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Pensiero

L’odio che verrà. L’eresia di Caino e l’Anno III dell’Era Pandemica

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A gennaio ricorre il secondo anniversario dell’inizio dell’epidemia da Coronavirus. Inizia l’Anno III dell’Era Pandemica.

 

Con un tempismo perfetto il governo cinese diede notizia quel giorno dell’esistenza e della diffusione di un nuovo virus. La sera prima – en passant – a Roma una donna cinese aveva disperatamente cercato di attirare l’attenzione di Bergoglio, in piazza, forse per cercare di comunicargli qualcosa. La risposta del pastore argentino – come noto – fu uno schiaffeggiamento della donna a muso duro, durissimo.

 

Da allora siamo entrati in un incubo distopico, fatto di paura: un terrore che ancora perdura e al quale si è poi aggiunto l’odio: un odio sordo, cattivo, per chi non si allinea al pensiero dominante, per chi non accetta gli ordini del dispotismo condiviso che governa tanti Paesi, in primo luogo l’Italia.

L’eresia di Caino è il nemico che dovremo affrontare nell’anno che verrà: la vedremo nell’odio che verrà

 

Molti hanno cercato un paragone nel passato recente con dittature basate sulla discriminazione per determinate categorie di persone, in particolare Nazismo e Comunismo. Ma questo odio che trabocca dalla Rete, dai discorsi negli uffici, tra conoscenti, l’odio irridente, sarcastico, pervicace, purtroppo sembra avere radici non politiche, ma soprannaturali.

 

Un odio che richiama quello primordiale, primigenio di Caino.

 

La storia di Caino e Abele è una delle più note della Bibbia, ed è raccontata nel primo libro, la Genesi.

 

Molti hanno cercato un paragone nel passato recente con dittature basate sulla discriminazione per determinate categorie di persone, in particolare Nazismo e Comunismo. Ma questo odio che trabocca dalla Rete, dai discorsi negli uffici, tra conoscenti, l’odio irridente, sarcastico, pervicace, purtroppo sembra avere radici non politiche, ma soprannaturali

Adamo ed Eva, i primi uomini, dopo essere stati allontanati dal giardino di Eden per il loro peccato, danno alla luce due figli, il maggiore di nome Caino e il minore di nome Abele. Quando Dio preferì l’offerta di Abele a quella di Caino, quest’ultimo si ingelosì e uccise il fratello. Allora Dio maledisse Caino ed egli fu cacciato dalla sua famiglia.

 

Ma prima, quando Dio chiese a Caino dove si trovasse Abele, la risposta dell’uccisore su terribile, irridente: «Sono forse io il custode di mio fratello?».

 

Una risposta la cui eco, oggi, risuona nelle parole sprezzanti di chi non vuole prendersi cura di determinate persone, solo perché queste non hanno voluto sottoporsi a pratiche biomediche sperimentali.

 

Una risposta la cui eco si sente nell’indifferenza, nella mancanza di attenzione e di pietas verso il prossimo. «Sono forse io il custode di mio fratello?». Un sarcasmo volgare, maligno, e falso, perché Caino non solo non è stato il custode di suo fratello, ma il carnefice.

 

Perché il comportamento di Caino viene definito addirittura come eresia? Dietro il fratricidio, delitto di per sé orribile, ci sono altri mali, altri peccati. Anzitutto l’invidia

Forse l’abitudine – e un certo pressapochismo di molta predicazione ecclesiale – ci ha fatto dimenticare la tragicità di questo episodio biblico. Dovremmo invece profondamente rifletterci, come aveva fatto lo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson, il quale addirittura sosteneva che quello di Caino non fosse solo un peccato, ma un’eresia.

 

Caino, maledetto da Dio, continua comunque la sua vita nel mondo, il suo lavoro, e diventerà un costruttore di città.

 

Perché il comportamento di Caino viene definito addirittura come eresia? Dietro il fratricidio, delitto di per sé orribile, ci sono altri mali, altri peccati. Anzitutto l’invidia: Caino è geloso della preferenza che Dio apparentemente sembrerebbe accordare al fratello minore, accogliendo i suoi doni con una soddisfazione che a Caino sembra maggiore rispetto a quella mostrata per le sue offerte.

 

Caino dunque giudica Dio e lo ritiene ingiusto nei suoi confronti. Ma non si rivolge al Signore: non gli chiede spiegazioni, non gli chiede se è vero quello che egli teme e lo fa soffrire, cioè se Dio gradisca maggiormente il fratello. Si chiude invece in un lamento muto, rimugina in sé il suo rancore, e quando ne ha l’occasione uccide il fratello. Un’azione crudele, ingiustificabile e persino inutile. Forse crede che togliendo di mezzo ciò che si frappone come ostacolo tra lui e Dio potrà averne l’amore esclusivo? Sono dunque la gelosia, l’invidia a muovere la mano del primo omicida della storia.

 

All’omicidio fa seguito la menzogna, due prerogative del demonio, definito omicida e menzognero dall’origine. Caino si avvicina e si assimila sempre più al maligno

Ma c’è di più: dopo il delitto, come tutti i colpevoli, Caino mente. Dio gli chiede dov’è Abele e lui nega di saperlo. All’omicidio fa seguito la menzogna, due prerogative del demonio, definito omicida e menzognero dall’origine. Caino si avvicina e si assimila sempre più al maligno. Ma la sua menzogna è particolare: non si limita a negare l’evidenza di ciò che ha fatto, ma pretende, anche con una certa arroganza, di avere una ragione: «Sono forse io il custode di mio fratello?».

 

Questa lapidaria affermazione fa di lui molto più che un peccatore che non ha alcun moto di pentimento per ciò che ha fatto, ma un eretico che pretende in modo assoluto di avere ragione.

 

Bisognerebbe anche riflettere attentamente sul termine «eresia», che deriva dal greco haìresis,  derivato a sua volta da un verbo che significa “prendere”, ma anche «scegliere» o «selezionare».

 

L’eresia è dunque una forma di selezione, di scelta parziale nel merito di una verità di fede.

 

In cosa consiste dunque l’eresia di Caino?

 

Oltre l’invidia, la menzogna, l’egoismo, il non volere assumersi responsabilità per gli altri, è la scelta deliberata di non corrispondere all’amore di Dio, che chiede di amare gli altri come te stesso e di considerare ogni uomo come proprio fratello, in quanto figli dello stesso Padre.

 

Una negazione radicale, una contraddizione profonda verso i Comandamenti di Dio, e pertanto una vera e propria eresia. L’eresia di Caino è il nemico che dovremo affrontare nell’anno che verrà: la vedremo nell’odio che verrà.

 

 

Paolo Gulisano

 

 

Articolo previamente apparso su Ricognizioni.

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Arte

Ode all’equinozio di primavera

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Oggi, 21 marzo, è il giorno dell’equinozio.

 

Tecnicamente, significa che la rivoluzione ha portato il sole allo zenit rispetto all’equatore.  Tecnicamente, questo momento è stato raggiunto ieri, 20 marzo, alle ore 22:24.

 

Questo è il giorno in cui il giorno è in equilibrio con la notte. Questo è il giorno in cui inizia la primavera – il momento di rinnovamento, di rigenerazione della vita. Anche se il mondo moderno non vi fa più caso, l’importanza di questo giorno è conosciuta, e misteriosamente tramandata, nei millenni della storia umana.

 

Come ad ogni equinozio, Renovatio 21 vuole scrivere qualcosa. O meglio, lasciare la parola a quei pochi che hanno voluto, nel corso della storia, significare sulla cara la meraviglia di questo momento.

 

Questa poesia si chiama proprio L’Equinozio di PrimaveraThe Spring Equinox»). L’autrice è Anne Ridler (1912-2001), poetessa inglese che aveva lavorato con T.S. Eliot. Questi versi sono stati scritti alla fine degli anni Trenta.

 

Concediamoci questo momento di meditazione estetica. Concediamoci questa «pausa tra il sonno e la veglia».

 

Sospendiamoci in questa metafisica del passaggio, quando «il sole oscilla sulla linea equinoziale», e la nostra anima può permettersi per un attimo di concepire la bellezza del creato e dei suoi cicli.

 

 

Now is the pause between asleep and awake: Two seasons take

A colour and quality each from each as yet.

The new stage-set

Spandril, column and fan of spring is raised against the

winter backdrop.

Murrey and soft;

Now aloft

The sun swings on the equinoctial line.

Few flowers yet shine:

The hellebore hangs a clear green bell and opulent leaves

above dark mould;

The light is cold

In arum leaves, and a primrose flickers

Here and there; the first cool bird-song flickers in the thicket.

Clouds arc pale as the pollen from sallows;

March fallows are white with lime like frost.

 

This is the pause between asleep and awake:

The pause of contemplation and of piece,

Before the earth must teem and the heart ache.

This is the child’s pause, before it sees

That the choice of one way has denied the other;

Must choose the either, or both, of to care and not to care;

Before the light or darkness shall discover

Irreparable loss; before it must take

Blame for the creature caught in the necessary snare:

Receiving a profit, before it holds a share.

 

Ora è la pausa tra il sonno e la veglia: due stagioni prendono

ancora un colore e una qualità ciascuna da ciascuna.

Sullo sfondo invernale si erge

la nuova scenografia con pennacchio, colonna e ventaglio di primavera.

fulva e morbida; Ora in alto

Il sole oscilla sulla linea equinoziale.

Pochi fiori brillano ancora:

l’elleboro pende un chiaro campanello verde e foglie opulente

sopra la muffa scura;

La luce è fredda

nelle foglie di arum, e una primula guizza qua e là;

il primo fresco canto degli uccelli guizza nella boscaglia.

Le nuvole sono pallide come il polline dei salici;

I maggesi di marzo sono bianchi di calce come il gelo.







Questa è la pausa tra il sonno ela veglia:

la pausa della contemplazione e del silenzio,

prima che la terra brulichi e il cuore soffra.

Questa è la pausa del bambino, prima che veda

che la scelta di un modo ha negato l’altro;

Deve scegliere l’uno o l’altro,

o entrambi, di preoccuparsi e non preoccuparsi;

Prima che la luce o l’oscurità scoprano

una perdita irreparabile; prima che debba prendersi 

La colpa per la creatura presa nella trappola necessaria:

ricevere un profitto, prima che detenga una quota

 

 

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Pensiero

L’arresto di Trump può portare alla pace mondiale?

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Donald Trump potrebbe essere arrestato questo martedì. Dopo alcune voci trapelate ai media, lo ha dichiarato lui stesso sul suo social Truth.

 

L’ex presidente Donald Trump ha annunciato sabato che si aspetta di essere arrestato da un procuratore distrettuale di Nuova York la prossima settimana e ha invitato i suoi sostenitori a sollevarsi in protesta.

 

«Fughe di notizie illegali da un ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan corrotto e altamente politico, che ha permesso di stabilire nuovi record di crimini violenti e il cui leader è finanziato da George Soros, indicano che, senza che nessun crimine possa essere provato, e sulla base di un vecchia e completamente sfatata (da numerosi altri pubblici ministeri) favola, il candidato repubblicano di gran lunga leader ed ex presidente degli Stati Uniti d’America, sarà ARRESTATO martedì della prossima settimana», ha scritto Trump, tutto in caratteri maiuscoli.

 

L’ex presidente sarebbe incriminato per questioni legate ad un presunto pagamento per il silenzio – in America lo chiamano hush money – alla pornostar Stormy Daniels, con la quale avrebbe passato una nottata molti anni fa. Il cavillo starebbe nel fatto che quello potrebbe essere danaro elettorale.

 

Il riferimento a George Soros nel messaggio di Trump riguarda una dinamica sconosciuta in Italia, dove il finanziere magiaro è noto più che altro per gli aiuti alle ONG dell’immigrazione e per la megaspeculazione che distrusse la lira italiana nel 1992. In America George Soros ha implementato in questi anni una tecnica nuova: sostiene i candidati procuratori, così da modificare completamente gli equilibri cittadini (i criminali vengono messi subito in libertà, talvolta anche senza cauzione, ritenuta ora «razzista»).

 

La notizia dell’arresto di un ex presidente non ha precedenti nella storia americana. Ne ha, tuttavia, in quella dei Paesi del Terzo Mondo. Trump lo ha notato nel proseguo del suo messaggio.

 

«La nostra nazione ora è il terzo mondo e sta morendo. Il sogno americano è morto! Gli anarchici di sinistra radicale hanno rubato le nostre elezioni presidenziali e, con esse, il cuore del nostro Paese. I patrioti americani vengono arrestati e tenuti in cattività come animali, mentre criminali e teppisti di sinistra possono vagare per le strade, uccidendo e bruciando senza punizione. Milioni di persone stanno invadendo i nostri confini aperti, molti provenienti da carceri e istituti psichiatrici. La criminalità e l’inflazione stanno distruggendo il nostro stesso stile di vita».

 

L’effetto, al momento, è stato quello di ricompattare il Partito Repubblicano attorno a Trump, che affronta la sfida impegnativa da parte della candidatura del posato, e amatissimo, governatore della Florida Ron De Santis. La destra americana istituzionale ora parla di Banana Republic e si trova giustificata nel farlo da questo inedito assoluto di un ex presidente messo in manette. La simpatia va comunque al di là del partito. Elon Musk ha scritto che se Trump verrà arrestato vincerà le prossime elezioni con una valanga di voti.

 

Si specula in rete su quali possano essere i motivi di una mossa del genere. I democratici vogliono creare un diversivo – un’arma di distrazione di massa – così da distogliere l’attenzione del popolo dal collasso bancario che sta travolgendo le piccole banche americane, in attesa che si possano contagiare le grandi? Vogliono essere liberi di salvare con i soldi dei contribuenti gli istituti amici?

 

Oppure si tratta del problema di Biden? Il Partito Repubblicano ha appena rivelato un’ulteriore tassello nella saga della corruzione del clan Biden: milionate dai cinesi (quelli con cui Washington ora minaccia la guerra per Taiwan… ma a cui ha di fatto lasciato l’Afghanistan e i suoi trilioni minerari) sarebbero finite anche a Hallei Biden, la vedova di Beau Biden, il figlio morto di Joe, la quale ha pensato bene, in una squallida soap opera di terz’ordine, di mettersi con il cognato drogato e depravato, Hunter Biden.

 

Sui media il nuovo scandalo di estrema corruzione dei Biden non attacca, ma sempre più in realtà cominciano a scoprirlo (non i lettori di Renovatio 21, che ne sono informati da anni e anni, anche e soprattutto riguardo  le trame cinesi dei Biden, che passa per barili di petrolio delle riserve USA venduti stranamente ora a Pechino e pericolose centrali nucleari cinesi in cui ha investito Biden jr.).

 

E quindi, di cosa si tratta davvero? Non abbiamo certezza. Ma ci sono voci che girano che sono allucinanti – o incoraggianti, non sappiamo bene dire. Secondo Alex Jones, che cita fonti che è facile credere che abbia, Trump sarebbe già in contatto con la procura di Manhattan per costituirsi martedì. Perché mai dovrebbe farlo?

 

Trump è un uomo di spettacolo, e quindi ha ben presente la teatralità e il significato di tutto il processo mediatico-giudiziario: ti mettono le manette, ti leggono i tuoi diritti (come nei film, sì), ti portano dentro per prenderti le impronte digitali… in America vi è inoltre l’abitudine della perp walk: le forze dell’ordine fanno sfilare in luogo pubblico l’accusato ammanettato, portato via da orde di agenti armati, mentre telecamere e obiettivi fotografici riprendono tutto, tra giornalisti che urlano domande e popolani che urlano e basta. Curiosamente, la pratica fu popolarizzata negli Ottanta da un famoso procurato di Nuova York, Rudolph Giuliani, che poi diverrà avvocato di Trump (e tra i primi depositari del laptop dall’inferno di Hunter Biden).

 

Donald sta allora cercando di spettacolizzare il suo arresto? Lo fa per motivi elettorali – la persecuzione potrebbe sbaragliare chiunque alle primarie – o ha in mente altro?

 

«Protestate, riprendetevi la nostra Nazione!» scriveva Trump in chiusura del messaggio. È un messaggio particolarmente rilevante: perché l’ultima volta che lo ha detto, è finito nei guai, accusato di aver fomentato il J6, ossia la protesta del 6 gennaio 2021 al Campidoglio di Washington. Anche qui, c’è una sfumatura da considerare: come riportato da Renovatio 21, la narrativa ufficiale sugli eventi di Capitol Hill – quella dei democratici – sta crollando sotto l’esposizione dei video di sorveglianza, finora incredibilmente secretati, che mostrano la polizia aiutare i manifestanti, i quali dentro al Palazzo si comportano pacificamente. Il fatto che nella massa vi fosse una grande quantità di agenti FBI è oramai indiscutibile verità pubblica accettata dalle stesse testate dell’establishment.

 

Trump sta chiedendo un’altra sollevazione popolare, questa volta in tutto il Paese?

 

Qui sta, in verità, la chiave di volta non solo per la politica americana, ma per il destino del pianeta. Non crediamo di esagerare.

 

Il mondo non è mai stato così vicino alla guerra termonucleare, nemmeno a Cuba con Kennedy e Krushev (che, da uomini, risolsero la cosa), nemmeno durante tutta la Guerra Fredda. Questo sta a significare che il problema, per lo Stato profondo di Washington, non è mai stato il comunismo… è, forse, l’odio totale per la Russia e per l’Europa, è l’odio per la vita e per la Civiltà, è l’hybris distruttiva che possiede le menti di chi dispone segretamente di tanto potere. Non abbiamo dubbi a dire che questa pulsione è una pulsione demoniaca.

 

Trump in questi giorni si è scagliato, e a più riprese, contro l’apparato militare e diplomatico statunitense, facendo nomi e cognomi (i neocon e Victoria Nuland), annunciando la sua cancellazione in caso di vittoria elettorale.

 

Ha detto pure che con lui al potere la guerra non sarebbe mai iniziata, e che lui sarebbe in grado di risolverla in 24 ore. Gli crediamo. E per un semplice motivo: come ha rivendicato lui stesso, è di fatto uno degli unici presidenti USA che non ha iniziato guerre nel suo mandato.

 

Ora, una crisi della politica interna americana, esacerbata dall’arresto e magari perfino dall’imprigionamento dell’idolo di milioni di americani working e middle-class oramai disgustati irreversibilmente dalle élite e dal sistema, non potrebbe che togliere la pressione USA sull’Ucraina. E di qui, si arriverebbe subito alla fine della guerra: perché abbiamo imparato che sono gli angloamericani a non volere la pace, come dimostrato dalla visita di Boris Johnson ad aprile 2022, quando pareva che Mosca e Kiev avessero trovato l’accordo, per far saltare tutto.

 

Lo scenario di caos in America può andare dalla protesta pacifica (come il J6) alla vera guerra civile, la Seconda Guerra Civile americana tanto annunciata in questi anni praticamente da politiciinvestitori, utenti social e dagli stessi interessati Trump e Biden. La società è polarizzata in modo inguaribile, le posizioni – su ogni argomento, e pensate solo alla questione dell’aborto alla Corte Suprema – sono inconciliabili. In America convivono due tribù antropologicamente opposte. Gli hutu e i tutsi del Ruanda nel 1994.

 

Non che l’amministrazione non abbia fatto le debite preparazioni: appena iniziata l’era Biden era cominciata la conversione degli obiettivi delle agenzie di sicurezza (come l’FBI): non più i terroristi, ma i «terroristi domestici», e cioè genitori che si oppongono agli indottrinamenti gender-razzisti nelle scuole, dissidenti pandemici, persone dubbiose del voto elettronico, utenti social «conservatori», più ovviamente i sostenitori del MAGA… ultimamente si è appreso che pure i cattolici della Messa in latino erano nel mirino dell’FBI.

 

Lo scontro tra le parti può diventare conflitto aperto. Hutu e vatussi d’improvviso non convivono più.

 

A quel punto, il drone americano, invece che volare sul Mar Nero (e farsi pisciare addosso dal Su-27 russo) potrebbe ripiegare nel lavoro, ben più orribile, di sorvegliare e bombardare qualche fattoria in Ohio, Wyoming, Idaho, il paesino della Florida, il ranch nello Utah, la cittadina del Wisconsin…  il fatto che gli americani, grazie al Primo Emendamento della loro Costituzione, sia armati fino ai denti, può essere ovviato dal potere solo con l’uso di tecnologie come quelle degli UAV (in attesa di robocani e slaughterbots). È una prospettiva orrenda, tuttavia è quella che sposterebbe indietro le lancette dello sterminio atomico.

 

Sì, una guerra civile americana può salvare il pianeta dalla distruzione terminale. Il gioco in cui si è messo Trump è questo.

 

Trump è un personaggio principale di questa storia pazzesca. È l’uomo che può riportare la pace e l’ordine sulla Terra. Ha bisogno di una mano, perché non può nulla da solo: ciò che egli può fare è possibile solo grazie al fatto che egli rappresenta un intero popolo.

 

Non abbiamo idea di cosa dobbiamo aspettarci. Potrebbe succedere di tutto, così come tutto potrebbe risolversi in un puf. Solo cani che abbaiano, per guadagni di carriera o calcoli di politica spettacolo. Oppure potrebbe innescarsi il cambiamento di cui il mondo ha disperatamente bisogno in quest’ora buia.

 

Abbiamo bisogno che i ragazzi ucraini e i ragazzi russi non muoiano più. Abbiamo bisogno di ridare impulso alla nostra economia devastata, ridare energia alle imprese ormai sfinite, finire di impiccare la povera gente alle bollette. Abbiamo bisogno di far ripartire una Civiltà della vita che si opponga alla Cultura della Morte.

 

Preghiamo perché ciò avvenga, per qualsiasi via.

 

In passato Renovatio 21 ha fatto dire delle Messe per il presidente Trump. Ora ne faremo dire una per il popolo americano, che, solo, ha in mano la possibilità di far capitolare il vero Impero del Male che ci minaccia tutti.

 

Che il Signore ci aiuti in quest’ora di tenebra. Che il Signore ci aiuti a vincere sull’Impero della Morte.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

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Pensiero

Viva San Patrizio!

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«Arrivato in Irlanda, ogni giorno portavo al pascolo il bestiame, e pregavo spesso nella giornata; fu allora che l’amore e il timore di Dio invasero sempre più il mio cuore, la mia fede crebbe e il mio spirito era portato a far circa cento preghiere al giorno e quasi altrettante durante la notte, perché allora il mio spirito era pieno di ardore»

 

Così si racconta San Patrizio nella sua Confessio — uno dei due scritti da lui lasciati, insieme alle Epistula — parlando di quando fu rapito in giovane età e poi venduto come schiavo. 

 

Lo stesso ardore alimentò questo grande vescovo cristiano per tutta la sua vita, convertendo al Cristianesimo tutte le terre pagane ed inglobando, sotto il segno della Croce di Cristo, la cultura celtica con tutti i suoi simboli.

 

Così come i simboli della tradizione romana vennero non soppressi, ma cristianizzati, così si deve a San Patrizio la cristianizzazione dell’affascinante cultura celtica. Si deve al santo vescovo, ad esempio, l’introduzione della croce solare sulla croce latina, a formare ciò che oggi conosciamo come croce celtica. 

 

Al di là del carattere ampiamente goliardico che ha assunto questa festività, in particolare in Irlanda della quale San Patrizio è patrono assieme a Santa Brigida e a San Columba, la festività porta una piccola pausa nel digiuno quaresimale, invitandoci ad ammirare la semplicità ma allo stesso la profondità con cui San Patrizio evangelizzava i popoli pagani. 

 

Prendiamo, ad esempio, l’immagine del trifoglio, che vediamo utilizzato come magno simbolo per il St. Patrick day: esso non è solo un addobbo o un ricamo da indossare per questa festività, ma è il simbolo attraverso il quale, con una genialità ed un intelletto che ben si addice ai santi, San Patrizio spiegò ai pagani il mistero della Santissima Trinità, del Dio Trino ed Uno, di quelle Tre Persone uguali ma distinte. 

 

Un’usanza tipicamente irlandese vuole che quest’oggi si beva un buon boccale di birra in compagnia, con un trifoglio posizionato proprio sul fondale del bicchiere e che, a fine bevuta, andrebbe mangiato. 

 

Possa questo santo vescovo missionario accompagnarci in questi tempi bui, scacciare i serpenti come fece in Irlanda secondo ciò che narra la tradizione: non è banale pensare che quei serpenti fossero proprio il simbolo delle impurità, delle corruzioni, e di tutti quei mali che una società senza Dio ha attirato a sé.

 

La corazza di San Patrizio, una potente preghiera composta dal Santo stesso, ci accompagni, ci protegga e ci guidi oggi e sempre:

 

 

Io sorgo oggi Grazie a una forza possente, l’invocazione della Trinità,

Alla fede nell’Essere Uno e Trino,

Alla confessione dell’unità

Del Creatore del Creato.

 

Io sorgo oggi

Grazie alla forza della nascita di Cristo e del suo battesimo,

Alla forza della sua crocifissione e della sua sepoltura,

Alla forza della sua resurrezione e della sua ascesa,

Alla forza della sua discesa per il Giudizio Universale.

 

Io sorgo oggi

Grazie alla forza dell’amore dei cherubini,

In obbedienza agli angeli,

Al servizio degli arcangeli,

Nella speranza della resurrezione e della ricompensa,

Nelle preghiere dei patriarchi,

Nelle predizioni dei profeti,

Nella predicazione degli Apostoli,

Nella fede dei confessori,

Nell’innocenza delle sante vergini,

Nelle imprese degli uomini giusti.

 

Io sorgo oggi

Grazie alla forza del cielo:

Luce del sole,

Fulgore della luna,

Splendore del fuoco,

Velocità del lampo,

Rapidità del vento,

Profondità del mare,

Stabilità della terra,

Saldezza della roccia.

 

Io sorgo oggi

Grazie alla forza del Signore che mi guida:

Il potere di Dio per sollevarmi,

La saggezza di Dio per guidarmi,

L’occhio di Dio per guardare davanti a me,

L’orecchio di Dio per udirmi,

La parola di Dio a parlare per me,

La mano di Dio a difendermi,

la via di Dio che si apre davanti a me,

Lo scudo di Dio che mi protegge,

L’esercito di Dio che mi salva

dai tranelli dei diavoli,

Dalle tentazioni del vizio,

Da chiunque mi voglia del male,

vicino e lontano,

Solo e nella moltitudine.

 

Io invoco oggi tutte queste forze tra me e questi mali

Contro ogni crudele e impietoso potere che si opponga al mio corpo e alla mia anima

Contro le stregonerie di falsi profeti,

Contro le leggi nere del paganesimo,

Contro le leggi false degli eretici,

Contro la pratica dell’idolatria,

Contro i sortilegi di streghe e druidi e maghi,

Contro ogni conoscenza che corrompe il corpo e l’anima dell’uomo.

 

Cristo fammi da scudo oggi

Contro il veleno, contro il fuoco,

Contro l’annegamento, contro ogni ferita,

Così che io possa avere un’abbondanza di ricompense,

Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me,

Cristo in me, Cristo sotto di me, Cristo sopra di me,

Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra,

Cristo quando mi corico, Cristo quando mi siedo,

Cristo quando mi alzo,

Cristo nel cuore di ogni uomo che mi pensa,

Cristo sulle labbra di tutti coloro che parlano di me,

Cristo in ogni occhio che mi guarda,

Cristo in ogni orecchio che mi ascolta.

 

Io sorgo oggi

Grazie a una forza possente, l’invocazione della Trinità,

Alla fede nell’Essere Uno e Trino,

Alla confessione dell’unità

Del Creatore del Creato.

 

Buon Festa di San Patrizio!

 

Cristiano Lugli 

 

 

 

 

 

 

Immagine di Nheyob via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

 

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