Pensiero
Governo mondiale, sinarchia presieduta dall’anticristo: discorso di mons. Viganò
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Renovatio 21 pubblica il messaggio del 27 gennaio che monsignor Carlo Mario Viganò a mandato ai partecipanti al Congresso Nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare.
(…)
Ci troviamo oggi dinanzi ad una minaccia epocale, costituita da un colpo di stato perpetrato dall’élite globalista. Questo colpo di stato è apparso in tutta la sua evidenza solo recentemente, ma le dichiarazioni farneticanti dei partecipanti al Forum di Davos appena concluso sono frutto di un progetto eversivo portato avanti da decenni. Un progetto che si basa sulla menzogna, sul ricatto e sulla corruzione.
La menzogna. Tutte le motivazioni addotte dalla cupola mondialista per legittimare la propria azione sono false, o meglio: sono dei falsi pretesti che nascondono deliberatamente altre ragioni inconfessabili. Non c’è nulla di scientifico né di razionale nelle misure adottate per le crisi recenti. Vi è invece la volontà di nascondere le loro intenzioni criminali dietro argomenti inconsistenti, inseguendo i quali perdiamo solo tempo ed energie. La farsa pandemica, le crisi in Ucraina e in Palestina, il riscaldamento globale e tutto ciò che in teoria dovrebbe giustificare i provvedimenti dei governi, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite nei nostri confronti, hanno il solo scopo di rendere impossibile ogni nostra opposizione, nel nome di emergenze pianificate nei minimi dettagli.
Il ricatto. Per ottenere dalla popolazione la transizione verso il modello globalista in cui tutto è nelle mani dell’élite, gli artefici del Great Reset agiscono per gradi. Il primo passo consiste nell’affiancare il loro «prodotto» – perché è un prodotto quello che vendono – a quello che abbiamo già o che possiamo avere con i nostri mezzi. Può essere il grano OGM canadese da affiancare al grano biologico della piccola azienda agricola, la sanità privata da affiancare a quella pubblica, l’auto elettrica da affiancare alle vetture a benzina, lo smart working da affiancare al lavoro in ufficio.
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Apparentemente questa nuova alternativa – che ha un costo in termini economici e umani per l’utente – non viene imposta ma presentata come una possibilità. Quando sono riusciti a introdurre il loro «prodotto», fanno in modo che la prima opzione che avevamo sia di fatto insostenibile perché diventata troppo costosa o ostacolata da normative comunitarie. Ovviamente gli aumenti dei costi sono provocati sulla base di crisi ed emergenze pilotate. Così ci ritroviamo a non avere più, gratuitamente o a prezzi ragionevoli, i beni e i servizi di cui disponevamo in precedenza e siamo costretti ad accettare solo il «prodotto» di cui essi decidono il prezzo e le condizioni di erogazione.
Questa transizione è ovviamente forzata e ha come scopo quello di toglierci l’autonomia che sino ad allora avevamo.
Non possiamo più scegliere se usare l’auto a benzina, perché il traffico in città è consentito solo ai veicoli elettrici e una norma europea vieta di riparare le vecchie auto; non possiamo mangiare cibi naturali perché i campi sono stati espropriati o le aziende agricole sono state fatte fallire o perché l’Unione Europea le paga per non produrre, o perché accordi commerciali ci obbligano a importare frumento dal Canada e latte dalla Nuova Zelanda; non possiamo prenotare un esame dal Servizio Sanitario nazionale perché sono stati imposti tagli alla spesa pubblica a vantaggio della sanità privata.
Ecco la mentalità del ricatto: chiudere tutte le possibili vie di fuga dall’incubo globalista, per farci andare a forza nella direzione voluta, in nome di un fantomatico pericolo incombente (la pandemia per forzare le vaccinazioni, la crisi ucraina per aumentare i costi dell’energia, la denatalità per importare manodopera a basso costo dal Terzo Mondo con relativa sostituzione etnica).
Il riscaldamento globale, se guardiamo le cose da questa prospettiva, appare come un colossale pretesto (falso) finalizzato all’imposizione dell’Agenda 2030, che si risolve in un trasferimento di denaro dalla piccola e media impresa ai grandi gruppi finanziari, con impoverimento della popolazione e spropositati profitti per le multinazionali con sedi in paradisi fiscali.
Se ci fate caso, questo schema è usato invariabilmente, anche in ambiti che sembrano sfuggire alla logica mercantile che muove questi eversori. Sono certo che tutti voi abbiate presenti molti casi in cui questi principi trovano applicazione.
Menzogna e ricatto, dunque. Ma anche corruzione: perché senza la cooperazione attiva della classe politica, dei media, della magistratura, delle forze dell’ordine, degli insegnanti, dei medici e addirittura di una gerarchia ecclesiastica divenuta serva dell’élite queste menzogne e questi ricatti non sarebbero stati possibili. Se guardate a chi ricopre oggi ruoli di governo e di potere ai vertici delle istituzioni, troverete quasi esclusivamente personaggi provenienti dallo Young Global Leaders for Tomorrow del World Economic Forum.
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Klaus Schwab lo ha sfrontatamente riconosciuto: «Siamo riusciti ad infiltrarci in tutti i governi occidentali». Come? Con il denaro, ovviamente, perché il denaro sono loro a crearlo, addirittura a stamparlo, dal momento che le banche centrali sono società private facenti capo a pochi e ben noti fondi di investimento e a loro volta presiedute da membri del World Economic Forum. BlackRock e Vanguard possiedono il debito pubblico di molte Nazioni, che possono ricattare anche attraverso le agenzie di rating o mediante le pressioni della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e della BCE. E dove non arrivano i soldi arrivano le frodi elettorali, i processi farsa, i «suicidi», gli incidenti.
Vi chiederete perché un Arcivescovo ritenga necessario affrontare temi che apparentemente non hanno alcun rapporto con la Fede. Penso che, dopo questi ultimi anni, sia ormai evidente che ci troviamo dinanzi ad un attacco epocale, il cui scopo è l’instaurazione di una sinarchia presieduta dall’Anticristo.
Un governo mondiale, che chiamano eufemisticamente global governance, in cui ovviamente saranno loro a comandare e noi ad obbedire o ad esserne socialmente o fisicamente esclusi. In questo quadro eversivo tutti gli Stati occidentali, salvo rarissime eccezioni, sono ostaggio di questa cupola di eversori che si credono padroni del mondo e che si sono messi al servizio del «principe di questo mondo» che è Satana.
Cosa vogliono Klaus Schwab, Bill Gates, George Soros e tutti i loro complici e servi? Il Male. Il nostro male, certamente. Anzi, essi considerano noi come il male del Pianeta, e per sterminarci ci avvelenano nel corpo e nell’anima, perché vedono in noi, in voi, nei vostri figli, nei nostri anziani l’opera di Dio, ad immagine e somiglianza del Quale siamo stati creati.
(…)
E se la sterilità indotta con i farmaci e gli alimenti adulterati non bastasse, ecco pronta l’agenda LGBTQ e l’ideologia gender, tramite la quale l’élite favorisce l’omosessualizzazione della società e introduce la possibilità di sottomettersi a interventi di transizione di genere sin dalla più tenera infanzia, con la complicità di legislatori corrotti pronti a revocare la potestà genitoriale a chi non accetta di veder mutilati i propri figli.
L’insistenza sulla sessualizzazione dei bambini portata avanti dall’ONU e dall’OMS con le proposte abbassare l’età del consenso e di depenalizzare la pedofilia, ha come inquietante risultato quello di fornire carne fresca alla rete di pervertiti, ospiti dell’isola di Epstein, che infesta i vertici delle istituzioni e che come tale diventa ampiamente ricattabile.
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Questa è una battaglia che non può essere combattuta con armi esclusivamente umane, perché vi prendono parte potenze spirituali che si nutrono di odio verso Dio, verso Nostro Signore Gesù Cristo, verso il genere umano che invidiano perché, a differenza dei demoni, ha meritato di essere redento dall’Incarnazione del Figlio eterno del Padre; odio verso il Creato che il Signore ci ha messo gratuitamente a disposizione. Gratuitamente, perché l’opera di Dio è gratuita, frutto di magnificenza e di generosità, mentre tutto ciò che viene dal demonio ha un prezzo, è una merce di scambio, un qualcosa che si vende e si compra.
Voi, cari Amici, avete ben chiara quale sia la posta in gioco per questa nostra società e soprattutto per il mondo in cui vivranno i nostri figli. Non si tratta di fuggire da una nazione piombata nella dittatura mentre il resto del mondo è libero, perché è tutto il mondo occidentale che si è trasformato in un lager in cui comandano persone che nessuno ha eletto e che dovrebbero essere rinchiuse per sempre in un carcere per i loro crimini. Non possiamo scappare altrove, ma dobbiamo piuttosto combattere per la nostra stessa sopravvivenza, qui e ora.
Come resistere, dunque? Come possiamo opporci efficacemente a questa odiosa dittatura? Non certo con le armi spuntate che il nostro nemico vorrebbe usassimo: sarebbe come scendere in campo armati di frecce contro i carri armati. Non con vecchie ideologie create apposta perché fallimentari, come il collettivismo comunista da un lato e l’individualismo liberale dall’altro. Non con gli idoli di una falsa libertà e democrazia, giocattoli rotti che hanno permesso alle logge massoniche di sovvertire l’ordine sociale, facendoci credere di poter fare a meno di Dio deificando lo Stato, il singolo o entrambi.
Vorrei qui sottolineare un elemento che ritengo molto importante per comprendere la portata dell’attacco che stiamo subendo. Il «colpo da maestro» del Nuovo Ordine Mondiale consiste nell’aver messo insieme, in un’alleanza infernale, il Liberalismo e il Comunismo (due lati della stessa medaglia massonica) a proprio vantaggio.
Da un lato comprimendo l’intervento positivo dello Stato, che offre ai cittadini gratuitamente o a tariffe non di mercato quei servizi che l’élite vuole privatizzare per trarne profitto; dall’altro usando la forza coercitiva di un regime sovranazionale di impianto socialista per falsare la concorrenza con la piccola e media impresa e ridurre il costo della manodopera.
In un certo senso, l’élite è riuscita a estromettere lo Stato dal suo ruolo naturale per favorire un super-Stato che agisce non nell’interesse della collettività, ma dell’élite stessa. Questo in definitiva è il ruolo dell’Unione Europea e del governo federale americano in mano al deep state.
Combattere il nemico stando alle sue regole falsate è assurdo e rovinoso. Combattetelo piuttosto contrapponendo la Verità alla menzogna, la volontà di compiere il Bene al vile ricatto, l’onestà alla corruzione.
Ce lo dice anche San Paolo: Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene (Rom 12, 21). E in questa lotta epocale, in questo scontro tra Luce e tenebre, anche chi non è Cristiano può essere vostro alleato, se con onestà e coraggio comprenderà che sono messi in pericolo gli stessi fondamenti della Legge di natura, il rispetto della sacralità vita, la difesa della famiglia naturale, il diritto dei genitori all’educazione dei figli, la tutela della proprietà, del lavoro e dell’impresa.
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La nostra apparente debolezza, la nostra disorganizzazione, i nostri mezzi incomparabilmente inferiori a quelli di cui dispone l’élite globalista possono essere addirittura dei punti di forza, perché ci permettono di sfuggire al loro controllo. Occorre agire fuori dagli schemi, creando reti locali, nazionali e internazionali che ci permettano di fare fronte comune contro il comune nemico. Occorre ritrovare l’orgoglio della nostra civiltà, della nostra cultura, della nostra Fede, della nostra capacità di risollevarci nelle difficoltà grazie al nostro ingegno e a quella speranza, grazie alla quale non ci lasciamo strappare il futuro da chi ci sta distruggendo il presente dopo aver cancellato il nostro passato.
Siate forti, cari Amici. E non lasciatevi intimidire da chi vuole farvi credere sulla base di una colossale frode che sia tutto deciso e irrevocabile.
Noi non siamo cavie da laboratorio che uno scienziato pazzo osserva mentre si muovono in un labirinto: questa è la visione di chi non sa amare, anzi di chi sa solo odiare, di chi non capisce che l’uomo è capace di gesti di eroismo per amore di Dio e dei fratelli; di chi non vuole riconoscere che il Signore è realmente onnipotente, e che nelle Sue mani sono i destini del mondo e della Storia; una Storia in cui, non dimenticatelo, Dio ci accompagna come Padre, e come Padre ci protegge.
Il mondo distopico di schiavitù e di morte che il delirio globalista vuole costruire può essere evitato se sapremo unirci sotto la Croce di Cristo. Perché è solo dinanzi alla Croce che queste persone malvage perdono ogni potere e si mostrano per quello che sono.
Un’ultima raccomandazione, che vi faccio come Pastore: non cedete alla mentalità del mondo, che vorrebbe farvi vergognare della vostra onestà, della vostra rettitudine, della vostra Religione, quasi fossero dei difetti da nascondere.
Sono la disonestà, la corruzione morale, l’egoismo e il vizio di cui ci si deve vergognare. Non vergognatevi di essere persone che amano il Signore, che pregano, che si sacrificano, che lottano.
Perché non saranno Klaus Schwab né George Soros né la von der Leyen a giudicarvi, ma il Signore che ci ha detto: Abbiate fiducia, Io ho vinto il mondo (Gv 16, 33).
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
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NATO e mRNA, la Von der Leyen riconfermata per l’imminente guerra transumanista
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Vandalizzata un’altra chiesa a Parigi
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La chiesa Notre-Dame-du-Travail, situata nel 14° arrondissement di Parigi, è stata vandalizzata nella notte tra il 14 e il 15 luglio. Sulle pareti della chiesa furono dipinte iscrizioni contro la religione cattolica e altri commenti offensivi. Un coltello è stato conficcato nella gola di una statua lignea della Vergine Maria, riferiscono diversi media.
Il sito Valeurs Actuels precisa che all’interno della chiesa c’è stata una «effrazione» e danni. Padre Vincent de Mello racconta al Journal du Dimanche che «la persona che ha aperto la chiesa la mattina ci ha avvisato: il parroco è andato subito lì, e io l’ho raggiunto più tardi nella giornata».
Aggiunge che «è stata chiamata la polizia e la chiesa è rimasta chiusa per 24 ore, mentre venivano prelevati i campioni scientifici e si svolgevano le indagini. I fatti si sono verificati nella notte tra domenica e lunedì. La persona ha avuto tutto il tempo per agire durante la notte e, non avendo una telecamera di sorveglianza, non sappiamo a che ora è iniziato».
Secondo Valeurs Actuels, «l’autore(i) è entrato dalla porta di emergenza e ha scritto con pennarello nero su diversi supporti dell’edificio: “sottomettetevi ad Allah, infedeli, la preghiera 5 volte al giorno”, e ancora “Gesù bastardo, un dio unico, allah”, oppure “questa grande Babilonia ha bruciato la chiesa, satana”, e “la chiesa qui sta bruciando prima parte”».
La litania di bestemmie e insulti – oltre che di grossolani errori di ortografia – continua: «l’ultimo profeta Maometto», «tagliata la testa a chi sorpassa / Farò guerra al mondo cristiano», «noi musulmani, noi noi non puoi accettare questa di religione/sposarsi questo è il tuo destino”, “vai all’inferno, satana brucia”».
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Gli stessi media riferiscono che, secondo una fonte della polizia, «sono state rotte anche le porte degli armadi, è stata perquisita la reception, è stato forzato un piccolo registratore di cassa e sono stati bruciati dei documenti». Alla fine, un coltello fu conficcato nella gola di una statua lignea della Vergine Maria. L’organo era «rotto» secondo Le Figaro, «anche l’impianto audio era danneggiato: tutti i relè del radiomicrofono erano strappati».
Alla fine, i criminali hanno tentato di dare fuoco all’edificio.
Padre de Mello ha detto a CNews che «sembrava l’opera di un pazzo», ma che «aveva intenzioni religiose anticristiane», ha aggiunto. Ciò sembra probabile, ma resta il fatto che questo odio anticattolico è stato alimentato da un fuoco che non è venuto dal nulla.
Non bisogna chiudere gli occhi di fronte ai violenti attacchi dello stesso Corano contro gli «associatori», cioè i cristiani che adorano la Santissima Trinità, che, per il Corano, è associare altri dei all’unico Dio. E le minacce sono chiare: «combattete gli associatori ovunque li troviate, prendeteli, assediateli, intrappolateli».
Chiesa di Notre-Dame-du-Travail
Secondo Wikipedia, la chiesa fu costruita «per i numerosi lavoratori del 14° arrondissement che furono responsabili dell’allestimento delle esposizioni universali di Parigi all’inizio del XX secolo. Rende omaggio alla condizione lavorativa e ai significati che danno alla parola lavoro». Padre Jean-Baptiste Roger Soulange-Bodin (1861-1925) iniziò il progetto nel 1897.
«Si distingue per l’utilizzo di un innovativo telaio metallico e di un’intelaiatura di travi a vista. La sua campana fu riportata da Sebastopoli dopo la presa della città (1855) durante la Guerra di Crimea (1853-1856). Fu completato nel 1902 dall’architetto Jules-Godefroy Astruc (1862-1955)».
Le Figaro ricorda che nel 2023 sono stati registrati quasi mille atti anticristiani, di cui «il 90% sono attacchi contro proprietà, come cimiteri o chiese», hanno indicato gli uffici statistici di Place Beauvau all’inizio del 2024.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di Chabe01 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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La scuola e l’eclissi della parola. Intervento di Elisabetta Frezza al convegno presso la Camera dei Deputati
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- nel 1997 l’autonomia scolastica ha aperto gli istituti al territorio e li ha incoraggiati ad avventurarsi in ogni genere di sperimentazione, creando per questa via un surreale clima di competizione mercatista tra le varie scuole;
- nel 2015 la cosiddetta «buona scuola», tra l’altro (tra molto altro), ha fatto delle innovazioni didattiche – qualunque fosse il loro risultato – una sorta di obbligo e un titolo per accedere alle premialità;
- nel 2019 la legge istitutiva della «nuova educazione civica» ha sfruttato quest’etichetta dal suono familiare e rassicurante per inondare l’orario curricolare di contenuti ad alto tasso ideologico (il piatto forte è l’Agenda 2030, nuovo libro sacro sui cui dogmi catechizzare, dall’asilo fino all’università, schiere di fedeli), contribuendo pesantemente a relegare la didattica delle discipline – già tanto sacrificata da attività estemporanee di ogni genere, spesso scadenti se non addirittura imbarazzanti – in uno spazio che si può a buon diritto definire residuale.
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