Genetica
Anche il trans-pugile taiwanese avrà una medaglia olimpica
Il pugilatore taiwanese transessuale Lin Yu-ting, al centro di una controversia di genere alle Olimpiadi di Parigi, si è garantita una medaglia ai Giochi dopo aver sconfitto la sua rivale bulgara nei quarti di finale di domenica.
Gareggiando per la squadra cinese di Taipei, Lin ha sconfitto Svetlana Staneva con decisione unanime, accedendo alle semifinali dei pesi piuma e aggiudicandosi almeno una medaglia di bronzo.
Lin è diventato il secondo pugile accusato di essere «biologicamente maschio» a raggiungere le semifinali a Parigi, dopo che l’algerina Imane Khelif aveva sconfitto l’ungherese Anna Luca Hamori nei quarti di finale dei pesi welter il giorno prima.
Bulgaria’s Svetlana Staneva almost knocked down 2 times her opponent Lin yu ting still final score from judges is 5-0 in favour of Lin ????
Definitely judging manual system need to stop in @Olympics boxing ????
So unfair it’s an even fight score line should never 5-0 #Paris2024 pic.twitter.com/EyC3azovpf
— Nayak Satya (@NayakSatya_SG) August 4, 2024
Entrambe le atlete «non hanno soddisfatto i criteri di ammissibilità per partecipare alla competizione femminile» secondo i regolamenti dell’International Boxing Association (IBA) nel marzo 2023 e sono state squalificate dai Campionati del mondo di Nuova Delhi.
In una dichiarazione rilasciata alla fine di luglio, l’IBA ha sottolineato che «gli atleti non sono stati sottoposti a un esame del testosterone, ma sono stati sottoposti a un test separato e riconosciuto… Questo test ha indicato in modo conclusivo che entrambi gli atleti… hanno dimostrato di avere vantaggi competitivi rispetto alle altre concorrenti donne».
Lin Yu-Ting defeated Bulgaria’s Svetlana Staneva.
Svetlana Staneva made an ‘X’ sign to signal XX female chromosomes.#LinYuTing #SvetlanaStaneva #Paris2024 #Olympics2024Paris #Lin_Yu_Ting #Svetlana_Staneva #Paris_2024 #Olympics_2024_Paris pic.twitter.com/fxROsl5GsG
— GeoTechWar (@geotechwar) August 4, 2024
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Dopo il suo incontro con Lin, la rivale bulgara Staneva, una veterana di 34 anni, ha alzato le mani per formare un segno “X” sul ring, poi ha puntato le dita verso se stessa, indicando i cromosomi XX di una donna. Ha lasciato l’arena senza stringere la mano alla rivale e si è rifiutata di rispondere alle domande dei media.
???????????????????????? Bulgarian female did not shake the hand of the Taiwanese boxer with XY Chromosomes at first.
28-year-old Lin Yu-ting from Taiwan reached the semi-finals in the up to 57 kg weight category, defeating 34-year-old Svetlana Staneva from Bulgaria.
Staneva did not shake her… pic.twitter.com/I7kTj5bZIX
— Lord Bebo (@MyLordBebo) August 4, 2024
La squadra olimpica bulgara ha dichiarato che Staneva è rimasta «delusa» dopo che la vittoria è stata assegnata «all’ampiamente discusso Yu Ting Lin».
«Svetlana ha incrociato le dita davanti a tutti e ha indicato se stessa. Più tardi, nella mixed zone, ha detto solo: “Ho i cromosomi XX, sono una donna”», ha detto la squadra in un post su Facebook. Il gesto intendeva mostrare il suo atteggiamento verso ciò che «stava accadendo al torneo di boxe di Parigi», ha aggiunto.
L’allenatore di Staneva, Borislav Georgiev, ha condannato l’incontro definendolo un «numero da circo», accusando il trans-boxeur pugile di Formosa di «giocare sporco come l’inferno».
La controversia del pugilato transgender ha travolto le Olimpiadi di Parigi la scorsa settimana dopo che il pugile algerino Khelif ha battuto l’italiana Angela Carini in un incontro durato appena 45 secondi, portando Carini a gridare «Questo è ingiusto!».
La gara ha scatenato proteste globali e sollevato dubbi sull’equità nel consentire ai «maschi biologici» di competere con pugili donne sul ring.
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha spiegato la sua decisione di autorizzare Khelif e Lin Tu-ting a partecipare ai Giochi affermando che entrambi i pugilatori «sono donne secondo i loro passaporti».
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Immagine screenshot da Twitter
CRISPR
La tecnologia delle «forbici genetiche» CRISPR provoca cambiamenti involontari nei cromosomi
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Alimentazione
Il governo della Nuova Zelanda annuncia iniziative di ingegneria genetica del bestiame
Il governo della Nuova Zelanda ha annunciato che nei prossimi tre mesi prenderà una decisione sulla revoca del divieto di ingegneria genetica degli alimentari, aprendo la strada all’impiego della tecnologia genetica in agricoltura e in altri settori.
In precedenza il Paese era noto per la proibizione del cibo bioingegnerizzato.
Il dottor Guy Hatchard, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di senior manager per la società globale di test e sicurezza alimentare Genetic ID, ha spiegato come questo potrebbe avere ripercussioni sui consumatori, ed è molto peggio di quanto molti pensino.
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Negli USA un’intensa attività di lobbying da parte dell’industria biotecnologica ha permesso alle aziende di operare in gran parte senza controlli, rendendo facile per le persone sperimentare l’editing del genoma. Tale postura istituzionale e la mancanza di regolamentazione, nota il dottor Hatchard, hanno creato una situazione in cui «gli scienziati americani sono stati in grado di dirottare le sovvenzioni del governo statunitense a Wuhan per creare coronavirus letali».
Un settore in cui l’uso della biotecnologia è in fase di esplorazione in Nuova Zelanda è quello dell’allevamento. Finora, almeno 195 milioni di dollari sono stati destinati alla ricerca su come ridurre le emissioni di metano dei ruminanti, con altri 400 milioni di dollari promessi dal governo neozelandese per finanziare la ricerca in corso su misure come additivi per mangimi, erbe geneticamente modificate, pillole e vaccini.
Il governo neozelandese ha sottolineato che questi sforzi sarebbero stati «sicuri», poche persone si fidano di tali affermazioni dopo aver visto la morte e la malattia che i loro vaccini «sicuri» hanno portato alla popolazione.
«Un’intera industria, tra cui università e aziende biotecnologiche, con tanto di membri del consiglio di amministrazione, CEO, etc. irresponsabili e ben pagati, è già nata, tutti tesi al governo per garantire un flusso di entrate senza fine per la sperimentazione biotecnologica. Questa industria è nata dalle vaghe promesse dei sognatori dei geni che sarà “sicura ed efficace” e dalla screditata nozione che le emissioni di metano degli animali siano al centro del cambiamento climatico», ha scritto il dott. Hatchard.
Il governo ha anche istituito una piattaforma RNA che verrà utilizzata per supportare le opportunità nel Paese in settori quali la salute umana e animale, basandosi sui progressi globali nelle tecnologie RNA, compresi i vaccini mRNA. Hanno già approvato investimenti nell’applicazione di vaccini mRNA al bestiame per affrontare problemi come la diarrea virale bovina (BVD).
Come sottolinea lo Hatchard, questa non è certo la vittoria della Nuova Zelanda che il governo vorrebbe far credere alla gente. Il pubblico non pare troppo interessato a mangiare cibo che ha alterato i geni, come dimostrano gli imbarazzanti fallimenti delle aziende di carne artificiale. L’anno scorso, Beyond Meat ha perso 53 milioni di dollari nel secondo trimestre e ha visto i suoi ricavi negli Stati Uniti scendere del 40%, mentre la rivale Impossible Foods ha tagliato il 20% della sua forza lavoro.
Eppure, per qualche ragione, il governo neozelandese sembra pensare che gli animali biotecnologici che vantano un basso profilo di metano saranno molto richiesti dai clienti internazionali, scrive Naturale News. Il dottore racconta un’esperienza che è stata l’opposto; quando lavorava alla Genetic ID, ha visto quanto profondi siano i sospetti della popolazione nei confronti del cibo geneticamente modificato, al punto che può essere venduto in grandi volumi solo in luoghi in cui non ci sono requisiti per etichettarlo.
«I nostri partner di esportazione acquistano i nostri prodotti agricoli basandosi sulla nostra immagine pulita e verde di erba nutrita. Perché buttarla via?», ha chiesto.
Si sta inoltre parlando di tecnologie di riduzione delle emissioni che li aiutino a ridurre le loro emissioni agricole del 30%entro il 2030, un lasso di tempo notevolmente breve. Il dottor Hatchardo ha sottolineato il parallelo con un’altra iniziativa frettolosa, il programma di vaccinazione COVID-19 «alla velocità della luce» («Warp Speed») che ha dato priorità alla distribuzione dei prodotti a scapito della sicurezza e dell’efficacia, e guarda dove ci ha portato.
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Come riportato da Renovatio 21, l’avvocato attivista americano Thomas Renz sostiene che l’mRNA è già nel cibo a causa di iniezioni fatte al bestiame in questi anni.
Tre mesi fa il lo Stato americano del Tennessee ha approvato un disegno di legge contro i vaccini mRNA negli alimenti.
L’anno scorso, tuttavia, era stata data dall’autorità alimentare americana FDA un’approvazione «sperimentale» per la carne a base di maiali OGM.
Vari scienziati e sostenitori della sicurezza alimentare mettono in discussione la sicurezza della tecnologia di modifica genetica — il CRISPR (brevi ripetizioni palindromiche regolarmente intervallate) — utilizzata dai ricercatori e sostenuta da investitori come Bill Gates, chiedendosi se i cibi prodotti dalla tecnologia siano davvero sicuri per il consumo umano.
Come ripetuto da Renovatio 21, Bill Gates, con i suoi investimenti miliardari in terreni agricoli, ricerche genetiche e imprese varie, di fatto sta preparando un «grande reset alimentare».
Come riportato da Renovatio 21, la crisi della filiera alimentare sperimentata in questi anni si è accompagnata da decine di incendi ed incidenti agli impianti di produzione di cibo in USA.
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Cina
La Cina accusata di aver sequenziato il DNA tibetano e uiguro per rifornire il mercato dei trapianti di organi
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