Politica
La commissione parlamentare brasiliana approva il rapporto che accusa Bolsonaro di tentato colpo di Stato
La Commissione parlamentare d’inchiesta brasiliana (CPI) ha approvato con un voto di 20 contro 11 un «rapporto sul tentativo di colpo di stato di gennaio nel Paese», presentato dalla relatrice del CPI Eliziane Gama e che chiede l’incriminazione dell’ex presidente Jair Bolsonaro su quattro crimini, inclusa l’organizzazione del colpo di stato.
«I legislatori, con 20 voti a favore, 11 contrari e nessuna astensione, hanno sostenuto il rapporto della senatrice Eliziane Gama che chiede l’incriminazione di 61 persone, tra cui l’ex presidente Jair Bolsonaro», ha affermato il Senato federale brasiliano in una nota sul sito.
«Nonostante la forte protesta dell’opposizione, che ha votato contro il rapporto finale, il documento sarà ora inviato alle autorità responsabili del procedimento penale per un esame più approfondito e la determinazione delle responsabilità».
La commissione del CPT nel rapporto ha accusato Bolsonaro di aver formato un’associazione criminale, di aver tentato di ostacolare con la forza lo Stato di diritto democratico, di un tentativo di colpo di stato e di uso di misure per impedire il libero esercizio dei diritti politici, con Bolsonaro che rischia fino a 29 anni di carcere queste accuse.
I documenti sono stati presentati contro l’ex ministro della Difesa Walter Souza Braga Netto, l’ex ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza Anderson Torres, l’ex segretario alla Sicurezza Istituzionale Augusto Heleno Ribeiro Pereira, l’ex segretario della presidenza di Bolsonaro Luiz Eduardo Ramos Baptista Pereira e l’ex ministro della Difesa Paulo Sergio Nogueira de Oliveira, scrive Sputnik.
Gli oppositori del rapporto affermano che esso non arriverà alle autorità competenti poiché la testimonianza dell’hacker brasiliano condannato Walter Delgatti, su cui si basa in gran parte l’accusa contro Bolsonaro, non può essere accettata secondo le norme del paese come prova per l’accusa.
Il rapporto sarà presto presentato al procuratore generale del Brasile, che alla fine prenderà la decisione se sporgere o meno accuse penali per gli eventi.
L’8 gennaio, i sostenitori di Bolsonaro avevano manifestato negli edifici governativi in Brasile come parte delle proteste contro il processo elettorale che avrebbe premiato Luiz Inacio Lula da Silva alle elezioni presidenziali. A seguito delle proteste circa 2.000 persone furono arrestate.
Mesi prima delle rivolte, Bolsonaro aveva espresso dubbi sulle macchine per il voto elettronico del Brasile, affermando che il sistema era presumibilmente vulnerabile a manomissioni. È anche indagato per i suoi rapporti come presidente. Secondo quanto riferito, gli avvocati che rappresentano Bolsonaro hanno negato che ci fossero prove che avesse commesso un crimine legato alle proteste.
Ad agosto, Delgatti aveva dichiarato a un’inchiesta parlamentare che Bolsonaro si era offerto di graziarlo se avesse subito conseguenze legali per aver manomesso un’urna elettorale elettronica durante le elezioni presidenziali del 2022.
La repressione contro Bolsonaro e i suoi sostenitori non cessa, e assume tratti sempre più inquietanti che fanno pensare ai totalitarismi.
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I supporter dell’ex presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro arrestati durante le manifestazioni a Brasilia l’8 gennaio scorso dovranno partecipare a programmi educativi sulla democrazia e saranno soggetti a restrizioni sull’uso dei social media. In pratica, saranno rieducati, in pieno stile maoista. La riforma del pensiero – quella che un tempo si chiamava «lavaggio del cervello» – è ora una pratica comune delle democrazie.
Nonostante la repressione orwelliana con rieducazione e condanna per lo psicoreato, moltissimi continuano a ritenere che le elezioni siano state rubate. Proteste quotidiane sono andate avanti per mesi con numeri massivi, giungendo al culmine con l’occupazione pacifica dei palazzi del potere di Brasilia da parte dei supporter di Bolsonaro. La repressione si è abbattuta pesantissima: già un mese prima, ad ogni modo, la polizia del nuovo governo Lula sparava sui sostenitori del precedente presidente.
Come era accaduto in Canada con i camionisti, anche in Brasile si cominciò a congelare i conti bancari di chi protestava – una grande anticipazione di ciò che succederà ovunque.
L’attuale presidente Lula, che era già stato presidente dal 2003 al 2010, ha avvicinato il Brasile alla Cina e alla sinistra globale durante il suo breve periodo in carica. L’ex carcerato si è quindi impegnato a combattere la diffusione delle cosiddette «fake news» sui social media – cioè di praticare la censura su chiunque non segua la linea del governo –, ha promosso i vaccini COVID-19 in maniera grottesca e ha perseguito politiche «verdi» radicali. Prima di candidarsi alla carica nel 2020, stava scontando una pesante pena detentiva per riciclaggio di denaro nell’ambito della megaoperazione anticorruzione «Lava Jato», condanna poi revocata da un tribunale elettorale che gli ha permesso così di correre contro Bolsonaro.
Come riportato da Renovatio 21, un anno prima delle elezioni vi fu l’irrituale visita in Brasile del capo della CIA William Burns, che avvertì Bolsonaro di non contestare il risultato delle elezioni che si sarebbero tenute l’anno successivo.
La scorsa estate i giudici del tribunale elettorale brasiliano hanno escluso Bolsonaro dalla candidatura a cariche pubbliche fino al 2030.
I giudici stanno perseguendo Bolsonaro anche per un caso di gioielli ricevuti dai sauditi e poi rivenduti.
Due giornali brasiliani questa settimana hanno accusato l’ex presidente di aver consultato alcuni capi dell’esercito per attuare un golpe.
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Immagine di Agência Senado via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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FBI e media non credono nemmeno che Trump sia stato colpito da una pallottola
In una testimonianza resa mercoledì alla Commissione giudiziaria della Camera, direttore dell’FBI Christopher Wray ha detto ai legislatori che «ci sono alcuni dubbi sul fatto che sia stato un proiettile o una scheggia a colpire l’orecchio» del Trump quando un uomo armato ha aperto il fuoco su Trump durante un comizio elettorale all’inizio di questo mese.
La dichiarazione del Wray sembra convalidare le teorie circolate online dopo la sparatoria, secondo cui Trump sarebbe stato colpito da un pezzo di vetro rotto del suo gobbo e non dal proiettile del potenziale assassino.
La rivista Newsweek è uscita questa settimana con un articolo intitolato «Dopotutto, potrebbero non aver sparato a Donald Trump».
Donald Trump might not have been shot after all https://t.co/60KvtkhY1N pic.twitter.com/fObe2Jr3iG
— Newsweek (@Newsweek) July 25, 2024
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Il fact-checking tuttavia è facile e veloce: entrambi i teleprompter – i dispositivi di vetro che fungono da «gobbo» per i discorsi presidenziali – dopo l’incidente appaiono integri.
Apparently Newsweek thinks President Trump wasn’t shot.
If only there were photos of bullets and undamaged teleprompters that show otherwise. https://t.co/tGbx3FuYm8 pic.twitter.com/SEuY0AESkw— Brick Suit (@Brick_Suit) July 25, 2024
Dopo essersi sfogato con Wray sulla sua piattaforma Truth Social venerdì, Trump ha condiviso una lettera del suo medico, Ronny Jackson, che ha affermato che «non ci sono prove che si sia trattato di qualcosa di diverso da un proiettile» e che «il direttore Wray sbaglia e non è appropriato suggerire altro».
«Avendo prestato servizio come medico di medicina d’urgenza per oltre 20 anni nella Marina degli Stati Uniti… ho curato molte ferite da arma da fuoco nel corso della mia carriera», ha osservato il dottor Jackson.
In un articolo pubblicato ieri, il New York Times ha concordato con Jackson. «Un’analisi dettagliata delle traiettorie dei proiettili, dei filmati, delle foto e dell’audio del New York Times suggerisce fortemente che il signor Trump sia stato sfiorato dal primo degli otto proiettili sparati dall’uomo armato», ha affermato il giornale neoeboraceno.
«Un modello 3D del terreno del raduno più un’analisi della traiettoria mostrano che il proiettile ha viaggiato in linea retta dal killer agli spalti, colpendo Trump lungo il suo percorso. Ciò suggerisce che il proiettile non è stato deviato colpendo prima un oggetto che avrebbe poi spruzzato detriti sul signor Trump», ha spiegato il quotidiano di Nuova York.
L’uomo armato, il ventenne Thomas Matthew Crooks, ha ucciso uno spettatore e ne ha feriti altri due prima di essere colpito a morte dai cecchini dei servizi segreti. Prima di essere portato via dal palco dagli agenti dei servizi segreti, Trump si è alzato in piedi e ha alzato il pugno in aria, con l’orecchio visibilmente sanguinante e il viso rigato di sangue.
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A poche ore dall’attentato, il New York Times aveva pubblicato una foto di un suo fotoreporter, corredata da un articolo, che mostrava la pallottola viaggiare nell’aria poco prima di impattare con l’orecchio di Trump.
It was a BULLET! https://t.co/X3p0eU4y8T pic.twitter.com/td0be1MMgf
— Bella Dottore 💫 (@GeenaJagger) July 27, 2024
Nei giorni successivi alla sparatoria, i repubblicani hanno duramente criticato il Secret Service per non aver messo in sicurezza il punto panoramico sul tetto di Crooks, nonostante si trovasse a circa 150 metri dal palco su cui si trovava Trump, e per aver apparentemente ignorato le segnalazioni di un Crooks armato che strisciava sul tetto pochi minuti prima di aprire il fuoco.
La direttrice del Secret Service Kimberly Cheatle si è dimessa martedì, un giorno dopo aver dichiarato al Comitato di vigilanza di essersi assunta la responsabilità del «più significativo fallimento operativo del Secret Service degli ultimi decenni».
«L’errore più grande che hanno fatto è stato lasciarmi andare», ha detto Trump a Fox News giovedì. «Non avrebbero dovuto lasciarmi salire sul palco. Diversi gruppi di persone sapevano che c’era qualche pazzo sul tetto».
Nei giorni successivi all’incredibile attentato nei circoli della sinistra anti-Trump sono sorte quantità di teorie della cospirazione – ribattezzate dai giornali BlueAnon, come se si trattasse di un QAnon ma in versione blu, cioè del Partito Democrat – che arrivano a dire che tutto era stato in realtà preparato a tavolino in un diabolico piano di Trump per guadagnare popolarità.
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Immagine screenshot da YouTube
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