Persecuzioni
La rimozione del vescovo Strickland è «una palese ingiustizia»: dichiarazione ufficiale di monsignor Schneider
Renovatio 21 pubblica la dichiarazione ufficiale di monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Kazakistan, in risposta alla notizia che Papa Francesco ha rimosso il vescovo Joseph Strickland dalla sua diocesi di Tyler, Texas. Monsignor Schneider, con una lettera di due mesi fa, aveva già difeso Strickland, che si era fatto notare in questi anni per la sua opposizione ai vaccini fatti con l’aborto e per le aperture della chiesa agli LGBT. Una traduzione in spagnolo della dichiarazione era apparsa sul sito Infovaticana.
«L’unica accusa che ora sicuramente assicurerà una severa punizione è l’attenta osservanza delle tradizioni dei Padri». Queste parole di San Basilio (Ep. 243) possono illustrare nel modo più appropriato la deposizione del Vescovo di Tyler, Texas, USA, Sua Eccellenza Joseph E. Strickland.
La deposizione del vescovo Joseph E. Strickland segna una giornata nera per la Chiesa cattolica dei nostri giorni.
Assistiamo ad una palese ingiustizia nei confronti di un vescovo che ha fatto il suo dovere nel predicare e difendere con parresia l’immutabile fede e morale cattolica e nel promuovere la sacralità della liturgia, soprattutto nel rito tradizionale immemorabile della Messa.
Tutti capiscono, e anche i nemici dichiarati di questo Vescovo Confessore, che le accuse mosse contro di lui sono in definitiva inconsistenti e sproporzionate e sono state usate come una gradita opportunità per mettere a tacere una scomoda voce profetica all’interno della Chiesa.
Ciò che accadde ai vescovi durante la crisi ariana del IV secolo, che furono deposti ed esiliati solo perché predicarono intrepidamente la fede cattolica tradizionale, si ripete ai nostri giorni.
Allo stesso tempo diversi vescovi, che sostengono pubblicamente l’eresia, gli abusi liturgici, l’ideologia gender e invitano apertamente i loro sacerdoti a «benedire» le coppie dello stesso sesso, non sono minimamente importunati o sanzionati dalla Santa Sede.
Mons. Strickland passerà probabilmente alla storia come un «Atanasio della Chiesa negli USA», che però, a differenza di sant’Atanasio, non è perseguitato dal potere secolare, ma incredibilmente dal Papa stesso. Sembra che una sorta di «epurazione» dei vescovi fedeli all’immutabile fede cattolica e alla disciplina apostolica, in atto già da tempo, sia giunta ormai ad una fase decisiva.
Possa il sacrificio, che Nostro Signore ha chiesto al Vescovo Strickland, portare abbondanti frutti spirituali per il tempo e l’eternità. Mons. Strickland e altri vescovi fedeli, ai quali è già stato chiesto di dimettersi, che sono attualmente emarginati o che saranno i prossimi nella fila, dovrebbero dire in tutta sincerità a Papa Francesco:
«Santo Padre, perché ci perseguita e ci picchia? Abbiamo provato a fare quello che tutti i santi Papi ci hanno chiesto? Con amore fraterno offriamo il sacrificio di questa forma di persecuzione e di esilio per la salvezza della tua anima e per il buon stato di Santa Romana Chiesa. In effetti, siamo i tuoi migliori amici, Santo Padre!»
+ Athanasius Schneider
Vescovo ausiliare di Santa Maria in Astana
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Immagine screenshot da YouTube
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I cristiani di Aleppo ancora una volta occupata dai jihadisti
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Persecuzioni
Parlamentare musulmano chiede leggi sulla blasfemia in Gran Bretagna
Un parlamentare musulmano britannico ha chiesto la reintroduzione delle leggi sulla blasfemia durante una recente sessione parlamentare.
Il deputato laburista Tahir Ali ha esortato il governo britannico a rendere illegale la «profanazione» dei testi religiosi e dei profeti.
Ali ha affermato che il governo dovrebbe reintrodurre le leggi sulla blasfemia, che sono state ufficialmente eliminate dal codice penale nel 2008 e nel 2021, molti anni dopo la loro ultima applicazione.
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Ali, che rappresenta la circoscrizione di Birmingham di Hall Green, che ha una popolazione in maggioranza nera, asiatica e di minoranze, ha affermato che la blasfemia è responsabile della diffusione dell’«odio» e ha fatto riferimento a una risoluzione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che condanna la profanazione dei testi religiosi, tra cui il Corano.
Il primo ministro Keir Starmer ha espresso la sua solidarietà per le preoccupazioni di Ali e ha rifiutato di escludere la reintroduzione di una legge sulla blasfemia.
A Labour MP calls for a law to ban criticism of prophets.
Starmer does not rule it out
The answer was simple: Blasphemy laws have no place in the UK.pic.twitter.com/FKNU8jKvch
— Robert Jenrick (@RobertJenrick) November 27, 2024
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Il partito laburista ha incontrato notevoli difficoltà con le comunità musulmane durante le elezioni nazionali anticipate dell’estate, in gran parte a causa della politica del partito sulla guerra Israele-Gaza.
I candidati indipendenti pro-Palestina hanno rubato quote significative del voto laburista in diverse circoscrizioni chiave in tutto il Paese.
Le proteste della scorsa estate, dove intere città si sono sollevate contro la cosiddetta two tier policy che privilegia la popolazione immigrata rispetto a quella autoctona hanno provocato la reazione di alcune bande di immigrati del Punjab (cioè musulmani pakistani), molto diffusi nel Paese da decenni, che in alcuni casi si sono scontrati con i britannici bianchi.
Vari commentatori hanno ricordato il caso di Rothertam, nel nord delle miniere di carbone, dove gruppo di immigrati musulmani, tutti adulti, avrebbe stuprato dal 1997 al 2013 qualcosa come mille bambine dagli undici ai sedici anni con problemi mentali o famigliari. I giornali scrissero che la spirale del silenzio attorno al caso – polizia, famiglie, assistenti sociali, politici – per paura di sembrare politicamente scorretti mostrando tali ramificazioni oscure dell’immigrazione massiva.
Come riportato da Renovatio 21, le cosiddette «leggi anti-blasfemia» in Pakistan sono un vero strumento di persecuzione nei confronti dei cristiani del Paese, dove per una denuncia inventata di un vicino musulmano geloso si può finire imprigionati a vita, condannati a morte o linciati in piazza – o magari pure decapitati con machete per direttissima.
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Immagine di Richard Townshend via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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Tempi brutti per i cristiani in Europa
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