Connettiti con Renovato 21

Internet

«Meta sta lottando per allontanare i pedofili da Facebook e Instagram»

Pubblicato

il

La società madre di Facebook e Instagram continua a lottare con i suoi algoritmi che consentono ai molestatori di bambini sulle sue piattaforme. Lo ha riportato nei giorni scorsi il Wall Street Journal, che già in passato aveva trattato l’argomento.

 

All’inizio di quest’anno, il WSJ e ricercatori di due università statunitensi hanno rivelato che gli algoritmi di Instagram aiutavano a connettere account «dedicati alla creazione, all’acquisto e allo scambio di contenuti di sesso minorile». Meta ha risposto istituendo una task force per la sicurezza dei bambini e sviluppando strumenti software per affrontare il problema.

 

Cinque mesi dopo, la società «sta lottando per impedire che i propri sistemi consentano o addirittura promuovano una vasta rete di account pedofili», ha osservato il Journal.

 

All’inizio di questa settimana, il WSJ ha citato una ricerca del Centro canadese per la protezione dell’infanzia, che mostrava che gli algoritmi di Instagram raccomandavano ancora contenuti pedofili. Anche se alcuni hashtag legati alla pedofilia sono stati banditi, il sistema si limita a riproporne di nuovi con piccole variazioni, hanno detto.

 

Secondo i canadesi, una «rete» di account Instagram che contava fino a 10 milioni di follower ciascuno «ha continuato a trasmettere in streaming video di abusi sessuali su minori mesi dopo che questo era stato segnalato alla società». Un altro gruppo, lo Stanford Internet Observatory, aveva segnalato a Meta diversi gruppi «popolari nella comunità di sessualizzazione infantile di Instagram» a Meta già a giugno, e ha affermato che alcuni di loro sono ancora operativi.

 

Inoltre, il problema riguarda anche i gruppi Facebook, caratteristica fondamentale della piattaforma che conta più di tre miliardi di utenti mensili in tutto il mondo. In un caso, quando i giornalisti del WSJ hanno segnalato un gruppo chiamato «Incesto», hanno ricevuto una risposta che «non va contro i nostri standard comunitari».

Sostieni Renovatio 21

Il gruppo è stato rimosso solo dopo che la testata ha portato la cosa all’attenzione del dipartimento di pubbliche relazioni di Meta.

 

«Stiamo continuando attivamente ad implementare i cambiamenti identificati dalla task force che abbiamo creato all’inizio di quest’anno», ha detto un portavoce di Meta. La task force contava più di 100 dipendenti e ha vietato migliaia di hashtag utilizzati dai pedofili, oltre a migliorare la tecnologia per identificare la nudità e l’attività sessuale nei video trasmessi in diretta.

 

Il colosso dei social media di Mark Zuckerberg ha anche affermato di aver disabilitato «migliaia» di account, «nascosto 190.000 gruppi» nei risultati di ricerca di Facebook e di aver investito in nuovi strumenti software per affrontare meglio il problema. La task force ha anche inviato una squadra a lavorare con i moderatori dei contenuti di Meta a Mumbai, in India.

 

Mentre gli algoritmi di Meta possono collegare gli utenti con «interessi illeciti» e personalizzare i contenuti per attirarli, limitare o rimuovere funzionalità che collegano le persone con contenuti accettabili non sarebbe ragionevole, ha detto al WSJ un portavoce dell’azienda.

 

Negli anni si sono accumulate accuse e rivelazioni su Facebook, tra cui accuse di uso della piattaforma da parte del traffico sessuale, fatte sui giornali ma anche nelle audizioni della Camera USA.

 

Considerato il comportamento dimostrato da Facebook, con la censura che si è abbattuta su dissidenti o anche semplici conservatori (ma non sui pedofili di Instagram o i donatori di sperma su Facebookné sui neonazisti dell’Azov), la collusione con lo Stato profondo americano e le sue agenzie, la volontà di chiudere gli account di organizzazionipartiti premier e presidenti, la raccolta massiva di dati anche biometrici (con il riconoscimento facciale che ha generato denunce di Stati come il Texas) nonché la possibilità di agire sul vostro telefono perfino scaricandone la batteria, c’è da domandarsi cosa la potente Intelligenza Artificiale su cui Meta sta lavorando possa fare alla vostra vita.

 

Per quanto poco reclamizzato, Facebook nel tempo ha eseguito ricerche molto avveniristiche, come quella per creare dispositivi in grado di leggere il pensiero degli utenti.

 

Come sa il nostro lettore, Renovatio 21 ha avuto la sua pagina Facebook disattivata, al pari dell’account personale degli amministratori, dei loro profili e di tutte le pagine collegate. Il tutto ci è stato restituito dopo un’ordinanza del giudice.

 

La pagina Facebook di Renovatio 21, tuttavia, parrebbe ancora gravemente limitata nelle visualizzazioni, cioè shadowbannata – e, come tutti, non sappiamo se ci sia modo di dimostrarlo: passare da centinaia (talvolta migliaia e migliaia) di condivisioni a due, tre like (di numero) è un dato che riteniamo significativo.

 

Le inchieste del giornalismo americano, tuttavia, continuano a ricordarci che mentre noi non siamo graditi sulla piattaforma, mostri rivoltanti di ogni sorta possono tranquillamente continuare ad esservi con i loro contenuti e le loro attività.

 

Il mondo moderno va così.

 

Ad ogni modo, consigliamo al lettore che non l’abbia già fatto di leggersi l’articolo pubblicato da Renovatio 21 «Le origini militari di Facebook»

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



 

Continua a leggere

Internet

Parlamentare verde tedesco preme per la censura dei social

Pubblicato

il

Da

Il parlamentare verde tedesco Anton Hofreiter, presidente del comitato per la politica europea del Bundestag, ha chiesto un controllo più stretto sui social media, fino al blocco totale di alcune piattaforme.   Il deputato dei Gruene ha fatto queste osservazioni sabato mentre parlava con i giornalisti del Funke Media Group.   «Uno dei più grandi problemi dell’estremismo è la radicalizzazione online», ha affermato Hofreiter, aggiungendo che la diffusione di «contenuti anticostituzionali su Internet» deve essere fermata.   «Dobbiamo affrontare la radice del problema e contrastare la radicalizzazione nello spazio digitale e nella società», ha sottolineato il politico germanico.   Quelle piattaforme di social media che si rifiutano di rispettare le leggi tedesche e di rimuovere «contenuti estremisti» devono essere bloccate del tutto, ha sostenuto Hofreiter, individuando specificamente X, il social di Elon Musk un tempo noto come Twitter, tra i potenziali obiettivi.

Iscriviti al canale Telegram

Il Parlamentare ha aggiunto che bloccare le piattaforme «deve essere solo un’ultima risorsa», esortando il governo a non prendere le distanze dalla tecnologia moderna. Invece, il governo dovrebbe usarle per i propri vantaggi, vale a dire schierando «agenti digitali» per infiltrarsi in gruppi privati ​​su Telegram per identificare potenziali criminali, ha suggerito Hofreiter.   L’appello a inasprire la posizione della Germania sui social media arriva dopo una nuova serie di incidenti, tra cui una sparatoria fuori dal consolato israeliano a Monaco di Baviera e un accoltellamento massivo a Solingen in cui sono morte tre persone.   È chiaramente in corso un giro di vite nei confronti dei social non completamente allineati con l’impero USA-NATO.   Negli ultimi giorni, diversi Paesi hanno preso misure per tenere a freno le piattaforme di social media. Il Brasile aveva imposto un divieto assoluto a X dopo che la piattaforma non ha rispettato le leggi locali sulla disinformazione politica e sull’incitamento all’odio rifiutandosi di eliminare alcuni messaggi offensivi.   A fine agosto, l’imprenditore tecnologico russo e fondatore di Telegram Pavel Durov è stato arrestato a Parigi. L’imprenditore ora deve affrontare una moltitudine di accuse relative a complicità nel traffico di droga, riciclaggio di denaro, frode e varie forme di abuso sui minori, derivanti dalle azioni degli utenti di Telegram.   Come riportato da Renovatio 21, il procuratore di Parigi che segue la vicenda ha dichiarato che il caso Durov rappresenta «un esempio».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Bundestagsfraktion Bündnis 90/Die Grünen via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic  
Continua a leggere

Intelligenza Artificiale

Bill Gates vuole una censura AI in tempo reale per la «disinformazione» sui vaccini

Pubblicato

il

Da

Il fondatore di Microsoft Bill Gates, nell’ambito della missione della Fondazione Gates, sta continuato la sua operazione massiva non solo per diffondere l’uso dei vaccini, ma anche per trovare nuove giustificazioni per imporli di fatto a chi è scettico o riluttante.

 

«Dovremmo avere libertà di parola, ma se inciti alla violenza, se fai in modo che le persone non prendano i vaccini, dove sono quei limiti che anche gli Stati Uniti dovrebbero avere delle regole? E poi se hai delle regole, quali sono?», ha detto Gates in una intervista per il canale americano CNBC.

 

L’oligarca durante la trasmissione è sembrato evasivo su quale potrebbe essere l’autorità per introdurre tali regole, tuttavia è parso chiaro che egli vuole la censura lanciata rapidamente. «Esiste un’Intelligenza Artificiale che codifica quelle regole perché hai miliardi di attività e se te ne accorgi un giorno dopo, il danno è fatto», ha detto.

 

Aiuta Renovatio 21

Il Gates pare impegnato in un tour stampa per promuovere una docuserie di Netflix in cinque episodi intitolata «What’s Next? The Future With Bill Gates», cioè «Cosa viene dopo? Il futuro con Bill Gates». Sì, il sistema di intrattenimento, ancora una volta, si rivela solo uno strumento di propaganda della narrazione dell’oligarcato mondiale, con protagonisti, a questo punto, persino gli stessi oligarchi.

 

Come riportato da Renovatio 21, Gates altre volte aveva parlato apertamente di una censura internet agita in real-time persino sulle app di messaggistica privata: due anni fa disse che bisogna inventare «qualcosa» contro la «misinformazione medica».

 

Secondo rivelazioni, un tentativo da parte della Casa Bianca di censurare i messaggi dei vaccino-scettici su Whatsapp sarebbe stato provato durante il biennio pandemico.

 

A inizio anno l’uomo Microsoft, che ha investito decine di miliardi in OpenAI, ha dichiarato che l’Intelligenza Artificiale salverà la democrazia.

 

Gates si è quindi rifiutato di firmare una moratoria lanciata esperti e tecnologi per limitare il rischio che l’IA può porre per la umanità.

 

Tre mesi fa Elon Musk ha dichiarato che i Gates potrebbero portare alla «rovina della civiltà occidentale».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

Continua a leggere

Alimentazione

Lo scrittore Camillo Langone espulso da Instagram. È stato il gelato al finocchio?

Pubblicato

il

Da

Lo scrittore Camillo Langone è stato bannato da Instagram, la piattaforma social di condivisione di fotografia, dove non avrebbe più accesso al suo profilo con oltre 8.000 follower.   «Non posso entrare nel mio profilo da lunedì e ho la spiacevole sensazione di aver perso 8.000 seguaci per un solo post» aveva scritto ieri Langone a Renovatio 21. «Ho fatto reclamo, ho fatto anche i videini che mi hanno richiesto, nessuna risposta».   Allo stato attuale sembra tuttavia che il profilo dello letterato parmigiano sia tornato visibile.

Iscriviti al canale Telegram

Non si è nemmeno trattato della prima volta: «certo, altre volte» è accaduto in passato, racconta Camillo, «ma sempre per quadri giudicati erotici e per meno tempo». Langone con la sua attività di promozione dei pittori figurativi contemporanei – iniziativa oramai consolidata in ambito nazionale chiamata «Eccellenti pittori» – può essere incappato nella pubblicazione di qualche nudo, o seminudo, artistico; tuttavia ricordiamo anche che anche quadri della Madonna col bambino, o la Venere di Botticelli, sono passati sotto la scure della censura dei social network.   Ma cosa è accaduto questa volta? Quale immagine ha fatto scattare la mannaia censoria?   «Era un post con 4 foto e 4 piatti relativi a una cena asiaghese, loro non dicono mai il vero motivo, sono io che suppongo sia per il gelato al finocchio, non potrà mica essere per le lumache alla brace» sospira Langone, trovandosi nella situazione, di fatto letteralmente kafkiana, in cui si sono trovati in tantissimi, da anonimi utenti a personaggi con milioni di follower: non sai mai cosa hai fatto veramente, non sai nemmeno perché ti processano, anzi, perché ti hanno già condannato.   «Il mio errore è stato non togliere subito tutto dopo il loro avvertimento, e l’aver fatto ricorso. Da quel momento, fine dell’account» racconta Camillo, ma noi gli diciamo che non c’è certezza nemmeno di questo.   Ad ogni modo, la foto incriminata è quella che vedete sul post, mentre sopra questo articolo potete rimirare la riproduzione fornita dall’autore proprio di quel fatale gelato al finocchio.   La didascalia diceva «Gioielli di gastronomia artistica. Riso al porro bruciato (latticello, barbusto) + Lumache alla brace (erbe, latte, ribes) + Pecora + Gelato al finocchio, Ristorante Lemelae, Gallio. #consolazionidellagastronomia #risoalporro #latticello #lumache #lumacheallabrace #pecora #carnedipecora #gelatoalfinocchio #lemelae #gallio #altopianodiasiago #altopianodeisettecomuni #ciboestremo #misticadellacarne».  
 
Visualizza questo post su Instagram
 

Un post condiviso da Camillo Langone (@camillolangone)

Aiuta Renovatio 21

Il post, come il profilo, sembra tornato online. E non deve stupire nemmeno che Instagram sia tornato sui suoi passi: come riportato da Renovatio 21, quattro anni fa Facebook (che è della medesima società di Instagram, Meta) ha censurato una foto pubblicata da un negozio canadese di semi e forniture da giardini perché giudicata, per qualche ragione «troppo sexy».   Possibile dunque che l’algoritmo, o la ciurma di indiani sottopagati che ci stanno dietro, abbia capito che il gelato al finocchio non è una pietanza cannibale omofoba?   Abbiamo contattato Camillo per chiedergli del profilo tornato online. «Mi hanno ridato l’account? Io non vedo» ha risposto lo scrittore. Lo abbiamo invitato quindi a verificare. «Niente, non riesco a entrare. Anche io vedo la mia pagina, ma non posso accedervi. Infatti ho fatto un altro profilo, camillolangonefoto. Ma ricominciare da zero è allucinante».   Come ricorda il lettore di Renovatio 21, una strana censura si era abbattuta su Langone anche l’anno scorso. Langone, vate del tabarro, nonché iniziatore delle prime Tabarrate a Parma (2016) e Casalmaggiore (2017) a favore dei suoi tanti follower aveva pubblicato su Facebook la locandina della Tabarrata Nazionale 2023, raduno tabarrista organizzato dalla Civiltà del Tabarro.   La piattaforma dello Zuckerberg la censurò. «Il tuo post viola i nostri Standard della community, pertanto è visibile solo a te».  

Sostieni Renovatio 21

È stato ipotizzato che il motivo di questa incredibile censura potesse essere di questo tipo: la locandina della Tabarrata Nazionale gli era arrivata via Whatsapp (altra società di Meta/Facebook) dal direttore di Renovatio 21 Roberto Dal Bosco, che è pure il presidente della Civiltà del Tabarroil quale, come sapete, riuscì a riavere il suo profilo Facebook e la pagina sul social di Renovatio 21 solo dopo aver portato Meta/Facebook in tribunale…   È così? Macchè, non abbiamo modo di saperlo, perché, ripetiamo, con i social – almeno coloro che hanno davvero qualcosa da dire – siamo entrati in una dimensione funzionalmente kafkiana, dove siamo sottomessi a capricci di autorità crudeli ed irrazionali, inintellegibili e implacabili – un incubo gnostico che è, chiaramente, il rovesciamento dello stato di Diritto e quindi un’anticipazione della società del futuro, dove, come abbiamo detto tante volte – come è stato teorizzato apertis verbis da tanti volonterosi carnefici dell’umanità nel mondo moderno il cittadino diventa utente e lo Stato piattaforma.   Cioè, il diritto diviene «accesso», e il cittadino giocoforza non può che essere uno schiavo.   Intanto, tuttavia, godiamoci il gelato al finocchio, leccornia di cui Renovatio 21 promette, in un tempo indeterminato, di mostrarvi la produzione tramite azoto liquido. I lettori interessati possono scrivere per insistere nella richiesta di pubblicazione di tale articolo crio-gastronomico.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Camillo Langone        
Continua a leggere

Più popolari