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Militaria

Immagine satellitare rivela un drone supersonico alla base militare cinese

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Un’immagine satellitare apparsa su Defence News rivela quello che sembra essere un velivolo senza pilota di nuova generazione della Repubblica popolare cinese.

 

L’UAV con ali a delta «sembra essere un drone da ricognizione supersonico WZ-8 parcheggiato fuori da uno dei due hangar di nuova costruzione della base aerea cinese di Lu’an», scrive Defense News. Planet Labs, una società statunitense di immagini satellitari, ha fotografato il drone spia il 21 dicembre, che è stato recentemente condiviso con il blog militare.

 

L’immagine satellitare, fornita a Defence News da Planet Labs, mostra la base aerea. La base di Lu’an nella provincia cinese di Anhui, precedentemente non occupata, sa in fase di aggiornamento, con la costruzione che era iniziata tra aprile 2018 e l’inizio del 2019. I miglioramenti includono il rifacimento della pista di 3.200 metri (3.500 iarde), l’ampliamento delle vie di rullaggio e la costruzione di 20 pensiline per aerei delle dimensioni di un bombardiere e due hangar in sostituzione delle piazzole aperte per il parcheggio degli aeromobili.

 

 

Il mese scorso, un documento segreto della National Geospatial-Intelligence Agency ha affermato che l’esercito cinese potrebbe presto schierare un drone spia ad alta quota che viaggia a Mach 3, o tre volte la velocità del suono, a un’altitudine di 100.000 piedi. Il documento è stato visto dal Washington Post ad aprile e inizialmente pubblicato su un server Discord da un membro della Massachusetts Air National Guard.

 

Secondo Andreas Rupprecht, che studia l’aviazione militare cinese, il drone spia è stato avvistato alla base aerea di Lu’an, sede del 29° reggimento aereo della 10a divisione bombardieri dell’Esercito popolare di liberazione.

 

I funzionari della difesa degli Stati Uniti temono che il nuovo drone possa espandere la capacità di sorveglianza della Cina nella regione indo-pacifica e intorno a Taiwan.

 

La Cina ha modernizzato rapidamente le sue forze militari nell’ultimo decennio, poiché l’allora comandante del comando indo-pacifico, Philip Davidson, ha avvertito nel 2021 in un’udienza al Senato degli Stati Uniti che l’invasione di Taiwan da parte dell’Esercito popolare cinese di liberazione potrebbe avvenire entro il 2027.

 

Due anni fa il South China Morning Post di Hong Kong aveva rivelato che i ricercatori militari cinesi avrebbero trovato un modo per far atterrare in sicurezza droni ipersonici su piste standard. Se l’articolo dice il vero, ciò costituirebbe un passo monumentale per l’aerospaziale cinese e metterebbe il Paese anni luce davanti agli Stati Uniti.

 

La tecnologia ipersonica utilizzata dai cinesi proviene in certa parte da fornitori americana, ha scoperto un’inchiesta del Washington Post.

 

La ricerca sui missili ipersonici da parte dell’Esercito di Liberazione del Popolo va avanti senza sosta.

 

 

 

 

Immagine di Infinity 0 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

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Geopolitica

Soldati tedeschi a bordo dei carri armati Leopard sui campi di battaglia dell’Ucraina?

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Una squadra di ricognizione russa ha distrutto un carro armato Leopard dell’esercito ucraino, fornito dai tedeschi, con un equipaggio composto da soldati della Bunderswehr – l’esercito della Repubblica Federale Tedesca – in direzione di Zaporiggia. Lo riporta il sito governativo russo Sputnik che cita come fonte il capo della squadra, soprannominato «Legend».

 

«Quando abbiamo frenato un’altra offensiva e distrutto con un ATGM [con un missile guidato anticarro] il Leopard, ci siamo spostati sul veicolo bruciato (…). Poi abbiamo visto che l’autista-meccanico dell’equipaggio era gravemente ferito e gli altri erano morti. Quando si è svegliato, il meccanico ha iniziato a gridare “nicht schießen” [non sparare” in tedesco]», ha detto il capo della squadra di ricognizione russa.

 

«Il meccanico ha ripetutamente affermato di non essere un mercenario, ma un militare della Bundeswehr, e che lui e il resto dell’equipaggio erano membri della stessa unità dell’esercito tedesco», ha detto il combattente russo, aggiungendo che mentre riceveva assistenza medica, il soldato tedesco avrebbe dato un nome alla sua brigata e al luogo della dislocazione.

 

Impossibile verificare quanto riportato dal militare russo a Sputnik, per la testata stessa e per chiunque: l’autista del carro armato è morto per le ferite pochi minuti dopo essere stato trovato, nonostante gli sforzi per salvarlo.

 

La storia, se confermata, avrebbe ovviamente un’importanza fondamentale, in quanto dimostrerebbe il coinvolgimento diretto di uno Stato NATO in territorio ucraino nella guerra contro la Russia non più solo con l’invio di armi ed addestratori, ma di combattenti in carne ed ossa.

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L’incredibile episodio finirebbe quindi per realizzare quello che si pensava fosse un lapsus del ministro tedesco Annalena Baerbock al Consiglio d’Europa ad inizio anno, quando dichiarò che la Germania e l’Europa erano in guerra contro la Russia.

 

L’ipotesi di piloti occidentali per i mezzi occidentali forniti a Kiev era balenata presso alcuni commentatori anche riguardo agli F-16 che l’Ucraina chiede a gran voce e che qualche Paese NATO sarebbe intenzionato a regalare al regime Zelens’kyj: non essendovi il tempo materiale per addestrare i piloti ucraini all’uso del caccia occidentale, qualcuno ha immaginato che i piloti degli F-16 potrebbero essere militari del blocco atlantico sotto copertura, passati al massimo, in caso di cattura, come «mercenari» – definizione che il meccanico del Leopard avrebbe però, prima di morire, rifiutato.

 

Una delle personalità a ipotizzare la teoria degli F-16 pilotati dagli occidentali è stato lo scrittore e videoblogger cileno-statunitense residente in Ucraina Gonzalo Lira.

 

Come noto, per ciò che diceva, Lira è stato arrestato tre volte e torturato in carcere, dove ha subito anche una grande estorsione di danaro. Preso dalle forze Ucraine mentre cercava di attraversare il confine e chiedere asilo politico in Ungheria, ad oggi non si sa quali siano davvero le sue condizioni, e il dipartimento di Stato USA rifiuta di parlarne.

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Internet

Drone ucraino sgancia una bomba su un soldato russo che chiede pietà: il video del crimine di guerra condiviso in rete dai filoucraini

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Un filmato sconvolgente sta circolando in rete, condiviso da quantità di account filoucraini che forse non si rendono conto che si tratta di un crimine di guerra.   Il video è stato pubblicato online giovedì, nello stesso momento in cui il presidente ucraino Zelens’kyj era a Washington con Biden che annunciava un pacchetto di aiuti da 325 milioni di dollari per la causa.   Il filmato del drone mostra un uomo ferito – chiamato dall’autore del posto «orco», espressione dispregiativa usata per i russi nel conflitto – che guardando in alto verso il quadricottero agita entrambe le mani e indica la sua gamba insanguinata. Ciononostante, il drone gli fa cadere addosso una bomba.   «La 30ª Brigata Meccanizzata continua a distruggere gli Orchi vicino alla regione di Bakhmut Donetsk» scrive il testo del post con il video. «Questo Orco è venuto in Ucraina con le armi per uccidere e distruggere le nostre città. Dopo aver lo sgancio del drone, ha chiesto di “pietà”, ma avrebbe dovuto restare a casa».   Sono immagini difficili da guardare senza essere travolti dalla ripugnanza morale.     In rete c’è chi sostiene che si tratta di un crimine di guerra.

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«Stanno ammettendo crimini di guerra», ha detto il popolare commentatore politico Mike Cernovich. «Ve lo abbiamo detto subito ma voi lo avete negato».     Altri utenti hanno ricordato che uccidere un uomo che si arrende rappresenta un crimine di guerra.   Tuttavia, nessuna regola di civiltà vale più per l’Ucraina, così come – dopo la pandemia –nessun diritto è veramente tale in Occidente: nel momento in cui muoiono le Costituzioni, anche il diritto bellico viene disintegrato, lasciato il campo a crudeltà inaudite, con esseri umani che invocano pietà uccisi come nemmeno in un videogame.   Non è la prima volta che emergono video delle efferatezze della truppa ucraina.

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Come riportato da Renovatio 21, comportamenti incredibilmente sadici e violenti sono stati esibiti da soldati e civili con video di cui, incredibilmente, non si vergognano, al punto da metterli pure in rete: ecco il caso dei prigionieri russi a cui sparano sulle gambe, ecco le telefonate sghignazzanti alle madri russe che hanno perso i figli, ecco video «artistici» con il simbolico sgozzamento stile ISIS degli uomini russi.     Non è mancato, nei primi mesi di guerra, un video di cannibalismo, con un giovane ucraino che raccoglieva la carne di un soldato russo morto in un tank per portarla a casa e farne un barbecue.   Secondo vari resoconti, tali orrori in realtà sarebbero poca cosa rispetto ad atrocità commesse prima dello scoppio del conflitto con Mosca. Alcuni di queste violenze raccapriccianti sono state filmate, e, prima che l’Ucraina divenisse la vittima indiscutibile, hanno circolato sul web, venendo poi confermate da testimoni sul posto, nonostante i fact-checker dicessero che erano dei falsi.   Nel 2022 Amnesty International ha accusato l’Ucraina di mettere a rischio i civili, mentre l’ONU aveva riconosciuto casi in cui Kiev ha usato i civili come «scudi umani»   Come riportato da Renovatio 21, filmati che potevano far pensare a violazioni gravissime sono stati girati e mandati in onda dalla TV italiana, con servizi dove i giornalisti, accompagnati dalle forze ucraine, mostravano in tranquillità pezzi di artiglieria e carrarmati ucraini nascosti tra i condomini.     «Stiamo camminando in una zona piena di palazzi bombardati dai russi, e qui come vedete l’esercito ucraino ha piazzato i carrarmati sia perché i russi sono vicini, sia perché in questo quadrato si possono nascondere bene» dice il servizio della TV pubblica italiana.   Nessuno si chiede: ma stanno usando le abitazioni civili come scudi?  Lo fanno perché se vengono attaccati, possono mostrare le immagini di case distrutte, e magari anche qualche morto, magari perfino bambino?   Sono domande la TV del servizio pubblico italiano non si è fatta. Ma che chiunque, se vuole comprendere l’abominio in corso, deve porsi immediatamente.

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Militaria

La Russia colpisce le munizioni all’uranio impoverito di Kiev

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Le forze russe hanno condotto un attacco a lungo raggio contro magazzini ucraini che immagazzinano armi fornite dall’Occidente, inclusi missili a lungo raggio e proiettili all’uranio impoverito, ha detto il ministero della Difesa a Mosca.

 

In una dichiarazione di lunedì, il ministero ha affermato che l’esercito ha condotto un attacco notturno ad alta precisione contro le strutture ucraine utilizzando mezzi lanciati dall’aria e droni. Gli attacchi hanno preso di mira «i siti del regime di Kiev che immagazzinano missili da crociera Storm Shadow e munizioni all’uranio impoverito», si legge nella nota.

 

Il ministero ha aggiunto che lo sbarramento e il raid dei droni hanno colpito anche i centri di Intelligence dei segnali e le strutture dell’Ucraina che addestrano i gruppi di sabotaggio. «L’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto. Tutte le strutture sono state colpite».

 

All’inizio della giornata, le autorità ucraine hanno segnalato diverse esplosioni nella regione occidentale di Khmelnitsky, che hanno danneggiato un impianto di produzione. I media locali hanno riferito di esplosioni anche nella città portuale di Izmail, nella regione meridionale di Odessa.

 

Come riportato da Renovatio 21, lo scorso maggio il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolaj Patrushev aveva affermato che la distruzione dei proiettili all’uranio impoverito presso un deposito della cittadina ucraina Khmelnitsky avrebbe prodotto una nube radioattiva che è stata sospinta verso l’Europa occidentale, in pratica una piccola Chernobyl fatta dal materiale radioattivo fornito a Kiev come munizione per i carri armati Challenger 2.

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Come riassume RT, l’Ucraina ha ricevuto dalla Gran Bretagna i missili Storm Shadow, che hanno una portata di oltre 250 chilometri, all’inizio di quest’anno e li ha utilizzati per attaccare obiettivi civili e infrastrutture nella penisola russa di Crimea e nel Donbass, secondo funzionari locali.

 

Secondo fonti russe, i razzi britannici sarebbero stati impiegati per attaccare a Kherson rifugi degli sfollati del disastro della diga di Khakovska.

 

La decisione di armare Kiev con proiettili all’uranio impoverito è stata presa sia dal Regno Unito che dagli Stati Uniti. I colpi, che hanno elevate capacità di perforazione, sono pensati per essere utilizzati dai carri armati Challenger di fabbricazione britannica e M1 Abrams di progettazione statunitense.

 

La Russia ha condannato le consegne di proiettili all’uranio impoverito, sostenendo che il loro utilizzo comporta gravi rischi per la salute della popolazione civile e potrebbe portare ad un’escalation del conflitto. Un rapporto del Programma ambientale delle Nazioni Unite del 2022 avverte che «l’uranio impoverito e le sostanze tossiche presenti nei comuni esplosivi possono causare irritazione alla pelle, insufficienza renale e aumentare il rischio di cancro».

 

L’uranio impoverito (o depleted uranium, DU) e le sue conseguenze sulla salute dei soldati è tornato alla ribalta anche in Italia tramite il caso del generale Vannacci, che prima di criticare i gay in un libro autopubblicato aveva denunciato la mancanza di protezione dei suoi soldati nei confronti degli armamenti DU. Il Vannacci ha avuto incarichi nella NATO, tuttavia non ci risulta, ad oggi, che abbia espresso una presa di posizione sul fatto che Paesi dell’alleanza atlantica stiano fornendo tale controverso armamento alle truppe di Kiev.

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 Immagine di Arno Mikkor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

 

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