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Epidemie

La resurrezione delle pesti

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Il lettore conoscerà quel marchio di avveniristiche automobili chiamato Tesla. Esse non hanno motore endotermico, dispongono della guida autonoma (compresa la funzione, comoda e al momento senza grande ostacoli regolatori, di uscire da sole dal garage), e pure della possibilità di accelerare come nemmeno una Lamborghini in quello che è detto «Insane mode» (c’è anche, per i più fortunati, il «Ludicrous mode», ancora più impressionante).

 

Ebbene, se qualcuno volesse farsi un giro sul sito della Tesla, scoprirebbe una ulteriore incredibile caratteristica: per i modelli più costosi è previsto infatti un optional , come dire, apocalittico.

 

«Sistema di filtraggio dell’aria: Model S dispone di un sistema unico di filtraggio dell’aria di qualità HEPA, che rimuove almeno il 99,97% del particolato esausto eliminando polline, batteri, virus e inquinamento. Il sistema HEPA che assicura una “difesa contro armi biologiche” protegge te e i tuoi i passeggeri garantendo nell’abitacolo un’ambiente di qualità clinica». [sic, l’orrendo apostrofo errato è sul sito].

Nel video di Casaleggio Gaia la democrazia elettronica, grande sogno tecnocratico casaleggesco, arrivava solo dopo che una guerra batteriologica aveva spazzato via tutta la popolazione globale lasciandone un miliardo

 

Non è la prima volta che agli abbienti scappa questa strana chiacchiera della guerra biologica. Ricordate il video di Casaleggio Gaia? Lì la democrazia elettronica, grande sogno tecnocratico casaleggesco, arrivava solo dopo che una guerra batteriologica aveva spazzato via tutta la popolazione globale lasciandone un miliardo.

 

Quando emerse il filmato, dalla Casaleggio Associati partirono getti d’acqua per spegnere il fuoco. Ma no, si tratta di pura fantasia.

 

Tuttavia in una inchiesta de L’Espresso emerse poco dopo un dettaglio molto indicativo: Grillo voleva investire sulla costruzione di un villaggio turistico in Costa Rica che, recitava il sito, metteva a riparo dalla guerra biologica.

 

Grillo voleva investire sulla costruzione di un villaggio turistico in Costa Rica che, recitava il sito, metteva a riparo dalla guerra biologica

«Ogni abitazione sarà dotata di un bunker antiatomico», si leggeva nella presentazione del progetto sotto la voce sicurezza, «fornito di particolari filtri depuratori progettati per difendersi da contaminazioni chimiche, biologiche e batteriologiche».

 

Insomma, Grillo e Casaleggio all’imminente pandemia di sterminio ci credevano proprio.

 

C’è da capirli, abbiamo passato i primi anni 2000 a sentire prospettive di catastrofe virale (H5N1, H1N1), con editoriali sui giornaloni che parlavano impunemente di crollo dei mercati (gli stessi mercati che oggi in teoria cascano per colpa del governo gialloverde) e granitico ritorno dei confini nazionali.

Un fotogramma del video della Casaleggio Associati Gaia, the future of politics

 

Come noto, non accadde nulla: se non, dietro le quinte, qualche impennata nei fatturati dei produttori di vaccini, comprati a manbassa dai sistemi sanitari Stati nazionali.

 

Tuttavia non era questo l’obiettivo: era che l’opinione pubblica andava, come dire, «vaccinata».

 

Il messaggio arrivò: la grande pandemia globale, con o senza sforzo militare, può accadere.

 

Nel frattempo, ci direbbero sotto siero della verità, guardatevi qualcuno dei tanti film di zombie che stanno producendo: è quello che vi faremo, vi ridurremo con la motosega.

 

Ma andiamo con ordine.

 

La resurrezione del vaiolo

Ad inizio anno, all’Università dell’Alberta il dottor David Evans ha sintetizzato l’Horsepox, un virus che era sparito del tutto, e che è cugino di Smallpox: il virus del vaiolo.

Uno strano segno lo abbiamo avuto quando ad inizio anno, all’Università dell’Alberta il dottor David Evans sintetizzò l’Horsepox, un virus che era sparito del tutto, e che è cugino di Smallpox: il virus del vaiolo.

 

I dottori decisero pure di pubblicare la loro prodezza. Fioccarono le critiche: fare l’horsepox in laboratorio ha messo in pericolo il pubblico rivelando fondamentalmente la ricetta di come in qualsiasi laboratorio si potrebbe produrre il vaiolo da utilizzare come arma biologica.

 

Il dottor Evans ha risposta in modo semplice: volevo studiare il virus, e non c’era altra via se non sintetizzarlo. La hybris della Biologia Sintetica è piuttosto piatta.

Fare l’horsepox in laboratorio ha messo in pericolo il pubblico rivelando fondamentalmente la ricetta di come in qualsiasi laboratorio si potrebbe produrre il vaiolo da utilizzare come arma biologica

 

David Evans e il suo collaboratore Ryan Noyce

 

 

Poi ha cominciato a tirare fuori la storia di un nuovo vaccino, di cui il mondo, per la verità, non sente il bisogno.

 

Evans avrebbe potuto fare ricerche su un esemplare di horsepox raccolto in natura, ma non perseguì quell’alternativa. Usare il virus naturale – dice lo scienziato – avrebbe pouto impedire  alla compagnia farmaceutica con cui sta lavorando di commercializzare questo nuovo vaccino per il vaiolo.

Usare il virus naturale – dice lo scienziato – avrebbe pouto impedire  alla compagnia farmaceutica con cui sta lavorando di commercializzare questo nuovo vaccino per il vaiolo

 

Per la Tonix, la farmaceutica con cui sta lavorando Evans, sarebbe più commercializzabile un vaccino ottenuto da virus sintetico invece che uno ottenuto da virus naturale.

 

Se il virus della horsepox di Tonix viene approvato dalla Food and Drug Administration come vaccino contro il vaiolo, l’azienda potrebbe ottenere un lucroso premio: un buono speciale che il governo dà alle aziende che hanno sviluppato contromisure mediche contro potenziali minacce alla sicurezza.

La libertà con cui si possono preparare nuovi patogeni è estrema. Farmaceutiche, enti e governi ci manovrano sopra in continuazione.

 

La libertà con cui si possono preparare nuovi patogeni è estrema. Farmaceutiche, enti e governi ci manovrano sopra in continuazione.

 

Il bioterrore è a portata: di tutti. Ora.

E tutto mentre malattie che si pensavano debellate, come appunto degli zombie, risorgono misteriosamente e sono assetate di sangue.

 

La resurrezione della polio

Il Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie USA (il leggendario CDC) ha finora registrato 127 casi sospetti di un disturbo del sistema nervoso simile alla poliomielite che può causare la paralisi, dando via un’indagine sull’epidemia di questa malattia rara. Di questi 127, 62 casi in 22 Stati sono confermati come mielite flaccida acuta (AFM). Essa colpisce in genere i bambini e può causare debolezza muscolare o paralisi, insufficienza respiratoria e persino la morte.

Al momento, sono colpiti in particolare Minnesota e Colorado.

 

L’AFM colpisce il midollo spinale, compromettendo la funzione muscolare e i riflessi, secondo il CDC. La debolezza delle braccia e delle gambe sono sintomi comuni, ma la malattia può anche comportare debolezza facciale; difficoltà a deglutire, parlare e orinare; può provocare inoltre intorpidimento, e formicolio.

 

Vi era nel vaccino antipolio, tuttavia, un dono inaspettato. Già nel 1960 trovarono che le cellule renali di Macaco contenute nel vaccino (animalisti, vegetariani: siete stati avvisati) presentavano una singolare sorpresa: erano affette dal Simian Virus 40 (SV-40), un virus naturalmente contenuto nel corpo delle scimmie, alle quali parrebbe non produrre alcun danno.

La condizione può diventare pericolosa per la vita quando i muscoli coinvolti nella respirazione diventano così deboli che il paziente va in insufficienza respiratoria, o quando la malattia innesca gravi complicazioni neurologiche. Alcuni pazienti guariscono completamente, mentre altri vedono un danno neurologico duraturo.

 

Si tratta di una nuova polio? In sé, non sarebbe nemmeno la cosa peggiore, rispetto a ciò che potrebbe seguirne dopo, quando scienziati e manager di Big Pharma si occupano della cosa.

 

La polio, c’è da ricordare, fu oggetto della più massiva campagna di vaccinazione del secolo XX. Nel dopoguerra, i dottori Jonas Salk ed Albert Sabin ottennero un vaccino per via intramuscolo (1954) e uno per via orale (1962).

 

Albert Sabin, ebreo russo polacco emigrato negli USA, passa alla storia come benefattore dell’umanità, rinunciando ad un patent sul vaccino che lo avrebbe reso ultramiliardario. «Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo».

 

Grazie ai vaccini la polio è stata eradicata, è la versione che leggerete sui giornali e sui manuali di medicina: solo 223 casi nel 2013.

 

Vi era nel vaccino antipolio, tuttavia, un dono inaspettato. Già nel 1960 trovarono che le cellule renali di Macaco contenute nel vaccino (animalisti, vegetariani: siete stati avvisati) presentavano una singolare sorpresa: erano affette dal Simian Virus 40 (SV-40), un virus naturalmente contenuto nel corpo delle scimmie, alle quali parrebbe non produrre alcun danno.

Il virus SV40

 

I problemi insorgono quando l’SV-40 esce dal suo ambiente per essere iniettato in altre speci. Nel 1961 si trovarono evidenze di come l’SV-40 creasse tumori se iniettato nei topi.

 

Studi a cavallo del 2000 – tanto ci volle perché qualcuno osasse intraprenderli: 40 anni – correlarono la presenza dell’SV-40 contratto con la vaccinazione anti-polio a forme di tumore pure negli esseri umani: cervello, scheletro, mesotelioma,  linfoma non Hodgkin. La questione, dice persino la Treccani online, c’è ma è «tuttora controverso il ruolo del SV-40 nell’insorgenza di alcuni tumori umani (mesoteliomi, osteosarcomi)».

 

Vennero infettati con l’SV-40 dai 10 a 30 milioni di vaccinati americani. Ma anche in Unione Sovietica, Cina,Giappone e in Africa c’è il sospetto che la popolazione ne sia infetta.

Vennero infettati con l’SV-40 dai 10 a 30 milioni di vaccinati americani. Ma anche in Unione Sovietica, Cina,Giappone e in Africa c’è il sospetto che la popolazione ne sia infetta.

 

Qualcuno tira fuori cifre-monstre con centinaia di milioni di infetti al mondo. Capite a questo punto come l’immagine delle apocalissi-zombie sia estremamente concreta: il mondo intero è contaminato.

 

Sparisce la polio, parte l’epidemia globale del cancro. Grazie alle vaccinazioni.

Aggiungiamo anche questa leccornia, che approfondiremo magari un’altra volta: la teoria, messa a tacere a suon di querele milionarie delle farmaceutiche contro giornalisti e ricercatori, secondo cui l’HIV – cioè il virus responsabile dell’epidemia mondiale di AIDS – nasce dalla contaminazione del vaccino orale antipolio di Sabin con un il virus degli scimpanzé SIVcpz, cioè il primo progenitore del virus HIV-1.

È così?

 

No, è peggio: ora pare che ritorni persino la polio. E con essa, chissà quali vaccini, e quindi, chissà quali altre malattie che questi portano.

Il virus Ebola

 

La resurrezione di Ebola

In questo 2018, c’è stato un altro focolaio di Ebola in Congo. Eterno, immancabile babau di Ebola. Ecco che l’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia il suo numero: colpite 1.500 persone.

 

L’OMS sostiene che sono state potenzialmente esposte al virus mortale dell’Ebola nella regione del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, luoghi piagati dalla presenza di milizie locali e quindi difficilmente accessibili agli operatori umanitari. Non è stato quindi possibile identificare tutte le catene con cui il virus si è trasmesso nella parte orientale del paese assediata dalla violenza delle milizie. In particolare, la regione è infestata dalle Allied Defence Forces, un gruppo ribelle islamista ugandese che negli ultimi quattro anni ha massacrato e ucciso  centinaia di civili.

 

L’idea di Ebola in mano agli islamisti dovrebbe mettere i brividi, e in effetti è nel plot della recente serie di Amazon Jack Ryan, ispirata al personaggio creato da Tom Clancy, dove l’incubo è appunto un gruppo jihadista che porta su suolo americano il tremendo virus africano dissotterrandolo nottetempo dai cadaveri dei cimiteri.

 

La realtà è un po’ diversa: gli USA i malati di Ebola se li portano in casa da soli. Per «curarli», ovviamente. Cioè: ti dicono, ce li portiamo attraverso l’Oceano, rischiando di scatenare una pandemia anche nel nostro continente. Perché siamo generosi.

La realtà è un po’ diversa: gli USA i malati di Ebola se li portano in casa da soli. Per «curarli», ovviamente. Cioè: ti dicono, ce li portiamo attraverso l’Oceano, rischiando di scatenare una pandemia anche nel nostro continente. Perché siamo generosi.

 

Anche un bambino capisce che l’interesse americano è il solo studio del patogeno che se da una parte è una minaccia civile dall’altra è una opportunità militare.

 

Si chiede un ex berretto verde sul sito SHTFPLAN: «Quando quei pazienti erano qui, pensi che Fort Detrick [dove si trova la principale struttura di ricerca di armi biologiche degli Stati Uniti, NdR] non abbia ricevuto campioni di sangue da questi pazienti?»

 

L’Africa nera (il caos del Congo, in ispecie), a pensarci bene, è un laboratorio splendido per testare armi biologiche: la gente nasce e muore nel nulla, le anagrafi sono un optional, il potere politico assente o corrotto all’inverosimile, la dignità umana un concetto inesistente.

L’Africa nera (il caos del Congo, in ispecie), a pensarci bene, è un laboratorio splendido per testare armi biologiche: la gente nasce e muore nel nulla, le anagrafi sono un optional, il potere politico assente o corrotto all’inverosimile, la dignità umana un concetto inesistente.

Tuttavia i militari americani hanno dimostrato di non disdegnare anche lo stesso suolo patrio per fare esperimenti batteriologici: ad esempio, con il  rilascio del Bacillus subtilis (1960) che gocciolava dalle lampadine della metropolitana di Manhattan per «testare» la diffusione di microrganismi in strutture di transito civile di massa come metropolitane e autobus; una cosa accaduta solo pochi anni fa.

 

Oppure l’Operazione Sea-Spray, cioè l’esperimento segreto della Marina Militare degli Stati Uniti (1950) in cui i batteri Serratia marcescens e Bacillus globigii venivano spruzzati sulla baia di San Francisco in California. Oppure la diffusione segreta, nel maggio 1965, del Bacillus globigii presso l’aeroporto nazionale di Washington e il suo terminal dei Greyhound, gli autobus a lunga percorrenza: più di 130 passeggeri furono esposti ai batteri, viaggiando in 39 città in sette Stati nelle due settimane seguenti al finto attacco.

 

Aggiungete tutte le volte in cui Washington ha testato armi nucleari e biologiche abusando i suoi soldati e civili.

 

I militari americani hanno dimostrato di non disdegnare anche lo stesso suolo patrio per fare esperimenti batteriologici

Il lettore può immaginare quale strage per la popolazione se una versione bioingegnerizzata di Ebola finisse oggi negli aeroporti, nelle metropolitane, sugli autobus, come il governo americano già faceva prima nei ben meno feroci anni Cinquanta.

 

Ci sono tanti film catastrofici sull’argomento: compresi soprattutto le loro declinazioni horror, quelle con gli zombie.

 

Ma perché auspicare il ritorno della peste?

Perché essenzialmente l’epidemia, e ancor di più la sua componente emotiva principale – la paura – è un grande strumento di ingegneria sociale.

 

Shock and Cull

Perché essenzialmente l’epidemia, e ancor di più la sua componente emotiva principale – la paura – è un grande strumento di ingegneria sociale.

 

Uno shock sistemico ottenuto tramite epidemia – lo sapeva Casaleggio che sognava la peste che avrebbe reso possibile un mondo largamente depopolato e controllato dai computer, lo sa il suo ministro Giulia Grillo che ieri ha parlato di «Epidemia di morbillo» per estendere le vaccinazioni agli adulti – permette una riconfigurazione integrale della società, delle mansioni dello Stato e della sensibilità umana stessa.

L’influenza spagnuola

 

Un recente articolo apparso sulla BBC lodava il potere trasformativo avuto dall’Influenza Spagnola di inizio Novecento.

 

«L’influenza spagnola è emersa mentre il mondo si stava riprendendo da anni di guerra globale. Avrebbe avuto effetti sorprendenti e di ampia portata».

 

Uno degli effetti fu la creazione dei Servizi Sanitari Nazionali. «A partire dagli anni ’20, questo cambiamento cognitivo ha cominciato a riflettersi nei cambiamenti alla strategia di salute pubblica. Molti paesi hanno creato o riorganizzato i loro ministeri della salute, istituito sistemi migliori di sorveglianza delle malattie e adottato il concetto di medicina socializzata – assistenza sanitaria gratuita per tutti».

Uno degli effetti dell’influenza spagnolo fu la creazione dei Servizi Sanitari Nazionali

 

Se vogliamo leggerlo in altro modo, possiamo dire che questo paradigm shift investe anche la Chiesa: da padrona di cliniche ed ospedali, l’arrivo dello Stato nazionale ne diluisce la presenza in ambito sanitario sino a farla scomparire.

 

Si tratta quindi dell’implementazione di un fato di secolarizzazione della malattia. La religione perde il presidio materiale del luogo dove il fedele sperimenta direttamente il male e la morte, per la felicità di quelle forze che, oltre che a odiare la religione, ritengono che solo il piacere sia la dimensione che l’uomo deve ricercare. I danni alla Chiesa, da un punto di vista di Apostolato, sono incalcolabili.

 

Davanti allo shock, tutte le carte in tavola si possono cambiare. E la morte e la malattie, da fatti di mistero religioso, divengono questioni statali.

Si tratta quindi dell’implementazione di un fato di secolarizzazione della malattia. La religione perde il presidio materiale del luogo dove il fedele sperimenta direttamente il male e la morte, per la felicità di quelle forze che, oltre che a odiare la religione, ritengono che solo il piacere sia la dimensione che l’uomo deve ricercare

 

Ma c’è da discutere anche della mira precisa che ebbe la pandemia. «L’influenza è stata a volte definita una malattia democratica, ma nel 1918 era tutt’altro. Ad esempio, se avessi vissuto in alcune parti dell’Asia, avresti avuto 30 volte più probabilità di morire che se vivessi in alcune parti d’Europa».

 

A morire insomma erano, come da darwinismo sociale britannico, i poveri.

 

Nello stato americano del Connecticut, ad esempio, il nuovo gruppo di immigrati – gli italiani – subì le peggiori perdite. A Rio de Janeiro, allora capitale del Brasile, le favela furono infettate completamente. A Parigi, enigmaticamente, all’apparenza,  la più alta mortalità registrata in alcuni dei quartieri più ricchi, ma si trattava delle cameriere oberate di lavoro che dormivano nelle fredde chambres de bonne in genere situati nei sottotetti.

 

E la morte e la malattie, da fatti di mistero religioso, divengono questioni statali

In tutto il mondo, i poveri, gli immigrati e le minoranze etniche erano più sensibili – non  perché erano costituzionalmente inferiori, come gli eugenetisti amavano sostenere, ma perché erano più propensi a mangiare male, a vivere in condizioni affollate, a soffrire altre malattie di base e avere scarso accesso all’assistenza sanitaria.

 

«Le cose non sono cambiate molto – è l’amara considerazione degli inglesi – uno studio sulla pandemia di influenza del 2009 in Inghilterra ha mostrato che il tasso di mortalità nel quinto più povero della popolazione era triplo rispetto a quello più ricco».

 

È il grande cull, parola poco traducibile in italiano: sfoltimento, abbattimento… È così che è chiamata la contrazione della popolazione terrestre programmata dai potenti.

È il grande cull, parola poco traducibile in italiano: sfoltimento, abbattimento… È così che è chiamata la contrazione della popolazione terrestre programmata dai potenti.

 

Come da imperativo malthusiano, in assenza di guerre, solo la malattia può riportare equilibrio nell’universo.

 

Se volete, è il tema del più grande kolossal dell’anno, Avengers: Infinity Wars, dove il cattivone Thanos, che in realtà è il vero protagonista, vuole dimezzare la vita nell’universo per evitare sofferenze e carestie dovute alla mancanza di risorse. «Thanos non fa nulla di male» è stato il grido che si è levato dai millennial.

 

Una generazione cresciuta per amare la morte ed odiare la vita, una lost generation più di quella uscita dalla guerra o dall’Influenza Spagnola, totalmente incapace di vedere il piano sottostante.

 

Stordirci per eliminarci. Le grandi epidemie paventate in ogni momento – dalla super-gonorrea ai superbatteri antibiotico-resistenti servono a questo.

Stordirci per eliminarci. Le grandi epidemie paventate in ogni momento – dalla super-gonorrea ai superbatteri antibiotico-resistenti servono a questo.

 

Nel frattempo, procede la scansione genomica della popolazione, soprattutto quella bianca: «Entro due o tre anni, il 90% degli americani di origine europea sarà identificabile dal loro DNA».

 

La tecnologia genetica, anche come semplice censimento, aiutata dal narcisismo dell’era dei social media per il quale gli americani mandano a compagnie private il loro DNA, mostra il suo lato huxleyano di strumento di controllo sociale.

 

Ma di questo parleremo in un prossimo articolo.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

Articolo precedentemente apparso su EFFEDIEFFE.

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Epidemie

L’OMS non ha «annacquato» il suo Trattato Pandemico

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Secondo i rapporti che circolano ampiamente su blog e social media, l’ultima bozza dell’«accordo pandemico» dell’OMS non afferma più che il documento è vincolante per gli Stati membri dell’OMS. Ma gli esperti che hanno seguito i negoziati sul trattato hanno affermato che l’ultimo linguaggio è «ingannevole».

 

Secondo i rapporti che circolano ampiamente su blog e social media, l’ultima bozza dell’«accordo pandemico» dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non afferma più che il documento è vincolante per gli Stati membri dell’OMS.

 

Un rapporto, pubblicato il 22 aprile dal giornalista indipendente Peter Imanuelsen, afferma che con la rimozione di un articolo chiave dalla bozza del trattato, i Paesi «non devono più obbedire all’OMS».

 

Ma gli esperti che hanno parlato con The Defender hanno affermato che è troppo presto per dire che l’OMS ha fatto marcia indietro. Hanno sottolineato che le ultime bozze dell’accordo pandemico proposto e gli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale (IHR), ancora in fase di negoziazione da parte dei membri dell’OMS, contengono obblighi per le nazioni e limitano le libertà delle persone a livello globale.

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L’avvocato olandese Meike Terhorst ha dichiarato a The Defender: «non c’è vittoria», poiché gli emendamenti proposti all’RSI conferiscono al direttore generale dell’OMS «poteri legislativi ed esecutivi illimitati per dichiarare una pandemia e le misure che devono essere adottate» – e rafforzare i poteri esistenti come specificato nell’attuale RSI, ratificato nel 2005.

 

L’internista Dott.ssa Meryl Nass, fondatrice di Door to Freedom , ha dichiarato a The Defender che i due strumenti proposti continueranno a indirizzare gli Stati membri dell’OMS a distribuire vaccini e farmaci e a obbedire alle richieste emesse dall’organizzazione durante una dichiarata «emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale» (PHEIC).

 

Scrivendo per Door to Freedom, Nass ha affermato che le ultime revisioni degli emendamenti IHR affermano che il documento è «non vincolante», ma che altri termini lo contraddicono.

 

«E se il termine ‘non vincolante’ non venisse più cancellato? Il documento è ancora vincolante per le nazioni a causa di altri termini, dell’obbligo di riferire all’OMS su come le nazioni si stanno conformando e al nuovo comitato di conformità e implementazione, che cavalcherà il gregge sulle nazioni che non si conformano», ha scritto Nass.

 

Inoltre, «le nazioni devono ‘adattare’ la loro legislazione nazionale per conformarsi… anche se il documento afferma che non hanno intenzione di imporre alcuna sovranità nazionale», ha aggiunto.

 

Nass ha affermato che anche le affermazioni secondo cui il linguaggio relativo alla «misinformazione» e alla «disinformazione» è stata rimossa dall’ultima bozza degli emendamenti IHR sono false. Lei ha scritto:

 

«Il controllo della cattiva informazione e della disinformazione è stato spostato in un allegato dove sarebbe meno evidente. Tuttavia, il controllo delle informazioni è oggi ancora più stringente, poiché la “sorveglianza” e la gestione della disinformazione sono ormai considerate “capacità fondamentali” che tutte le nazioni dovranno sviluppare e sulle quali verranno valutate utilizzando un sistema di monitoraggio ancora da sviluppare».

 

Terhorst ha affermato che se l’OMS ratificasse uno o entrambi i due documenti proposti nelle loro attuali iterazioni, otterrebbe «poteri legislativi ed esecutivi, poteri autonomi», che sono esplicitamente proibiti dalla Costituzione dell’OMS. Secondo Terhorst, la Costituzione limita il potere dell’OMS a quello di un «organismo consultivo».

 

Gli Stati membri voteranno gli strumenti proposti alla 77ª Assemblea mondiale della sanità, in programma dal 27 maggio al 1 giugno a Ginevra, in Svizzera.

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«Una forma di ricatto negoziale»

Il giornalista indipendente James Roguski ha raccontato i negoziati sia per l’«accordo pandemico» che per gli emendamenti IHR nel suo Substack. In un post del 18 aprile, ha affermato che i negoziati sul proposto «accordo pandemico» sono «falliti».

 

Questo fallimento, ha affermato Roguski, non lascia altra scelta all’organismo negoziale intergovernativo se non quella di proporre alle nazioni di firmare un documento incompiuto e accettare di rinviare i dettagli in un «futuro lontano», attraverso l’approvazione di una proposta di risoluzione sul «Trattato sulla pandemia».

 

In un post separato di Substack del 23 aprile, Roguski ha scritto che l’organismo negoziale intergovernativo sta «ricorrendo a una forma di ricatto negoziale», «tentando di fare pressione sui paesi membri dell’OMS affinché adottino e firmino un accordo incompleto» nella riunione del mese prossimo.

 

Secondo Roguski, la «minaccia non così sottile» è che se gli Stati membri non firmano il documento incompleto, «non saranno in grado di continuare a partecipare ai successivi negoziati per definire i dettagli».

 

Gli Stati membri possono firmare l’«accordo pandemico» presso la sede dell’OMS a Ginevra dal 28 maggio al 28 giugno e presso la sede delle Nazioni Unite a New York dall’8 luglio 2024 al 7 luglio 2025.

 

Roguski ha scritto il 18 aprile:

 

«Hanno sempre desiderato raggiungere un accordo vuoto per istituire una Convenzione quadro e una nuova burocrazia (la Conferenza delle parti) [COP] che avrebbe il potere di incontrarsi su base annuale nel futuro, per sempre».

 

«Sanno che non possono mostrarci i dettagli di ciò che vogliono veramente fare. Propongono un accordo incompleto e annacquato nella speranza che in futuro possano prendere decisioni nella speranza che noi non prestiamo attenzione».

 

Secondo Roguski, gli Stati membri dell’OMS non hanno concordato aspetti dell’«accordo pandemico» che coinvolgono One Health, lo sviluppo di un «sistema di accesso agli agenti patogeni e di condivisione dei benefici», finanziamenti e regole finanziarie che governano il COP.

 

Tuttavia, la risoluzione richiede al direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus di implementare immediatamente clausole su argomenti quali «Preparazione, prontezza e resilienza», «Risarcimento e responsabilità correlati ai vaccini e alle terapie durante le pandemie», «rafforzamento della regolamentazione» e un «meccanismo finanziario di coordinamento».

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Gli emendamenti dell’IHR conferirebbero al direttore generale dell’OMS “poteri legislativi”

Le revisioni agli emendamenti proposti dall’IHR hanno portato a un nuovo documento che, secondo Terhorst, «sembra essere meno terribile della bozza precedente». Ma questo è «ingannevole», ha detto.

 

Come Nass, Terhost ha osservato che l’ultima bozza prevede l’istituzione di un comitato per l’attuazione e la conformità del RSI, «destinato a facilitare e supervisionare l’attuazione e promuovere il rispetto di questi regolamenti».

 

«Ciò significa che se viene dichiarata una PHEIC… o un’emergenza pandemica o pandemica o un allarme di intervento precoce, tutti gli Stati membri devono rispondere e obbedire agli ordini del direttore generale dell’OMS, e le loro stesse istituzioni devono attuare le misure richieste come blocchi, vaccinazioni, quarantena, restrizioni di viaggio», ha affermato Terhorst.

 

Di conseguenza, il direttore generale avrà «poteri legislativi» per dichiarare un PHEIC e le misure che le nazioni dovranno adottare in risposta, ha affermato Terhorst.

 

Scrivendo nel suo Substack il 22 aprile, Roguski ha elencato diverse proposte «inaccettabili» contenute nella bozza più recente degli emendamenti IHR, tra cui requisiti di vaccinazione, proposte per mettere in quarantena i viaggiatori, proposte per l’implementazione di «passaporti vaccinali» e requisiti di test come prerequisito per viaggi, meccanismi di sorveglianza rafforzati e censura con il pretesto di prendere di mira la «misinformazione».

 

Silvia Behrendt, fondatrice e direttrice dell’Agenzia per la responsabilità sanitaria globale, con sede in Austria, ha dichiarato a The Defender che, a parte queste disposizioni, gli emendamenti proposti all’IHR violano anche l’articolo 55, paragrafo 2 dell’attuale IHR (2005).

 

Questa clausola impone al direttore generale dell’OMS di comunicare tutte le modifiche proposte all’RSI a tutti gli Stati membri almeno quattro mesi prima dell’Assemblea mondiale della sanità. L’OMS afferma di aver soddisfatto questo requisito quando «il Segretariato dell’OMS ha diffuso tutte le proposte di modifica dell’RSI il 16 novembre 2022».

 

Behrendt non era d’accordo. «La nuova bozza è, in larga misura, una nuova versione che non abbiamo mai visto», ha detto. «Ciò dimostra che la scadenza non è stata rispettata, perché non c’è abbastanza tempo» per gli Stati membri dell’OMS.

 

«Anche questa non è la bozza finale», ha detto Behrendt. «Avranno una nuova sessione [di negoziazione] e ci saranno ancora nuovi cambiamenti». Il gruppo di lavoro sugli emendamenti al regolamento sanitario internazionale si riunirà dal 22 al 26 aprile.

 

Behrendt ha affermato che si tratta di un processo particolarmente gravoso per gli Stati più piccoli, che si trovano ad affrontare doppi negoziati riguardanti l’«accordo pandemico» e gli emendamenti IHR, ma non hanno la capacità di tenere il passo con entrambi.

 

«Si tratta di un effetto a cascata ed è una situazione molto complessa perché negoziano sullo stesso argomento. Non è mai stato fatto nel diritto internazionale», ha affermato Behrendt, sottolineando che l’Unione Europea (UE) partecipa ai negoziati per entrambe le proposte come entità separata, anche se anche i suoi singoli Stati membri fanno parte del processo negoziale.

 

Terhorst ha affermato che l’UE non ha l’autorità per partecipare come parte separata a questi negoziati, sottolineando che la politica sanitaria pubblica nell’UE è di dominio esclusivo degli Stati. Behrendt ha affermato che questo è un tentativo da parte dell’UE di «prendere l’iniziativa» nella politica sanitaria pubblica.

 

Terhorst ha affermato che l’UE, sostenitrice dei passaporti sanitari digitali e dell’«identità digitale», sta «acquisendo sempre più potere» e, insieme ad altri stati membri e negoziatori dell’OMS, sta cercando di presentare rapidamente le due proposte prima delle elezioni presidenziali americane di quest’anno, dove due dei tre principali candidati si oppongono all’OMS.

 

Behrendt ha affermato che il recente allarme per l’influenza aviaria è un motivo in più per cui l’OMS si sta affrettando a far approvare entrambe le proposte. «È molto interessante che emerga ora», ha detto, sottolineando i tempi dell’epidemia, poco prima dell’Assemblea mondiale della sanità di quest’anno.

 

Anche altri attori non statali, come la Fondazione Bill & Melinda Gates, partecipano ai negoziati in qualità di «stakeholder» ufficiali dell’OMS. Behrendt ha citato la Federazione internazionale dei produttori e dei commercianti farmaceutici come una di queste organizzazioni, sottolineando che «hanno dominato» i processi negoziali per le due proposte dell’OMS.

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L’opposizione globale alle proposte dell’OMS sta crescendo

Terhorst ha affermato che l’opposizione globale alle due proposte dell’OMS continua a crescere. Il 16 aprile, il Parlamento olandese ha approvato una mozione che chiede al governo del paese di rinviare il voto sugli emendamenti dell’RSI all’Assemblea mondiale della sanità del mese prossimo, perché gli emendamenti non sono stati presentati almeno quattro mesi prima dell’assemblea.

 

Il governo olandese non è vincolato dalla mozione, ha detto Terhorst, ma ha notato l’ampio sostegno che la mozione ha goduto in Parlamento. «Anche i partiti che erano molto favorevoli a tutte le misure COVID-19, pensavano che ciò non fosse legale».

 

Terhorst ha anche osservato che il governo olandese aveva precedentemente presentato una riserva – una richiesta legale per più tempo per la revisione – contro gli emendamenti IHR del 2022 , ma non ha reso pubblica la lettera di riserva formale, sostenendo che si tratta di «informazioni diplomatiche».

 

«Perché è una questione di relazioni diplomatiche? È una questione legale e il Parlamento olandese dovrebbe essere in grado di verificare che questa lettera sia stata inviata», ha affermato Terhorst, aggiungendo che il Parlamento olandese non ha mai ratificato l’RSI (2005), forse perché incostituzionale.

 

La settimana scorsa decine di migliaia di manifestanti si sono riuniti in Giappone per opporsi alle due proposte. E il mese scorso, il Senato della Louisiana ha votato all’unanimità per vietare il coinvolgimento dell’OMS nella politica sanitaria dello stato, mentre anche i legislatori dell’Uganda si sono opposti alle due proposte.

 

Il 2 maggio, l’Ufficio per gli Affari Globali del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ospiterà una sessione di ascolto «per chiedere input alle parti interessate e agli esperti in materia per aiutarlo a informare e preparare l’impegno del governo degli Stati Uniti presso l’Assemblea Mondiale della Sanità».

 

La sessione è aperta al pubblico, ma gli interessati devono rispondere entro il 26 aprile.

 

 

Michael Nevradakis

Ph.D.

 

© 24 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

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Immagine di United States Mission Geneva via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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Epidemie

Influenza aviaria, l’OMS i media insistono sulla paura dell’epidemia negli esseri umani

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha avvertito che l’influenza aviaria ha un tasso di mortalità “estremamente alto” per gli esseri umani e potrebbe mutare per trasmettersi da uomo a uomo, nonostante non vi sia alcuna registrazione di trasmissione da uomo a uomo dell’H5N1.   La scorsa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato nuovamente l’allarme sull’influenza aviaria, avvertendo che ha un tasso di mortalità «estremamente alto» tra gli esseri umani.   Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), la malattia, il virus dell’influenza aviaria H5N1 – noto anche come «influenza aviaria altamente patogena (HPAI) A» o semplicemente «influenza aviaria» – può trasmettersi ad alcuni animali.   Tuttavia, non è mai passata da uomo a uomo e ci sono state segnalazioni estremamente rare di trasmissione da animale a uomo, ha affermato l’agenzia.   Tuttavia, lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha affermato che esiste «grande preoccupazione» che la malattia si evolva e svilupperà «la capacità di passare dalla trasmissione da uomo a uomo».   Secondo il CDC, le segnalazioni di epidemie di influenza aviaria risalgono al 1880. Dal 2014, i media hanno pubblicato storie periodiche e sempre più allarmistiche sul virus.   All’inizio di questo mese sono iniziate a circolare notizie secondo cui l’influenza aviaria sarebbe stata rilevata negli uccelli selvatici, nel pollame, in una varietà di mammiferi tra cui gatti e delfini e in un piccolo numero di esseri umani.   Organismi di stampa come il New York Times hanno ribadito gli avvertimenti di Farrar secondo cui il virus sta mutando e potrebbe iniziare a trasmettersi tra le persone, e il Daily Mail ha avvertito che potrebbe essere «100 volte peggio del COVID».   Farrar ha dato il massimo a questi avvertimenti durante una conferenza stampa in cui ha annunciato la nuova definizione dell’OMS per gli agenti patogeni presenti nell’aria.   «È una cosa tragica da dire, ma se vengo infettato dall’H5N1 e muoio, la cosa finirà», ha detto Farrar. «Se vado in giro per la comunità e lo diffondo a qualcun altro, allora si avvia il ciclo».   «Dobbiamo guardare, più che guardare, dobbiamo assicurarci che se l’H5N1 venisse a contatto con gli esseri umani con trasmissione da uomo a uomo, saremmo nella posizione di rispondere immediatamente con un accesso equo ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica» ha aggiunto.   La ricerca passata di Farrar si è concentrata su questo particolare ceppo di influenza aviaria.

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I commenti suscitano richieste per il vaccino contro l’influenza aviaria 

Dopo i commenti di Farrar, titoli come «La prossima minaccia pandemica richiede un’azione immediata», «L’influenza aviaria sta contagiando più mammiferi. Che cosa significa per noi?», «Il pericolo in evoluzione della nuova influenza aviaria» e «Gli Stati Uniti potrebbero vaccinare un quinto degli americani in caso di emergenza influenza aviaria «hanno chiesto se questa sarà “la prossima pandemia”».   Le notizie di stampa chiedono alle agenzie di sanità pubblica di prepararsi di conseguenza, intensificando la biosorveglianza interagenzia, la pianificazione della risposta alle emergenze, accumulando scorte di dispositivi di protezione individuale e, naturalmente, espandendo le scorte esistenti di vaccini contro l’influenza aviaria e sviluppandone di migliori.   Il governo degli Stati Uniti ha attualmente tre vaccini H5N1 approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) e conservati nelle scorte strategiche nazionali. I vaccini sono prodotti da Sanofi, GSK e CSL Seqirus.   Secondo i funzionari federali, se l’H5N1 dovesse diffondersi ampiamente tra gli esseri umani, il governo americano potrebbe distribuire entro quattro mesi abbastanza vaccini da inoculare un quinto della popolazione americana, ha riferito Barrons.   Ma i resoconti dei media hanno sollevato preoccupazioni sull’efficacia di questi vaccini – sviluppati già nel 2007 – e hanno sollecitato lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi vaccini.   Farrar ha fatto lo stesso nella sua dichiarazione, avvertendo che lo sviluppo del vaccino «non è dove dobbiamo essere».   A sostegno di queste affermazioni, un recente rapporto di ricerca pubblicato in un comunicato stampa del 20 aprile ha rilevato che è molto probabile che un agente patogeno dell’influenza scateni una nuova pandemia nel prossimo futuro, seguita dalla «Malattia X».   Tuttavia, i risultati non si basano su uno studio di dati empirici sulla malattia reale.   Piuttosto, lo studio riporta i risultati di un sondaggio online che ha chiesto agli esperti globali di malattie infettive di classificare le malattie nel «Piano di ricerca e sviluppo per l’azione per prevenire le epidemie» dell’OMS nell’ordine in cui credevano che le malattie potessero causare la prossima pandemia.

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Gli allarmi risuonano mentre si avvicina la scadenza per la negoziazione del «Trattato pandemico» dell’OMS

Le notizie su una «prossima pandemia» arrivano poco prima delle riunioni dell’accordo pandemico dell’OMS previste per maggio.   I Paesi membri si incontreranno per votare un nuovo accordo pandemico e le modifiche al regolamento sanitario internazionale (IHR) per garantire all’OMS un’ampia autorità sulla gestione della pandemia, con un budget annuale stimato in 31,1 miliardi di dollari.   Il trattato proposto e l’IHR conferirebbero all’OMS poteri esecutivi senza precedenti per dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale a propria discrezione, e quindi organizzare e imporre una risposta che prevalga su qualsiasi risposta che una singola nazione potrebbe invece voler implementare.   Molti hanno espresso preoccupazione per il fatto che le proposte compromettano la sovranità nazionale , normalizzino pericolose violazioni dei diritti e concentrino la ricchezza su scala globale.   La resistenza agli accordi è diffusa, da molti deputati statunitensi e organizzazioni per la libertà sanitaria alle proteste in Giappone.   Questi nuovi sviluppi sono arrivati ​​anche quando Farrar ha annunciato la scorsa settimana che l’OMS ha ampliato la sua definizione di agenti patogeni presenti nell’aria.   La nuova definizione ha lo scopo di eliminare la confusione su come «descrivere la trasmissione di agenti patogeni attraverso l’aria che possono potenzialmente causare infezioni negli esseri umani», per prevenire meglio la trasmissione, secondo l’OMS.   I termini «trasmissione aerea» e «trasmissione via aerosol» sono stati spesso confusi durante la pandemia di COVID-19.   Per correggere tale abuso e confusione, il «documento di consenso» stabilisce un nuovo standard in base al quale qualsiasi malattia infettiva che viaggia attraverso l’aria, indipendentemente dalle dimensioni delle «particelle respiratorie infettive», è considerata un agente patogeno presente nell’aria.   La precedente posizione dell’OMS era che solo un piccolo numero di agenti patogeni che viaggiavano in piccole goccioline su grandi distanze, come la tubercolosi, erano considerati «dispersi nell’aria».   La nuova classificazione rimuove il limite sulla dimensione delle particelle o sulla distanza alla quale un agente patogeno potrebbe diffondersi. Storicamente le agenzie hanno richiesto elevati livelli di prova prima di definire una malattia trasmessa per via aerea, il che richiede rigorose misure di contenimento, ha riferito CBC.   La nuova definizione renderà più semplice imporre misure di contenimento per una gamma più ampia di particelle respiratorie infettive.   All’inizio di questo mese, l’amministrazione Biden ha anche pubblicato la sua nuova «strategia pandemica» volta a rafforzare la biosicurezza globale prima della «prossima pandemia».

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Casi diffusi tra i mammiferi

Negli ultimi anni, milioni di uccelli sono stati abbattuti per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria, poiché in genere vengono abbattuti interi stormi quando vengono identificati i casi.   All’inizio di questo mese, il Dipartimento dell’Agricoltura del Texas ha annunciato che uno dei più grandi allevamenti di pollame del Texas aveva pianificato di uccidere quasi 2 milioni di polli dopo che un singolo uccello era risultato positivo al virus H5N1. Il commissario Sid Miller ha avvertito che tutti i produttori dello stato «devono mettere in pratica misure di biosicurezza rafforzate».   Le segnalazioni di influenza aviaria sono stagionali, in genere il picco è a febbraio. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha affermato di aspettarsi un flusso e riflusso dei casi. Nell’ultimo mese sono stati confermati casi tra allevamenti di polli in quattro stati: New Mexico, Texas, Michigan e Minnesota.   L’OMS ha inoltre sollecitato un attento monitoraggio e un’indagine su un focolaio segnalato di H5N1 tra le mucche da latte negli Stati Uniti «perché potrebbe evolversi in trasmissione in modi diversi» e perché tale trasmissione avviene è ancora sconosciuta.   Il virus ha infettato specie diverse dagli uccelli. Nell’ultimo anno sono stati segnalati casi di influenza aviaria in visoni, lontre, volpi, foche, puzzole e bovini, tra gli altri. Secondo alcuni funzionari, gli animali vengono infettati dagli uccelli selvatici.   I primi casi di influenza aviaria nei bovini sono stati rilevati negli Stati Uniti a marzo. Da allora, i funzionari dell’USDA hanno confermato casi in 29 mandrie in otto stati, tra cui Michigan, Kansas e Texas, e un singolo caso in un essere umano in Texas, che ha avuto contatti con una mucca infetta. Il suo unico sintomo era la congiuntivite.   Questo è solo il secondo caso documentato di virus H5N1 umano negli Stati Uniti. Il primo è avvenuto in un lavoratore avicolo in Colorado nel 2022. Secondo un recente rapporto dell’OMS, tra il 1° gennaio 2003 e il 28 marzo 2024, solo 888 casi di virus aviari In tutto il mondo sono state segnalate infezioni influenzali nell’uomo, di cui il 52% mortali.   L’OMS ha annunciato la scorsa settimana che un uomo vietnamita è risultato positivo all’influenza aviaria A (H9N2) a marzo. L’uomo vive vicino a un mercato di pollame, ma nessuno degli uccelli presenti al mercato è risultato positivo allo stesso virus.   La FDA afferma che il rischio che uova o latte di animali infetti arrivino sul mercato è basso a causa delle ispezioni. E gli scienziati affermano che non ci sono prove che il consumo di cibo pastorizzato o cotto comporti alcun rischio per le persone.   Almeno 21 stati hanno posto restrizioni alle importazioni di bestiame dagli stati colpiti, con New York che si è aggiunta alla lista lunedì.   L’agricoltore rigenerativo e scienziato agricolo Howard Vlieger ha dichiarato al The Defender che l’approccio dell’USDA per affrontare l’influenza aviaria attraverso l’abbattimento delle mandrie è mal informato. Le malattie circolano periodicamente attraverso le popolazioni animali, ha detto.   Gli animali suscettibili al virus, ha detto Vlieger, sono quelli malsani, allevati con mangimi geneticamente modificati e carichi di pesticidi e confinati in spazi piccoli e affollati.

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Gli Stati Uniti collaborano con la Cina nella ricerca sul guadagno di funzione dell’H5N1

Il sequenziamento genomico del virus nel paziente del Texas ha mostrato che una mutazione nel genoma del virus ha reso più probabile che l’influenza infetti i mammiferi. Tuttavia, i funzionari sostengono che il rischio per le persone rimane basso.   Farrar ha affermato che la variante A (H5N1) è diventata «una pandemia globale di animali zoonotici».   «La grande preoccupazione ovviamente è che… infettando anatre e polli e poi sempre più mammiferi, quel virus ora si evolve e sviluppa la capacità di infettare gli esseri umani e quindi, in modo critico, la capacità di passare da uomo a uomo», ha aggiunto.   I resoconti di questa evoluzione hanno portato alla richiesta dell’USDA di condividere le sequenze genomiche del virus prelevate da vari animali. L’agenzia ha risposto rendendo pubbliche 239 sequenze di virus.   I consulenti di pianificazione pandemica hanno celebrato la mossa, che secondo STAT News consentirà di determinare se il virus ha acquisito mutazioni che lo rendono possibile diffondersi più facilmente, possibilmente agli esseri umani.   La discussione su una mutazione che facilita la diffusione e i commenti di Farrar hanno rinnovato le preoccupazioni sulla ricerca sul guadagno di funzione, che è stata condotta per anni sui virus dell’influenza aviaria .   Nel 2018, un comitato di revisione del governo degli Stati Uniti ha tranquillamente approvato esperimenti in due laboratori per modificare i virus dell’influenza aviaria per renderli più rischiosi per gli esseri umani – nonostante una moratoria – imposta nel 2014 – su quella ricerca, ha riferito Science nel 2019.   Almeno uno di questi progetti è stato finanziato dall’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive del National Institutes of Health.   E nel 2011, un esperimento condotto da uno di questi gruppi aveva già modificato il virus aviario H5N1 affinché si diffondesse tra i furetti.   Alison Young di USA Today ha rivelato l’anno scorso che si è verificata una grave violazione della sicurezza nel 2019 durante uno degli esperimenti approvati nel 2018. Mentre lavorava nel laboratorio di livello tre di biosicurezza presso l’Università del Wisconsin, il tubo che fornisce aria pulita e sicura ai ricercatori è stato disconnesso, esponendo i ricercatori al virus modificato.   Un’altra violazione si è verificata nel 2013, quando un ricercatore è rimasto accidentalmente colpito da un ago infetto.   Dal 2021 l’USDA collabora con scienziati cinesi nella ricerca sul guadagno di funzione sui virus dell’influenza aviaria.   Brenda Baletti Ph.D.   © 23 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Epidemie

La Casa Bianca di Biden firma un nuovo piano di sorveglianza pandemica finanziato da Gates

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 paesi per «combattere le future pandemie» e un nuovo Fondo pandemico, finanziato finora da 27 contributori, tra cui alcuni associati alla Fondazione Bill & Melinda Gates, ha riferito la giornalista Kim Iversen.

 

Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 Paesi per «combattere le future pandemie» identificando e rispondendo alle epidemie di malattie infettive, ha riferito il giornalista Kim Iversen in un recente episodio di «The Kim Iversen Show».

 

L’amministrazione ha pubblicato un documento di 64 pagine che descrive nei dettagli il programma, che mira a rafforzare la «sicurezza sanitaria globale» e a «prevenire, individuare e rispondere efficacemente alle minacce biologiche ovunque emergano».

 

«Sappiamo esattamente cosa significa», ha detto la Iversen. «Daranno la caccia alla Malattia X, come l’ha definita il [World Economic Forum] durante l’incontro di Davos, dove dicono: ‘Dobbiamo essere preparati per la Malattia X, perché la Malattia X è ci prenderà tutti».

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L’amministrazione Biden ha affermato di sostenere già 50 paesi e di essersi impegnata a sostenerne altri 50, principalmente in Africa e Asia, per sviluppare migliori test, sorveglianza, comunicazione e preparazione per “prevenire pandemie” come l’epidemia di COVID-19.

 

«Pensavi che il trattato sulla salute pandemica , che rinuncia alla nostra sovranità, fosse spaventoso?» ha chiesto, riferendosi alla proposta di accordo pandemico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sarà votata dagli Stati membri il mese prossimo. «Beh, questo è quasi altrettanto brutto».

 

Diverse agenzie governative statunitensi, tra cui l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, il Dipartimento della difesa statunitense, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti, attueranno il programma.

 

Iversen legge dal documento strategico della Casa Bianca:

 

«La pandemia di COVID-19 ha avuto – e continua ad avere – un profondo impatto sulla nostra Nazione e sul mondo. Più di un milione di americani hanno perso la vita e quasi sette milioni di americani sono stati ricoverati in ospedale, lasciando le famiglie in lutto e le comunità cambiate per sempre».

 

«Abbiamo vissuto la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione, quando sono emerse le debolezze delle nostre catene di approvvigionamento, le piccole imprese hanno faticato a rimanere a galla e 20 milioni di americani hanno perso il lavoro».

 

«E abbiamo visto come questa sfida sanitaria globale abbia causato conseguenze locali per i nostri ospedali, le nostre scuole e le nostre comunità. Nessun settore dell’economia e della società ne è rimasto immune».

 

«Ecco perché, fin dal primo giorno, mi sono impegnato a garantire che la nostra nazione sia preparata per una futura pandemia e tutte le minacce biologiche, compreso il rafforzamento e gli investimenti nella sicurezza sanitaria globale».

 

La Iversen ha osservato che la risposta del governo al virus COVID-19 – “non il virus vero e proprio” – è stata responsabile delle sfide a cui ha fatto riferimento il presidente Joe Biden. Questo nuovo programma, ha detto, permetterebbe al governo di provocare nuovamente quel tipo di caos.

 

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Il nuovo Fondo pandemico del governo: offerto da Bill Gates?

Nell’ambito dell’annuncio di martedì, Biden ha anche affermato di aver creato un Fondo pandemico con supporto bipartisan «che ha già catalizzato 2 miliardi di dollari in finanziamenti da 27 contributori, tra cui paesi, fondazioni e organizzazioni filantropiche, per costruire più forti capacità di sicurezza sanitaria globale».

 

«Chi sono questi contributori?» la Iversen ha chiesto: «Vuoi indovinare che la Bill Gates Foundation è grande donatore?»

 

Secondo il sito web del Pandemic Fund, i fondi vengono convogliati attraverso 13 organizzazioni governative e non governative, comprese organizzazioni finanziate da Gates come l’OMS, la Coalizione per le innovazioni di preparazione all’epidemia (CEPI); Gavi, l’Alleanza per i Vaccini; e il Fondo globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria.

 

La Fondazione Bill & Melinda Gates finanzia progetti simili anche attraverso altre partnership. Ad esempio, Gates e la DARPA, la Defense Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, hanno finanziato il lancio del sistema Sentinel.

 

Sentinel è un «sistema di allarme precoce» brevettato, basato sulla tecnologia di modifica genetica CRISPR, pensato per rilevare agenti patogeni mortali in Africa prima che si diffondano.

 

Organizzazioni come la Fondazione Gates, ha affermato la Iversen, hanno i propri programmi che possono portare avanti attraverso tali partenariati. Gates, ha detto, «vuole vedere i vaccini per tutti e la sorveglianza delle malattie al fine di attuare vaccini per tutti».

 

Offrendo ingenti finanziamenti ai Paesi poveri, ha detto Iversen, gruppi come la Fondazione Gates acquistano la capacità di manipolare o controllare la politica. Questo tipo di potere, ha detto, è stato fondamentale per imporre mandati di vaccini e passaporti per i vaccini in tutto il mondo.

 

Ha citato un recente rapporto del giornalista investigativo Paul D. Thacker, il quale ha riferito che un funzionario dell’OMS ha testimoniato che il governo finlandese era ben consapevole che i vaccini COVID-19 non hanno fermato la trasmissione quando il paese ha imposto i passaporti vaccinali.

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La dottoressa Hanna Nohynek, presidente del gruppo strategico di esperti sull’immunizzazione dell’OMS, ha affermato di aver informato il governo che i passaporti non sarebbero efficaci e non sarebbero necessari.

 

«Sapevano che era una truffa assoluta, ma l’hanno fatto comunque», ha detto Iversen. «Non era perché fossero davvero preoccupati per la nostra salute. Non era perché fossero davvero preoccupati per la diffusione».

 

Anche questa nuova partnership per la sicurezza sanitaria globale a cui l’amministrazione ha aderito non ha nulla a che fare con la protezione della salute pubblica, ha affermato Iversen.

 

«Sappiamo tutti che si tratta di trovare un modo per sorvegliare le persone, per inserirle nei passaporti, in una sorta di sistema di sorveglianza ed è assolutamente spaventoso».

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

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