Geopolitica
Talebani disperdono con colpi di mitra la protesta delle donne afghane
Lo scorso giovedì i giornalisti dell’AFP hanno assistito e registrato una scena inquietante durante una protesta per i diritti delle donne nella parte orientale di Kabul.
Un piccolo gruppo di donne si è radunato fuori da una scuola superiore per chiedere loro di poter accedere all’istruzione secondaria, dopo che i talebani hanno emesso un decreto generale che vieta qualsiasi istruzione di livello superiore per le donne.
La protesta di giovedìdi questa mezza dozzina scarsa di donne alla repressione immediata: i talebani sparano, presumibilmente in aria, raffiche di mitra.
Le ragazze fuggono. Fine della protesta.
Le ragazze fuggono. Fine della protesta.
Taliban disperse women’s rights protesters with gunfire in Kabul.
The Taliban fired shots into the air and pushed back protesters, @AFP journalists witnessedhttps://t.co/bCWamuWsUu pic.twitter.com/bH6rNGWaS9
— AFP News Agency (@AFP) September 30, 2021
I talebani sono visibili nel video mentre bloccano le riprese dei giornalisti presente.
La microprotesta delle donne afghane recava un cartello con su scritto: «Non rompere le nostre penne, non bruciare i nostri libri, non chiudere le nostre scuole». Come risposta, le forze dell’ordine talebane hanno bloccate le strade.
Un portavoce del potere talebano ha giustificato la repressione dicendo che la manifestazione non era autorizzata.
د سېپټېمبر پر ۳۰مه طالبانو په کابل کې د یو شمېر ښځینه فعالانو هغه احتجاجي مظاهره په زور ختمه کړه چې د ښځو د زده کړو حق غوښتنه یې کوله. طالبانو خبریالان هم د دغې مظاهرې له ویډیو جوړولو منعې کړل او وروسته یې د مظاهرې خورولو لپاره ډزې هم وکړې.نور د اې اېف پي
په دې ویډیويي راپور کې. pic.twitter.com/JpWWplJ36F— Mashaal Radio (@Mashaalradio) September 30, 2021
I talebani, considerati «moderati» dalla stampa internazionale ansiosa di coprire i disastri del senile Biden, hanno ripristinato le punizioni corporali tradizionali come l’amputazione delle mani per certi reati e l’esposizione pubblica dei corpi delle persone che sono state giustiziate.
Nel video, ad ogni modo, colpisce una cosa in particolare: divise ed armi della maggioranza dei miliziani/poliziotti talebani sono al 100% americane, tanto che è davvero difficile distinguerli da soldati USA veri e propri. Il contrasto con alcuni che ancora si ostinanano a vestire in modo tradizionale è sempre più marcato.
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
Cambogia e Thailandia hanno siglato un accordo di cessate il fuoco ampliato per porre fine a un violento conflitto di confine scoppiato a inizio anno. La cerimonia di firma, tenutasi domenica, è stata presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva mediato la tregua iniziale.
Le tensioni storiche tra i due Paesi del Sud-est asiatico, originate da dispute territoriali di epoca coloniale, sono esplose a luglio con cinque giorni di scontri armati, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla zona di confine. Un incontro ospitato dalla Malesia aveva portato a una prima tregua, segnando l’inizio della de-escalation.
Trump ha dichiarato di aver sfruttato i negoziati commerciali con entrambi i paesi per favorire una riduzione delle tensioni.
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA.
President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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Durante il 47° vertice dell’ASEAN in Malesia, il primo ministro cambogiano Hun Manet e il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul hanno firmato l’accordo, che amplia la tregua di luglio.
Il documento stabilisce un piano per ridurre le tensioni e assicurare una pace stabile al confine, prevedendo il rilascio di 18 soldati cambogiani prigionieri da parte della Thailandia, il ritiro delle armi pesanti, l’avvio di operazioni di sminamento e il contrasto alle attività illegali transfrontaliere.
Dopo la firma, il primo ministro thailandese ha annunciato l’immediato ritiro delle armi dal confine e il rilascio dei prigionieri di guerra cambogiani, insieme a un’intesa commerciale congiunta. Il primo ministro cambogiano ha lodato l’accordo, impegnandosi a rispettarlo e ringraziando Trump per il suo ruolo, proponendolo come candidato al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno.
Trump ha definito l’accordo «monumentale» e «storico», sottolineando il suo contributo e descrivendo la mediazione di pace come «quasi un hobby». Dopo la cerimonia, ha firmato un accordo commerciale con la Cambogia e un importante patto minerario con la Thailandia.
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Immagine da Twitter
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
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Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.
Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.
Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».
Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.
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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».
«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.
Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.
Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».
«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.
Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.
Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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