Geopolitica
La UE chiede un «nuovo leader del mondo libero» dopo che Trump ha cacciato Zelens’kyj dalla Casa Bianca
L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nella Commissione Europea Kaja Kallas, ha affermato che gli Stati Uniti non possono più svolgere il ruolo di «leader del mondo libero», dopo che il presidente Donald Trump ha pubblicamente rimproverato il leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj per la sua mancanza di rispetto e ingratitudine nei confronti del popolo americano.
L’incontro tra Zelens’kyj, Trump e il vicepresidente JD Vance di venerdì si è trasformato in uno scambio apertamente ostile. A Zelens’kyj è stato chiesto di lasciare la Casa Bianca prima del previsto senza firmare un accordo che avrebbe concesso agli Stati Uniti i diritti sulle risorse naturali dell’Ucraina, o di tenere una conferenza stampa congiunta.
In risposta alle notizie da Washington, Kallas, Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza ed ex primo ministro estone, ha espresso su X il suo sostegno a Zelensky, scrivendo: «siamo al fianco dell’Ucraina».
«Intensificheremo il nostro supporto all’Ucraina in modo che possa continuare a combattere l’aggressore», ha scritto Kallas. «Oggi è diventato chiaro che il mondo libero ha bisogno di un nuovo leader. Tocca a noi, europei, accettare questa sfida».
Kallas in precedenza aveva accusato Trump di adottare «narrazioni e punti di vista russi» sul conflitto in Ucraina, e aveva espresso preoccupazione per quello che aveva descritto come un allontanamento di Washington dai suoi alleati europei di lunga data.
La politica estone anche respinto le critiche alla democrazia nell’UE mosse da Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, osservazioni che Trump ha elogiato come «brillanti». «Mi rifiuto di accettare queste critiche, perché semplicemente non sono vere», aveva detto Kallas.
Nelle ultime settimane, Trump ha rilasciato diverse dichiarazioni critiche sulla leadership ucraina, descrivendo Zelensky come un «dittatore senza elezioni» e suggerendo che Kiev sia responsabile per aver permesso l’escalation delle ostilità nel 2022.
«Ti ho dato il potere di essere un duro, e non credo che saresti un duro senza gli Stati Uniti», ha detto Trump a Zelens’kyj venerdì durante il disastro nello Studio Ovale. «Ma non ti stai comportando per niente con gratitudine, e questa non è una bella cosa… Quello che stai facendo è molto irrispettoso nei confronti del Paese, di questo Paese».
La scelta della Kallas come Alto rappresentante UE – a cui il Cremlino l’anno scorso si oppose – è stato letto come la volontà di Von der Leyen e soci di Bruxelles di aderire alla guerra contro la Russia: la russofobia dell’ex premier estone è molto nota.
Come riportato da Renovatio 21, la Kallas aveva dichiarato prima della nomina che Paesi NATO stanno già addestrando truppe in Ucraina.
La Kallas è una delle poche figure europee a schierarsi apertamente con il presidente francese Emmanuel Macron, il quale in questi mesi ha enigmaticamente iniziato a dire che non si può escludere un dispiegamento formale di truppe NATO in Ucraina per impedire una vittoria russa nel conflitto, affermando oscuramente che questa politica mantiene Mosca nel dubbio sulle intenzioni del blocco.
La bionda figura politica ha guidato vari governi estoni avvicendatisi negli ultimi anni. Un precedente governo della Kallas era caduto due anni fa. Il governo Kallas II durò dal 18 luglio 2022 al 17 aprile 2023; il governo Kallas III è in carica dal 17 aprile 2023. La coalizione al potere comprende il partito della presidente Reformierakond (Il Partito Riformatore Estone, di orientamento liberale), i liberaldemocratici di Eesti 2000 («Estonia 2000») e il Partito Socialdemocratico Estone (PSE).
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa la Kallas è stata investita da uno grave scandalo che ha coinvolto suo marito, con media estoni che hanno riferito come l’azienda di logistica del consorte presidenziale abbia continuato ad operare in Russia dopo lo scoppio del conflitto tra Kiev e Mosca lo scorso febbraio. La presidente, nota come falco-anti russo inflessibile, aveva insistito pubblicamente sul fatto che «tutti gli affari con la Russia devono cessare» finché i combattimenti continuano.
Nonostante la tempesta mediatica la Kallas disse che non aveva intenzioni di dimettersi.
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Immagine di EU2017EE Estonian Presidency via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Geopolitica
Gli europei sotto shock per la strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per il 2025
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Geopolitica
Orban: l’UE pianifica la guerra con la Russia entro il 2030
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha sostenuto che l’Unione Europea si sta preparando a un confronto bellico con la Russia e mira a raggiungere la piena prontezza entro il 2030. Parlando sabato a un raduno contro la guerra, Orban ha denunciato come il Vecchio Continente stia già procedendo verso uno scontro militare diretto.
Il premier magiaro delineato un iter in quattro tappe che di norma conduce al conflitto: la rottura dei legami diplomatici, l’applicazione di sanzioni, l’interruzione della collaborazione economica e, da ultimo, l’inizio delle ostilità armate. Secondo lui, la maggioranza di questi passaggi è già stata percorsa.
«La posizione ufficiale dell’Unione Europea è che entro il 2030 dovrà essere pronta alla guerra», ha dichiarato, rilevando inoltre che i Paesi europei stanno virando verso un’«economia di guerra». Per Orban, taluni membri dell’UE stanno già riconfigurando i comparti dei trasporti e dell’industria per favorire la fabbricazione di armamenti.
Il premier du Budapest ha ribadito la contrarietà di Budapest al conflitto. «Il compito dell’Ungheria è allo stesso tempo impedire che l’Europa entri in guerra», ha precisato.
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Orban ha più volte manifestato aspre critiche alla linea dell’UE riguardo alla crisi ucraina. L’Ungheria ha sempre respinto le sanzioni nei confronti di Mosca e gli invii di armi a Kiev, invocando invece colloqui di pace in luogo di un inasprimento.
L’allarme riecheggia le recenti uscite del presidente serbo Aleksandar Vucic e del ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, entrambi i quali hanno insinuato che un scontro tra Europa e Russia diventi sempre più verosimile nei prossimi anni.
Malgrado la retorica sempre più bellicosa di certi membri dell’UE e della NATO verso la Russia, nessuno ha apertamente manifestato l’intenzione di impegnarsi in una guerra. La scorsa settimana, il presidente del Comitato Militare NATO, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha confidato al Financial Times che l’Unione sta valutando opzioni per un approccio più ostile nei riguardi di Mosca, inclusa l’ipotesi che un attacco preventivo possa configurarsi come atto difensivo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Scontri lungo il confine tra Thailandia e Cambogia
Massive explosion on the Cambodian side of the Cambodia Thailand border from an F-16 airstrike from Thailand 🇹🇭🇰🇭‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️ pic.twitter.com/R8W7KtQtjv
— WW3 Monitor (@WW3_Monitor) December 8, 2025
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