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Biden grazia il figlio Hunter. Trump e i repubblicani reagiscono

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Il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden è tornato sulla sua parola e ha graziato il figlio Hunter Biden, condannato all’inizio di quest’anno per aver violato le leggi federali sulle armi e sulle tasse.

 

A giugno, il giovane Biden è stato condannato per tre reati gravi relativi all’acquisto di un revolver nel 2018. Secondo i pubblici ministeri, ha mentito sulla documentazione per l’acquisto dell’arma, affermando di non essere dipendente o di non usare droghe illegali.

 

In un caso separato, Hunter si è dichiarato colpevole di tre reati fiscali gravi e sei reati fiscali minori a settembre. La sentenza per entrambe le condanne avrebbe dovuto essere pronunciata questo mese.

 

In una dichiarazione rilasciata domenica sera, il presidente ha affermato che il «perdono completo e incondizionato» copre i reati che suo figlio «ha commesso o potrebbe aver commesso o a cui ha preso parte durante il periodo dal 1° gennaio 2014 al 1° dicembre 2024, inclusi ma non limitati a tutti i reati accusati o perseguiti».

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Il presidente ha sostenuto che suo figlio è stato perseguito «selettivamente e ingiustamente» a causa dei suoi legami familiari. Ha affermato che «le persone non vengono quasi mai processate per reati gravi solo per come hanno compilato un modulo per le armi».

 

«È chiaro che Hunter è stato trattato in modo diverso», ha detto. Il presidente ha continuato affermando che le accuse contro suo figlio sono state presentate «solo dopo che diversi dei miei oppositori politici al Congresso li hanno istigati ad attaccarmi e a opporsi alla mia elezione». Ha accusato i repubblicani di sabotare «un patteggiamento attentamente negoziato» che sarebbe stato una «ragionevole risoluzione dei casi di Hunter».

 

«Nessuna persona ragionevole che esamini i fatti dei casi di Hunter può giungere ad altra conclusione se non che Hunter è stato individuato solo perché è mio figlio, e questo è sbagliato», ha detto il presidente. «Nel tentativo di spezzare Hunter, hanno cercato di spezzare me, e non c’è motivo di credere che si fermeranno qui. Basta così».

 

La decisione è un’inversione della precedente posizione di Biden, poiché lui e il suo team hanno ripetutamente affermato in passato che avrebbe accettato il verdetto della giuria e non avrebbe perdonato suo figlio. Quando ABC News gli ha chiesto a giugno se avrebbe accettato l’esito del processo e se avrebbe escluso la grazia per suo figlio, il presidente ha risposto «sì» a entrambe le domande.

 

Nella sua dichiarazione di domenica, Biden ha confermato che la sua opinione sulla questione è cambiata. «Credo nel sistema giudiziario, ma mentre ho lottato con questo, credo anche che la politica cruda abbia infettato questo processo e abbia portato a un errore giudiziario», ha affermato.

 

Hunter Biden ha rilasciato la sua dichiarazione poco dopo l’annuncio della grazia. «Ho ammesso e mi sono assunto la responsabilità dei miei errori durante i giorni più bui della mia dipendenza, errori che sono stati sfruttati per umiliare e svergognare pubblicamente me e la mia famiglia per sport politico», ha affermato.

 

«Non darò mai per scontata la clemenza che mi è stata concessa oggi e dedicherò la vita che ho ricostruito ad aiutare coloro che sono ancora malati e sofferenti».

 

Hunter Biden è stato oggetto di molte critiche durante il mandato del padre, poiché i repubblicani hanno sostenuto che avrebbe agito come «portaborse» del presidente in presunti accordi corrotti con Paesi come l’Ucraina e la Cina.

 

Il presidente aveva negato le accuse di corruzione e ha pubblicamente sostenuto il figlio, descrivendolo come «l’uomo più intelligente che conosca». Durante il dibattito elettorale con Trump nel 2020 Biden mentì dicendo che la storia del laptop di suo figlio era disinformazione.

 

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e i repubblicani del Congresso hanno attaccato duramente il Joe Biden per aver graziato il figlio Biden. I repubblicani, che da tempo accusano l’amministrazione Biden di azioni penali motivate politicamente, hanno condannato la grazia.

 

Nonostante avesse dichiarato pubblicamente che non avrebbe interferito nei casi del figlio, il presidente è tornato sui suoi passi e ha annunciato la grazia domenica sera. Ha definito le condanne come «un errore giudiziario», sostenendo che Hunter Biden è stato «preso di mira» a causa dei suoi legami con il presidente.

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«La fallita caccia alle streghe contro il presidente Trump ha dimostrato che il Dipartimento di Giustizia controllato dai democratici e altri procuratori radicali sono colpevoli di aver trasformato il sistema giudiziario in un’arma», ha affermato in una nota il portavoce di Trump, Steven Cheung.

 

«Quel sistema di giustizia deve essere sistemato e il giusto processo deve essere ripristinato per tutti gli americani, che è esattamente ciò che il presidente Trump farà quando tornerà alla Casa Bianca con un mandato schiacciante da parte del popolo americano», ha aggiunto.

 

Trump ha paragonato il trattamento riservato al figlio del presidente all’azione penale contro i suoi sostenitori che hanno preso d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti il ​​6 gennaio 2021, sperando di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020. «La grazia concessa da Joe a Hunter include gli ostaggi J-6, che sono stati imprigionati per anni? Un tale abuso e un tale errore giudiziario!» ha scritto su Truth Social.

 

Molti dei più importanti esponenti repubblicani del Congresso sono rimasti inorriditi, tra cui il senatore Chuck Grassley che ha dichiarato di essere «scioccato» dalla decisione di Biden.

 

«Questa grazia è l’ammissione di Joe Biden che Hunter è un criminale», ha scritto la deputata Marjorie Taylor Greene su X. La Greene è nota per aver mostrato cartelloni con screenshot del laptop di Biden jr. che lo ritraevano nudo ed intento in quelli che sembravano atti sessuali durante un’audizione del Congresso USA.

 

La Greene accusa ancora una volta Hunter di aver infranto la legge FARA, che regola gli agenti stranieri in America. Parimenti, lo accusa di aver trafficato donne per sesso tra Stati dell’Unione.

 

 

Il deputato Andy Biggs ha scritto che «Joe Biden passerà alla storia come uno dei presidenti più corrotti nella storia americana». In un post successivo, il Biggs ha scritto che «Joe Biden è una disgrazia per la presidenza americana».

 


«Si tratta di un oltraggioso abuso dello stato di diritto, tutto per proteggere l’attività della famiglia Biden di vendita di accesso e influenza», ha scritto il senatore Josh Hawley su X. In un post successivo, il senatore ha scritto che: «Non dimenticate mai: mentre Hunter vendeva l’accesso al “big guy”, l’amministrazione di Joe Biden inviava squadre SWAT [cioè di assalto, ndr] nelle case dei pro-life; reclutava spie nelle parrocchie cattoliche; trattava i genitori come terroristi interni; e processava Trump. L’amministrazione più illegale della storia».

 


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La Commissione per la vigilanza e la responsabilità della Camera, controllata dai repubblicani, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che «l’abuso di potere senza precedenti di Joe Biden è una macchia sull’onore della presidenza degli Stati Uniti».

 

Come riportato da Renovatio 21, un mese fa Trump si era detto pronto a graziare Hunter Biden.

 

Nel 2020, il contenuto del portatile personale di Hunter Biden, che avrebbe smarrito in un negozio di riparazioni del Delaware, è trapelato online, mostrando immagini del rampollo che si droga (sembra piacergli il crack, le cui pene per il consumo furono severamente alzate per volontà politica del padre anni fa) o fa sesso con prostitute (immagini finite anche in un’audizione del Congresso USA grazie alla deputata Marjory Taylor-Greene) e implicando la famiglia Biden in molteplici schemi di corruzione estera. Da allora, i funzionari dell’Intelligence statunitense hanno cercato di denunciare lo scandalo come «disinformazione russa», nonostante il contenuto del portatile sia stato verificato come autentico.

 

Di recente è emerso che lo Hunter avrebbe ricevuto danaro da un oligarca romeno.

 

Come riportato da Renovatio 21, la famiglia Biden era stata accusata al Congresso USA di aver preso mazzette dalla Russia. La Commissione di supervisione della Camera afferma di aver identificato 20 milioni di dollari in pagamenti da fonti estere alla società di Hunter Biden, che descrivono come una copertura per vendere l’accesso al «network Biden» mentre suo padre era vicepresidente di Barack Obama dal 2009 al 2017.

 

In particolare danari sarebbero arrivati dall’oligarca russa Yelena Baturina, vedova del controverso sindaco di Mosca Yurij Luzhkov, a Rosemont Seneca Thornton, una società di comodo gestita da Hunter Biden e dal suo socio in affari Devon Archer. Dei 3,5 milioni di dollari trasferiti dalla Baturina, 1 milione di dollari è stato trasferito direttamente ad Archer, mentre il resto è stato utilizzato per avviare Rosemont Seneca Bohai, un nuovo account utilizzato per ricevere più finanziamenti dall’estero, ha affermato la Commissione camerale.

 

Accuse per il giro di corruzione dei Biden in Ucraina sono arrivate da Igor Shokin, il procuratore di Stato che a Kiev che investigava, tra le altre cose, sul colosso gasiero Burisma, che aveva assunto nel board l’inesperto Hunter Biden. Il vicepresidente Joe Biden si è vantato in pubblico di averlo fatto licenziare durante un suo breve viaggio diplomatico, in cui praticò estorsione nei confronti di presidente e premier ucraini.

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Come riportato da Renovatio 21, la scorsa estate Viktor Medvedchuk, un politico ucraino e del partito Piattaforma di Opposizione – Per la Vita, ora in esilio in Russia dopo essere stato arrestato dal regime Zelens’kyj e scambiato con Mosca, ha accusato Kiev di essere la «mangiatoia» per la corruzione del clan Biden.

 

Renovatio 21 aveva segnalato una pista kazaka ancora a inizio 2022 quando il Kazakistan fu oggetto di disordini, e riaffiorò una foto dei Biden con oligarchi di Astana, ripubblicata da organizzazioni locale anti-corruzione che chiedono la restituzione dei miliardi dei corrotti, politica poi abbracciata dall’attuale presidente Tokaev.

 

Un’altra parte consistente della corruzione del clan Biden riguarderebbe la Cina, con affari che comprendono anche investimenti in centrali atomiche, con legami con personaggi legati all’Intelligence della Repubblica Popolare così come, si è ipotizzato, il network interno di Xi Jinpingo.

 

Sull’origine del capitale del fondo internazionale di Hunter Biden fece un’ammissione un professore pechinese ad una conferenza pubblica appena dopo le elezioni 2020.

 

 

«Ora vediamo che Biden è stato eletto. L’élite tradizionale, l’élite politica, l’establishment sono molto vicini a Wall Street, giusto? Trump ha detto che il figlio di Biden ha una sorta di fondo globale. Lo avete sentito? Chi lo ha aiutato a mettere in piedi il fondo?» dice Di Dongsheng, un professore all’Università Renmin di Pechino, nel discorso finito in TV.

 

Si tratta, ad ogni modo, solo della punta dell’iceberg di un giro di «truffe» dei Biden che il senatore del Wisconsin Ron Johnson ha definito «sconvolgente».

 

Come riportato da Renovatio 21, la costante presenza in questi giorni di Hunter vicino al padre anche in riunioni in cui non dovrebbe stare potrebbe indicare il fatto che, forse per tentare di salvare il salvabile prima della defenestrazione del padre, l’uomo sia penetrato nella stanza dei bottoni.

 

Nel frattempo, Mosca ha avviato un’indagine su una società ucraina collegata a Hunter Biden che sarebbe stata utilizzata per attacchi terroristici in Russia.

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Nel marzo 2022 quotidiano britannico Daily Mail aveva ottenuto messaggi di posta elettronica che confermavano, almeno in parte, accuse russe secondo cui il figlio di Joe Biden, Hunter, è coinvolto nel finanziamento di laboratori di armi biologiche in Ucraina.

 

Come riportato da Renovatio 21, poco dopo lo scoppio dello scandalo, Wikipedia avrebbe rimosso la voce per Rosemont Seneca Partners, la società di investimento collegata a Hunter Biden e ai suoi presunti traffici in Ucraina.

 

A luglio era stato riportato che dopo il disastroso dibattito elettorale di Biden con Trump della scorsa estate, il figlio Hunter aveva iniziato a prendere parte alle riunioni della Casa Bianca insieme al padre Joe Biden. In pratica, Hunter era entrato nella stanza dei bottoni.

 

La quantità di scandali in cui è coinvolto Hunter Biden – dal lavoro in Ucraina (che tocca perfino l’affare dei biolaboratori) al business con pericolose centrali nucleari cinesi fino alle illazioni in rete sulla cocaina alla Casa Bianca – è impressionante. Basti pensare che tempo fa si disse che chiunque consultasse il materiale rinvenuto nel suo laptop – che è finito online – poteva incorrere in un reato orrendo, mentre Hunter, che è proprietario di quel computer ed è presente in quelle immagini, rimane tranquillamente libero.

 

In particolare, riguardo alla droga, c’è da considerare come il senatore Joe Biden fu firmatario di una legge che inaspriva duramente le leggi per i consumatori di crack, portando alla carcerazione di decine di migliaia di persone (magari appartenenti a minoranze…), mentre suo figlio si riprende svariate volte mentre fuma la droga o la pesa durante uno dei festini con quelle che sembrano escort, con amplessi registrati e forse, è stato riportato, caricati su Pornhub.

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Senatore tedesco definisce la Tesla «un’auto nazista»

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Un senatore berlinese ha definito la Tesla di Elon Musk un’«auto nazista», commentando il calo delle vendite dell’azienda. Il socialdemocratico Cansel Kiziltepe ha attaccato il produttore di veicoli elettrici in un post su X, ora cancellato, mercoledì.   Musk è stato criticato nell’UE per le sue presunte opinioni politiche di destra. È stato condannato in Germania per aver appoggiato il partito Alternativa per la Germania (AfD), e nell’UE in generale per essere uno stretto alleato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, le cui politiche su questioni come la diversità e il conflitto in Ucraina non sono in linea con quelle di Bruxelles.   Musk a sua volta ha accusato l’UE di censura, eccesso burocratico e danni economici, spesso definendo le politiche dell’Unione come un soffocamento della libertà di parola e dell’autonomia nazionale.   «Chi vuole guidare un’auto nazista? I produttori di auto elettriche stanno vivendo un boom di vendite, a parte Tesla», aveva scritto su X  – la piattaforma social di Musk… – il Kiziltepe, membro del Partito Socialdemocratico (SPD) e senatore per il lavoro, gli affari sociali, l’uguaglianza, l’integrazione, la diversità e l’antidiscriminazione del Land di Berlino.  
  Il post ha suscitato aspre critiche da parte dei funzionari del vicino stato di Brandeburgo, sede dell’unica fabbrica automobilistica Tesla in Europa. Il ministro-presidente del Brandeburgo, Dietmar Woidke, l’ha definito «completamente fuori luogo», mentre il ministro dell’Economia dello stato, Daniel Keller, ha chiesto a Kiziltepe di ritrattare la sua dichiarazione.   Il post è stato successivamente cancellato, sebbene Kiziltepe abbia difeso la sua posizione, affermando venerdì su X di «sostenere espressamente» la sua valutazione di Musk e collegando il calo delle vendite di Tesla alle «posizioni di estrema destra» del suo CEO.   Nel primo trimestre di quest’anno, le consegne di veicoli Tesla sono diminuite a livello globale del 13% su base annua, i ricavi del settore automobilistico sono crollati del 20% e l’utile netto è crollato del 71%.   La Gigafactory di Tesla vicino a Berlino è stata presa di mira dai manifestanti all’inizio di quest’anno, quando la parola «Heil» è stata proiettata sul suo muro accanto al logo della casa automobilistica, formando il messaggio «Heil Tesla». Durante una cerimonia elettorale per l’insediamento di Trump a gennaio, Musk ha compiuto un gesto che i suoi critici hanno interpretato come un saluto nazista “Sieg Heil” . Musk ha respinto le accuse, definendole politicamente motivate.   Il miliardario ha già espresso il suo sostegno all’AfD. Il Cancelliere uscente Olaf Scholz ha definito «disgustoso» il sostegno di Musk all’AfD. Anche il ministro dell’Economia Robert Habeck ha accusato l’imprenditore di aver lanciato un «attacco frontale» alla democrazia.   Come riportato da Renovatio 21, Musk aveva in seguito chiamato Scholz «Schitz», parola assonante con quella inglese per le deiezioni.

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;   Immagine di Alexander-93 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International  
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Trump inizia a vendere i cappelli elettorali del 2028

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato una nuova linea di prodotti «TRUMP 2028», alimentando le speculazioni su una sua possibile candidatura per un terzo mandato.

 

I cappellini da baseball, ora disponibili presso lo store ufficiale della campagna di Trump, presentano il nome di Trump e l’anno 2028 ricamati in grassetto, evocando l’iconico look «Make America Great Again». Lo shop offre anche magliette nei classici rosso e blu navy con lo stesso slogan, insieme alla promessa di «Riscrivere le Regole».

 

Il mese scorso, Trump ha dichiarato di «non scherzare» sulla possibilità di candidarsi per un terzo mandato, sostenendo che esistono dei «metodi» per ricandidarsi nonostante il limite di due mandati presidenziali imposto dalla Costituzione degli Stati Uniti.

 

 

 

Interrogato dalla NBC News su uno scenario ipotetico in cui il vicepresidente J.D. Vance potrebbe candidarsi e poi cedergli la carica, Trump ha risposto: «questo è uno scenario. Ma ce ne sono anche altri».

 

Sebbene Trump abbia osservato che «è troppo presto per pensare» al 2028, il lancio del merchandising ha riacceso le speculazioni sui suoi piani futuri. Il negozio della campagna elettorale ha avvertito che i tempi di elaborazione potrebbero arrivare fino a dieci giorni lavorativi a causa dell’«elevata domanda».

 

Trump ha vinto le elezioni del 2024 con un ampio margine sulla candidata democratica e allora vicepresidente Kamala Harris, diventando il secondo presidente nella storia degli Stati Uniti a svolgere due mandati non consecutivi.

 

Il 22° emendamento stabilisce che nessuno può essere eletto alla carica di presidente più di due volte. Tuttavia, gli alleati di Trump hanno avanzato argomentazioni legali che mettono in discussione o reinterpretano la formulazione dell’emendamento, alludendo a potenziali strategie legali o politiche per spianare la strada a una terza candidatura.

 

All’inizio di quest’anno, il deputato repubblicano Andy Ogles ha presentato un emendamento costituzionale che consentirebbe ai presidenti di ricoprire tre mandati non consecutivi, sebbene finora abbia riscosso scarso successo.

 

Gli emendamenti alla Costituzione richiedono l’approvazione a maggioranza dei due terzi sia alla Camera che al Senato, seguita dalla ratifica da parte di tre quarti degli Stati.

 

Alcuni sostengono che l’insistenza sul tema della rielezione sia solo una tattica psicologica di Trump per la politica interna, che tiene impegnata l’opposizione democratica su temi secondari o addirittura fantastici, mentre lui rimane libero di agire con più agio su temi che ritiene importanti.

 


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Trump: la morte e la resurrezione di Gesù sono gli «eventi più monumentali di tutta la storia»

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Il presidente Donald Trump ha riconosciuto l’importanza della morte e resurrezione di Gesù Cristo durante una cena di preghiera tenutasi mercoledì alla Casa Bianca.   Nel suo discorso all’inizio dell’evento, Trump ha affermato che durante la Settimana Santa «ricordiamo due degli eventi più monumentali di tutta la storia: la morte e la resurrezione di Gesù Cristo».   «Quasi 2.000 anni fa, durante la Settimana Santa, il figlio vivente di Dio entrò a Gerusalemme in trionfo», ha affermato il presidente. «Poco dopo, il salvatore dell’umanità, che aveva portato verità e luce al mondo, fu tradito, arrestato, processato, picchiato, inchiodato a una croce e crocifisso. Per amor nostro, diede la Sua vita».  
  «E come disse una volta il grande reverendo [predicatore protestante, ndr] Billy Graham: “Dio ha dimostrato il Suo amore sulla croce, quando Cristo è stato appeso, ha sanguinato ed è morto. Era Dio che diceva al mondo: Ti amo».   «Tre giorni dopo, i seguaci di Cristo trovarono la tomba vuota», ha continuato il presidente statunitense.   «Gesù aveva sconfitto le tenebre e la morte e promesso una nuova vita a tutta l’umanità. Ed è questo che celebriamo ogni anno a Pasqua, proclamando con gioia la domenica: “È risorto”».   «La morte e la resurrezione di Gesù sono l’essenza della fede cristiana, che siano ricchi o poveri, sani o malati, giovani o anziani, in tempo di pace o di guerra, i cristiani ovunque trovano conforto e speranza nella consapevolezza che Cristo è morto per loro e che possono essere uniti a Lui in cielo, ed è ciò che vogliamo. È ciò che tutti noi vogliamo», ha detto il presidente.   «I miracoli della Settimana Santa hanno messo in moto una trasformazione nell’esistenza umana», ha sottolineato Trump. «Innumerevoli milioni di americani sono stati toccati dall’esempio di Cristo nel guarire i malati, difendere le loro famiglie, elevare le loro comunità e rendere il nostro Paese più forte, migliore e più grande che mai».  
  Trump ha poi descritto il successo dei suoi primi tre mesi in carica.   «Stiamo ripristinando la nostra prosperità, proteggendo i nostri confini. Stiamo ricostruendo l’esercito statunitense», ha affermato.   Il presidente ha sottolineato l’impegno della sua amministrazione nell’aiutare i cristiani perseguitati in tutto il mondo e nel porre fine ai «pregiudizi anticristiani» negli Stati Uniti.   «Esiste un pregiudizio anticristiano. Non se ne sente parlare molto, ma esiste un pregiudizio anticristiano. Stiamo fermando l’indottrinamento radicale nelle nostre scuole e sostenendo la libertà di scelta scolastica, e trasferiremo il nostro dipartimento dell’istruzione e vari dipartimenti dell’istruzione negli stati, dove dovrebbero essere», ha affermato.   Trump ha dichiarato di aver «vietato agli uomini gli sport femminili» e di aver «firmato un ordine esecutivo che rende la politica ufficiale degli Stati Uniti che Dio ha creato due generi, maschile e femminile».   «L’America ha riposto la sua fiducia in Dio. Sarà sempre ‘In God we trust’. Non cambieremo mai”, ha sottolineato.   «E con l’aiuto di Dio, possiamo superare ogni sfida, trionfare su ogni male e ripristinare lo spirito di fede negli Stati Uniti per le generazioni a venire», ha detto Trump. «Abbiamo uno slogan molto semplice: Make America Great Again. Ed è esattamente quello che stiamo facendo».  
    Trump ha concluso il suo discorso augurando a tutti una «Pasqua gioiosa e benedetta».   Come riportato da Renovatio 21, il presidente e la First Lady avevano emanato un messaggio sulla Settimana Santa anche durante Domenica delle Palme, ribadendo l’importanza della morte e resurrezione di Cristo per l’espiazione del peccato dell’umanità e il dono della vita eterna in cielo.   «Attraverso la Sua sofferenza, abbiamo la redenzione. Attraverso la Sua morte, siamo perdonati dai nostri peccati. Attraverso la Sua risurrezione, abbiamo la speranza della vita eterna», si legge nella dichiarazione del presidente per la Domenica delle Palme.   «Preghiamo affinché l’America rimanga un faro di fede, speranza e libertà per il mondo intero e preghiamo per realizzare un futuro che rifletta la verità, la bellezza e la bontà del regno eterno di Cristo in Cielo», ha affermato Trump nel suo messaggio.

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