Internet
I sondaggi mostrano Kennedy come favorito per la candidatura alle presidenziali. Mentre la censura contro di lui continua

Il pre-candidato presidenziale Robert F. Kennedy, Jr. è stato segnalato ieri dalla testata di Washington Politico come primo classificato in un sondaggio condotto fra tutti i candidati «favoriti».
Il sondaggio è stato condotto dal 10 al 13 giugno da The Economist e YouGov, tra 1.500 adulti statunitensi. Kennedy ha ottenuto il 49% di favore; ha ottenuto il 30% come sfavorevole.
Biden e Trump sono scesi ciascuno, con il 44%. Il più basso di tutti, tra più di una dozzina di candidati, è Chris Christie, che è riuscito a risultare negativo. Una facile comprensione di ciò viene, ad esempio, dal discorso schietto di Kennedy contro le bugie del governo.
Kennedy sul canale Fox News questa settimana ha detto: «penso che l’amministrazione e il Pentagono siano disonesti con gli americani sulla questione delle vere vittime degli ucraini. Penso che anche il governo ucraino stia mentendo… I neoconservatori della Casa Bianca hanno preparato e provocato questo conflitto per 10 anni, e continuano a evitare qualsiasi discorso sulla pace e qualsiasi tentativo di risolverlo».
Poche ore fa Kennedy ha parlato per tre ore nel podcast più seguito del pianeta, The Joe Rogan Experience, dove ha parlato in totale sincerità della storia della sua lotta contro i vaccini – ne parleremo in un altro articolo.
Ad ogni modo, in questi giorni tra blocchi e ban, la censura sta continuando ad abbattersi contro di lui e la sua campagna con veemenza.
YouTube – che pure aveva appena dichiarato di permettere più libertà di discussione politica sulla piattaforma – ha cancellato alcuni episodi del podcast del comico Theo Von, dove Kennedy era stato ospite durante la pandemia. Nei podcast con Theo Von, RFK jr. aveva raccontato di come Trump, appena eletto nell’autunno 2016, lo aveva inizialmente chiamato per presiedere una commissione di studio sui vaccini.
Parimenti, la piattaforma ha cancellato l’episodio di Hot Boxin’, il podcast dell’ex campione dei pesi massimi Mike Tyson a cui Kennedy aveva partecipato. Si tratta di uno spettacolo, davvero emozionante per contenuti e rivelazioni – oltre che la cultura e la simpatia di Iron Mike e per la preparazione estrema, il savoir faire di Kennedy – di cui aveva parlato anche Renovatio 21.
All’epoca, per l’occasione, Renovatio 21 lo aveva sottotitolato in Italiano. Ce l’abbiamo ancora.
Eccovelo appena ricaricato su Rumble, piattaforma – al momento – a prova di censura.
Come si dice: enjoy.
Immagine screenshot da YouTube
Cina
La Cina presenta il primo chip 6G al mondo

I ricercatori cinesi hanno presentato il primo chip 6G al mondo, in grado di aumentare la velocità di connessione nelle aree remote fino a 5.000 volte rispetto al livello attuale. Lo riporta il giornale di Hong Kong South China Morning Post (SCMP).
La tecnologia 6G si prevede possa ridurre il divario digitale tra aree rurali e urbane. Sviluppato da ricercatori dell’Università di Pechino e della City University di Hong Kong, il chip 6G «all-frequency» potrebbe offrire velocità internet mobile oltre i 100 gigabit al secondo su tutto lo spettro wireless, incluse le frequenze usate nelle zone remote, rendendo l’accesso a internet ad alta velocità più disponibile nelle regioni meno connesse e permettendo, ad esempio, di scaricare un film 8K da 50 GB in pochi secondi.
Tuttavia, le tecnologie 5G e 6G suscitano preoccupazioni. Critiche riguardano i possibili rischi per la salute dovuti alle radiazioni elettromagnetiche, soprattutto con le alte frequenze del 6G, oltre a vulnerabilità agli attacchi informatici a causa dell’aumento dei dispositivi connessi. L’espansione delle infrastrutture potrebbe inoltre avere un impatto ambientale e accentuare le disuguaglianze, lasciando indietro le aree rurali. Si temono anche un incremento della sorveglianza e problemi legati alla privacy dei dati con l’aumento della connettività.
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Le tecnologie wireless come il 5G operano su gamme di frequenza limitate. Il nuovo chip 6G, invece, copre l’intero spettro (da 0,5 GHz a 115 GHz) in un design compatto di 11 mm x 1,7 mm, eliminando la necessità di più sistemi per gestire diverse frequenze. Questo permette al chip di funzionare in modo efficiente su bande sia basse che alte, supportando applicazioni ad alta intensità e migliorando la copertura in aree rurali o remote.
«Le bande ad alta frequenza come le onde millimetriche e i terahertz offrono una larghezza di banda estremamente ampia e una latenza estremamente bassa, rendendole adatte ad applicazioni come la realtà virtuale e le procedure chirurgiche», ha dichiarato al China Science Daily il professor Wang Xingjun dell’Università di Pechino.
I ricercatori stanno sviluppando moduli plug-and-play per diversi dispositivi, come smartphone e droni, che potrebbero facilitare l’integrazione del nuovo chip nelle tecnologie di uso quotidiano.
La Cina pare accelerare per una primazia tecnologica non solo nelle telecomunicazioni – con il caso di Huawei, e relativi incidenti diplomatici internazionali, e sospetti anche in Italia – ma in genere nel settore tecnologico, dove si assiste ai consistenti sforzi per l’IA, visibili nell’ascesa di DeepSeek, un’Intelligenza Artificiale realizzata nel Dragone che non abbisogna di chip particolarmente performanti.
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Internet
Metriche pubblicitarie di e-commerce artificialmente gonfiate, afferma un ex dipendente Meta

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Intelligenza Artificiale
Facebook spenderà milioni per sostenere i candidati pro-IA

Il colosso tecnologico Meta-Facebook lancerà un super-PAC incentrato sulla California per sostenere i candidati a livello statale favorevoli a una regolamentazione tecnologica più flessibile, in particolare per quanto riguarda l’intelligenza artificiale.
Un Super PAC è un comitato politico indipendente che può raccogliere e spendere fondi illimitati da individui, aziende e sindacati per sostenere o contrastare i candidati. Non può coordinarsi direttamente con campagne o partiti ed è stato creato dopo le sentenze dei tribunali statunitensi del 2010 che hanno allentato le regole sul finanziamento delle campagne elettorali.
Secondo quanto riferito dalla stampa americano, il gruppo, denominato Mobilizing Economic Transformation Across California, sosterrà i candidati dei partiti democratico e repubblicano che danno priorità all’innovazione dell’intelligenza artificiale rispetto a regole severe.
Secondo la testata Politico, la società madre di Facebook e Instagram prevede di spendere decine di milioni di dollari tramite il PAC, il che potrebbe renderla uno dei maggiori investitori politici dello Stato in vista delle elezioni a governatore del 2026.
L’iniziativa è in linea con l’impegno più ampio di Meta per salvaguardare lo status della California come polo tecnologico, nonostante le preoccupazioni che una supervisione rigorosa possa soffocare l’innovazione.
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«Il contesto normativo di Sacramento potrebbe soffocare l’innovazione, bloccare il progresso dell’Intelligenza Artificiale e mettere a rischio la leadership tecnologica della California», ha affermato Brian Rice, vicepresidente per le politiche pubbliche di Meta. Rice guiderà il PAC insieme a Greg Maurer, un altro dirigente addetto alle politiche pubbliche, in qualità di dirigenti principali, secondo un portavoce dell’azienda.
La California è uno degli Stati più attivi nel promuovere la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale e dei social media, con i funzionari pronti a decidere sulle norme in materia di sicurezza, trasparenza e tutela dei consumatori che potrebbero avere ripercussioni sui prodotti delle aziende tecnologiche.
Questa mossa rispecchia gli sforzi di altri colossi della tecnologia. Aziende come Uber e Airbnb hanno utilizzato strategie politiche basate sui grandi donatori per influenzare le politiche in California.
Questa primavera, Meta ha anche speso oltre 518.000 dollari in attività di lobbying a livello statale per contestare la legislazione sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale, che imporrebbe standard di sicurezza e trasparenza sui grandi modelli di intelligenza artificiale.
Il nuovo super-PAC di Meta si unisce a una crescente ondata di impegno politico nel settore tecnologico. La rete rivale Leading the Future, sostenuta da Andreessen Horowitz (venture capitalist ora attivo nell’amministrazione Trump) e dal presidente di OpenAI Greg Brockman, ne è un esempio e mira a promuovere politiche pro-IA con oltre 100 milioni di dollari di finanziamenti.
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