Persecuzioni
L’uomo che ha distrutto l’altare satanico al Campidoglio accusato di «crimine d’odio»
Michael Cassidy, un veterano cristiano che ha decapitato un santuario satanico esposto nel palazzo del Campidoglio dello Iowa, è stato accusato di un «crimine d’odio».
Nel dicembre scorso, Cassidy, aveva decapitato un idolo satanico collocato nell’edificio nel Campidoglio dell’Iowa dal gruppo noto come Satanic Temple e gettato il teschio di capra che fungeva da testa in un cestino.
Cassidy avrebbe affermato di aver intrapreso l’azione per «risvegliare i cristiani sugli atti anticristiani promossi dal nostro governo».
Invece di accusarlo semplicemente di reati minori, danni alla proprietà o atti di vandalismo, i pubblici ministeri della contea di Polk lo hanno accusato di un reato criminale di terzo grado, sostenendo che l’atto era «in violazione dei diritti individuali» secondo la legge sui crimini d’odio dell’Iowa, riporta il giornale locale Des Moines Register.
In pratica, si tratta di un atto di discriminazione verso i satanisti.
Nothing much to see here, just a Satanic Baphomet horned goat skull in a cape and a blood red pentagram on display in the Iowa State Capitol. Pretty much par for the course in government buildings at Christmas now, right? pic.twitter.com/JovVZTtswW
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) December 12, 2023
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Una dichiarazione dell’ufficio del procuratore della contea di Polk afferma che «le prove mostrano che l’imputato ha rilasciato dichiarazioni alle forze dell’ordine e al pubblico indicando che aveva distrutto la proprietà a causa della religione della vittima».
Cassidy sta raccogliendo fondi per la sua difesa legale sulla sua pagina GiveSendGo, dove sta scritto che «tra i milioni di cristiani in questa nazione, Cassidy è stato il primo ad agire con coraggio e convinzione. Non era disposto a vedere Dio insultato, specialmente in un edificio in cui i legislatori dovrebbero onorare Gesù Cristo come Re e guardare alla sua legge per trovare saggezza mentre legiferano con giustizia e rettitudine».
BREAKING: @RepubSentinel can reveal that Michael Cassidy, a Christian and former military officer, tore down and beheaded the Satan altar in the Iowa Capitol:https://t.co/rIYIdZOzee pic.twitter.com/tZDsmKM5Pm
— The Sentinel (@RepubSentinel) December 14, 2023
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Come riportato da Renovatio 21, il Tempio Satanico anni fa fece notizia per aver precedentemente piazzato una statua del demonio con le fattezze del Bafometto (l’orrendo caprone alato ed androgino) che teneva sulle ginocchia due bambini.
If people are going to destroy statues they consider to be evil, then I suggest destroying this statue of Satan with two children at the Illinois state house. It's hard to believe that a statue like this is allowed to be displayed, it's a sign how Anti Christ society has become. pic.twitter.com/CrGMdzVxDT
— Unshackledtruth (@Unshackledtruth) June 7, 2021
Più recentemente ha iniziato a promuovere «aborti rituali» (perché il feticidio, dicono, è un «diritto religioso») nonché l’ora di religione satanica nelle scuole elementari.
Il Satanic Temple agisce in pratica come in una sorta di continuo trollaggio delle leggi americane, che permettono la libertà religiosa: loro ne approfittano per reclamare gli spazi della loro supposta religione, cioè il culto del demonio, che ovviamente coincide con una agenda politica progressista: aborto, omotransessualismo (con effusioni gay sulle tombe di persone ritenute «omofobe»), e più in generale ogni possibile cancellazione della dimensione cristiana dalla società statunitense.
Come riportato da Renovatio 21, i seguaci del Tempio di Satana indicono eventi pubblici in cui bisogna presentarsi con la mascherina chirurgica e la prova dell’avvenuta multipla sierizzazione, altrimenti non si entra: sul fenomeno del conformismo satanico, che spiega tante cose, non è mai stata avanzata una vera riflessione. Pentagramma e siringa.
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Immagine screenshot da Twitter
Persecuzioni
Continuano i massacri di cristiani in Nigeria
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Persecuzioni
Pakistan, conversioni forzate: tentato avvelenamento di un cristiano di 13 anni
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Saim era uscito di casa per andare a tagliarsi i capelli, quando una guardia di sicurezza, che aveva notato addosso al ragazzo una collana con la croce, ha iniziato a chiedergli di recitare preghiere islamiche. Il giovane, dopo essersi rifiutato, è stato costretto a ingerire una sostanza nociva.
In Pakistan si è verificato l’ennesimo tentativo di conversione forzata nei confronti di un ragazzo cristiano di 13 anni, costretto a ingerire una sostanza tossica dopo essersi rifiutato di abbracciare l’Islam.
L’episodio è avvenuto nella città di Lahore il 13 aprile: Saim era uscito di casa per andare a tagliarsi i capelli, ma è stato fermato da una guardia di sicurezza musulmana che aveva notato che il ragazzo aveva al collo una croce.
La guardia, di nome Qadar Khan, ha strappato la collana e costretto Saim a recitare una preghiera islamica, ma il ragazzo si è rifiutato, dicendo di essere cristiano. L’uomo ha quindi costretto Saim a ingerire una sostanza tossica nel tentativo di avvelenarlo.
Sono stati i genitori del giovane a trovare il corpo del figlio senza conoscenza dopo diverse ore che Saim mancava da casa. Il padre, Liyaqat Randhava, si è rivolto alla polizia ma ha raccontato di aver ricevuto un trattamento iniquo.
Gli agenti hanno registrato la denuncia solo dopo diverse insistenze e una copia del documento non è stata rilasciata alla famiglia di Saim, che ha detto inoltre che diverse parti del racconto non sono state incluse nella denuncia (chiamata anche primo rapporto informativo o FIR).
Joseph Johnson, presidente di Voice for Justice, ha espresso profonda preoccupazione per i crescenti episodi di conversioni religiose forzate in Pakistan e ha condannato quanto successo a Saim, aggiungendo che la polizia sta mostrando estrema negligenza nel caso. «Evitando di includere i dettagli cruciali nel FIR, la polizia ha sottoposto Saim e la sua famiglia a ulteriori abusi», ha affermato Johnson, chiedendo l’intervento del governo per un’indagine.
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Immagine di Guilhem Vellut via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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