Spazio
Esplorazione spaziale, si ricomincia a parlare della fusione a Elio-3

Il divulgatore scientifico Mark Whittington ha scritto un editoriale per la testata The Hill in cui ha parlato di reazioni di fusione a Elio-3 (He3) e di propulsione spaziale al plasma.
Whittington fatto riferimento alla svolta per il guadagno netto di energia da fusione presso il Livermore National Ignition Facility; il piano di Helion Energy di utilizzare il combustibile He3 nel loro prossimo dispositivo, attualmente in costruzione; e una società britannica chiamata Pulsar Fusion che sta lavorando su un «motore a razzo a fusione che utilizza reazioni deuterio/elio-3, che sostiene fornirà sia la propulsione che l’energia elettrica per i futuri veicoli spaziali».
Whittington scrive anche che nessuno dei progetti di sviluppo della fusione che ora utilizzano o stanno per utilizzare He3 come combustibile prevede che questo combustibile proverrà dalla Luna; piuttosto sarà realizzato con componenti molto costosi nel loro apparato sperimentale.
La Cina intende riportare, e afferma di aver iniziato con piccole quantità, riportare l’He3 dalla Luna.
«Un motore a fusione che prende il plasma creato dalla reazione e lo spara da un ugello con elettromagneti è una tecnologia rivoluzionaria che ridurrà di ordini di grandezza il tempo necessario per viaggiare su Marte e sui pianeti esterni», ha scritto Whittington. «È il tipo di progresso che farà la differenza tra i viaggi occasionali nello spazio profondo per l’esplorazione scientifica e la trasformazione del Sistema Solare, con tutte le sue abbondanti risorse, in un regno della civiltà umana».
Come riportato da Renovatio 21, l’attività mineraria della Repubblica Popolare Cinese sulla Luna è già iniziata, al punto di aver riportato sulla terra un nuovo minerale.
Secondo alcuni esperti, l’Elio-3, un isotopo leggero e stabile dell’elio, sarà il futuro combustibile dell’umanità. La sostanza si troverebbe in maggiore abbondanza sulla Luna rispetto che sulla Terra, essendo stata incorporata nello strato superiore della regolite – la coltre di depositi superficiali non consolidati, sciolti ed eterogenei che ricoprono la superficie dei corpi celesti rocciosi – dal vento solare per miliardi di anni.
«Gli scienziati ritengono che l’Elio-3 sulla Luna sia promettente come combustibile pulito, sicuro ed efficiente per la generazione di energia da fusione nucleare in futuro» scrive l’agenzia cinese Xinhua.
L’Elio-3 sarebbe utilizzabile come combustibile nucleare in quella che chiamano «fusione aneutronica», cioè una fusione che non rilasci energia sottoforma di neutroni e quindi non abbia radiazioni neutroniche o ionizzanti dannose.
Come è possibile comprendere, la geopolitica lunare rivestirà a breve un’importanza immane.
Intelligenza Artificiale
Putin loda Musk. Che prepara la sua legione di robot umanoidi

La passione di Elon Musk per Marte ricorda quella dell’ingegnere spaziale sovietico Sergej Korolev, ha dichiarato mercoledì scorso il presidente russo Vladimir Putin. Korolev, pioniere della cosmonautica russa, ha guidato i primi successi spaziali dell’URSS, in particolare l’invio del primo uomo in orbita.
Nel corso di un dibattito con gli studenti dell’Università tecnica Bauman di Mosca, Putin ha sottolineato l’impegno di Musk nell’esplorazione del Pianeta Rosso.
«Sapete, c’è una persona che vive negli Stati Uniti, Musk, che si potrebbe dire sia assolutamente pazzo di Marte», ha detto Putin, paragonando la spinta visionaria del CEO di SpaceX a quella di Sergej Pavlovic Korolev (1907-1966), l’ingegnere capo dietro i primi successi spaziali dell’Unione Sovietica, tra cui il razzo Sputnik lo storico volo di Yuri Gagarin del 1961. L’ingegnere morì durante un intervento chirurgico nel 1966, secondo alcuni segnando per sempre il progresso della tecnologia spaziale sovietica, che allora pareva imbattibile.
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Putin ha osservato che individui con una dedizione così straordinaria sono rari, ma spesso vedono le loro visioni realizzate nel tempo. «Proprio come le idee di Korolev, i nostri pionieri, si sono realizzate nel loro tempo», ha detto.
Il presidente ha evidenziato le significative sfide di una missione con equipaggio su Marte, sottolineando la necessità di affrontare diverse questioni critiche, tra cui garantire la sicurezza a lungo termine degli esseri umani nello spazio profondo, sviluppare nuovi metodi di trasmissione delle informazioni e fornire fonti energetiche affidabili per le future infrastrutture marziane.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Putin aveva altresì dichiarato che le aziende russe dovrebbero «cooperare» con Musk.
Il mese scorso, Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano russo e inviato economico di Putin, ha proposto che la Russia – che sta progettando di portare la produzione di energia atomica sulla Luna – fornisca una piccola centrale nucleare e «altre tecnologie avanzate» per la missione su Marte pianificata da Musk. Ha suggerito che l’esperienza russa nella tecnologia nucleare potrebbe supportare il fabbisogno energetico della missione.
Musk ha annunciato l’intenzione di far volare la Starship di SpaceX su Marte entro la fine del 2026, trasportando il robot umanoide Tesla chiamato Optimus, indicando che gli atterraggi umani potrebbero iniziare già nel 2029, se i primi atterraggi avranno successo.
La Russia ha espresso interesse a collaborare con gli Stati Uniti nell’esplorazione di Marte. Dmitriev ha suggerito che i colloqui con Musk potrebbero aver luogo a breve, osservando che la cooperazione potrebbe comportare l’utilizzo delle competenze di Roscosmos e Rosatom per rendere una missione su Marte più efficiente e sicura.
«Il 2029 sarà l’anno di una missione congiunta USA-Russia su Marte, @elonmusk?», ha scritto Dmitriev su X a marzo. «Le nostre menti e la nostra tecnologia dovrebbero essere al servizio della gloria dell’umanità, non della sua distruzione».
Nonostante il conflitto in Ucraina e il deterioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Russia, la collaborazione spaziale tra le due superpotenze del cosmo – malgrado qualche inziale attrito – è rimasta sostanzialmente inalterata. NASA e Roscosmos hanno proseguito la loro collaborazione e hanno recentemente esteso il loro accordo di volo incrociato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fino al 2026.
Putin sembra aver avuto sempre simpatia per Musk, come è risultato evidente nell’intervista del presidente russo con Tucker Carlson (che, invece, non pareva garbargli troppo), quando, a domanda sull’incipiente tendenza transumanista mostrata anche da Musk, il vertice del Cremlino, sorridendo, aveva risposto che «non c’è modo di fermare Musk».
Durante gli attacchi a Musk a seguito dello spegnimento dei satelliti Starlink per l’Ucraina che progettava di attaccare la Crimea, emerse che i due si parlano: Musk, accusato di essere un pupazzo del Cremlino, rispose che erano mesi che non discuteva con Putin. Sei mesi fa il Wall Street Journal ha parlato di telefonate segrete recenti tra Musk e Putin, notizia bollata dal Cremlino come «disinformazione».
La stima dell’imprenditore sudafricano per il presidente russo è stata ribadita anche in un’intervista recente al sulfureo padre Errol Musk, che ha parlato dell’ammirazione che il figlio nutrirebbe per Putin.
Renovatio 21, nota, tuttavia, un dato interessante, se non inquietante.
Più o meno nelle ore in cui Putin lodava Musk, questi presentava al mondo la sua idea di produzione di androidi. Nel corso della riunione plenaria di Tesla del primo trimestre del 2025, il CEO Elon Musk ha rivelato che l’azienda si sta preparando con l’obiettivo di iniziare la produzione degli Optimus quest’anno.
🚨ELON MUSK: “This year we hope to make about 5,000 Optimus robots…but even 5,000 robots is the size of a Roman legion FYI. That’s a scary thought, a legion of robots. I think we’ll literally build a legion of robots this year, and maybe 10 legions next year? It’s kind of a… pic.twitter.com/R992X5OA8r
— Autism Capital 🧩 (@AutismCapital) March 21, 2025
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«Quest’anno, speriamo di riuscire a produrre circa 5.000 robot Optimus », ha detto Musk agli investitori Tesla. «Tecnicamente puntiamo ad avere abbastanza componenti per produrne 10.000, forse 12.000, ma dato che si tratta di un prodotto completamente nuovo, con un design completamente nuovo, direi che ci riusciremo se riusciremo a raggiungere la metà dei 10.000 pezzi».
«Ma anche 5.000 robot, sono le dimensioni di una legione romana, per vostra informazione, il che è un pensiero un po’ spaventoso» ha continuato significativamente Elon. «Come un’intera legione di robot, direi “wow”. Ma penso che costruiremo letteralmente una legione, almeno una legione di robot quest’anno, e poi probabilmente 10 legioni l’anno prossimo. Penso che sia un’unità piuttosto interessante, sapete? Unità di legione. Quindi probabilmente 50.000 circa l’anno prossimo».
Il riferimento al concetto di legione e alla storia di Roma (passione nota dell’uomo più ricco del mondo) fa venire in mente altre considerazioni espresse dal Musk negli anni scorsi, peraltro proprio riguardo a Putin.
Quando tre anni fa ancora il suo networth era di circa 240 miliardi (ora è quasi il doppio) fu intervistato per un documentario della testata germanica Welt, dove corresse il giornalista che lo descriveva come l’uomo più ricco della Terra. «Io penso che Putin sia significativamente più ricco di me», alluse Elon. «Sì lo penso davvero. Io non posso andare ad invadere altri Paesi. Credo ci sia una vecchia citazione… forse da Crasso… non sei davvero ricco sino a che non puoi permetterti una legione».
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Ora Musk le legioni se le sta costruendo da sé: legioni di robot che possono combattere, pure nello spazio: il fatto che per primi su Marte arriveranno non gli uomini, ma gli umanoidi automatici di Elon Musk dovrebbe far riflettere, almeno un pochino.
Il personaggio, torna a ripetere Renovatio 21, potrebbe essere l’anticristo: e questo spiegherebbe il fatto che spesse volte vediamo il fascino di quel che fa. L’anticristo, dice la Scrittura, ingannerà tutti, e sarà servito da coloro «il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo» (Ap, 17,8)…
Che San Giovanni stia parlando di legioni di umanoidi robotici? Che stia parlando di esseri umani creati in provetta (altra specialità personale di Musk)?
Decisamente, questa storia è interessante – e probabilmente fondamentale per il nostro futuro.
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Immagine screenshot da YouTube
Spazio
L’Ucraina vuole arrestare un astronauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale

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Spazio
La grande macchia rossa di Giove si comporta in modo molto strano: scienziati perplessi

La Macchia Rossa Gigante (GRS) di Giove è abbastanza grande da inghiottire l’intera Terra e, come suggeriscono nuove immagini del telescopio spaziale Hubble, è molto più strana di quanto si pensasse in precedenza. Lo riporta il sito Futurism.
All’inizio dello scorso anno, il telescopio spaziale Hubble ha osservato più da vicino l’enorme e misterioso «anticiclone» che da tempo affascina gli astronomi e ha scoperto che non solo le sue dimensioni continuano a cambiare, ma che sembra addirittura oscillare.
«Sebbene sapessimo che il suo moto varia leggermente in longitudine, non ci aspettavamo di vedere oscillare le dimensioni. Per quanto ne sappiamo, non è mai stato identificato prima», ha spiegato Amy Simon della NASA, direttrice del Goddard Space Flight Center.
Tale gigantesca tempesta è, come sottolinea la NASA, la più grande del nostro Sistema Solare. Nel 1979, la sonda Voyager ne registrò un diametro di ben 23.700 chilometri, ma secondo le osservazioni più recenti tramite Hubble, si è ridotta a soli sedicimila e cinquecento chilometri.
Con queste ultime immagini di Hubble scattate in 90 giorni, la Macchia Rossa Gigante sembra comportarsi come una palla antistress. Le nuvole bianche che la circondano ricordano persino una mano che stringe, così da rendere ancora più intrigante e curiosa la scoperta.

Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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La Simon ha osservato che, nonostante fosse stata osservata dagli astronomi per secoli, la Macchia Rossa Gigante non era mai stata ripresa ripetutamente nel corso del tempo prima di questa osservazione dedicata durata tre mesi.
«Grazie all’elevata risoluzione di Hubble», dice la scienziata, «possiamo affermare che la GRS si sta decisamente restringendo e restringendo allo stesso tempo, mentre si muove più velocemente e più lentamente».
«È stato molto inaspettato e, al momento, non ci sono spiegazioni idrodinamiche», ha poi aggiunto. Le scoperte della Simon e del suo team potrebbero avere implicazioni anche per lo studio degli uragani sulla Terra.
«Mentre accelera e decelera, il GRS spinge contro le correnti a getto ventose a nord e a Sud», ha spiegato Mike Wong, co-ricercatore della nuova ricerca presso l’Università della California a Berkeley, nella dichiarazione dell’agenzia. «È simile a un panino in cui le fette di pane sono costrette a gonfiarsi quando c’è troppo ripieno al centro».
Al momento, l’equipe scientifica sta ancora indagando sulle possibili spiegazioni per lo strano comportamento della macchia, ma possiamo essere certi che il team della Simon esaminerà la macchia ancora più da vicino, ora che sa quanto è strana.
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Immagine di Kevin Gill via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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