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Renovatio 21 oltre i 10.000 articoli. Ora abbiamo bisogno del vostro aiuto

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Renovatio 21 ha superato i 10.000 (diecimila) articoli pubblicati.

 

Non si tratta di un traguardo da poco, tuttavia non siamo sicuri di quante persone se ne possano rendere conto.

 

Nemmeno noi, in realtà, abbiamo voglia, o più che altro, tempo, di festeggiare.

 

Considerate che l’ultimo comunicato di celebrazione lo avevamo fatto 10 mesi fa, a ottobre 2022, per i 7.000 articoli. Pochi mesi prima, avevamo celebrato i 6.000, e prima ancora i 5.000, i 4.000. Il ritmo, qualcuno l’avrà capito, stava accelerando.

 

Per gli 8.000 pensavamo di fare qualcosa a tema alpinistico, tipo: «raggiunti gli ottomila», una battuta sull’Everest intasato, magari, o su Lacedelli, Compagnoni e Bonatti. Invece non abbiamo avuto il tempo di fare nulla, rinviando ai 9.000, raggiunti i quali, pure, abbiamo lasciato correre: c’era troppo da fare…

 

Ora siamo arrivati, nei pochissimi anni in cui questo sito ha cominciato ad entrare in pista sul serio (diamo pure una data: gennaio 2020), a questa cifra ragguardevole: 10.000 pezzi che consideriamo tutti necessari a dare ai nostri lettori i tasselli per ricostruire cosa sta accadendo, e – soprattutto – perché.

 

10.000 sforzi di informazione, e di formazione, che nella rete italiana di certo non potete trovare – anche qui, nel mondo drogato da Telegram e dai social, non sono in tanti ad accorgersene, ma non importa: bastano pochi, basta avere le energie per andare avanti, come abbiamo giurato di fare.

 

Provate a controllare: non c’è un giorno – Natale, Pasqua, Pasquetta, capodanno, ferragosto, compleanni, onomastici, vacanze invernali, vacanze estive – in cui Renovatio 21 non abbia fatto uscire articoli, e nello stesso medesimo numero. Potete andare indietro di anni, non troverete un buco. Potete guardare in tutta la rete, e oltre: non troverete un’altra realtà così. Pure i giornali, quelli che costano milioni di euro l’anno in spese e stipendi (e contributi pubblici), certi giorni non vanno in edicola. Renovatio 21 invece non si è mai fermata. Non un giorno.

 

Ma non è solo questione di quantità. È, più decisamente, questione di ciò che su questo sito viene scritto.

 

Creare una realtà fatta di coerenza e lucidità, lontana dalla superficialità pappagallesca degli influencer e dei canali farlocchi compulsati per la dopamina da smartphone, non è stato, non è, e non sarà mai facile.

 

Chi ci segue conosce almeno una punta dell’iceberg di quello che abbiamo passato. Censure, minacce, attacchi hacker, processi. Ne abbiamo passate di ogni, diremmo nel sano gergo giovanile. E, abbastanza incredibilmente, siamo ancora qua.

 

Perché alla base di questa opera non vi è un intento economico, né un principio ricreativo: non lo facciamo per soldi, o per hobby, o per le turbe di protagonismo tipiche nei personaggi che vediamo nel piccolo mondo dell’informazione alternativa.

 

Lo facciamo perché crediamo fermamente a quello diciamo: noi vogliamo fare la battaglia alla Cultura della Morte, vogliamo riconquistare alla vita umana il XXI secolo, che è il momento della Storia che ci è stato dato di vivere.

 

Non è idealismo. È qualcosa di materiale: la Vita è materia vivente, quindi difenderla significa combattere al di là di ideali ed ideologie, lottare per qualcosa di più grande ancora, di unico, di oggettivo – lottare per la Verità.

 

La Verità dovrebbe essere al centro del lavoro di chi racconta il mondo. Così come la Vita dovrebbe essere al centro di chi comanda il mondo. Sappiamo bene che non è così, oggi nel pianeta si dà il contrario: i media propalano la menzogna, la politica produce la morte. La Necrocultura è il vero sistema che ora governa la Terra.

 

Avere già questo chiaro in mente è tanto, tantissimo. Perché conoscere lo stato delle cose, orientarsi nella situazione del terreno, significa poter vedere la Via, e seguirla.

 

Questo è ciò che Renovatio 21 cerca concretamente di fare, ogni giorno, lungo tutti questi 10.000 articoli.

 

Non abbiamo intenzione di fermarci. Anzi, abbiamo intenzione di espanderci, perché, come diceva San Tommaso D’Acquino, Bonum est diffusivum sui. – il Bene si diffonde da sé.

 

Un’espansione naturale di Renovatio 21 deve giocoforza prevedere la creazione di una casa editrice in grado di pubblicare tutti quei libri necessari a comprendere nel profondo l’ora presente, libri che in Italia non si trovano, o che sono spariti. Libri fatti di carta e inchiostro: perché noi per primi vi diciamo di non fidarvi del digitale, che già altera la storia per conto dei potenti, e che può far sparire interne biblioteche con un click. Una pagina di libro, invece, è per sempre. E, come dice l’aforisma, «una casa senza libri è una fortezza senza armi».

 

Ogni cosa che intraprenderà Renovatio 21 ora sarà volta a rendere sostenibile economicamente le attività di una futura casa editrice, oltre che di eventi e attività sempre legate ai temi fondamentali di cui ci occupiamo.

 

Per questo abbiamo deciso, dopo anni, di chiedere il contributo dei lettori. Non lo abbiamo fatto mai, e per vari motivi: il primo, è che come abbiamo detto, quest’opera non nasce da appetiti economici o da bisogni psicologici. È una battaglia, che va avanti comunque. Nonostante i danari, e la loro mancanza. Nonostante la psiche, che, dove ci troviamo, è da considerarsi una funzione minore.

 

Il secondo motivo, è che dovete capire che quando diciamo che vogliamo dipendere solo dalla Verità, lo diciamo per davvero: tutti coloro che vi chiedono soldi dicendovi che vivono solo dei contributi dei lettori, di fatto diventano sottomessi al pubblico, e ciò che diranno in ultima analisi dipenderà dal gradimento di cui necessitano, invece che dal Vero. Noi, invece, non vogliamo dipendere nemmeno dai lettori, perché la nostra guida, la nostra ragion d’essere, abbiamo detto, è ben altro. Controintuitivo, forse: ma è una condizione profonda, non negoziabile.

 

Renovatio 21 vi ha offerto 10.000 e passa articoli senza chiedervi alcun danaro. E aggiungiamo: non ha monetizzato nulla.

 

Renovatio 21 non ha vi ha mai inquinati con la pubblicità – che vuol dire, Renovatio 21 non ha mai venduto i vostri dati a inserzionisti che vi tormentano con banner che vi fanno capire che la vostra vita su internet è spiata.

 

E ancora: Renovatio 21 non ha mai avuto finanziatori, se non il suo fondatore, che cerca di mantenere in piedi il tutto con lavori di tutt’altro tipo, impegnando soldi (tanto) e tempo (tantissimo) sottratti a professione e famiglia.

 

(Vi sono stati, negli anni, casi di persone che, spontaneamente, volevano dare oboli: noi non li abbiamo dimenticati, e li ringraziamo con il cuore, sempre)

 

Ecco, dunque: è arrivato il momento di rompere il ghiaccio, e di chiedervi, finalmente, umilmente, un aiuto per potere mandare avanti il progetto, per poterlo accrescere.

 

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Non prendetevela, dunque, se vedrete d’ora in poi più spesso banner e richieste come queste.

 

Questo progetto deve andare avanti. Deve farsi concreto, deve arrivare alla carta, deve crescere, deve inserirsi in una strategia di crescita e sopravvivenza sempre più stringente. Perché, come abbiamo visto, il Digital Service Act appena varato dall’Unione Europea potrebbe danneggiarci ulteriormente, più ancora di quanto non abbia fatto il ban totale su Facebook del 2021. Già cominciamo ad avere dei dubbi sui motori di ricerca: le nostre pagine paiono essere sparite da alcune ricerche, mentre alcuni siti associati, negli USA, già non compaiono più dai risultati, nemmeno mettendo il nome esatto nella stringa.

 

Vi diciamo però che qualora le cose dovessero farsi insostenibili in rete, siamo pronti a continuare fuori da internet, con pubblicazioni periodiche spedite fisicamente alla vostra buca delle lettere: intanto, iscrivetevi alla Newslettera di Renovatio 21. In caso abbiano successo nei tentativi di distruggere questo sito, ricominceremo a ricostruire la nostra comunità da lì.

 

«Io sono la Via, la Verità e la Vita» ha detto il Signore (Matteo 14, 6). Come vi abbiamo detto, Renovatio 21 si occupa, sin dalla sua fondazione, esattamente di queste cose.

 

Aiutateci a dire la Verità, a difendere la Vita, ad accendere la Via.

 

Intanto, con o senza donazione, diciamo ai nostri lettori, una parola: grazie.

 

Grazie 10.000 volte.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

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Renovatio 21 augura Buon San Marco ai suoi lettori, i veri resistenti

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Renovatio 21 augura ai suoi lettori una serena festa di San Marco Evangelista.

 

Per qualche ragione, l’Italia repubblicana ha usurpato il giorno della festa marciana per piazzarvici una celebrazione della «liberazione», cioè del regime change perpetrato da Washington e dai suoi alleati durante la sanguinaria ultima guerra. Sul fatto che i veri liberatori d’Italia – in particolare una figura precisa: James Jesus Angleton – oggi non vengano nemmeno menzionati abbiamo già scritto in passato.

 

Ciononostante, il giorno San Marco è ancora molto celebrato nell’area di Venezia, di cui il Santo è Patrono. Il comune di Venezia, piegatosi ai fasti repubblicani dell’Italia unita e post-fascista con la velocità con cui si infeudò al Napoleone, ha deciso di spostare la festa padronale al 21 novembre, quando c’è il freddo vero. Tuttavia, tanti veneti continuano a festeggiare il giorno di Marco tra grigliate e picnicchi, passeggiate nella natura, e boccioli di rosa scambiati dagli innamorati.

 

Secondo usanza veneziana, oggi i maschi offrono alle proprie amate i bócołi, boccioli di rosa rossa, a significare l’amore. La tradizione ha origini leggendarie struggenti: Tancredi e Maria volevano sposarsi, ma il padre della ragazza, il doge Angelo Partecipazio, era contrario. Così Tancredi decise di andare a combattere i mori con Orlando in Ispagna: una volta tornato vittorioso, il doge non avrebbe potuto opporsi.

 

Accadde invece che il ragazzo morì gloriosamente in battaglia, finendo la sua esistenza cadendo sopra un roseto, dove prima di spirare aveva raccolto un fiore, e consegnatolo ad Orlando lo aveva pregato di portarlo alla sua amata a Venezia.

 

Maria, ricevuta la rosa dai soldati francesi, fu trovata il giorno dopo senza vita con il fiore insanguinato nel cuore. Era il giorno di San Marco.

 

Impossibile restare impassibili dinanzi alla bellezza drammatica e millenaria di questa usanza. Impossibile sminuire la potenza del giorno di San Marco.

 

Qualcuno a Venezia, quindi, oggi ricorda, più che le storie dei partigiani, l’amore e l’avventura e la tragedia bócoło de San Marco.

 

Con il bocciolo in mano, ricordiamo che nell’era genderista, come sarà visibile nelle marcette gosciste di oggi tra tripudi di bandiere omotransessualiste, non sono possibili né l’amore (divenuto sessualità perversa e polimorfa), né l’avventura (condannabile come testosteronico stereotipo maschile), né la tragedia (tutto è programmaticamente, oggi, pura farsa).

 

Buon San Marco a tutti. Che il Santo del leone alato ci guidi nella nostra resistenza al mondo moderno e al suo abisso di morte.

 

Questa è l’unica vera resistenza che va celebrata, e continuata, dall’umanità.

 

Renovatio 21

 

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Buona Pasqua al legno verde. Il Signore della Vita ha vinto

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La Vita ha vinto la Morte, oggi e sempre.   Il giorno della resurrezione sta a significare, da oltre due millenni, proprio questo. La vittoria del piano divino contro il nulla, la vittoria dell’amicizia contro la schiavitù, la vittoria della Vita contro il Male.   Leggiamo dal Libro delle ore del Sinai (IX secolo).   Ascolta, Adamo, e rallegrati con Eva, poiché quello che vi aveva spogliati entrambi e con l’inganno vi aveva resi schiavi, sulla Croce di Cristo è stato ridotto all’impotenza.   Oggi, Cristo, hai abolito con la tua potenza l’impero della morte e hai liberato, Datore di vita, le anime degli uomini grazie alla risurrezione, tu nostro Salvatore.   Come la moltitudine degli angeli in cielo, così il genere umano sulla terra fa festa per la santa Risurrezione della tua bontà, Signore.   Oggi Cristo è risorto dalla tomba, da cui fa sgorgare l’immortalità per tutti i mortali e nella sua misericordia inaugura con le donne e il loro profumo la gioia della Risurrezione.   Risvegliamoci dalla tomba del peccato, noi, messi a morti sotto un cumulo di passioni, Salvatore che con la tua risurrezione hai distrutto la tirannia della Morte, vero Amico dell’uomo.   Rallegratevi, sagge Donne che portate il profumo, che per prime avete visto la risurrezione di Cristo e avete annunciato agli apostoli la risurrezione del mondo intero.   Ti adoro, Padre senza inizio che sei vita, adoro con te il tuo Figlio Eterno che è vita, vita e sorgente viva è lo Spirito Santo: glorifico l’unica Vita vera.   [Libro delle ore del Sinai (IX secolo), Beatitudini della Risurrezione, SC 486 (Traduzione di CB Evangelizo, da Il Vangelo del Giorno].   Dodici secoli dopo, nel mondo che abbiamo dinanzi agli occhi, espressioni come «tirannia della Morte», assumono un significato estremamente preciso. Il mondo è ora comandato da un sistema che opera secondo un’ideologia che ha messo la Morte al centro di tutto – è la Cultura della Morte, la Necrocultura (come diciamo qui) divenuta programma automatico dell’oligarcato, delle istituzioni, dello Stato moderno stesso.   Racconterò di un brano che, durante la Via Crucis di venerdì, mi ha dato da meditare. È quanto detto dal Signore mentre portava la croce sulla via dolorosa.   Lo seguiva una gran moltitudine di popolo e di donne, che piangevano e si lamentavano per lui. Rivolto ad esse Gesù, disse: «Figliuole di Gerusalemme, non piangete su me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figliuoli, perché, ecco, verranno giorni che si dirà: – Beate le sterili, i seni che non han generato e le mammelle che non hanno allattato! – Allora cominceranno a dire ai monti: – Cadete su di noi, – e alle colline: – Copriteci. – Perché, se si tratta così il legno verde, che ne sarà del secco?» (Lc 23, 27-31)   Ecco, Signore, siamo arrivati. I giorni in cui la sterilità è innalzata a valore, i seni non sono strumenti di generazione ma di perversione, l’allattamento non avviene nemmeno più attraverso le mammelle delle donne.   E, sì, questo popolo senza fede chiede sempre più apertamente di essere terminato da una catastrofe – il significato dell’ossessione per il cambiamento climatico questo è. L’inarrestabile ascesa dell’eutanasia – con la commissione del Senato italiano sul fine-vita (eufemismo di neolingua orwelliana per «terminazione di Stato») è in programma appena dopo la Pasqua – rappresenta la medesima invocazione suicida che gli sterili fanno ai monti perché li finiscano con una valanga.   Il mondo che rifiuta la Vita vuole morire. È un fatto aritmetico. E non è una novità, per voi che ci leggete. Certo, ci rendiamo conto: non capita a tutti di realizzarlo, e di comprendere quanto questa semplice logica governi il mondo.   Se vi chiedete come siamo arrivati – dopo la fine del comunismo sovietico – al punto più vicino alla guerra termonucleare globale, trovate qui la risposta: i senza-vita al potere, i nemici di Dio padroni del mondo, sono decisi a bruciare il legno verde, e per farlo – essendo difficile da incenerire – vogliono usare il fuoco atomico.   Il fondamento dell’ora presente ci è chiaro: non è niente altro che una guerra portata, ad ogni livello possibile, contro la Vita, che il è il dono che Dio ha fatto a tutti noi, un dono prezioso come nessun altro, perché ci rende simili a Lui, che della Vita è il Signore. Una scintilla della sua gloria, condivisa con noi ad illuminare il disegno dell’universo.   La battaglia, ora e sempre, rimane quella della Vita contro la Morte. Tutti noi, volenti o nolenti, in questo conflitto siamo coinvolti. Si tratta solo di rendersene conto, ed agire di conseguenza.   Buona Pasqua ai lettori di Renovatio 21 che lo hanno compreso. Buona Pasqua alle loro famiglie. Buona Pasqua al legno verde.   Buona Pasqua a chiunque vorrà lottare per la Vita contro la Morte. Fino alla fine dei tempi.   Roberto Dal Bosco

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Immagine: Carl Heinrich Bloch (1834-1890), La Resurrezione (1881), Museo d’arte della Brigham Young University, Salt Lake City USA. Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Buon equinozio, cari lettori

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Come capita due volte l’anno, Renovatio 21 augura ai suoi lettori buon equinozio di primavera – anche se non è una festa riconosciuta dallo Stato o dalla religione.

 

Perché riteniamo l’equinozio un giorno speciale: il giorno dell’equilibrio tra la luce e la notte, il giorno in cui il cosmo si bilancia per far ripartire la primavera, cioè la vita.

 

A breve ci sarà la Pasqua, dove siamo chiamati a meditare sul medesimo mistero: la luce dalle tenebre, il buio e il bene, la vita che vince – vince su qualsiasi cosa, sulla morte, sull’odio, sull’avversario, sul Male.

 

Ci ricordiamo ogni due stagioni dell’equinozio per questo. Perché, nel momento in qui il cosmo si mostra nel suo massimo bilanciamento, dobbiamo ricordarci dei suoi principi divini, che sono quelli che permettono agli uomini di continuare nel disegno del creato, che consentono all’universo di rigenerarsi, di rinnovarsi nei secoli.

 

In altri anni abbiamo pubblicato articoli sul mistero degli equinozi e la loro precessione, versi di Clemens Brentano (1778-1842), scrittore romantico tedesco che conobbe Santa Caterina Emmerick – Heilige Nacht, heilige Nacht!, poesia poi divenuta lieder con Richard Strauss).

 

Quest’anno, vi facciamo semplicemente l’insolito augurio di buon equinozio (che era, in realtà, ieri alle 04:46), estendendolo ai vostri giorni di primavera, che, ci stanno mostrando con insistenza i ciliegi negli ultimi giorni, è con noi da giorni.

 

Vi chiediamo, viste spese incombenti per il mantenimento e il proseguimento di Renovatio 21, un piccolo aiuto: lo abbiamo fatto qualche giorno fa in occasione del raggiungimento dei 12.000 articoli pubblicati, chi non lo ha fatto può aiutare ora (anche chi lo ha già dato, se se lo sente, può offrire qualsiasi contributo). Anche perché, nel frattempo, si sono aggiunti già altri 200 articoli (siamo a 12.1999, 12.200 con questo che state leggendo), e diteci dove trovate un altro giornale online così.

 

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Buon equinozio cari lettori.

 

Con la luce e con la tenebra, vi vogliamo bene.

 

Roberto Dal Bosco

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