Geopolitica
Premio Oscar picchiato dai coloni israeliani

Secondo testimoni oculari e un collega regista, il co-regista palestinese del documentario premio Oscar No Other Land è trattenuto dalla polizia israeliana dopo essere stato picchiato da una folla di coloni in Cisgiordania.
Il film, vincitore del premio come miglior documentario nel 2024, mostra la distruzione di una comunità palestinese nella regione occupata da Israele dal 1967.
Yuval Abraham, giornalista israeliano e co-regista del film, ha detto che Hamdan Ballal era stato picchiato da una folla e poi arrestato. «Un gruppo di coloni ha appena linciato Hamdan Ballal… Ha ferite alla testa e allo stomaco, sanguina. I soldati hanno invaso l’ambulanza che aveva chiamato e lo hanno portato via. Da allora non c’è più traccia di lui», ha scritto Abraham su X lunedì.
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In seguito ha chiarito che con «linciato» intendeva che Ballal era stato aggredito, ma non assassinato, aggiungendo che il regista è ora trattenuto in una stazione di polizia e che al suo avvocato non è stato ancora permesso di vederlo.
Secondo il giornale britannico Guardian, l’incidente è avvenuto a Susya, un villaggio a sud della città di Hebron. Cinque attivisti ebrei americani del Center for Jewish Nonviolence hanno detto al giornale che circa 15 coloni armati hanno circondato e attaccato Ballal. «Hanno iniziato a lanciare pietre verso i palestinesi e hanno distrutto una cisterna d’acqua vicino alla casa di Hamdan», ha detto uno dei testimoni che ha parlato a condizione di anonimato.
The group of armed KKK-like masked settlers that lynched No Other Land director Hamdan Ballal (still missing), caught here on camera. pic.twitter.com/kFGFxSEanY
— Yuval Abraham יובל אברהם (@yuval_abraham) March 24, 2025
Abraham ha anche pubblicato una clip di dieci secondi presumibilmente presa dalla dashcam dell’auto di Ballal. Mostrava un gruppo di uomini mascherati, alcuni dei quali portavano dei bastoni, che correvano verso l’auto di notte, con una figura che lanciava un sasso contro il parabrezza. Un altro video che circola sui social media mostra quello che sembra essere un breve scontro tra la squadra di Ballal e i coloni.
A group of Israeli terrorists tried to lynch Bilal Hamdan, the co-director of the Oscar-winning documentary “No Other Land” near his home town of Hebron earlier today. Hamdan was seriously injured and taken away by the Israeli army. pic.twitter.com/1rIu5bpS7g
— Palestine in the UK (@PalMissionUK) March 24, 2025
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Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno confermato lo scontro, ma senza identificare per nome i soggetti coinvolti. «Diversi terroristi hanno lanciato pietre contro cittadini israeliani, danneggiandone i veicoli nei pressi di Susya. In seguito, è scoppiato un violento scontro, con lancio reciproco di pietre tra palestinesi e israeliani».
L’IDF ha affermato che le sue forze «hanno arrestato tre palestinesi sospettati di aver lanciato pietre contro di loro, così come un civile israeliano coinvolto nel violento scontro». La dichiarazione ha anche negato indirettamente l’affermazione di Abraham sulle circostanze dell’arresto di Ballal, affermando che «nessun palestinese è stato arrestato dall’interno di un’ambulanza».
L’incidente avviene in un contesto di tensioni di lunga data in Cisgiordania tra residenti palestinesi e coloni israeliani. Negli ultimi anni, la magistratura israeliana ha più volte approvato ordini di sfratti forzati di palestinesi che hanno interessato centinaia di persone. Gli scontri sono diventati più frequenti dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas nell’ottobre 2023.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Orban: Bruxelles vuole la guerra per imporre un debito comune e prendersi ancor più potere

Brussels wants war to impose a common debt and seize more power, stripping competences from the member states. The arms industry wants war for profit. Meanwhile, powerful lobbies want to exploit war to expand their influence. In the end, everyone is trying to cook their own meal… pic.twitter.com/9GPzyH5SCS
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Brussels has chosen a strategy of wearing Russia down through endless war. This means pouring billions into Ukraine, sacrificing Europe’s economy, and sending hundreds of thousands to die at the front.
❌ Hungary rejects this. Europe must negotiate for peace, not pursue endless… pic.twitter.com/iA5LmpuDLI — Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Geopolitica
Il Venezuela segnala un volo «illegale» di un F-35 USA vicino ai suoi confini

Il Venezuela ha accusato gli Stati Uniti di aver effettuato voli «illegali» con caccia F-35 vicino ai suoi confini, in un contesto di crescenti tensioni nei Caraibi.
Il ministro degli Esteri Yvan Gil Pinto ha dichiarato che l’«incursione illegale» è stata rilevata giovedì a circa 75 chilometri dalla costa, vicino alla città di Maiquetia. Ha definito le manovre una «provocazione che minaccia la sovranità nazionale e viola il diritto internazionale».
Il ministro della Difesa Vladimir Padrino Lopez ha riferito che almeno cinque F-35 sono stati avvistati in volo a una velocità di 400 nodi e a un’altitudine di 35.000 piedi, sottolineando che si tratta della prima volta che aerei di questo tipo sono stati impiegati nella regione.
Le tensioni sono aumentate il mese scorso, quando gli Stati Uniti hanno intercettato quattro imbarcazioni venezuelane in acque internazionali, accusate di trasportare presunti trafficanti di droga.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha successivamente dispiegato una flotta navale nella regione, accusando Caracas di collaborare con cartelli «narco-terroristici» per colpire gli Stati Uniti. Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha respinto le accuse, promettendo di difendere il suo Paese da qualsiasi aggressione.
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Lunedì, il New York Times ha riportato che i principali collaboratori di Trump lo hanno esortato a destituire Maduro. Il presidente statunitense ha negato piani per un cambio di regime, pur avendo imposto dure sanzioni al Venezuela durante il suo primo mandato.
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Caracas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
Settimane fa il presidente venezuelano ha definito il premier britannico Keir Starmer come «pazzo diabolico». I rapporti sono tesi anche con Buenos Aires, con Milei a chiedere alla Corte Penale Internazionale l’arresto del Maduro.
Due settimane fa l’account di Maduro è stato rimosso da YouTube.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Jeffrey Sachs: USA «regime fantoccio» di Israele, Washington «governo del Mossad»

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