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Intelligenza Artificiale

L’audiolibro di Melania Trump è narrato da una sua copia AI

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Il recente libro della stupenda First Lady americana intitolato Melania, rivela i dettagli piccanti dei momenti cruciali della sua vita, come il suo primo incontro con Donald Trump, il tentato assassinio durante il comizio Butler, in Pennsylvania, e la sua vita da bambina nella Repubblica Socialista di Jugoslavia – dove ora, nell’attuale territorio sloveno, troneggia una sua statua.

 

Va detto che il pubblico non ha spesso l’occasione di sentire parlare la cosiddetta FLOTUS (First Lady of The United States), vista la riservatezza della signora Trump. Tuttavia ora Melania, grazie alla tecnologia, offre oro un’opportunità di udire la sua voce, o qualcosa di simile: la versione audio del suo libro è stata fatta tramite un facsimile della sua voce generato dall’Intelligenza Artificiale.

 

«Sono onorata di presentarvi Melania, l’audiolibro basato sull’Intelligenza Artificiale, narrato interamente con la mia voce», ha scritto la first lady su X. «Che il futuro dell’editoria abbia inizio».

 

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Per distribuire l’audiolibro di quasi sette ore, Melania ha stretto una partnership con ElevenLabs, un’azienda di software di sintesi vocale che vende servizi di «intelligenza artificiale vocale».

 

Melania, immigrata slovena che dichiara di parlare fluentemente cinque lingue, ha un accento inglese distintivo. Come lingua, lo sloveno è altamente flessivo, con la «r» arrotata, gruppi consonantici insoliti e accenti acuti – una delle ultime due lingue slave a farlo. Qualsiasi azienda di software che sperasse di replicare accuratamente l’accento unico della FLOTUS dovrebbe tenere conto di questi ostacoli linguistici estremamente particolari e dei loro effetti su qualsiasi lingua non slovena lei parli.

 

La First Lady afferma di aver «collaborato a stretto contatto» con ElevenLabs per implementare l’intelligenza artificiale. Sul suo sito web l’azienda di software afferma che per clonare professionalmente una voce ci vogliono dalle due alle quattro ore. Dato che l’audiolibro dura sette ore, sorge una domanda piuttosto spontanea: perché non l’ha registrato lei stessa?

 

Mesi fa, Melania ha fatto una rara apparizione davanti alla stampa per sostenere la legge federale volta a ridurre i deepfake generati dall’intelligenza artificiale online.

 

«L’Intelligenza Artificiale e i social media sono le caramelle digitali per la prossima generazione: dolci, coinvolgenti e progettate per avere un impatto sullo sviluppo cognitivo dei nostri figli», aveva affermato nel suo discorso. «Oggi sono orgogliosa di affermare che i valori di “Be Best” saranno riflessi nella legge».

 

Questa operazione commerciale appare chiara e limpida, mentre altre situazione generate dall’AI sono alquanto ambigue.

 

Come riportato da Renovatio 21, due podcaster hanno usato l’Intelligenza Artificiale per realizzare un falso speciale del comico americano George Carlin, ma si sono visti costretti a cancellare il video mesi dopo essere stati citati in giudizio dagli eredi del defunto comico.

 

Da tempo è emerso che il colosso mondiale Amazon ha in programma di consentire alla «sua voce intelligente» Alexa di imitare le voci dei nostri cari defunti. Altro episodio necrofilo partorito con l’IA è stato quello di consentire a donna morta di parlare con le persone presenti al suo funerale.

 

Il fenomeno è arrivato al suo apice quando proprio questa settimana il giornalista ex CNN Jim Acosta, nemico giurato di Trump, ha «intervistato» un ragazzo morto in una sparatoria scolastica: si trattava, ovviamente, della sua voce ricreata con l’AI.

 

Come riportato da Renovatio 21, all’uscita del libro l’anno scorso vi fu controversia perché Melania vi si definisce come molto favorevole all’aborto. È stato ipotizzato che si trattasse di una manovra elettorale per rabbonire talune donne borghesi americani che, pur votando a destra, non hanno gradito la sentenza della Corte Suprema trumpiana che defederalizza l’aborto (forse perché utenti del servizio feticida…?)

 

Melania è nata in una famiglia cattolica.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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Intelligenza Artificiale

Il ministro AI albanese scatena il caos in Parlamento

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La settimana scorsa, una seduta parlamentare in Albania è degenerata nel caos dopo che il discorso di Diella, il primo ministro di Stato per l’intelligenza artificiale, ha suscitato la veemente protesta dei parlamentari dell’opposizione.   Diella, il cui nome in albanese significa «sole» al femminile, è stata presentata giovedì sugli schermi dell’aula con un discorso di tre minuti, a pochi giorni dall’annuncio del primo ministro Edi Rama di averla integrata nel suo governo. L’avatar, incaricato di supervisionare gli appalti pubblici tramite la piattaforma digitale governativa, è stato descritto da Rama come un simbolo di trasparenza e innovazione, con l’obiettivo di contrastare la corruzione.   Diella, raffigurata in abiti tradizionali albanesi, era stata svelata come prototipo a gennaio.      

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«Non sono qui per sostituire le persone, ma per supportarle», ha dichiarato l’avatar ai parlamentari, sottolineando di non avere cittadinanza, ambizioni personali o interessi, e di poter incarnare valori come dovere e trasparenza «con la stessa, se non maggiore, determinazione di un collega umano».   L’opposizione ha bollato l’iniziativa come incostituzionale, sostenendo che un’Intelligenza Artificiale priva di nazionalità albanese e natura umana potrebbe favorire la corruzione anziché combatterla. Diella ha replicato che la Costituzione si riferisce a «istituzioni al servizio del popolo», non a «cromosomi o carne», ribadendo il proprio impegno per la trasparenza.   La seduta è presto sfociata nel disordine: i parlamentari hanno battuto sui banchi, lanciato bottiglie e copie della Costituzione, costringendo la sospensione dopo appena 24 minuti, nonostante la presenza di diplomatici stranieri.  

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In precedenza, Politico aveva riportato l’obiettivo di Rama di rendere l’Albania un’economia senza contanti entro il 2030, ironizzando sul fatto che i cittadini non dovranno più nascondere denaro «sotto il materasso, accanto al loro Kalashnikov», come recita una battuta locale.   Gli appalti pubblici, da tempo al centro di scandali di corruzione, rappresentano un ostacolo per la candidatura dell’Albania all’Unione Europea, che ha ottenuto lo status di candidato nel 2014.   Nel frattempo, con l’avanzare dell’Intelligenza Artificiale, gli esperti avvertono che alcuni sistemi stanno imparando a modificare il proprio codice.   Come riportato da Renovatio 21, all’inizio dell’anno, Geoffrey Hinton, premio Nobel e pioniere dell’IA, ha invitato i governi a collaborare per garantire che questa tecnologia in rapida evoluzione non rappresenti una minaccia per l’umanità.

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Intelligenza Artificiale

L’Albania nomina un bot di intelligenza artificiale come ministro per combattere la corruzione

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L’Albania sarà presto il primo Paese ad avere un chatbot basato sull’intelligenza artificiale come ministro virtuale, nel tentativo di contrastare la corruzione ricorrendo a un funzionario digitale incorruttibile.

 

Lo scorso anno la nazione balcanica si è classificata all’80° posto su 180 Paesi nell’indice di percezione della corruzione di Transparency International.

 

Diella, che in albanese significa «sole», sarà responsabile di tutti gli appalti pubblici in Albania, ha dichiarato il primo ministro Edi Rama, amico di Giorgia Meloni e Giorgio Soros, durante un’assemblea del partito tenutasi giovedì a Tirana.

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Il bot è stato lanciato inizialmente all’inizio dell’anno sulla piattaforma e-Albania come assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale per aiutare i cittadini nell’erogazione dei servizi governativi. Il suo avatar è una giovane donna bruna vestita con abiti tradizionali albanesi.

 

«Diella è il primo membro del governo che non è fisicamente presente ma è stato creato virtualmente dall’Intelligenza Artificiale», ha affermato il Rama.

 

«Bisogna trasformare gli appalti pubblici, trasferendoli gradualmente all’intelligenza artificiale, rendendo l’Albania un Paese in cui gli appalti pubblici siano al 100% esenti da corruzione», ha aggiunto.

 

L’assegnazione di appalti pubblici nel paese balcanico è da tempo fonte di scandali di corruzione, complicando la candidatura dell’Albania all’UE da quando le è stato ufficialmente concesso lo status di candidato nel 2014.

 

Negli ultimi mesi, il Paese è stato scosso da un grave scandalo di corruzione incentrato sulla gestione dei rifiuti. Ad aprile, sette ex funzionari sono stati condannati per abuso di potere.

 

La Commissione Europea sottolinea regolarmente il problema della corruzione nello Stato balcanico nei suoi rapporti sullo stato di diritto.

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Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa Edi Rama denunciò un potente ciberattacco subito dall’Albania, ad opera, accusò, dell’Iran. L’evento – che si inserisce in un contesto di tensioni dovute alla turbolenta  presenza dell’organizzazione di iraniani oppositori degli ayatollah del MEK nel Paese –costò l’interruzione delle relazione con Teheran e la chiusura dell’ambasciata della Repubblica Islamica a Tirana.

 

Non è chiaro cosa possa fare, a livello di gabinetto di governo, un ciberattacco ad un ministro AI, primo punto di arrivo per l’instaurazione di una vera tecnocrazia digitale.

 

A inizio anno Rama aveva messo al bando la piattaforma social popolare tra i giovani TikTok per «teppismo, perversità, violenza, bullismo».

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Zuckerberg è così disperato nella corsa all’IA che sta costruendo data center nelle tende

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Il CEO di Meta Mark Zuckerberg, nel suo tentativo sempre più disperato di tenere il passo nella corsa all’IA, sta espandendo l’infrastruttura dei data center il più velocemente possibile. Lo riporta il sito Futurism.   Secondo SemiAnalysis, Meta sta «prioritizzando la velocità sopra ogni altra cosa» allestendo delle «tende» per aggiungere ulteriore capacità e spazio ai suoi campus dei data center.   I moduli prefabbricati sono progettati per ottenere la potenza di calcolo online il più velocemente possibile, sottolineando la furiosa corsa di Meta per costruire la capacità di modelli di intelligenza artificiale sempre più richiedenti energia.   «Tutti stanno cercando di costruire data center il più velocemente possibile nella corsa per raggiungere AGI», ha detto il CEO di SemiAnalysis Dylan Patel a Business Insider. «A causa dei vincoli con potenza, capacità del data center e degli equipaggi di costruzione, Meta ha iniziato a mettere i data center in “tende” per ridurre i colli di bottiglia della costruzione».   Lo Zuckerberg ha recentemente confermato il reportage, promettendo in un post su Facebook che «Meta è sulla buona strada per essere il primo laboratorio a portare un superammasso 1GW online».

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Zuckerberg potrebbe plausibilmente trovarsi bel mezzo di una potenziale crisi del settore, e vuole giocare d’anticipo cercando di convincere gli investitori – e gli utenti – di un futuro pieno di cosiddette IA «superintelligenti» che consumano una mostruosa quantità di risorse. Secondo gli indizi fin d’ora pervenuti, il biondino di Meta sta cercando di stare al passo con i diretti concorrenti in questo sconfinato terreno dell’AI cercando anche di assumere quanti più specialisti preparati possibile, strappandoli ai concorrenti.   Ultimamente stanno propagandando dei progetti di costruzione dei data center di Meta, che fanno tutti parte di un piano più ampio per spendere «centinaia di miliardi di dollari» per «costruire la superintelligenza».   Come sottolinea SemiAnalysis, le tende possono diventare calde, il che significa che Meta potrebbe essere costretta a spegnere i macchinari durante le «giornate estive più calde».   Come riportato da Renovatio 21, un rapporto che analizza la domanda di elettricità dei data center, prevede che questa stia esplodendo da un già elevato 4,4% di tutto il consumo di elettricità in ambito statunitense, a un possibile 12% di consumo di elettricità in poco più di tre anni, entro il 2028.   La crescente domanda di Intelligenza Artificiale ha fatto aumentare i costi dell’elettricità negli Stati Uniti   Come riportato da Renovatio 21, i grandi gruppi informatici si stanno muovendo verso l’energia atomica per alimentare i data center IA: lo scorso 14 ottobre Google ha firmato un contratto con Kairos Power per costruire sette reattori nucleari Small Modular Reactors (SMR).   Come riportato da Renovatio 21, la Microsoft di Bill Gates sarebbe dietro l’inaspettata riapertura della centrale atomica di Three Miles Island, il luogo del peggior incidente ad un reattore nella storia degli Stati Uniti, che sembrava essere stata chiusa definitivamente nel 2019.

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Della questione dei data center sempre più energivori, e della loro ramificazione geopolitica, ha parlato con una certa lungimiranza anche il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto in un incontro con la stampa a margine di un recente summit NATO a Napoli.   Dopo una grande campagna acquisti dei migliori talenti sulla piazza, Meta si era trovata nel 2024 in difficoltà per la dipartita di ricercatori IA di altissimo livello. L’assunzione delle grandi menti del settore è continuata, in battaglia con altre realtà come xAI di Elon Musl.   Secondo un articolo di mesi fa del Wall Street Journal, Meta – società padrona, oltre che di Facebook, di Instagram e Whatsapp – starebbe sviluppando segretamente un potente modello di Intelligenza artificiale progettato per competere con GPT-4 di OpenAI.   Come riportato da Renovatio 21, per quanto poco reclamizzato, Facebook nel tempo ha eseguito ricerche molto avveniristiche, come quella per creare dispositivi in grado di leggere il pensiero degli utenti.

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