatte stiamo ignorando non solo le ventosità, ma le patenti mostruosità.
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Immagine CC0 via Wikipedia
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Morta suicida l’accusatrice di Epstein e del principe Andrea

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Il WEF indaga sul fondatore Klaus Schwab per cattiva condotta finanziaria ed etica

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
La notizia è stata diffusa il giorno dopo che il World Economic Forum aveva annunciato lunedì che Schwab si sarebbe dimesso «con effetto immediato» dalla carica di presidente dell’organizzazione da lui fondata nel 1971 e guidata per oltre mezzo secolo.
Il World Economic Forum (WEF) ha aperto un’indagine sul fondatore Klaus Schwab dopo che un informatore ha denunciato una condotta scorretta in ambito finanziario ed etico, ha riferito martedì il Wall Street Journal (WSJ).
La notizia è stata diffusa subito dopo che l’organizzazione aveva annunciato lunedì che Schwab si sarebbe dimesso «con effetto immediato» dalla carica di presidente dell’organizzazione da lui fondata nel 1971 e guidata per oltre mezzo secolo.
Il WSJ ha riferito che una lettera di un informatore inviata la scorsa settimana da attuali ed ex dipendenti al consiglio direttivo del WEF sosteneva che Schwab e sua moglie, Hilde Schwab, «avevano mescolato i loro affari personali con le risorse del Forum».
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La gola profonda ha inoltre affermato che gli Schwab hanno finanziato viaggi e servizi di lusso a spese del WEF, hanno fatto un uso improprio delle proprietà del WEF e Klaus Schwab ha chiesto ai dipendenti più giovani di prelevare migliaia di dollari dagli sportelli bancomat per suo conto.
Schwab ha negato le accuse e ha affermato che le avrebbe contestate in una causa legale, secondo quanto riferito al WSJ da fonti anonime all’interno del WEF. Ha affermato tramite un portavoce che intenterà cause legali anche contro «chiunque diffonda queste falsità».
Il consiglio avrebbe avviato l’indagine durante una riunione d’emergenza domenica. Schwab, 87 anni, avrebbe deciso di dimettersi immediatamente anziché rimanere per un lungo periodo di transizione come inizialmente previsto, ha riportato il WSJ.
Le accuse della gola profonda hanno «fatto saltare» la cronologia del pensionamento di Schwab
Schwab aveva annunciato per la prima volta le sue dimissioni dalla carica di presidente esecutivo del WEF lo scorso anno, pur mantenendo il ruolo di presidente non esecutivo.
Il mese scorso, in seguito a un’altra indagine condotta dal consiglio sulla cultura aziendale di Davos, Schwab ha annunciato che si sarebbe dimesso anche dalla carica di presidente non esecutivo, sebbene la procedura per sostituirlo fosse prevista fino al 2027.
L’indagine sulla cultura aziendale è stata avviata in seguito a un articolo del Wall Street Journal che ha rivelato accuse di discriminazione da parte di dipendenti del WEF, con sede a Ginevra, nei confronti di donne e dipendenti neri. Schwab e il WEF hanno respinto tali accuse.
Secondo quanto riportato dal WSJ, le nuove accuse della gola profonda avrebbero «fatto saltare» la cronologia originale del pensionamento di Schwab, innescando una nuova indagine.
Mercoledì, in una dichiarazione riportata anche da Politico, un portavoce del WEF ha affermato che il consiglio di amministrazione dell’organizzazione ha «sostenuto all’unanimità la decisione del Comitato Audit e Rischi di avviare un’indagine indipendente in seguito alla lettera di un informatore contenente accuse contro l’ex presidente Klaus Schwab».
Hanno aggiunto: «questa decisione è stata presa dopo aver consultato un consulente legale esterno e in linea con le responsabilità fiduciarie del Forum. L’indagine sarà condotta dal Comitato Audit e Rischi con il supporto di esperti legali indipendenti».
L’organizzazione ha affermato che le accuse non sono state ancora provate e che il consiglio non rilascerà ulteriori commenti finché non conoscerà l’esito delle indagini.
Il Consiglio di amministrazione del WEF comprende come membri il CEO di BlackRock Larry Fink, l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, la regina di Giordania Rania Al Abdullah e la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde.
Il WEF ha annunciato lunedì che il vicepresidente Peter Brabeck-Letmathe, ex CEO di Nestlé, ricoprirà la carica di presidente ad interim e che è stato istituito un comitato di ricerca per individuare un futuro presidente.
Brabeck-Letmathe è forse più noto per aver dichiarato che l’acqua non è un diritto umano, ma una merce di mercato, quando era alla guida di Nestlé, uno dei leader mondiali nella privatizzazione dell’acqua. È anche da tempo un convinto promotore degli OGM.
«Non possiederai nulla e sarai felice»
Sin dalla sua fondazione nel 1971, il WEF, in particolare attraverso il suo incontro annuale nell’esclusiva località turistica di Davos, in Svizzera, è stato un luogo in cui l’élite mondiale si riuniva, faceva rete e delineava la propria visione per il futuro, che i critici hanno da tempo osservato essere radicata nella gerarchia, nello sfruttamento e nella polarizzazione politica.
Michael Rectenwald, Ph.D., autore di The Great Reset and the Struggle for Liberty: Unraveling the Global Agenda, ha affermato che il WEF era stato originariamente fondato come European Management Forum. Tuttavia, dopo due anni, Schwab ha interrotto i rapporti con la Commissione Europea e ha deciso di invitare solo politici selezionati ai suoi eventi.
Nel 1974, disse, Schwab aveva spostato l’attenzione dalla gestione aziendale alla «governance globale».
Rectenwald ha aggiunto:
«Il WEF si è posizionato come strumento per colmare le lacune tra le organizzazioni di governance nazionali, internazionali e transnazionali, che ha ritenuto incapaci di una governance globale efficace a causa della partecipazione esclusiva di attori statali. Il WEF mira a superare quella che considera l’inerzia di organismi di governance intergovernativi internazionali come le Nazioni Unite, creando una rete tra leader aziendali, governativi e della società civile».
«Da quando si è concentrato sulla “governance globale”, il WEF ha cercato di pontificare su presunte crisi globali che potevano essere affrontate solo su scala globale con una governance globale. Così, si è concentrato sul “cambiamento climatico”, sulla Quarta Rivoluzione Industriale e, più recentemente, sulla crisi del COVID».
Klaus Schwab, World Economic Forum chairman and board member, announced his resignation on Monday.
Schwab founded WEF almost 55 years ago, a globalist organization that preached, “You’ll own nothing. And you’ll be happy.”
Good riddance to Schwab. He and WEF are both pure evil. pic.twitter.com/0xfmI0o9Ok
— Paul A. Szypula 🇺🇸 (@Bubblebathgirl) April 21, 2025
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«Uno dei globalisti più arroganti mai esistiti»
Il WEF sostiene la governance tecnocratica e l’uso delle tecnologie della quarta rivoluzione industriale, una cosiddetta «rivoluzione digitale» per integrare la biologia con il regno digitale, attraverso una trasformazione politica che Schwab ha notoriamente chiamato «Il Grande Reset», che secondo lui sarebbe emersa attraverso la pandemia di COVID-19.
Molti critici del WEF su X hanno celebrato l’annuncio di lunedì di Schwab delle sue dimissioni. Tuttavia, quando l’anno scorso ne aveva parlato per la prima volta, gli esperti intervistati da The Defender avevano avvertito che un cambio alla guida del WEF non avrebbe probabilmente portato grandi cambiamenti all’agenda politica del WEF.
Tim Hinchliffe, direttore di The Sociable, ha affermato che, anche con un cambio di presidenza, «il WEF continuerà a spingere per la totale presa di controllo tecnocratica della società attraverso la fusione tra aziende e stato, la fusione tra esseri umani e macchine e l’uso orwelliano delle tecnologie emergenti dalla cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale che confonde le nostre identità fisiche, biologiche e digitali».
Rectenwald ha aggiunto: «Schwab è un megalomane. Ma le sue dimissioni non cambieranno l’obiettivo del WEF, che continuerà a presumere di dover svolgere un ruolo guida nel definire le risposte alle “crisi globali”».
Nel suo discorso all’assemblea annuale del 2022, Rectenwald ha osservato che Schwab aveva lanciato l’allarme: potrebbe profilarsi all’orizzonte qualcosa di peggiore del COVID-19.
Schwab ha detto ai membri del WEF: «dobbiamo rafforzare la nostra resilienza contro un nuovo virus, possibilmente, o altri rischi che abbiamo all’ordine del giorno a livello globale». In seguito ha dichiarato: «il futuro non si sta semplicemente realizzando. Il futuro è costruito da noi, da una comunità forte, come voi qui in questa sala».
Rectenwald ha affermato che tali affermazioni dimostrano l’arroganza di Schwab. «Si considerava colui che decideva il futuro dell’intera umanità. Pertanto, passerà alla storia come uno dei globalisti più arroganti mai esistiti».
Brenda Baletti
Ph.D.
© 23 aprile 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic
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Nelle stesse ore in cui muore Bergoglio, si dimette definitivamente Klaus Schwab. Il mondialismo è morto?

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