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Ambiente

Grande Reset, gli alieni di Davos ti stanno già dicendo: «non avrai nulla»

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Il World Economic Forum di Davos, sede del «Grande Reset» che mira di sacrificare l’economia umana al «pianeta» prima del 2030, il 20 novembre ha pubblicato il tweet più allucinante del 2020.

 

È «basato sul contributo del Global Forum Future Councils» dice  messaggio stesso di Twitter.

 

Il World Economic Forum, sede del «Grande Reset», ha pubblicato il tweet più allucinante del 2020

Il tweet include una foto di un Millennial barbuto o munito di sorriso vagamente ebete.

 

 

«Non possederai nulla e sarai felice. È così che il nostro mondo potrebbe cambiare entro il 2030»

Sotto, la scritta: «Non possederai nulla e sarai felice. È così che il nostro mondo potrebbe cambiare entro il 2030. Per saperne di più… wef.ch/2gmBN7M».

 

Al link fornito ci sono le «8 previsioni del WEF per il mondo nel 2030». La prima è: «Tutti i prodotti saranno servizi»; non possiederai nulla.

 

In secondo luogo, il carbonio avrà un prezzo globale: di certo non possiedi né lavorerai producendo nulla che costi molto carbonio, come il bestiame o i trasporti.

 

Al link fornito ci sono le «8 previsioni del WEF per il mondo nel 2030»

Terzo, non andrai più in ospedali o cliniche, ma verrai curato, o ti curerai, «a casa»

 

Quarto, non mangerai carne.

 

Cinque e sei: gli Stati Uniti non saranno più dominanti ei valori occidentali saranno «al punto di rottura».

 

«Saremo pronti per andare su Marte dove scopriremo la vita aliena». Per le creature di Davos, vedere gli alieni non richiederà effettivamente l’andare su Marte – solo un grande specchio

Settimo, il cambiamento climatico avrà sfollato 1 miliardo di persone.

 

E infine: «Saremo pronti per andare su Marte dove scopriremo la vita aliena». Come scrive EIR, per le creature di Davos, vedere gli alieni non richiederà effettivamente l’andare su Marte – solo un grande specchio.

 

 

 

 

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Ambiente

Il senato di uno Stato americano vieta la geoingegneria delle scie chimiche

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I legislatori dello Stato americano del Tennessee questa settimana hanno approvato un disegno di legge che mira a vietare l’irrorazione di sostanze chimiche nell’atmosfera, una tecnica di manipolazione meteorologica nota generalmente come «geoingegneria», che qualcuno ricollega al tema delle cosiddette «scie chimiche».

 

Lo scorso lunedì, il Senato tennesseano ha approvato la norma SB2 691/HB 2063, che mira a «vietare l’iniezione, il rilascio o la dispersione intenzionale, con qualsiasi mezzo, di sostanze chimiche, composti chimici, sostanze o apparecchi all’interno dei confini di questo Stato nell’atmosfera con il preciso scopo di influenzare la temperatura, il tempo o l’intensità della luce solare».

 

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«L’iniezione, il rilascio o la dispersione intenzionale, con qualsiasi mezzo, di prodotti chimici, composti chimici, sostanze o apparecchi entro i confini di questo Stato nell’atmosfera con lo scopo esplicito di influenzare la temperatura, il tempo o l’intensità della luce solare è vietata» continua il disegno di legge.

 

Secondo il quotidiano locale Nashville Tennessean, la legge SB 2691/HB 2063 «deve ancora avanzare alla Camera».

 

Il governo federale degli Stati Uniti ha anche tacitamente ammesso di impegnarsi nella pratica, denominata Stratospheric Aerosol Injection (SAI), che l’ex direttore della CIA John Brennan descrive come «un metodo per seminare nella stratosfera particelle che possono aiutare a riflettere il calore del sole in più o meno allo stesso modo delle eruzioni vulcaniche».

 

 

«Un programma SAI potrebbe limitare l’aumento della temperatura globale riducendo alcuni rischi associati alle temperature più elevate e fornendo all’economia mondiale più tempo per la transizione dai combustibili fossili. Questo processo è anche relativamente poco costoso», aveva affermato il Brennan durante una conferenza del Council on Foreign Relations.

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Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso scienziati di Oxford avvertirono delle possibili ripercussioni anche ambientali della geoingeneria.

 

Nel 2021 circa 400 scienziati hanno invitato la comunità globale a emanare un «accordo internazionale di non utilizzo» per la geoingegneria solare, ponendo fine all’ulteriore sviluppo della tecnologia «prima che sia troppo tardi». Vi sono stati tuttavia scienziati che hanno spinto pubblicamente per l’implementazione della tecnologia chimico-metereologica in conferenze internazionali, trovando però alcuni colleghi nettamente contrari.

 

Mentre l’ONU può aver aperto al tema parlando di «sofferenze senza fine» a causa del Clima che cambia, è emerso che anche la Casa Bianca di Biden approva l’oscuramento del sole.

 

George Soros in un recente intervento ha parlato concretamente di geoingegneria solare contro il Climate Change da effettuarsi con grandi aerei che spruzzano l’aerosol sui cieli dell’Artico. La proposta di ricongelamento dei poli terrestri tramite sostanze rilasciate in aria è stata espressa anche altrove.

 

Come riportato da Renovatio 21è stato con i danari di Bill Gates che pochi anni fa si preparò un esperimento di oscuramento chimico del sole in Svezia. L’operazione fu alla fine fermata, anche per le proteste delle minoranze lapponi.

 

Tuttavia, il principale scienziato fautore della cosiddetta geoingegneria solare, l’harvardiano David Keith, ha rivendicato la tecnologia di controllo del clima planetario in un lungo editoriale sul New York Times, che esprimeva concetti allucinanti, come l’accettazione della morte di quantità massive di esseri umani a causa delle ricadute delle sostanze chimiche, un male minore rispetto all’apocalisse climatica da egli prospettata.

 

C’è da dire che, contrariamente a quanto si può pensare, tecnologia di controllo del meteo è in realtà vecchia di decenni.

 

Da anni la Cina e gli USA stanno lavorando a tecnologie di controllo del clima che si sospetta abbiano la chiara possibilità di essere utilizzate come armi nei conflitti del futuro.

 

Come riportato da Renovatio 21, anche la UE nelle scorse settimane ha lanciato un avvertimento sull’uso della geoingegneria.

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Ambiente

Le biciclette elettriche hanno causato gli incendi di un anno intero negli ultimi due mesi

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Le batterie agli ioni di litio utilizzate nelle biciclette e negli scooter elettronici hanno causato più incendi negli ultimi due mesi che in tutto il 2019, ha detto al New York Post il capo dei vigili del fuoco del New York City Fire Department (FDNY).   L’FDNY ha registrato 30 incendi che hanno coinvolto batterie al litio nel 2019, un numero che è più che triplicato arrivando a 104 nel 2021, ed è salito a 268 l’anno scorso. Nei primi due mesi del 2024 si sono già verificati 31 incendi di questo tipo, che hanno causato 26 feriti e un morto, secondo i dati citati dal Post.   Il giornalista indiano Fazil Khan è stato ucciso la settimana scorsa quando una batteria agli ioni di litio ha preso fuoco nel corridoio di un appartamento del quartiere di Harlem. I residenti ai piani più alti sono rimasti intrappolati all’interno dell’edificio, con altre 18 persone ferite.   Il capo dei vigili del fuoco Daniel Flynn ha dichiarato al giornale che le e-bike e gli scooter sono aumentati di popolarità durante la pandemia di coronavirus, quando i disoccupati hanno acquistato i dispositivi per lavorare in lavori di consegna della «gig economy».

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«La gente ha acquistato questi dispositivi circa tre anni fa, e ora stanno invecchiando», ha detto Flynn, sottolineando che riparazioni scadenti e la sostituzione di singole celle della batteria – piuttosto che di intere unità di batteria – aumentano il rischio di incendi mortali.   «Abbiamo visto persone tentare di aggiustarlo o modificarlo da sole, andare in negozi di venditori non autorizzati o assumersi la responsabilità di sostituire le vecchie batterie», ha detto. «Diciamo alle persone di non scegliere l’opzione più economica e di cercare direttamente il produttore».   Le batterie agli ioni di litio possono prendere fuoco se si surriscaldano o se il corpo della batteria viene forato. Il litio può bruciare violentemente a contatto con l’aria e, una volta innescati, gli incendi causati dal litio sono impossibili da spegnere con l’acqua, poiché la sostanza chimica che brucia utilizza semplicemente l’ossigeno contenuto nell’acqua come combustibile.   L’FDNY ha formato una task force sugli ioni di litio per combattere il problema e gli agenti ispezionano regolarmente le aziende che si offrono di riparare le singole celle della batteria.   «Uccidono persone, hanno ucciso persone e ne uccideranno altre se le aziende continueranno a operare in questo modo», ha avvertito il mese scorso il commissario dei vigili del fuoco Laura Kavanagh.

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Immagine di Cory Doctorow via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic      
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Ambiente

Terremoto colpisce la città di Almaty. Sopra il vicino Xinjiang avvistano quello strano bagliore rosso

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Almaty, la più grande città del Kazakistan un tempo nota con il nome di Alma Ata (letteralmente, «il padre delle mele»), ieri è stata scossa da un terremoto, secondo quanto riportato dai media locali, provocando evacuazioni di massa e misure di risposta all’emergenza.

 

Secondo il Ministero delle Emergenze, il terremoto di magnitudo 5 ha colpito la città alle 11:22 ora locale (06:22 GMT), con epicentro situato 31 km a sud di Almaty.

 

In risposta, il pronto soccorso della città ha suonato le sirene e ha trasmesso un avvertimento alla radio e alla TV. Le persone sui social media hanno condiviso foto e video, descrivendo il terremoto come potente, con molti che sono fuggiti per mettersi in salvo all’aperto.

 

 

Non sono stati segnalati danni gravi, vittime o feriti, ha affermato il Ministero delle Emergenze citando dati preliminari.

 

Secondo i media, il terremoto è stato avvertito anche a Bishkek, capitale del vicino Kirghizistan, e oltre confine in Cina.

 

Secondo post sui social media non verificati, un terremoto di pochi giorni fa registratosi non lontano da Almaty, nella regione della Cina occidentale del Xinjiang, avrebbe visto, poco prima del suo scatenarsi, comparire in cielo uno strano bagliore rosso.

 


Speculazioni in rete sostengono che potrebbe trattarsi di un test per nuove armi di «guerra ambientale». La creazione di terremoti artificiali non è fantascienza, né oramai un tabù.

 

Un simile bagliore rosso era stato visto e documentato da un pilota di aereo sopra il Pacifico l’anno scorso.

 

 

L’anno scorso sono stati testati con successo laser in grado di guidare fulmini.

 

In molti hanno sostenuto di aver visto strane luci in cielo anche durante il devastante incendio che ha colpito le Hawaii pochi mesi fa.

 

Come riportato da Renovatio 21si dice che la Cina sia ora in possesso di vere e proprie armi metereologiche, che possono diventare davvero rilevanti nel caso di conflitto sul confine «caldo» con l’India.

 

Il presidente della Federazione Russa sei mesi fa aveva annunciato armi basate su «nuovi principi della fisica».

 

Progetti di controllo del clima sarebbero ora in stato avanzato anche negli USA.

 

 

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