Essere genitori
Pedofilia, crescenti segnali di normalizzazione. L’allarme di una mamma
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Una serie di screenshot inquietanti circolano per i social americani. Si tratta del racconto di una madre, tale «Ange». Ci è impossibile verificare chi sia o la permanenza del suo racconto.
Gli screenshot sono stati mandati da una mamma americana lettrice di Renovatio 21, assai turbata per ciò che viene detto.
All’apparenza, si tratta solo di un racconto fatto di parole, nessuna immagine inquietante.
«Per farla breve, stavo parlando con un uomo che credevo fosse un altro papà del baseball. Mi aveva fatto un paio di normali domande genitoriali riguardo al mio figlio più piccolo che ha 13 anni»
«OK, ho raccontato a tante amiche mamme di qualcosa successo un paio di settimane fa», scrive Ange.
«Non mi sento in colpa perché non sapevo cosa stesse succedendo sul momento, quando altre mamme mi dissero che nemmeno loro avevano idea. Ma mi sento colpevole per non condividerlo con più gente. Sono stata ossessionata per settimane dal cercare più che potevo riguardo a questa cosa e so che ci sono genitori inconsapevoli come lo ero io».
«Per farla breve, stavo parlando con un uomo che credevo fosse un altro papà del baseball. Mi aveva fatto un paio di normali domande genitoriali riguardo al mio figlio più piccolo che ha 13 anni».
«La conversazione prese un’altra piega quando disse “è un bel ragazzino… esce con qualcuno?”».
«La conversazione prese un’altra piega quando disse “è un bel ragazzino… esce con qualcuno?”»
«Io pensai che la domanda fosse bizzarra, ma risposi con un solido “No, perché chiedi?”»
«”Perché sono un MAP”, disse lui. “Un cosa?” dissi io. “Un MAP” ripeté lui».
«Credo di aver riso e di aver detto “e cosa diavolo è”? Lui semplicemente sorrise ne questo modo strano, quasi compiaciuto e mi disse di “studiare”. Poi si voltò e andò via».
«”Perché sono un MAP”, disse lui. “Un cosa?” dissi io. “Un MAP” ripeté lui»
«Lo fissai per un secondo confusa dal suo comportamento super-strano. So di aver detto ad alta voce “Cosa c*** è un MAP?!?” e cosa c*** mi è successo?».
«Presi il mio telefono e cercai su google. Cosa è un MAP? Google disse che è una rappresentazione diagrammatica di un’area terrestre o marittima [map in inglese significa «mappa», ndr]. No, non è questo, Perché mai dovrebbe chiamare se stesso così. Così digitai “MAP person“».
«Presi il mio telefono e cercai su Google. La più incredibile, orrorifica definizione saltò fuori»
«Istantaneamente mi sentii morire dentro, e corsi accecata dalla rabbia. La più incredibile, orrorifica definizione saltò fuori. Misi il mio telefono in modalità video e corsi per vedere se potevo trovare il tizio così da registrare quello che stavo per fare… ma non mi riuscì di trovarlo».
«Ora, per settimane, ho fatto solo ricerche, ho letto ogni cosa che potevo riguardo a questo. L’ho detto ai miei bambini, a mio marito, a mia mamma, ai miei colleghi, agli amici… e nessuno mi ha detto che aveva sentito questa cosa prima».
«Ci sono MAPs (Minor attracted person – persone attratte dai minori) e NOMAPs (Non offending Minor-attracting person –persone non molestatrici attratte dai minori). Il tizio che avevo incontrato mi aveva detto di essere un MAP».
«Ci sono MAPs (Minor attracted person – persone attratte dai minori) e NOMAPs (Non offending Minor-attracting person –persone non molestatrici attratte dai minori)»
«Hanno la loro bandiera. Vogliono essere accettati nella comunità LGBT. Cercano di normalizzare la loro attrazione per i bambini dicendo che è un disordine, non un crimine».
«Ogni singolo genitore dovrebbe sapere che esistono. E che, incredibile che sia, devono capire che questa è una cosa molto reale».
Il discorso di Ange è basato sulla realtà. Da anni esiste una polemica, anche interna al movimento LGBT e alle femministe, per mettere in guardia riguardo alla bandiera MAP, che è quella dell’arcobaleno rovesciato con la quale classicamente si rappresentano gli omolesbotransbisessuali a cui sono stati alterati i colori.
«Hanno la loro bandiera. Vogliono essere accettati nella comunità LGBT. Cercano di normalizzare la loro attrazione per i bambini dicendo che è un disordine, non un crimine»
La bandiera sarebbe comparsa su alcuni social network, e non si capisce se sia comparsa anche in qualche manifestazione reale. I siti di fact checking come Snopes.com dicono, ovviamente, che si tratta di una bufala.
Tuttavia è lo stesso sito Gaystarnews.com a mettere in guardia: «No, questa non è la bandiera del Pride – essa rappresenta i pedofili» è il titolo dell’articolo. «Gruppi di pedofili stanno tentando di entrare far parte della comunità LGBTI».
Con grande sincerità, il sito gay ammette che si tratta di «un altro termine per “pedofilo”»: «i MAPs tentano di ammorbidire l’idea di pedofilia insistendo sul fatto che non è sbagliato se non ci sono contatti».
Con grande sincerità, un sito gay ammette che si tratta di «un altro termine per “pedofilo”»: «i MAPs tentano di ammorbidire l’idea di pedofilia insistendo sul fatto che non è sbagliato se non ci sono contatti»
«Considerando il tropo di vecchia data secondo cui le persone LGBTI sono stupratori e/o molestatori di bambini – scrive ancora il sito omosessualista – è inquietante il fatto che coloro che hanno effettivamente attrazione per i bambini stiano tentando di farsi cooptare negli spazi LGBTI».
La normalizzazione della pedofilia non è certo una novità per i lettori di Renovatio 21, che sanno che su di essa è oramai spalancata la Finestra di Overton.
Nel 2013, si scoprì che il DSM V , cioè l’ultima edizione del manuale diagnostico in uso dalla psichiatria planetaria, inizialmente doveva prevedere la derubricazione della pedofilia come disturbo psichico. La modifica fu poi parzialmente ritirata, ma il passo in avanti venne fatto comunque.
Un articolo del 2013 del New York Times pare abbia preso profeticamente il suo titolo da quelle che poi sono diventate le parole della povera Ange: «Pedophilia: A Disorder, Not a Crime» («Pedofilia, un disordine, non un crimine») fu un editoriale scritto sul più prestigioso quotidiano del mondo da un professore di diritto dell’Università.
L’Huffington Post un anno dopo pubblicò una lettera di un pedofilo, anzi un MAP: «Sono un pedofilo, ma non un mostro».
La normalizzazione della pedofilia non è certo una novità per i lettori di Renovatio 21, che sanno che su di essa è oramai spalancata la Finestra di Overton.
Nel 2014 si ebbe a Cambridge, Università che rappresenta uno dei massimi templi della conoscenza, una conferenza scientifica sull’argomento, dove si stabilì che «l’interesse pedofilo è naturale e normale per il maschio umano».
Nel 2018, all’Università di Würzburg (Germania) andò in scena un TEDx dove una giovane studentessa poté offrire al pubblico, tra gli applausi, il suo discorso-presentazione: «Perché la nostra percezione sulla pedofilia deve cambiare». «La pedofilia è un orientamento sessuale naturale» era il succo del talk. Il video viene ciclicamente fatto sparire dalle piattaforme internet.
A fine 2019, la seguitissima trasmissione televisiva di reportage 60 Minutes, nella sua versione australiana, arrivò ad intervistare un sedicente pedofilo «casto» e uno psichiatra che sosteneva la non-pericolosità della maggioranza dei pedofili. La stessa trasmissione lodava la scelta della Florida di creare una sorta di ghetto dove far vivere i pedofili condannati («Perv Park», il «Parco dei pervertiti»)
«Pedofilia, un disordine, non un crimine» fu un editoriale scritto sul più prestigioso quotidiano del mondo, il New York Times
Ma non possiamo nemmeno dimenticare la nostra amata Europa, quella che ora, grazie a Conte, ci ricoprirà con una pioggia di miliardi post-pandemici.
La Risoluzione del Comitato dei Ministri agli Stati membri dell’UE 5/2010 [CM/Rec (2010)5], intitolata «Sulle misure volte a combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o sulla identità di genere», al punto IV («Diritto al rispetto della vita privata e familiare ») paragrafo 18 ci pare contenesse un chiaro invito alla legalizzazione della pedofilia:
Risoluzione del Comitato dei Ministri agli Stati membri dell’UE 5/2010: abrogare «le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali»
«Gli Stati membri dovrebbero assicurare l’abrogazione di qualsiasi legislazione discriminatoria ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali; dovrebbero inoltre adottare misure appropriate al fine di abrogare, emendare o applicare in modo compatibile con il principio di non discriminazione qualsiasi disposizione di diritto penale che possa, nella sua formulazione, dare luogo a un’applicazione discriminatoria». Il corsivo è nostro.
Abrogare «le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali».
I famosi euromiliardi di Conte (che sono in realtà già roba nostra, in quanto contributori netti della UE) saranno subordinati ad una clausola riguardante lo «Stato di diritto»
Bene, sapete anche che i famosi euromiliardi di Conte (che sono in realtà già roba nostra, in quanto contributori netti della UE) saranno subordinati ad una clausola riguardante lo «Stato di diritto», contro la quale Ungheria e Polonia già si sono scatenate. Cioè, fai le leggi che ti diciamo noi da Bruxelles (o da Francoforte, o da Berlino) per gay, immigrati etc. altrimenti niente soldini.
Adesso il lettore faccia uno sforzo di fantasia per capire quale potrebbe diventare, e non fra molto, la prossima categoria protetta. Intoccabili, pena il Paese messo alla fame.
La povera Ange non lo sa, ma eventi come quello capitato a lei saranno sempre più comuni. Perché i pedofili lo sanno, il momento della loro liberazione sta per arrivare. Hollywood qualche hanno fa ha dato l’Oscar alla storia di un professore che va con un ragazzino. I grandi quotidiani cominciano a rendere la loro esistenza accettabile, razionale. La scienza, da Cambridge in giù, dà loro ragione.
Hanno il vento in poppa, quindi qualcuno di loro può perfino sentirsi titolato a dirlo in faccia alla madre di un bambino su cui ha messo gli occhi.
Hanno il vento in poppa, quindi qualcuno di loro può perfino sentirsi titolato a dirlo in faccia alla madre di un bambino su cui ha messo gli occhi.
Il momento dell’orgoglio pedofilo, slatentizzato e gettato sulle vostre facce, volenti o nolenti, sta arrivando. Love is love, disse Obama quando arrivarono negli USA le nozze di Sodoma. Ora provate a fermare la macchina. Auguri.
«Ogni singolo genitore dovrebbe sapere che esistono». Ogni singolo genitore deve sapere che dovrà essere pronto a difendere i propri figli
Intanto, teniamo a mente le parole della mamma americana sconvolta: «Ogni singolo genitore dovrebbe sapere che esistono».
Ogni singolo genitore deve sapere che dovrà essere pronto a difendere i propri figli.
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Vaccini, dichiarato inammissibile l’emendamento contro l’obbligo per i bambini. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi
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L’emendamento proposto riguardo ai vaccini pediatrici obbligatori – cioè la proposta che di fatto mirava a cancellare la Legge Lorenzin – nel prossimo decreto «Liste d’attesa» è stato dichiarato inammissibile dal presidente di commissione Francesco Zaffini (FdI). Dopo averlo sentito la settimana scorsa, pochi giorni prima dello stop, Renovatio 21 è tornata ad intervistare l’autore dell’emendamento respinto, il senatore Claudio Borghi.
Allora, senatore, cosa è accaduto?
La questione è piuttosto semplice, uno dei principali poteri del presidente di commissione – e parlo come persona informata sui fatti perché sono stato presidente di commissione – è quello di valutare quale perimetro dare ad un decreto o in generale ad un provvedimento di legge che viene trattato nella sua commissione. Può quindi decidere di allargare le maglie del decreto originario, purché si mantenga il tema di fondo. Oppure può decidere di restringerle, limitando gli emendamenti esclusivamente alla parte letterale del decreto medesimo – quindi solo a cose attinenti a quello che era nel testo originale.
Ci fa capire?
Supponiamo che ci sia un decreto che dice che non si usano più i monopattini elettrici. Se voglio utilizzarlo in modo estensivo, accetto gli emendamenti su qualsiasi cosa che parli di mobilità urbana. Quindi posso tranquillamente fare emendamenti che parlano di carsharing, o altre cose di quel tipo lì. Se invece voglio renderlo restrittivo, posso dire soltanto che i monopattini elettrici invece di non poter essere più utilizzabili lo sono solo nel fine settimana.
In questo caso il presidente ha deciso di optare per questa seconda ipotesi.
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Perché?
Presumibilmente per, credo, due motivi. Il primo è che sul piatto c’è anche altro. So che è un tema sentito ed è per questo che lo porto avanti, ma teniamo presente che i vaccinati per il morbillo sono il 95%. Stiamo parlando di una cosa che interessa a me ed a un numero di persone che lo considerano importante, ma pur sempre una minoranza.
Per il presidente c’era una grana sull’articolo 2 – monitoraggio, liste d’attesa – che aveva avuto la contrarietà della Conferenza Stato-Regioni, e quindi rischiava anche soltanto quello di bloccare tutto. Tanto è vero che è slittato di giorni, e si sa che un decreto deve essere approvato entro 60 giorni e questo doveva ancora passare alla Camera.
E poi?
Dall’altra parte, invece, se uno vuole essere malizioso… diciamo che potrebbe aver contribuito alla decisione un tema considerato abbastanza spinoso. Un tema che provoca spesso la tentazione di non trattarlo. E quindi, per non trattare una cosa divisiva anche all’interno di uno stesso partito, il sistema di renderlo inamissibile viene considerato molto comodo, perché così si evitano le votazioni.
Il mio intento era proprio il contrario: io voglio che ci sia una votazione, senza sapere ex ante se sarà a favore o contro, così che ci sia un po’ di chiarezza. Mi sembra che sia dovuta, agli elettori, un po’ di chiarezza. Così almeno sanno la prossima volta che si va a votare chi è a favore e chi contro queste cose.
Quindi oltre che il suo emendamento ne hanno bocciati anche altri?
Sì ne hanno resi inammissibili molti altri. Il decreto è stato appena approvato, in aula, un’ora fa, senza buona parte degli emendamenti che sono stati giudicati improponibili. Quasi tutti gli emendamenti proposti sono stati bocciati, anche quelli non dichiarati improponibili. Quindi diciamo che il testo del decreto è molto, molto simile da quello che è uscito dal governo.
E quindi, riproporremo come l’altra volta, senza sapere ex ante cosa sarà poi l’orientamento di maggioranza. Valuterò se vale la pena di depositare anche magari un disegno di legge ad hoc, invece che andare con gli emendamenti.
Quindi il responsabile della bocciatura è il presidente della Commissione Zaffini?
Sì, è una scelta sua.
Possiamo dire che Fratelli d’Italia è un partito vaccinista quanto il PD?
No, non credo proprio. Anche perché se fosse un partito vaccinista come il PD non ci sarebbero stati problemi da parte loro. Invece penso che ci siano delle buone sensibilità anche al loro interno su questo tema.
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Al momento in cui è stata dichiarata l’inammissibilità, ha registrato reazioni di stupore nel suo partito o in altri partiti?
No. Dato che la cosa è stata così ampiamente anticipata a mezzo stampa, penso che alla fine non è cambiato molto. Forse un po’ tutti se lo immaginavano, sapendo la scomodità del tema… Era una conclusione abbastanza prevedibile. Io da parte mia non potevo fare diversamente. Se anche avessi sentito il presidente di commissione che mi avesse anticipato, bontà sua, le sue intenzioni, io lo avrei presentato lo stesso.
Perché altrimenti non mi avrebbero creduto: «ma tu non avevi promesso che avresti presentato al primo provvedimento per la Sanità l’emendamento?» «No guarda, non lo ho presentato perché ho chiesto al presidente di commissione, mi sa che lui…»
Che prova avrei dato, a chi invece attendeva questo emendamento? Su queste cose è sempre opportuno portare tutto alla luce del sole, così si vede bene chi fa che cosa. Non c’è altra possibilità.
Come intende procedere ora? Davvero potrebbe preparare lei un disegno di legge specifico sui vaccini?
L’intento principale è ripresentare l’emendamento in un prossimo decreto di tema sanitario, sperando questa volta che dia origine ad una votazione. In alternativa, un disegno di legge, sempre però per dare un segno – perché depositare un disegno di legge non significa che venga trattato, ci vuole una certa qual concordanza tra le forze politiche, e non vedo probabilissimo che su questo tema ci sia. L’importante è muovere le acque. La palla ritorna in casa del ministro se vuole riaprire il dibattito oppure no.
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Immagine su licenza Envato; modificata
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Lo stress da pandemia ha ridotto il cervello dei bambini
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I neonati che fanno più vaccini contemporaneamente hanno un rischio «esponenzialmente» maggiore di malattie e ritardi nello sviluppo: studio
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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Secondo uno studio peer-reviewed pubblicato mercoledì sull’International Journal of Vaccine Theory and Practice, più vaccini un bambino riceve contemporaneamente, maggiore è la possibilità che sviluppi un’infezione, una malattia respiratoria o ritardi nello sviluppo in seguito alle vaccinazioni.
«Se i segnali di sicurezza suonassero allarmi, i risultati sarebbero assordanti», ha detto a The Defender l’autore principale Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso Children’s Health Defense (CHD). «Il numero assoluto di malattie aumenta esponenzialmente con ogni vaccino aggiunto».
Jablonowski e il direttore scientifico del CHD Brian Hooker, Ph.D., hanno analizzato i dati di 20 anni relativi a 1.542.076 combinazioni di vaccini somministrate a bambini di età inferiore a 1 anno.
I dati, raccolti dal 1 luglio 1991 al 31 maggio 2011, provengono dal database Florida Medicaid disponibile al pubblico, che contiene più di 460 milioni di richieste di fatturazione da oltre 10 milioni di persone.
I ricercatori hanno esaminato le diagnosi mediche fornite ai bambini vaccinati entro 30 giorni dalla vaccinazione. Hanno escluso le diagnosi fatte il giorno in cui i bambini hanno ricevuto le iniezioni, per eliminare ogni possibile condizione preesistente.
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Lo studio ha confrontato i bambini che hanno ricevuto tre «vaccini base» con i bambini che hanno ricevuto gli stessi vaccini più altri in un’unica visita dal pediatra.
Il gruppo di controllo era costituito da 227.231 casi di neonati che in una sola visita avevano ricevuto il DTP, l’Haemophilus influenzae di tipo b (Hib) e il vaccino contro il poliovirus inattivato (IPV).
Hanno confrontato i risultati medici di quel gruppo con i risultati di coorti di neonati che avevano ricevuto anche il vaccino contro l’epatite B (HepB), il vaccino pneumococcico (PCV) o il vaccino contro il rotavirus, o diverse combinazioni di due o tre di questi vaccini somministrati insieme.
I ricercatori hanno trovato nel database sette coorti di neonati che hanno ricevuto diverse combinazioni di vaccini – che vanno, ad esempio, dai vaccini base più HepB ai vaccini base più HepB, PCV e rotavirus – e li hanno confrontati con il gruppo di controllo.
Hanno utilizzato il modello statistico Fisher’s Exact Test per confrontare la frequenza di una particolare malattia in seguito alle iniezioni in una coorte con la frequenza della stessa malattia in un’altra coorte.
Hanno inoltre utilizzato la correzione Bonferroni, un potente strumento statistico, per eliminare eventuali risultati casuali e hanno implementato una barra alta per identificare la significatività statistica.
«Con qualsiasi test statistico non puoi mai essere sicuro al 100% dei tuoi risultati», ha detto Jablonowski. «Tuttavia, abbiamo fissato il nostro livello così alto che siamo sicuri al 99,99% che le malattie che segnaliamo siano associate alle combinazioni di vaccini».
Hanno identificato 45 diverse diagnosi statisticamente significative per malattie respiratorie, dello sviluppo e sospette infettive in seguito alle diverse combinazioni di vaccini.
Hanno riassunto le malattie e il loro relativo rischio, o la probabilità che si verificassero nel gruppo esposto a vaccini in eccesso, per le varie coorti.
Nel complesso hanno scoperto che con l’aumento del numero di iniezioni somministrate ai bambini in una singola visita medica, il numero di diagnosi di malattie respiratorie o infettive dello sviluppo entro 30 giorni dalle iniezioni è aumentato in modo esponenziale.
Ogni iniezione aggiuntiva ha più che raddoppiato il numero di diverse malattie diagnosticate.
Ad esempio, un vaccino aggiuntivo ha provocato una media di sette malattie aggiuntive che si sono verificate a tassi statisticamente significativi in una data coorte di bambini.
Due vaccini aggiuntivi hanno provocato una media di 15 malattie e tre vaccini somministrati hanno provocato altre 35 malattie.
Le malattie respiratorie – tra cui tosse, asma, bronchite ostruttiva e molte altre – erano le condizioni ricorrenti più comuni a seguito di qualsiasi diversa combinazione di vaccini.
Jablonowski e Hooker hanno affermato che le malattie respiratorie probabilmente si sono verificate a causa di una «risposta immunitaria disadattata e di uno scarso adattamento ai fattori ambientali» indotta dal vaccino.
Condizioni di sviluppo come la «incapacità di crescita» – in cui lo sviluppo fisico, mentale o sociale di un bambino è ritardato, anormale o cessa – si sono verificate in quattro gruppi. I ricercatori hanno suggerito che fosse il risultato dei vaccini che causavano disregolazione nel sistema respiratorio e immunitario.
Un’infezione comune era la leucocitosi, un numero elevato di globuli bianchi che può indicare una serie di infezioni, infiammazioni o disturbi del sistema immunitario. Un altro esempio serio includeva la sepsi, che si è verificata nel gruppo che ha ricevuto il maggior numero di iniezioni contemporaneamente: le iniezioni base più HepB, PCV e rotavirus.
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È «incredibilmente sconsiderato» che finora non siano stati condotti studi sugli effetti di più vaccini
Il programma di vaccinazione infantile 2024 dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) comprende 77 dosi totali di vaccino per i bambini di età compresa tra 0 e 18 anni.
Il programma 2024 è stato ampliato per includere i vaccini pneumococcici e COVID-19 e gli anticorpi monoclonali nirsevimab, che tecnicamente non sono vaccini ma sono inclusi nel programma.
In confronto, nel 1986 il CDC raccomandava 11 dosi di 7 vaccini entro i 16 anni, inclusi i vaccini MMR (morbillo, parotite, rosolia), DTP e antipolio.
Ad eccezione del vaccino HepB, raccomandato per i neonati nelle prime 24 ore di vita, raramente i neonati ricevono un singolo vaccino alla volta.
Molti vaccini, come il DTP, combinano diversi vaccini per più malattie in un’unica dose. Inoltre, per aderire al programma del CDC, i pediatri somministrano comunemente cinque o sei vaccini e combinazioni di vaccini ai bambini ad ogni visita di 2, 4 e 6 mesi.
Tuttavia, affermano gli autori, non sono stati condotti studi appropriati per valutare gli effetti della combinazione dei vaccini.
«Sfortunatamente, c’è una scarsità di ricerche completate sulla somministrazione di vaccini multipli come raccomandato dal programma del CDC», ha detto Hooker a The Defender. «I vaccini sono “magici”, quindi nessuno mette in dubbio di aggiungerne altri al programma».
Il risultato è che, sebbene le agenzie per la sicurezza sanitaria possano affermare che i singoli vaccini sono sicuri, qualsiasi affermazione sulla sicurezza delle combinazioni di vaccini è infondata, hanno scritto gli autori.
«In pochi secondi, un bambino di 2 mesi visitato da un pediatra conforme al CDC può aspettarsi di ricevere vaccini per HepB, rotavirus, difterite, tetano, pertosse, HIB, 15 o 20 diverse varianti pneumococciche, poliomielite e forse RSV», ha detto Jablonowski.
«È incredibilmente sconsiderato che i danni delle combinazioni non siano stati studiati», ha aggiunto.
Hooker ha affermato che è degno di nota il fatto che né la Food and Drug Administration statunitense né il CDC, che formula le raccomandazioni sul programma, abbiano mai condotto questi studi.
«Abbiamo intenzione di continuare a completare questo tipo di ricerca, data l’enorme carenza di dati scientifici accurati e pertinenti sulla sicurezza dei vaccini», ha affermato.
Brenda Baletti
Ph.D.
© 29 maggio 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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