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L’UE avvia un’indagine su 4 grandi siti porno. Per far partire il biototalitarismo del portafoglio digitale UE

L’Unione Europea sta indagando su quattro grandi siti web per adulti perché sospettati di aver violato le norme, tra cui quelle per la protezione dei minori dall’esposizione alla pornografia online, hanno annunciato martedì le autorità di regolamentazione. Tuttavia, appena dietro, è possibile vedere lo sforzo di Bruxelles per trovare un nuovo strumento di introduzione del portafoglio digitale UE, la più grande minaccia alla nostra libertà.
La Commissione Europea, l’organo esecutivo dell’UE, ha dichiarato di aver avviato un procedimento formale contro Pornhub, Stripchat, XNXX e XVideos ai sensi del Digital Services Act (DSA), riporta Epoch Times.
La DSA impone alle aziende Internet e alle piattaforme online di proteggere gli utenti, altrimenti saranno soggette a multe che possono arrivare fino al 6% del fatturato annuo globale dell’azienda.
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La Commissione ha affermato che avrebbe svolto un’indagine approfondita sui quattro fornitori di contenuti per adulti «come questione prioritaria». L’indagine si concentrerà sui rischi per la tutela dei minori, compresi i pericoli associati alla mancanza di efficaci misure di verifica dell’età.
La Commissione ha affermato che i siti pornografici non sono riusciti a mettere in atto «misure appropriate e proporzionate» di sicurezza per i minori, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti di verifica dell’età progettati per impedire ai minori di accedere a contenuti per adulti.
Secondo la Commissione, i siti non dispongono inoltre di «misure di valutazione e mitigazione del rischio» per quanto riguarda gli effetti negativi, compresi quelli sul benessere fisico e mentale degli utenti. I quattro siti sono stati classificati come «piattaforme online di grandissime dimensioni», il che significa che sono sottoposti al massimo livello di controllo ai sensi del DSA, che, ricordiamo, ora verrà utilizzato anche per reprimere la «disinformazione» sui vaccini online.
Pornhub e Stripchat hanno entrambe sede a Cipro, stato membro dell’UE, mentre XNXX e XVideos operano entrambe nella Repubblica Ceca, che fa anch’essa parte dell’Unione.
Tuttavia, la Commissione ha affermato di aver accolto la richiesta di Stripchat di essere rimosso dall’elenco perché rientrava nella soglia del numero di utenti. Gli obblighi di Stripchat in quanto «piattaforma online di grandissime dimensioni» cesseranno di essere applicabili tra quattro mesi, dopodiché sarà monitorata dall’Autorità radiotelevisiva di Cipro, dove ha sede il sito.
Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della Commissione per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha dichiarato secondo Epoch Times che «lo spazio online dovrebbe essere un ambiente sicuro in cui i bambini possano imparare e interagire. La nostra priorità è proteggere i minori e consentire loro di navigare online in sicurezza».
Lo sviluppo pare avere alla base un programma. La Commissione ha infatti affermato che il blocco ha iniziato a lavorare su una propria app di verifica dell’età che le piattaforme online possono utilizzare per verificare l’età di un utente senza rivelare altre informazioni personali.
Sarà disponibile entro l’estate e il suo scopo è «colmare il divario fino all’entrata in vigore del portafoglio digitale dell’UE, prevista per la fine del 2026». Secondo il sito web della commissione, il portafoglio «consentirebbe agli utenti di accedere a servizi pubblici e privati online e offline, di archiviare e condividere documenti digitali e di creare firme vincolanti» e sarebbe messo a disposizione di tutti i cittadini, residenti e aziende dell’Unione.
In pratica, senza il portafoglio digitale UE – dove correrà la più grande rivoluzione del nostro tempo, cioè l’euro digitale – i milioni di porno-aficionados europei (segreti o meno, tossicamente dipendenti o meno) ai siti a luci rosse. Si tratta di un grande incentivo all’adozione del sistema digitale previsto per tutti i cittadini UE, cioè l’app che diverrà il contenitore di tutte le nostre vite, dai dati medici a, soprattutto, il nostro danaro, che sta per essere smaterializzato una CBDC, cioè una moneta digitale da Banca Centrale, cioè nell’euro digitale.
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L’ID digitale sarà necessario per accedere ai servizi pubblici, gestirà in autonomia le vostre tasse (a partire, immaginate, da un’IVA autosottratta) e multe, potrà inibire ciò che acquistate, dove lo acquistate, o quando, e potrà controllare ciò che mangiate, ciò che fate, con chi state. La vostra esistenza potrà essere fermata con un click. Non è con sorpresa che due anni fa abbiamo appreso che per l’ID digitale l’UE aveva dato l’appalto ad un’azienda associata al sistema di tracciamento COVID.
Si tratta di un ipertotalitarismo bioelettronico de facto, che sta venendo lanciato sotto i nostri occhi. E la pandemia con i suoi green pass, come ripetiamo su Renovatio 21, ne è stata solo la prova generale.
Come sempre, la lotta all’orrore della pedopornografia viene brandita dal sistema come motivazione per aumentare la sorveglianza dell’individuo, imponendo metodi di controllo sempre più capillari. È un bel paradosso: Bruxelles, che ricordiamo è città nota per le voci sulla terrificante pedofilia delle sue élite, per proteggerci dai pedofili accresce il suo potere.
L’attacco alla piattaforme pornografiche può nascondere quindi un’orrore più grande: quello della nuova piattaforma del totalitarismo europeo, una tecnocrazia basata su sorveglianza e controllo come mai abbiamo veduto nella storia umana.
Hanno lastricato la strada per la schiavitù di buone intenzioni. Mentre nelle stanze dei bottoni continueranno gli orrori più indicibili.
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L’UE lavora con i governi per identità digitale e censura online

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Macron minaccia di vietare l’uso dei social ai minorenni

La Francia bloccherà l’accesso ai social media per i bambini sotto i 15 anni «entro pochi mesi» se l’UE non adotterà misure coordinate, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron in seguito al mortale attacco con coltello in una scuola locale.
«Dobbiamo vietare l’uso dei social media a chi ha meno di 15 anni», ha dichiarato Macron martedì all’emittente France 2.
Ore prima, uno studente di 14 anni aveva aggredito un assistente scolastico di 31 anni durante un controllo di armi a Nogent, nella Francia orientale. L’uomo aveva poi ferito un agente di polizia con lo stesso coltello ed era stato arrestato sul posto, secondo la Gendarmeria Nazionale.
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«Ci do qualche mese per avviare la mobilitazione europea. Altrimenti… inizieremo a farlo in Francia. Non vediamo l’ora», ha detto Macron.
Lo studente, descritto come ben educato e senza problemi pregressi, aveva partecipato ad attività antibullismo e proveniva da una famiglia stabile. La vittima, madre di due figli, avrebbe lavorato nella scuola da settembre.
Macron ha affermato che i social media sono uno dei fattori responsabili della violenza tra i giovani, poiché l’incidente non è un caso isolato. Ad aprile, uno studente di una scuola superiore nella Francia occidentale ha accoltellato a morte una ragazza e ferito tre ragazzi prima di essere arrestato.
Scrivendo su X dopo l’intervista, Macron ha affermato che tale regolamentazione era supportata da esperti. «Le piattaforme hanno la possibilità di verificare l’età. Facciamolo», ha scritto.
C’est une recommandation des experts de la commission écrans : je porte l’interdiction des réseaux sociaux avant 15 ans. Les plateformes ont la possibilité de vérifier l’âge. Faisons-le.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) June 10, 2025
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All’inizio di quest’anno, 200 scuole in Francia hanno avviato un progetto pilota per una «pausa digitale», vietando agli studenti sotto i 15 anni di utilizzare gli smartphone durante l’orario scolastico. Il ministero dell’Istruzione ha inoltre rafforzato la sicurezza scolastica, con controlli casuali delle borse che hanno portato al sequestro di 186 coltelli in due mesi questa primavera.
Anche Spagna e Grecia stanno sostenendo un piano per rendere obbligatoria la verifica dell’età su tutti i dispositivi connessi a Internet. La proposta renderebbe tale verifica obbligatoria per piattaforme come Facebook e X.
La Commissione Europea e diversi stati membri stanno sviluppando programmi pilota per testare i controlli dell’età e i controlli parentali. Tuttavia, i progressi sono rallentati dalle diverse normative nei paesi dell’UE e dalla facilità con cui gli utenti possono accedere alle piattaforme di social media dall’esterno dell’Unione.
Come noto la Francia ha arrestato l’anno passato il CEO di Telegram Pavel Durov, che deve riesiedere ancora in Francia in quanto sotto processo. Durov ha concesso a Tucker Carlson un’intervista negli scorsi giorni spiegando le stranezze del suo arresto all’aeroporto di Parigi e delle accuse imputategli.
Come riportato da Renovatio 21, per la questione della verifica dell’età, la Francia ha sospeso Pornhub nel Paese mandando l’uso dei VPN alle stelle.
I colossi della pornografia web sono sotto indagine dalla parte della UE, una mossa che, più che voler salvare la virtù degli europei, sembra indirizzata all’avvio di nuove politiche biototalitarie del blocco.
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Immagine di © European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Pornhub sospeso in Francia, VPN alle stelle

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