Geopolitica
Macron «spera» di non dover andare in guerra contro la Russia. Qualcuno lo fermi

Sono arrivate nuove, incredibili dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron.
In un video pubblicato da lui stesso sabato su Twitter, il Macron ha detto che mentre Parigi cerca di evitare un coinvolgimento diretto nel conflitto ucraino, potrebbe essere necessario un intervento per dissuadere la Russia dall’avanzare troppo.
L’Unione Europea «perderebbe ogni credibilità e sicurezza» se la Russia dovesse prevalere, ha detto Macron nella clip postata su X, rispondendo alla domanda se la Francia «entrerà in guerra».
Est-ce que nous allons partir en guerre ?
Il s'agit seulement de dire :
Si vous allez trop loin et que vous menacez les intérêts de la France et la sécurité de l’Europe, alors nous n’excluons rien. pic.twitter.com/OiRzczr1Lh
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) May 11, 2024
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«Il nostro futuro e la nostra sicurezza sono in gioco in Ucraina», ha affermato l’uomo dell’Eliseo, sottolineando che oltre a fornire più attrezzature militari a Kiev, le nazioni dell’UE devono essere «pronte ad agire» se «i russi si spingono troppo oltre».
«Quindi no, spero con tutte le mie forze che non dovremo andare in guerra», ha detto, insistendo sul fatto che la Francia è una «potenza di pace». Tuttavia, Parigi deve continuare ad armarsi per «proteggere la pace», ha continuato Macron, sottolineando che l’intervento deve rimanere un’opzione se gli interessi del Paese sono minacciati.
«Dobbiamo essere dissuasivi e credibili nei confronti dei nostri avversari, a volte dicendo loro: “Se andate troppo oltre e se minacciate i nostri interessi, la mia stessa sicurezza, allora non escludo di intervenire”», ha detto.
«Si tratta solo di dire: se andate troppo lontani e minacciate gli interessi della Francia e la sicurezza dell’Europa, allora non escludiamo nulla» scrive sul messaggio. Quali siano gli interessi della Francia in gioco non è noto, a meno che non si tratti dell’Africa coloniale francese, oramai passata in larga parte sotto la diretta influenza di Mosca – a causa anche dell’antipatia ingeneratasi contro Parigi e le sue missioni militari, accusate di addestrare e manovrare i terroristi islamici che sostenevano di voler combattere.
I commenti di Macron hanno fatto eco alle sue precedenti dichiarazioni su un potenziale dispiegamento di truppe in Ucraina. A febbraio, il presidente francese ha rifiutato di escludere la prospettiva dell’intervento della NATO sul terreno, sostenendo che la credibilità dell’UE «sarebbe ridotta a zero» se l’Ucraina venisse sconfitta.
Pochi mesi dopo ha esortato i Paesi UE ad aumentare le spese militari e la produzione di armi per ridurre la dipendenza da Washington.
In un’intervista all’Economist all’inizio di questo mese, il presidente francese ha raddoppiato il suo impegno, definendo il Cremlino la principale minaccia alla sicurezza dell’UE e affermando che mantenere la possibilità di schierare truppe in Ucraina è necessario come «campanello d’allarme», mentre difendeva il suo approccio come «ambiguità strategica».
Mosca ha criticato il «discorso pericoloso» di Macron, con il ministro degli Esteri russo Sergio Lavrov che sostiene che il presidente francese potrebbe usare la russofobia e tattiche allarmanti per soddisfare la sua ambizione di guidare l’Unione Europea.
Come riportato da Renovatio 21, le minacce francesi hanno invece trovato terreno fertile in Finlandia, Paese appena divenuto membro della NATO.
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Il presidente francese si è spinto fino al punto di immaginare un ritorno della Crimea all’Ucraina. Putin ha sostenuto che truppe di Stati NATO già stanno operando sul fronte ucraino, e che l’Occidente sta flirtando con la guerra nucleare e la distruzione della civiltà.
Gli stessi francesi, secondo un sondaggio, sono contrari all’idea di soldati schierati su territorio ucraino proposta da Macron, il quale, bizzarramente, ha poi chiesto un cessate il fuoco per le Olimpiadi di Parigi della prossima estate.
C’è da augurarsi, che qualcuno capisca che è il caso di fermare l’escalation di Macron, sempre più folle ed oscura. Nelle scorse settimane, quando il francese dichiarò che con un’Ucraina sconfitta i missili russi avrebbero minacciato Parigi, intervenne il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, dicendo di comprendere «la finalità e l’utilità di queste dichiarazioni, che oggettivamente innalzano la tensione».
Bisognerebbe che altri comincino a far sentire la voce della pace davanti alla spirale di devastazione con cui sembra flirtare il Macron.
Macron, in politica interna, ha incredibilmente accelerato riguardo a temi etici con manovre anticristiane ed antiumane come il rilancio dell’eutanasia e la costituzionalizzazione dell’aborto. Tutto questo avviene mentre fioccano, anche dall’altra parte dell’oceano, speciose voci sulla sua vita privata.
Renovatio 21 ha ipotizzato spiegazioni del comportamento del presidente d’Oltralpe su di un piano metafisico, preternaturale.
Per cui ci chiediamo: sia il caso di considerare, davvero, un esorcismo? Si dice che Pio XII ne avesse celebrato uno, a distanza, su Adolfo Hitler. Il demone di una guerra mondiale che distruggerebbe ancora una volta l’Europa, magari lasciando non solo rovine fumanti, ma anche radioattive, è ancora qui…
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Trump si chiede «che diavolo» ci facesse Zelens’kyj in Sudafrica

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Curiosamente, sarebbe da ricordare che è proprio il Sudafrica che ha portato le carte all’Aia per dichiarare Israele perpetratore di genocidio. Ramaphosa ha respinto le accuse, ribadendo i valori democratici del Sudafrica e respingendo l’idea che la terra venisse confiscata illegalmente. «No, no, no, no», ha risposto quando gli è stato chiesto della confisca delle terre. «Nessuno può prendere la terra», ha aggiunto. Come riportato da Renovatio 21, vari gruppi boeri da anni ritengono di essere oggetti di una vera persecuzione se non di una pulizia etnica, con abbondanza disperante episodi di crimine, torture e violenza efferata di ogni sorta. Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso il partito dell’ex presidente sudafricano Jacob Zuma MK ha presentato una denuncia per tradimento contro un gruppo della minoranza afrikaner. L’amministrazione Trump aveva negli ultimi tempi sospeso gli aiuti al Sudafrica. La scorsa settimana, dopo tanti annunci, gli USA hanno accolto un primo gruppo di rifugiati boeri. Sul «genocidio bianco» in atto non ha dubbi Elon Musk, che ha recentemente anche sostenuto che il suo servizio Internet satellitare Starlink non può funzionare in Sudafrica perché «non è nero». La delegazione sudafricana era in visita per presentare un quadro rivisto per il commercio e gli investimenti, volto a rafforzare la cooperazione economica bilaterale. Parks Tau, Ministro del Commercio, dell’Industria e della Concorrenza del Sudafrica, ha confermato che la proposta è stata presentata durante i colloqui con il Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti.“This is a very serious situation. If we had a real press, it would be exposed. When it gets exposed, it’ll get fixed. But people don’t talk about it. And I’ll tell you who is talking about it, thousands of people that are fleeing South Africa right now.” –President Trump 🇺🇸 pic.twitter.com/Cu3Or9Mar0
— The White House (@WhiteHouse) May 21, 2025
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Economia
Assistenzialismo geopolitico-militare: l’Ucraina vuole una percentuale fissa del PIL dell’UE

L’Ucraina ha proposto che gli stati membri dell’UE destinino una quota fissa del loro PIL al finanziamento delle forze armate del paese. I leader dell’Unione hanno promesso di continuare a sostenere militarmente Kiev nonostante il cambio di politica del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che mira a mediare una tregua.
Secondo un post su Facebook pubblicato giovedì, il ministro delle Finanze Serhiy Marchenko ha illustrato al mondo la proposta di assistenzialismo geopolitico-militare durante la riunione dei ministri delle finanze del G7 tenutasi questa settimana in Canada.
«Quello che proponiamo è la partecipazione dei partner al finanziamento delle Forze armate ucraine, il che le integrerebbe di fatto nella struttura di difesa europea», ha scritto.
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Marchenko ha aggiunto che il costo «rappresenterebbe solo una piccola parte del PIL dell’UE» e potrebbe essere ripartito tra i paesi che desiderano aderire all’iniziativa. Kiev intende lanciare il nuovo programma nel 2026, con contributi conteggiati negli obiettivi di spesa per la difesa della NATO.
L’appello di Marchenko giunge in un momento in cui l’Ucraina è alle prese con la crescente pressione fiscale e con un’incerta prospettiva sugli aiuti esteri. Martedì, il parlamentare Yaroslav Zheleznyak ha dichiarato che il bilancio del Paese per il 2025 include un deficit di 400-500 miliardi di grivne (9,6-12 miliardi di dollari) per il finanziamento delle forze armate.
La collega deputata Nina Yuzhanina ha avvertito che il sostegno militare ha raggiunto un livello critico e ha chiesto tagli drastici al bilancio interno per ridistribuire le risorse.
Anche il crescente debito ucraino ha destato allarme. Il debito pubblico totale si avvicina ai 171 miliardi di dollari, con un debito prossimo al 100% del PIL. All’inizio di questo mese, Marchenko ha dichiarato che il Paese non sarà in grado di ripagare i creditori esteri per i prossimi 30 anni, ma intende continuare a indebitarsi.
Dall’escalation del conflitto con la Russia nel 2022, l’Ucraina ha ricevuto miliardi di dollari in aiuti militari, finanziari e umanitari e prestiti dagli Stati Uniti, dall’UE e da altri donatori. L’approccio di Bruxelles ha suscitato critiche da parte di alcuni Stati membri dell’UE, tra cui Ungheria e Slovacchia.
Gli Stati Uniti, il principale donatore dell’Ucraina, si sono mossi per recuperare gli aiuti finanziari all’Ucraina firmando un accordo sulle risorse naturali con Kiev. L’accordo, promosso da Trump, garantisce agli Stati Uniti un accesso preferenziale alle risorse minerarie ucraine senza fornire garanzie di sicurezza.
Trump, che ha ripetutamente chiesto una rapida risoluzione del conflitto, si è impegnato a mediare una tregua piuttosto che espandere il supporto militare. I legislatori ucraini hanno avvertito che il pacchetto di aiuti militari approvato dall’ex presidente Joe Biden si esaurirà entro l’estate e non sono attualmente in corso trattative per ulteriori forniture statunitensi.
La Russia ha sempre condannato le spedizioni di armi occidentali all’Ucraina, dichiarando che non faranno altro che prolungare il conflitto senza cambiarne l’esito e che rappresenteranno anche un ulteriore onere economico per i contribuenti comuni.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Israele spara contro la delegazioni di diplomatici stranieri

Israeli forces opened fire towards an EU delegation on an approved visit to #Jenin in the #WestBank earlier today.
The IDF said they were approaching an area they weren’t allowed to be, so “warning shots” were fired AT EUROPEAN DIPLOMATS. pic.twitter.com/0Y6SHxk73N — Charles Lister (@Charles_Lister) May 21, 2025
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Il ministero degli Esteri dell’Autorità Nazionale Palestinese ha descritto la sparatoria come una violazione del diritto internazionale, affermando che la delegazione era in missione ufficiale per valutare la situazione umanitaria nel contesto delle crescenti critiche internazionali alle operazioni militari israeliane a Gaza e in Cisgiordania.Israeli occupation soldiers open fire on a diplomatic delegation during their visit to Jenin refugee camp. pic.twitter.com/yI3MAyXyZZ
— Eye on Palestine (@EyeonPalestine) May 21, 2025
I leader internazionali hanno prontamente condannato l’incidente. Francia e Italia con il ministro Antonio Tajani hanno convocato gli ambasciatori israeliani per chiedere spiegazioni. Il vice primo ministro irlandese ha definito l’evento «totalmente inaccettabile», mentre il Canada ha chiesto un’indagine approfondita. Anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha definito «inaccettabile» l’atto di sparare vicino ai diplomatici e ha chiesto che si assuma la responsabilità. Della delegazione, in cui vi erano anche giornalisti, faceva parte il vice console italiano Alessandro Tutino, uscito illeso. Il diplomatico italiano ha parlato subito con il Tajani. «Ho appena parlato con Alessandro Tutino il vice console d’Italia a Gerusalemme che sta bene e che era fra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin. Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente», ha dichiaro su X il ministro degli Esteri. Il vice console sarebbe rientrato a Gerusalemme. Tajani ha quindi convocato l’ambasciatore israeliano a Roma: «ho appena dato disposizione al Segretario generale del Ministero degli Esteri di convocare l’Ambasciatore di Israele a Roma per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto a Jenin» ha scritto sui social il Tajani.The israelis shoot at an int’l delegation visiting Jenin: the targeted group includes EU envoys; but.. but.. aren’t they your allies @EU_Commission pic.twitter.com/eTP3FoCUzz
— Sarah Wilkinson (@swilkinsonbc) May 21, 2025
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