Eutanasia
L’amico gli assaggia il cocktail eutanatico: gli «incidenti» del suicidio assistito
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Cosa succede se partecipi alla celebrazione di fine vita del suicidio assistito del tuo amico e bevi un sorso esplorativo della sua ricetta letale? Beh, potresti morire. Un caso di studio al recente Congresso clinico nordamericano di tossicologia a Montreal ha delineato cosa è successo a un uomo del Colorado.
«All’amico del paziente è stato prescritto un preparato Medical Aid in Dying (MAiD) come parte di un programma di suicidio assistito dal medico», si legge in una diapositiva del caso di studio, come riportato dalla Montreal Gazette.
«Dopo che l’amico del paziente ha consumato parte del preparato e lo ha descritto come amaro, questo paziente ha ingerito un “sorso” del preparato di dimensioni sconosciute». Il liquido era un cocktail letale progettato per far perdere conoscenza a una persona e fermare il cuore. Ha mandato il 37enne in ospedale. La sua vita è stata salvata.
Ciò era già successo in precedenza. Un articolo dello scorso anno sul Journal of Emergency Medical Services raccontava uno straordinario esempio di avvelenamento accidentale sul letto di morte di un suicidio assistito.
«L’ambulanza 64 viene inviata a un maschio di 35 anni con possibile overdose di alcol. All’arrivo, l’equipaggio viene indirizzato in una camera da letto sul retro dove trovano due maschi completamente vestiti con le gambe appese al letto. Uno è anziano, l’altro è di mezza età. Entrambi sono incoscienti e non rispondono con respiri superficiali. Una persona che si trova lì porge una bottiglia di medicinale al paramedico curante dicendo freneticamente: “Hanno bevuto questo! Hanno bevuto questo!” Il flacone contiene digossina 100 mg, diazepam 1.000 mg, morfina 15.000 mg, amitriptilina 8.000 mg e fenobarbital 5.000 mg. La persona osserva che l’uomo più anziano “dovrebbe essere morto” e quello più giovane “dovrebbe essere vivo”».
«L’astante afferma che l’uomo più anziano è un paziente “morte con dignità” che ha invitato i propri cari ad essere presenti mentre consumava il farmaco MAiD. Dopo il suo primo sorso, aveva osservato: “Mamma come brucia!” Il più giovane disse: “Fammi vedere”, e ne ha bevuto anche lui un sorso. Il paramedico incaricato ordina ai soccorritori di iniziare a ventilare l’uomo più giovane mentre richiede la prova delle direttive anticipate per l’uomo più anziano. Non è stata prestata assistenza al paziente deceduto con dignità perché aveva un modulo MOST (Medical Orders for Scope of Treatment) valido in cui si dichiarava che non voleva che venissero eseguite misure salvavita su di lui».
Il paziente ha trascorso due giorni in terapia intensiva, ma si è ripreso, apparentemente illeso.
BioEdge ha recentemente riportato il caso di un uomo del Queensland che ha ingoiato una ricetta letale destinata alla moglie dopo la sua morte in ospedale per cause naturali. È morto.
Tutta la legislazione che consente il suicidio assistito contiene garanzie che dovrebbero prevenire l’uso improprio delle prescrizioni letali. Le tutele non sempre funzionano.
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Eutanasia
Il vero volto del suicidio Kessler
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Eutanasia
Gemelle Kessler, Necrocultura Dadaumpa
Alice ed Ellen Kessler erano diventate membri della Deutsche Gesellschaft fur Humanes Sterben (società tedesca per la morte umana) da oltre sei mesi e avevano deciso di morire insieme il 17 novembre. Secondo quanto riportato da una testata bavarese, un avvocato e un medico della DGHS avrebbero condotto dei colloqui preliminari con le famose gemelle e alla data stabilita si sarebbero recati nella loro casa di Grunwald per «assisterle».
In Germania il suicidio assistito è stato depenalizzato nel 2020 dalla Corte Costituzionale, la quale ha dichiarato incostituzionale una norma che lo proibiva. La sentenza in questione stabiliva infatti che deve esserci «margine sufficiente affinché un individuo possa esercitare il proprio diritto a una morte autodeterminata».
La Corte Costituzionale ha specificato altresì che nessuno può essere obbligato a favorire il suicidio assistito e ha lasciato al Parlamento la facoltà di introdurre una legislazione sul tema, ma finora i tentativi di arrivare a una legge sono tutti falliti. In Germania è consentito ricorrere a tale pratica solamente ad alcune condizioni: colui o colei che intende ricorrervi deve dimostrare di agire responsabilmente e di propria spontanea volontà, di essere maggiorenne e di avere riconosciuta la propria capacità giuridica.
Inoltre, chi assiste il richiedente non può eseguire personalmente l’atto, perché ciò sarebbe da considerare una pratica di «eutanasia attiva», che invece è vietata. La morte avviene tramite l’infusione endovenosa di un’alta dose di anestetico barbiturico che provoca, in breve tempo, l’arresto cardiocircolatorio del soggetto ricevente.
In un’intervista rilasciata nel 2019 al Quotidiano Nazionale Ellen Kessler aveva manifestato la volontà che le loro ceneri fossero unite a quelle della mamma e del cane: «ne abbiamo parlato noi due e abbiamo deciso di fare così, di stare tutte in un’urna. Anche il cane (…) lo spazio ci vuole. La gente è sempre di più, invecchia sempre di più, la morte purtroppo c’è per tutti e quindi la soluzione è questa: una tomba e un’urna per tutti. Molti in Germania adesso si fanno cremare e seppellire sotto un albero nella foresta (…) Non vogliamo certo finire in un asilo per anziani o per malati. Abbiamo un testamento biologico secondo cui se succede qualcosa di grave ci sono degli ospedali speciali che curano senza allungare la vita. Il mio sogno è andare a letto e non svegliarmi più, la morte più bella che ci possa essere».
Aiuta Renovatio 21
Mentre in un’intervista rilasciata lo scorso anno al quotidiano Bild le Kessler avevano dichiarato di non voler sopravvivere l’una all’altra e avevano anche aggiunto che una vita senza dignità non vale la pena di essere vissuta.
La loro decisione, tuttavia, non può essere compresa appieno senza considerare il contesto filosofico in cui si inserisce. In questa prospettiva, il materialismo del pensiero moderno identifica il principio vitale dell’essere umano nell’attività cerebrale, mentre la tradizione filosofica su cui la civiltà occidentale ha fondato il suo diritto e la sua morale, almeno fino alla metà del secolo scorso, afferma che l’uomo è composto di anima e corpo e ha nell’anima razionale il principio vitale che lo caratterizza. Tale principio pur essendo nel corpo non si trova in nessun organo, tessuto o funzione perché è di natura spirituale.
Pertanto, ciò che sostanzia l’essere umano non è l’autocoscienza e nemmeno la sua capacità di interagire con l’ambiente ma la presenza in lui dell’anima razionale che include l’uso di queste funzioni. La vita inizia con l’infusione da parte di Dio Creatore dell’anima nel corpo e termina con la separazione da esso, nel momento in cui l’organismo si dissolve nei suoi elementi costitutivi.
Ci troviamo di fronte a due concezioni dell’esistenza umana diametralmente opposte: una che riconosce e difende il suo valore intrinseco, l’altra che riconosce il suo valore solo a determinate condizioni. Nell’ottica cristiana l’uomo è Imago Dei mentre in quella del pensiero moderno è un mero agglomerato di organi e funzioni al pari di qualsiasi altro essere vivente; ancora, nell’ottica cristiana la dignità della persona umana è ontologica, mentre in quella del pensiero moderno dipende dalla persistenza o meno di determinate funzioni intellettive: la sofferenza fisica e/o psichica viene considerata un danno oggettivo alla qualità della vita di un essere umano che viene talvolta ritenuto motivo sufficiente per giustificarne l’eliminazione.
La concezione filosofica dell’esistenza che hanno espresso in vita le gemelle Kessler è esattamente quella che la Necrocultura diffonde con ogni modalità possibile e in tutti i campi. La loro fine rappresenta, in fondo, ciò che lo stato moderno si aspetta che ciascuno di noi faccia, ossia togliere il disturbo quando la nostra condizione non ci consente più di produrre o essere utile agli altri o alla comunità nel suo complesso.
Va da sé che il cosiddetto principio dell’autodeterminazione rappresenta il classico specchietto per le allodole: l’eutanasia e il suicidio assistito conducono necessariamente all’eliminazione di tutti coloro che non hanno una qualità di vita ritenuta sufficiente secondo i parametri della modernità, come abbiamo visto nei casi di Charlie Gard e Alfie Evans uccisi dalla giustizia inglese in ossequio al loro best interest, solo per fare qualche esempio. L’eliminazione programmata e obbligatoria dell’essere umano è un approdo che rischia di diventare solo questione di tempo.
La scelta delle gemelle Kessler diventa il simbolo di un conflitto sempre più evidente nella nostra società: da una parte una visione che riconosce alla vita umana un valore intrinseco, indipendente da condizioni di efficienza o autonomia; dall’altra una concezione che lega la dignità alla qualità percepita dell’esistenza e che vede nella fragilità e nella sofferenza un limite intollerabile.
Di fronte a questa deriva culturale, è necessario ribadire che la dignità umana non è negoziabile e non dipende dalle condizioni in cui ci si trova.
Alfredo De Matteo
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia; immagine modificatra
Eutanasia
Celebrità ed eutanasia: ecco l’orrore del suicidio assistito dei famosi
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Spirito5 giorni faIl vescovo Strickland denuncia Papa Leone e i vescovi per aver scandalizzato i fedeli
-



Spirito1 settimana faMons. Viganò: la mano di Satana ha vergato la nota dottrinale «Mater populi fidelis»
-



Tabarro2 settimane faRenovatio 21 partecipa alla Tabarrata dell’Oca 2025
-



Salute2 settimane faI malori della 45ª settimana 2025
-



Intelligence1 settimana faIl potere della vittima
-



Gender2 settimane faElon Musk racconta la storia agghiacciante sulla radicalizzazione dell’ideologia transgender
-



Intelligence1 settimana faLe profezie di Yuri Bezmenov
-



Intelligenza Artificiale2 settimane faUn trilione di dollari a Musk se piazza sul pianeta milioni di robot umanoidi: la sua «legione»?














