Internet
Salta il cavo internet subacqueo tra Finlandia e Germania

È stato rilevato un «guasto» sul cavo dati C-Lion1 che collega Finlandia e Germania, ha riferito l’AP, citando le autorità di Helsinki.
L’installazione si estende per circa 1.200 chilometri sotto il Mar Baltico, tra Helsinki, Finlandia e Rostock, Germania. I tecnici di Cinia, un fornitore di servizi dati di proprietà statale finlandese, hanno rilevato un disturbo durante un controllo di routine intorno alle 4 del mattino, ora locale, di lunedì.
«Tutte le connessioni in fibra sono tagliate», ha detto il portavoce dell’azienda ai media finlandesi, aggiungendo che la causa del problema è in fase di indagine. «Al momento, non c’è la possibilità di valutare il motivo della rottura del cavo, ma questo tipo di rotture non si verificano in queste acque senza un impatto esterno».
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Secondo quanto dichiarato all’emittente Yle da Samuli Bergstrom, responsabile del Centro per la sicurezza informatica dell’Agenzia finlandese per i trasporti e le comunicazioni (Traficom), il traffico Internet finlandese viene instradato lungo altri cavi dati.
«I disturbi si verificano di tanto in tanto e possono avere diverse ragioni», ha aggiunto Bergstrom. «Ad esempio, sono sensibili alle condizioni meteorologiche e ai danni causati dalle navi».
Il Servizio di sicurezza e intelligence finlandese (SUPO) ha dichiarato a Yle che è troppo presto per valutare la causa della rottura del cavo, sottolineando che ogni anno nel mondo si verificano circa 200 rotture di cavi sottomarini.
«La causa più comune della rottura dei cavi è l’attività umana, come la pesca o l’ancoraggio», ha affermato un portavoce della SUPO.
Inizialmente, Finlandia ed Estonia hanno attribuito alla Russia la responsabilità dell’incidente avvenuto nell’ottobre 2023, che ha danneggiato un gasdotto sottomarino tra i due Paesi, finché un’indagine non ha accertato che la causa era l’ancora di una nave cargo cinese.
Il C-Lion1 è entrato in servizio nel 2016, come un modo per migliorare la connessione dati della Finlandia all’Europa centrale. Il cavo stesso corre vicino ai gasdotti NordStream, che un tempo trasportavano gas naturale dalla Russia alla Germania. Tre tubi su quattro sono stati danneggiati da un sabotaggio nel settembre 2022, mentre il quarto non è mai stato attivato, a causa del rifiuto di Berlino di certificarne il funzionamento.
Nessuno si è assunto la responsabilità delle esplosioni che hanno reso inutilizzabili gli oleodotti. Il giornalista investigativo Seymour Hersh ha puntato il dito contro gli Stati Uniti e la Norvegia. Diversi giornali occidentali hanno affermato che un gruppo di ucraini ha eseguito il bombardamento, con o senza la conoscenza o l’approvazione di Kiev.
L’Internet globale poggia su un sistema di cavi sottomarini, alcuni dei quali posti da giganti come Facebook e Google.
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Come riportato da Renovatio 21, a inizio 2024 si era ipotizzato che un improvviso crash di vari siti internet, tra cui Facebook, potesse essere stato causato da cavi sottomarini nel Mar Rosso tranciati dagli Houthi.
Parte del traffico può passare dai satelliti, soprattutto ora grazie allo Starlink di Elon Musk. Tuttavia, tutte le potenze spaziali hanno raffinato in questi anni le proprie armi anti-satellite (ASAT), e Paesi come Cina, Russia e Israele hanno già minacciato di tirare giù la costellazione di satelliti di comunicazione eloniana.
Come ribadito da Renovatio 21, in caso di guerra la perdita delle infrastruttura, in primis quella informatica, è da mettere in conto per tutti quanti.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Cina
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Internet
Israele paga gli influencer 7000 dollari a post sui social media USA

Israele ha finanziato influencer per pubblicare contenuti sui social media al fine di migliorare la propria immagine negli Stati Uniti. Lo riporta la testata online Responsible Statecraft.
Come riportato da Renovatio 21, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha recentemente evidenziato l’importanza dei creatori di contenuti per mantenere il supporto allo Stato Ebraico, incontrando, a margine della sua problematica apparizione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, gli influencer filosionisti.
Martedì, Responsible Statecraft ha riportato che documenti presentati in conformità al Foreign Agents Registration Act (FARA) degli Stati Uniti hanno svelato i dettagli di una «campagna di influencer» gestita da una società di consulenza con sede a Washington che collabora con il ministero degli Esteri israeliano.
Le fatture inviate ad un gruppo mediatico tedesco, che coordina la campagna, indicano un finanziamento di 900.000 dollari tra giugno e novembre 2025 per un gruppo di 14-18 influencer. I documenti stimano tra 75 e 90 post in quel periodo, con un costo per post tra 6.143 e 7.372 dollari, secondo Responsible Statecraft. Non è stato reso noto quali influencer siano coinvolti.
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La società statunitense avrebbe coinvolto un ex portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) e un ex rappresentante della società israeliana di spyware NSO Group, produttrice del celeberrimo software-spia per smartphone Pegasus.
La settimana scorsa, Netanyahu ha dichiarato in una conferenza stampa che è essenziale rafforzare la «base di sostegno di Israele negli Stati Uniti» attraverso gli influencer, soprattutto su piattaforme come TikTok – di cui si è beato per l’acquisto da parte del miliardario filo-israeliano Larry Ellison – e X, posseduto dall’«amico» Elone Musk.
La campagna d’immagine di Israele si colloca in un contesto di diminuzione del sostegno negli Stati Uniti, in particolare riguardo alla guerra di Gaza. Un recente sondaggio del New York Times ha rivelato che il 60% degli americani ritiene che Israele debba porre fine al conflitto, e più della metà si oppone a ulteriori aiuti economici e militari allo Stato degli ebrei .
Alcuni legislatori, come la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, hanno definito la situazione a Gaza un «genocidio» e si sono opposti a ulteriori aiuti a Israele.
Come riportato da Renovatio 21, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, pur continuando a sostenere Israele, ha recentemente ammesso che l’influenza della lobby israeliana, che un tempo aveva un «controllo totale» sul Congresso, è diminuita.
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Internet
Netanyahu saluta l’acquisizione di TikTok come la nuova «arma» di Israele nella guerra dell’informazione

NEW – Netanyahu mission-briefed American influencers today, stating TikTok is the “most important” weapon in securing Israel’s right-wing support: “Weapons change over time… the most important ones are the social media,” he said. “The most important purchase that is going on… pic.twitter.com/EeszHlcZmN
— Disclose.tv (@disclosetv) September 27, 2025
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Come riportato da Renovatio 21, nel discorso all’Assemblea Generale ONU Netanyahu ha assicurato che non vi sarà uno Stato palestinese, riconosciuto però dallo stesso scranno dai rappresentanti di molti Paesi.These people all walked out of the UN general assembly because they didn’t want to hear Netanyahu speak. Their job isn’t to be protesters. They’re diplomats and their job is to deal with governments they don’t like, but they’re more interested in virtue signaling for TikTok. pic.twitter.com/5rNWOCpOon
— Ian Miles Cheong (@stillgray) September 26, 2025
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