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La Francia ha fatto pressione su Telegram per mettere a tacere i conservatori rumeni: parla Durov

Il governo francese ha cercato di far sì che Telegram bloccasse le voci conservatrici in Romania prima del ballottaggio presidenziale del Paese, ha affermato domenica il fondatore dell’app di messaggistica, Pavel Durov, mentre i rumeni si recavano alle urne.
Durov non ha nominato direttamente il Paese responsabile della richiesta, ma ha pubblicato un’emoji di una baguette, un riferimento appena velato alla Francia. Durov, che possiede la cittadinanza di Russia, Francia, Emirati Arabi Uniti e Saint Kitts e Nevis, ha dichiarato di aver respinto la richiesta.
«Telegram non limiterà le libertà degli utenti rumeni né bloccherà i loro canali politici», ha affermato in un post, aggiungendo che «non si può “difendere la democrazia” distruggendo la democrazia».
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«Non si può “combattere l’interferenza elettorale” interferendo con le elezioni. O si ha libertà di parola ed elezioni libere, oppure non si ha».
Il ministero degli Esteri francese ha prontamente reagito definendo la dichiarazione di Durov un «falso». «Le recenti accuse contro la Francia sono solo una manovra diversiva rispetto alle reali minacce di ingerenza contro la Romania», ha affermato in una lunga dichiarazione su X. Le autorità rumene non hanno commentato le dichiarazioni di Durov.
Il ballottaggio presidenziale di domenica vede contrapposti il feroce critico dell’UE George Simion e il sindaco di Bucarest e centrista Nicusor Dan.
Simion, che si oppone agli aiuti militari a Kiev e a cui è stato impedito di visitare l’Ucraina, ha stravinto al primo turno, ottenendo il 40% dei voti il 4 maggio. Ciò ha innescato il crollo del governo di coalizione filo-occidentale di Bucarest. Dan è noto per essere un candidato fermamente pro-UE e pro-NATO, che ha definito il sostegno della Romania a Kiev vitale per la sicurezza nazionale.
Simion ha già accusato Parigi di aver tentato di sabotare le elezioni. «Stanno investendo molti soldi e facendo pressioni – tramite il loro ambasciatore qui e tramite istituzioni straniere – per privare il popolo rumeno del suo voto», aveva dichiarato venerdì all’imprenditore e blogger Mario Nawfal.
Negli ultimi mesi la Francia è emersa come uno dei sostenitori più accaniti e aggressivi di Kiev, mentre gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, si sono mossi verso il sostegno al processo di pace tra Mosca e Kiev.
L’anno scorso, le autorità francesi hanno accusato Durov di aver favorito la distribuzione di materiale di sfruttamento sessuale minorile e di traffico di droga a causa di presunte carenze nella moderazione di Telegram. È stato arrestato all’aeroporto di Parigi-Le Bourget ad agosto, prima di essere rilasciato su cauzione di 5 milioni di euro. Durov, che ha negato ogni illecito, è stato infine autorizzato a lasciare la Francia a marzo.
Elon Musk ha espresso il suo sostegno al collega imprenditore tecnologico Pavel Durov dopo che il fondatore di Telegram ha dichiarato di aver respinto la richiesta del governo francese di bloccare i contenuti politici conservatori sulla piattaforma di messaggistica.
Musk, azionista di maggioranza della piattaforma di social media X, ha risposto alle osservazioni di Durov con un breve post: «Hear, hear!» («Ecco, ecco!»)
Nelle scorse ore il Durov ha continuato a rivelare ulteriori dettagli su un presunto tentativo da parte dell’agenzia di intelligence estera francese di fare pressione su di lui affinché censurasse le voci conservatrici sulla sua piattaforma, liquidando le loro presunte preoccupazioni umanitarie come una «tattica di manipolazione».
Domenica, Durov ha accusato il capo della Direzione Generale per la Sicurezza Esterna (DGSE), Nicolas Lerner, di avergli chiesto di chiudere i canali Telegram rumeni prima del ballottaggio presidenziale. La DGSE ha respinto le accuse di ingerenza politica, insistendo di aver contattato Durov in diverse occasioni solo per «ricordargli con fermezza le responsabilità della sua azienda, e le sue personali, nella prevenzione delle minacce terroristiche e della pornografia infantile».
«L’Intelligence estera francese ha confermato di avermi incontrato, presumibilmente per combattere il terrorismo e la pornografia infantile. In realtà, la pornografia infantile non è mai stata menzionata. Volevano gli indirizzi IP dei sospetti terroristi in Francia, ma il loro obiettivo principale è sempre stato la geopolitica: Romania, Moldavia, Ucraina», ha scritto Durov in un post su X lunedì.
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L’imprenditore di origine russa ha sostenuto che Telegram combatte da tempo gli abusi sui minori attraverso «divieti di pubblicazione di contenuti, team di moderazione dedicati, linee telefoniche dedicate per le ONG e report giornalieri sulla trasparenza dei contenuti vietati».
«Affermare falsamente che Telegram non abbia fatto nulla per rimuovere la pornografia infantile è una tattica di manipolazione», ha aggiunto, insistendo sul fatto che gli sforzi di moderazione compiuti da Telegram sono stati «verificabili» almeno dal 2018.
Alla fine dell’anno scorso, i canali Telegram delle principali testate giornalistiche russe sono stati resi inaccessibili in tutta l’UE. Durov ha criticato la decisione, sostenendo che l’Unione impone più censura e restrizioni ai media rispetto alla Russia.
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Commissario tedesco chiede l’epurazione dei membri dell’AfD dai ranghi della polizia

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Il capo dell’Intelligence Pasdaran è stato ucciso in un attacco israeliano

Il capo dell’intelligence del Corpo d’élite delle Guardie della Rivoluzione Islamica (dette Pasdaran) dell’Iran è stato ucciso in un attacco israeliano.
Il generale di brigata Mohammad Kazemi, capo dell’organizzazione di Intelligence dei Pasdaran, è stato assassinato insieme ad altri due ufficiali dei servizi segreti, Hassan Mohaghdeh e Mohsen Bagheri, hanno confermato le Guardie in una dichiarazione domenica sera.
Le Guardie della Rivoluzione islamica hanno dichiarato di aver risposto lanciando missili contro i «centri di Intelligence» israeliani come parte della terza ondata del loro bombardamento in corso, denominato Operazione Vera Promessa III.
L’uccisione di Kazemi è stata annunciata per la prima volta dal premier israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista a Fox News domenica. «Penso che li abbiamo fatti arretrare parecchio», ha detto Netanyahu al giornalista Bret Baier.
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Venerdì mattina sono scoppiate ostilità aperte, quando i caccia dell’aviazione israeliana hanno bombardato siti militari e nucleari in tutto l’Iran, in quella che il Netanyahu ha descritto come un’operazione per impedire alla Repubblica Islamica di acquisire armi nucleari. Teheran ha risposto con una raffica di missili, alcuni dei quali hanno colpito zone residenziali di Tel Aviv e Bat Yam.
Israele ha inoltre compiuto omicidi mirati di alti comandanti iraniani e di scienziati nucleari veterani dopo aver presumibilmente introdotto clandestinamente nel Paese droni kamikaze.
Funzionari della sicurezza iraniani hanno dichiarato di aver scoperto droni ed esplosivi israeliani nascosti a Teheran dopo gli attacchi.
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«Omini verdi russi in Europa»: il capo dell’Intelligence tedesca dice che la Russia potrebbe attaccare la NATO

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