Militaria
Il generale Milley: 10 F-16 all’Ucraina costeranno 2 miliardi di dollari
Il militare americano più alto in grado mette un prezzo alla fornitura di caccia di combattimento a Kiev.
Parlando con i giornalisti lo scorso 25 maggio, il chairman del Joint Chiefs of Staff – lo Stato maggiore americano – il generale Mark Milley ha suggerito che la fornitura di F-16 al regime di Kiev sarà piccola, ma a un costo enorme.
«I russi hanno 1.000 caccia di quarta generazione», ha detto, a seguito di un incontro virtuale del Gruppo di contatto per la difesa multinazionale dell’Ucraina. «Se hai intenzione di sfidare la Russia in aria, avrai bisogno di una notevole quantità di caccia di quarta e quinta generazione, quindi se guardi la curva dei costi e fai l’analisi, la cosa più intelligente da fare è esattamente quello che abbiamo fatto, ovvero fornire una quantità significativa di difese aeree integrate per coprire lo spazio di battaglia e negare ai russi lo spazio aereo».
«Se guardi l’F-16, dieci F-16 costano un miliardo di dollari, il mantenimento costa un altro miliardo di dollari, quindi stai parlando di $ 2 miliardi per dieci aerei», ha detto Milley, aggiungendo che se gli aerei fossero stati inviati prima, avrebbero esaurito i fondi per altre capacità che sono state fornite.
«Non ci sono armi magiche in guerra, gli F-16 non lo sono e nemmeno nient’altro», ha detto. Da un punto di vista tecnico puramente militare, dieci F-16 o anche le dozzine che potrebbero eventualmente seguire non equivarranno a molto, come indica Milley, ma come tutto ciò che li ha già preceduti in Ucraina, dai razzi anticarro Javelin, all’artiglieria da 155 mm, agli HIMARS, ai carri armati e ad altri veicoli corazzati e ora ai missili da crociera, gli F-16 fanno parte di una prevista escalation tra la NATO e la Russia.
Come riportato da Renovatio 21, sei mesi fa Milley appariva scettico su una vittoria Ucraina e parlava di negoziati. A inizio conflitto Milley – grande lettore di filosofia woke ed esperto del concetto di white rage (l’idea che i bianchi sono ingiustamente arrabbiati e aggressivi perché stanno per essere soppiantati) – a inizio anno aveva dichiarato che la guerra Russia Ucraina potrebbe durare anni. Parimenti, l’anno passato aveva detto che Pechino non avrebbe ora le capacità e nemmeno l’intenzione di invadere Taiwan.
Come riportato da Renovatio 21, il Milley ha buoni rapporti con gli omologhi nell’Esercito di Liberazione del Popolo della Repubblica Popolare Cinese, che aveva contattato per dire, nelle drammatiche ore del cambio alla presidenza, che non avrebbe obbedito ad un ordine di attacco contro la Cina qualora Trump lo avesse formulato in quelle ore. Fu scritto anche il Milley aveva confabulato in quel momento con la speaker della Camera Nancy Pelosi. Praticamente un golpe implicito, pure con venature militari, di cui ovviamente non ha importato a nessuno, perché si trattava pur sempre di mandar via Trump dalla Casa Bianca.
Il quale Trump non ha moltissima simpatia per il Milley. In un evento a Mar-a-Lago in Florida, l’ex presidente Trump ha affermato che Milley gli aveva detto che lasciare gli aerei in Afghanistan era più economico che spostarli in un altro Paese. «Fu allora che mi resi conto che era un fottuto idiota», ha detto Trump, suscitando un’ondata di risate dalla folla.
Militaria
La Germania rimuoverà le restrizioni all’esportazione di armi verso Israele
La Germania riprenderà le forniture di armamenti a Israele dal 24 novembre, ha annunciato lunedì ai cronisti il vice portavoce del governo, Sebastian Hille. Le esportazioni erano state interrotte ad agosto, quando Gerusalemme aveva reso noti i suoi intenti di occupare Gaza City nell’ambito dell’offensiva contro Hamas.
Per Hille, la congiuntura in loco si è «consolidata» da allora, grazie a un cessate il fuoco caldeggiato dagli Stati Uniti in atto dal 10 ottobre. Il funzionario ha eluso commenti sulla prospettiva che Berlino, secondo maggior fornitore di armi a Israele dopo Washington, reintroduca divieti qualora le dinamiche mutassero.
Il portavoce ha altresì declinato di esprimersi sulla eventuale revoca o posticipo delle commesse israeliane durante il periodo di sospensione.
Sostieni Renovatio 21
Interpellato su presunte infrazioni israeliane al regime di tregua o al diritto internazionale umanitario, Hille ha replicato che il governo «sta vigilando» sull’evoluzione in campo ed è «in colloquio permanente con le parti in causa», ma non dispone «di elementi» su violazioni.
Le sue osservazioni giungono a pochi giorni dall’affermazione del ministro della sicurezza israeliano Itamar Ben-Gvir, secondo cui il popolo palestinese «non è mai esistito» e la nazione rappresenta «un’invenzione priva di qualsivoglia fondamento storico, archeologico o fattuale». La scorsa settimana, l’agenzia Reuters ha altresì rivelato che l’esercito israeliano avrebbe convogliato civili palestinesi nei tunnel di Hamas noti per essere minati durante l’operazione a Gaza.
La determinazione assunta lunedì dalla capitale tedesca è stata salutata dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, che ha invitato altre nazioni a «seguire l’esempio» in un messaggio su X. Ha altresì provocato dissenso interno, con Lea Reisner, portavoce del Partito della Sinistra per gli affari esteri, che l’ha tacciata di «fatale e del tutto irresponsabile».
Israele e Hamas si sono reciprocamente imputati di aver infranto la tregua. Almeno 245 palestinesi sono periti nei colpi delle IDF a Gaza nell’ultimo mese, stando a fonti locali.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di IDF Spokesperson’s Unit via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 3.0
Militaria
Israele spara alle truppe ONU
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Militaria
La Finlandia lancia un’esercitazione militare alle porte della Russia
La Finlandia ha avviato imponenti esercitazioni militari a soli 100 km dal confine con la Russia, ha reso noto la Forza di Difesa Nazionale (FDF).
Le manovre di artiglieria «Northern Strike 225», organizzate dal nuovo Stato membro della NATO, sono iniziate lunedì e si concluderanno dopo una settimana al poligono di Rovajärvi, nella regione nord-orientale del Paese, come comunicato in precedenza dalla FDF.
Alle operazioni partecipano tre brigate finlandesi, le guardie di frontiera nazionali e una batteria lanciarazzi multipli polacca.
In totale sono coinvolti 2.200 militari e 500 mezzi, indispensabili – secondo la FDF – per «perfezionare il sistema di artiglieria dell’esercito e potenziarne le prestazioni nelle rigide condizioni iniziali dell’inverno», ottimizzando al contempo l’interoperabilità tra le unità.
Il responsabile delle esercitazioni, tenente colonnello Kimmo Ruotsalainen, ha definito «Northern Strike 225» come «la più importante attività di artiglieria e mortai… in cui affineremo le capacità operative delle nostre unità di fuoco».
Aiuta Renovatio 21
L’esercito finlandese ha annunciato che la fine del 2025 sarà un «periodo di addestramento ad alta intensità», con circa 20.000 effettivi dell’esercito, della marina e dell’aeronautica impegnati in simulazioni su tutto il territorio nazionale tra novembre e dicembre.
La Finlandia, che condivide con la Russia una frontiera terrestre di circa 1.340 km, ha abbandonato la sua storica neutralità per entrare nella NATO nell’aprile 2023, giustificando la scelta con timori di sicurezza legati al conflitto ucraino. L’anno successivo anche la Svezia, altra nazione nordica, è stata accolta nell’alleanza a guida statunitense.
Dopo l’aggravarsi del confronto tra Mosca e Kiev nel febbraio 2022, Helsinki ha adottato vari pacchetti di sanzioni contro la Russia e ha chiuso il confine terrestre, causando danni alle imprese finlandesi che beneficiavano del turismo russo.
Nel corso del conflitto, il presidente finlandese Alexander Stubb si è distinto come uno dei critici più duri della Russia in seno all’UE, caldeggiando un incremento degli aiuti militari occidentali a Kiev. La settimana scorsa, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov lo ha bollato come «falco bellicista».
Peskov aveva già osservato che la Russia «non aveva mai avuto problemi» con Finlandia e Svezia, deplorando che i due Paesi abbiano «azzerato» i rapporti con Mosca «importando sul proprio territorio l’infrastruttura militare della NATO».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
-



Ambiente2 settimane faLe mucche danesi crollano dopo l’aggiunta al mangime del prodotto anti-peti al metano
-



Spirito1 settimana faMons. Viganò: la mano di Satana ha vergato la nota dottrinale «Mater populi fidelis»
-



Senza categoria2 settimane faRenovatio 21 partecipa alla Tabarrata dell’Oca 2025
-



Fertilità2 settimane faUn ingrediente comune presente in shampoo e lozioni può compromettere la fertilità femminile per generazioni
-



Salute1 settimana faI malori della 45ª settimana 2025
-



Spirito2 giorni faIl vescovo Strickland denuncia Papa Leone e i vescovi per aver scandalizzato i fedeli
-



Intelligence6 giorni faIl potere della vittima
-



Spirito2 settimane fa«Siamo stati creati per la gloria»: omelia nella festa di Ognissanti di mons. Viganò














