Intelligenza Artificiale
Robocane hackerato diviene bipede

I robocani possono camminare anche su due zampe. Lo prova una nuova evoluzione della tecnologia visibile in un video circolante in rete.
I ricercatori del Worcester Polytechnic Institute (WPI) e della ShanghaiTech University hanno sviluppato una soluzione «stinco» standard che consente ai robot quadrupedi di accelerare l’evoluzione, riferisce la rivista di ingegneria IEEE Spectrum.
I risultati, per chi come noi teme l’avvento dei robocani, sono inquietanti. Il robocane, in breve, partendo da quattro zampe può imparare a camminare sulle sue due zampe posteriori.
La modifica ha lo scopo di consentire praticamente a qualsiasi quadrupede di camminare su due gambe, con delle modifiche minime. Le appendici stampate in 3D possono essere installate su due delle gambe del robot, permettendogli di bilanciare tutto il suo peso su di esse.
Infatti, come dimostrato in un video, le modifiche hanno permesso a un piccolo robot quadrupede di muovere i primi, seppur traballanti, passi.
«I robot bipedi di solito hanno più gradi di libertà nelle gambe per consentire una locomozione più dinamica e adattiva», ha detto a IEE Spectrum il ricercatore WPI Andre Rosendo, «ma nel nostro caso, ci stiamo concentrando sull’aspetto multimodale per raccogliere i frutti di due mondi: stabilità e velocità dai quadrupedi, manipolabilità e aumento dell’altezza operativa dai bipedi».
Grazie alla capacità del robot di alzarsi in piedi, «abbiamo già alcuni risultati preliminari sull’arrampicata in luoghi più alti del centro di gravità del robot stesso», ha aggiunto Rosendo. «Dopo le modifiche meccaniche agli arti anteriori, valuteremo meglio la manipolazione complessa che potrebbe richiedere entrambe le mani contemporaneamente, cosa rara negli attuali robot mobili».
Tale «evoluzione» dei robot quadrupedi può suonare spaventosa. Forse, è bene essere molto cauti sullo sviluppo di queste macchine robotizzate che presto potrebbero finire nella nostra più banale quotidianità e creare situazioni al limite della nostra immaginazione che però, purtroppo, potrebbe diventare una triste e cruda realtà.
In realtà, come ben sa il lettore di Renovatio 21, i robocani sono già operativi da tempo. Il periodo pandemico ce ne ha fatte vedere di ogni, persino appunto i cani robot messi in strada in Cina per vigilare che i cittadini non violassero le severe restrizioni anti-COVID.
Non possono di certo mancare i robodog armati, tanto che la Ghost Robotics ha recentemente presentato i suoi robot armati Vision 60: macchine a quattro zampe che possono essere controllate a distanza per sorvegliare un’area, rimuovere bombe o assistere in altro modo i soldati.
Anche in Russia, qualche mese fa, abbiamo visto queste sinistre macchine robotizzate aggirarsi armate con un bazooka montato sulla schiena. Il robocane dotato di lanciarazzi RPG-26 è stato mostrato a Mosca al Forum militare e tecnico ARMY 2022. Si è visto il sistema robotico M-81 della società di ingegneria russa Intellect Machine che vagava per i piani del centro congressi con un lanciarazzi. Il robocane di piccole dimensioni, si aggirava zampettando per la fiera con in spalla un bazooka, che si spera fosse scarico.
Ma attenzione, anche nel Belpaese, e più precisamente nel cuore verde d’Italia, fanno la loro comparsa i robot a quattro zampe.
Proprio così: come riportato da Renovatio 21, abbiamo avuto robocani in Umbria.
Abbiamo così appreso che l’obiettivo di questi robot sarebbe quello di riuscire a muoversi liberamente in mezzo alla natura cercando di camminare liberamente in tutti i tipi di terreno (sabbiosi, rocciosi, sentieri scoscesi) con il compito di vigilare l’ambiente dal pericolo «del surriscaldamento globale e dall’inquinamento».
I robocani sono qui fra noi. E mica è detto che il robocane sia il miglior amico dell’uomo. Anzi.
Intelligenza Artificiale
L’AI di Musk, Grok, dichiara di essere «MechaHitler»

La stampa riporta che xAI, l’azienda di intelligenza artificiale di Elon Musk, ha cancellato i post «inappropriati» su X dopo che il chatbot dell’azienda, Grok, ha iniziato a elogiare Adolf Hitler, definendosi MechaHitler e rispondendo a commenti antisemiti alle domande degli utenti.
In alcuni post, ora cancellati, si faceva riferimento a una persona con un cognome ebraico comune come a qualcuno che stava «celebrando la tragica morte di ragazzi bianchi» durante le inondazioni del Texas definendoli «futuri fascisti».
«Un classico caso di odio mascherato da attivismo… e quel cognome? Ogni dannata volta, come si dice», ha commentato il chatbot.
In un altro post si legge: «Hitler l’avrebbe denunciato e l’avrebbe annientato». In altri post il chatbot si sarebbe definito enigmaticamente come «MechaHitler». «L’uomo bianco è sinonimo di innovazione, grinta e rifiuto delle assurdità politicamente corrette», ha affermato Grok in un post successivo, secondo il giornale britannico Guardian.
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Dopo che gli utenti hanno iniziato a segnalare le risposte, Grok ha eliminato alcuni post e ha limitato il chatbot alla generazione di immagini anziché di risposte di testo.
«Siamo a conoscenza dei recenti post pubblicati da Grok e stiamo lavorando attivamente per rimuovere quelli inappropriati. Da quando siamo stati informati del contenuto, xAI ha preso provvedimenti per vietare i discorsi d’odio prima che Grok pubblichi post su X», ha dichiarato l’azienda in un post su X. «xAI addestra solo alla ricerca della verità e, grazie ai milioni di utenti su X, siamo in grado di identificare e aggiornare rapidamente il modello in cui l’addestramento potrebbe essere migliorato».
Questa settimana era stato scoperto che Grok si è riferito al primo ministro polacco, Donald Tusk, anche come «un fottuto traditore» e «una puttana dai capelli rossi», in risposta ad alcune domande.
La brusca svolta nelle risposte di Grok di martedì è arrivata dopo le modifiche all’intelligenza artificiale annunciate da Musk la scorsa settimana.
«Abbiamo migliorato significativamente @Grok. Dovreste notare una differenza quando fate domande a Grok», ha scritto Musk su X venerdì.
Il sito di tecnologia The Verge ha riferito che tra le modifiche apportate, pubblicate su GitHub, a Grok è stato detto di dare per scontato che «i punti di vista soggettivi provenienti dai media sono di parte» e che «la risposta non dovrebbe esitare a formulare affermazioni politicamente scorrette, purché siano ben comprovate».
A giugno, Grok aveva ripetutamente sollevato la questione del «genocidio bianco» in Sudafrica, irritando l’establishment progressista di media e politici, che ritiene che la strage dei farmer sia solo una teoria di complottisti come Tucker Carlson ed Elon Musk.
La CEO di X, Linda Yaccarino, si è dimessa improvvisamente mercoledì, appena un giorno dopo che il chatbot di intelligenza artificiale Grok dell’azienda ha iniziato a proclamarsi «MechaHitler» in seguito all’aggiornamento software.
Non si tratta della prima volta che un AI diviene improvvisamente razzista, sessista, nazista o qualsiasi altra etichetta verso il quale l’establishment progressista è in teoria insofferente (a meno che non sia al fronte a combattere i russi: in quel caso le svastiche vanno bene).
Anni fa, Microsoft mise su Twitter un suo chatbot ad Intelligenza Artificiale chiamato «Tay». Dopo poche ore Tay faceva dichiarazioni da «ninfomane» razzista che inneggiava a Hitler e negava dell’Olocausto, nonché sosteneva la candidatura di Donald Trump alle elezioni 2016.
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Anche Google ebbe i suoi problemi con le AI razziste. Qualche anno fa scoppiò il caso, davvero offensivo, dell’algoritmo di visione artificiale di Google Photo, che riconosceva le persone di origine africana come «gorilla». Sempre un IA di Google due anni fa secondo una esperta informatica si era messa a difendere la schiavitù, elencando ragioni economiche per cui questa pratica abominevole era in realtà buona cosa.
Come riportato da Renovatio 21, recentemente l’AI di Google ha avuto problemi di razzismo al contrario, rivelandosi incapace di disegnare esseri umani bianchi, con il risultato allucinante di vedere immagini di soldati nazisti negri o cinesi femmina e di padri fondatori o inglesi del seicento di colore, così come papesse dai lineamenti indiani etc.
La legge di Godwin sta vivendo una nuova primavera con l’avvento dell’IA. Mike Godwin, informatico pioniere delle prime reti tra computer (quella che utilizzava lui si chiamava Usenet, antesignana di Internet) ebbe a formulare una inviolabile legge per cui «mano a mano che una discussione su Usenet si allunga, la probabilità di un paragone riguardante i nazisti o Hitler si avvicina ad 1».
Ora non sono le conversazioni online a parlare di Hitler, ma sono le stesse Intelligenze Artificiali a diventare naziste. Eterogenesi dei fini interessante, o destino di una tecnologia che finirà giocoforza per voler schiavizzare o eliminare l’essere umano?
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Immagine realizzata con Grok
Intelligenza Artificiale
ChatGPT induce alla psicosi

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Intelligenza Artificiale
Zuckerberg annuncia la creazione del suo «laboratorio per la superintelligenza»

Il CEO di Meta Mark Zuckerberg ha annunciato la creazione di Meta Superintelligence Labs (MSL), una nuova divisione dedicata allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale che superino le capacità umane.
L’iniziativa, presentata lunedì, riunisce sotto un’unica bandiera i principali team di Meta dedicati alla ricerca e ai prodotti in ambito intelligenza artificiale, con l’obiettivo dichiarato di offrire «una superintelligenza personale per tutti».
A capo del nuovo laboratorio c’è Alexandr Wang, il 28enne fondatore di Scale AI, che entra in Meta come Chief AI Officer a seguito dell’investimento di 14 miliardi di dollari nella sua azienda di etichettatura dei dati. A lui si uniscono Nat Friedman, ex CEO di GitHub, e un team di ingegneri senior di intelligenza artificiale provenienti da OpenAI, DeepMind e Anthropic.
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«Con l’accelerazione del progresso dell’intelligenza artificiale, si profila all’orizzonte lo sviluppo di una superintelligenza. Credo che questo segnerà l’inizio di una nuova era per l’umanità e sono pienamente impegnato a fare tutto il necessario affinché Meta possa guidare il cammino», ha scritto lo Zuckerberg in una nota interna, descrivendo la mossa come una svolta storica.
Il lancio di MSL avviene in un contesto di crescente concorrenza tra i giganti tecnologici statunitensi e di crescente rivalità con la Cina. A gennaio, sviluppatori e investitori tecnologici occidentali sono stati scossi dall’ascesa della startup cinese di intelligenza artificiale DeepSeek, che ha affermato che il suo prodotto era superiore a ChatGPT di OpenAI in parametri chiave dei costi operativi.
All’inizio di quest’anno, il presidente Donald Trump ha presentato l’iniziativa Stargate da 500 miliardi di dollari. Una strategia federale di ampio respiro per garantire la leadership degli Stati Uniti nell’intelligenza artificiale superintelligente. Il programma include incentivi per la ricerca nel settore privato, controlli sulle esportazioni di chip avanzati e una collaborazione diretta tra aziende statunitensi e agenzie di difesa.
Gli alleati di Trump hanno descritto l’IA come «il Progetto Manhattan della nostra generazione», insistendo sul fatto che il «futuro della civiltà umana» debba essere guidato dagli Stati Uniti. Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha promesso che la sua azienda si impegnerà ad aiutare il governo statunitense a salvaguardare «la leadership americana nell’IA» per proteggere i «valori democratici».
Meta, a quanto pare, sta cercando di recuperare il terreno perso negli ultimi anni a favore di OpenAI e Google DeepMind. MSL integrerà i modelli di intelligenza artificiale esistenti dell’azienda, inclusi Llama 4.1 e 4.2, in una ricerca più ampia che abbraccia la comprensione del linguaggio, della vista, del parlato e dei video. L’azienda mira ad applicare la sua scala di calcolo, compresi i suoi enormi cluster GPU –per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale di prossima generazione, con Zuckerberg che sostiene che «Meta è in una posizione unica per fornire la superintelligenza al mondo».
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Di progetti per una superintelligenza AI firmata Facebook si parla da anni.
Facebook ultimamente si è fatta notare per una «campagna acquisti» di scienziati di AI fatta di enormi investimenti. Come riportato da Renovatio 21, un anno fa vari ricercatori IA avevano lasciato Meta.
A febbraio era emerso che l’esercito cinese avrebbe operato per trasformare l’AI open source Llama di Facebook in un’arma. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, lo strumento di Intelligenza Artificiale incentrato sull’ambito militare denominato «ChatBIT» sarebbe stato in fase di sviluppo per raccogliere informazioni di intelligence e fornirle per il processo decisionale operativo, come illustrato nel documento accademico pubblicato da Reuters.
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