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Renovatio 21 oltre i 7 mila articoli

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Il 22 dicembre 2021 abbiamo avvertito i lettori che avevamo superato i 4.000 articoli.

 

Il 5 aprile 2022 abbiamo dichiarato il superamento dei 5.000 articoli (più un simpatico attacco hacker al nostro sito, giusto dopo che il giudice aveva ordinato al social media di ridarci account e pagine sulla piattaforma).

 

Il 24 luglio 2022, cioè tre mesi fa, vi abbiamo detto che abbiamo superato i 6.000 articoli.

 

Stasera vi scriviamo che siamo sopra quota 7.000.

 

In pratica, aggiungiamo 3 mila articoli circa ogni quarter, ogni trimestre. Tre migliaia di pezzi tra equinozio e solstizio, solstizio ed equinozio – senza fermarsi mai.

 

Ringrazio, quindi, i nostri collaboratori, che sono forse, tra regular, saltuari e desaparecidos, una dozzina.

 

Ringrazio i nostri lettori, che sono tanti, che sono in tutto il mondo. Che sono eccezionali. Perché scegliendo noi stanno facendo una scelta non semplice. Un sito di vera informazione, pensiero, analisi – non Telegram. La verità, non la titillazione dell’oltraggio programmatico servito dall’algoritmo. Meditazione, non dopamina. Lo Spirito, non l’emozione transitoria.

 

Ora, non è che ci sia molto da festeggiare. Sono 7 mila articoli che reputiamo necessari, sui quali abbiamo lavorato tanto. Ciascuno di essi porta un mattoncino di senso che si attacca agli altri – avrete notato, speriamo, il diluvio di link interni di cui sono disseminati – perché uno attaccato all’altro va a comporre un muro, un edificio, una torre, un castello, una città.

 

Ogni articolo dà qualcosa che non trovate spesso altrove: almeno, non secondo l’ottica di Renovatio 21, che, come sapete è molto, molto specifica.

 

Ogni articolo è qualcosa che si collega al resto, e che è messo lì per restare, e per essere ritrovato con facilità. Ecco perché ci scrivono, talvolta, celeberrimi giornalisti con lauti stipendi: perché a volte non credono che informazioni così preziose possano essere sistematizzate così bene: certo, così non lavorano i loro giornali, né i loro archivi.

 

Ogni articolo, quindi, è per quanto possibile latore di notizie verificate, e rinforzate giocoforza dal filone in cui si inseriscono.

 

Oltre alle linee principali di cui ci occupiamo – la bioetica, la geopolitica, la biopolitica, i vaccini, la guerra – ci sono alcuni argomenti di cui siamo praticamente i soli portatori, quantomeno in Italia, e forsanche non solo in Italia.

 

Serie di articoli partiti per giuoco, come quella sui robocani, si sono trasformate da divertissment in faccende inquietanti che pendono sul nostro futuro e sono arrivate pazzescamente vicine a noi.

 

Degli uomini con il jetpack, che noi chiamiamo jetpacchi per divertirci italofonando massimamente come piace a noi, al momento sono ancora una bizzarria divertente di cui sorridere, ma domani chissà.

 

Del CRISPR in praticamente parliamo approfonditamente solo noi.

 

Del valore apocalittico della produzione in laboratorio di esseri umani trattiamo solo noi: tutti gli altri, soprattutto i sedicenti «cattolici», tacciono, perché compromessi o con l’ebetudine della loro genìa o con il ruolino di marcia dell’Inferno stesso.

 

Delle zanzare OGM, modificate per sterilizzare la propria specie, scriviamo, da almeno un lustro, noi soli. Uno degli scienziati coinvolti in questo progetto, strafinanziato da Gates, da Pentagono ma anche da Google e altri, oggi siede nel Parlamento italiano.

 

Noi siamo qui per questo: per dirvi quello che nessun altro vi dice – e per convincervi che è la verità. Siamo qui per dirvi la verità – e in anticipo. Alcuni lettori ci scrivono, e ce lo riconoscono.

 

Non tutti, invece, riconoscono che questo sito non vi costa nulla. Non è monetizzato, almeno non ancora. Tutto quello che vi arriva da Renovatio 21, è sulle spalle del suo fondatore, sia creativamente che economicamente: egli ha altri lavori per alimentare quel che leggete. Il mantenimento di tutto questo è un sacrificio immane, che consuma la mente e la notte, la salute e il tempo. Ma va fatto. Nonostante gli insulti, lo scherno, le minacce legali.

 

Sappiate che, anche quando sarà monetizzato (se mai riusciremo a farlo…) ma e poi mai Renovatio 21 sarà insozzato dalla pubblicità elettronica che trovate negli altri siti: che sporca il sito e il suo contenuto, e soprattutto lorda il lettore, rubando le sue informazioni, tracciandolo, facendo l’esatto contrario di quello che dichiariamo qui, e cioè lotta contro la piattaforma elettronica algoritmata che si sta inghiottendo le nostre esistenze e la nostra intimità. Quando andate su qualsiasi altro sito, anche della cosiddetta «controinformazione, e vi ritrovate inseguiti da spot che vi sono propinati rubandovi i dati, fateci caso. Noi questo non lo faremo mai.

 

Non ci interessa fare altro che quello che stiamo facendo: lottare. Per la Vita, per la Civiltà.

 

È una bella missione altisonante, come un timer bello che dichiarato: abbiamo ciò che resta del 21° secolo per sconfiggere la Cultura della Morte, prima che sia troppo tardi, prima che l’umanità sia compromessa una volta per tutte.

 

Avete realizzato quel che vogliono farvi: vogliono resettarvi. Perché, con ogni evidenza, vi considerano macchine – si resettano i terminali, non gli esseri umani. Il loro fine è proprio quello: reificarvi, per potervi usare, sfruttare e sprecare (cioè, uccidere, sacrificare: in massa), per deumanizzare il pianeta.

 

Noi proponiamo qualcosa di diverso per il 21° secolo: la rigenerazione. Un rinnovamento che sorga dalla vita stessa. Perché la vita non si resetta: si rigenera.

 

Il lettore che capisce fino in fondo queste parole può fare una cosa: può aiutarci. Ci scriva. Ci offra cosa può fare per contribuire a questo progetto, che, come avrete capito, non riguarda solo noi, né solo voi, e nemmeno solo i nostri e i vostri figli.

 

Noi andremo avanti comunque, anche da soli. Perché non abbiamo alcuna alternativa.

 

In attesa di vederci di persona – quando prima o poi torneremo a fare conferenze ed eventi dal vivo – mando a ciascuno di voi un pezzo dell’energia che mi rimane, con la preghiera di vederci, un giorno, nell’esercito che combatterà la battaglia finale del 21° secolo.

 

Ringraziamo il Signore. E avanti.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

 

 

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Renovatio 21 augura Buon San Marco ai suoi lettori, i veri resistenti

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Renovatio 21 augura ai suoi lettori una serena festa di San Marco Evangelista.

 

Per qualche ragione, l’Italia repubblicana ha usurpato il giorno della festa marciana per piazzarvici una celebrazione della «liberazione», cioè del regime change perpetrato da Washington e dai suoi alleati durante la sanguinaria ultima guerra. Sul fatto che i veri liberatori d’Italia – in particolare una figura precisa: James Jesus Angleton – oggi non vengano nemmeno menzionati abbiamo già scritto in passato.

 

Ciononostante, il giorno San Marco è ancora molto celebrato nell’area di Venezia, di cui il Santo è Patrono. Il comune di Venezia, piegatosi ai fasti repubblicani dell’Italia unita e post-fascista con la velocità con cui si infeudò al Napoleone, ha deciso di spostare la festa padronale al 21 novembre, quando c’è il freddo vero. Tuttavia, tanti veneti continuano a festeggiare il giorno di Marco tra grigliate e picnicchi, passeggiate nella natura, e boccioli di rosa scambiati dagli innamorati.

 

Secondo usanza veneziana, oggi i maschi offrono alle proprie amate i bócołi, boccioli di rosa rossa, a significare l’amore. La tradizione ha origini leggendarie struggenti: Tancredi e Maria volevano sposarsi, ma il padre della ragazza, il doge Angelo Partecipazio, era contrario. Così Tancredi decise di andare a combattere i mori con Orlando in Ispagna: una volta tornato vittorioso, il doge non avrebbe potuto opporsi.

 

Accadde invece che il ragazzo morì gloriosamente in battaglia, finendo la sua esistenza cadendo sopra un roseto, dove prima di spirare aveva raccolto un fiore, e consegnatolo ad Orlando lo aveva pregato di portarlo alla sua amata a Venezia.

 

Maria, ricevuta la rosa dai soldati francesi, fu trovata il giorno dopo senza vita con il fiore insanguinato nel cuore. Era il giorno di San Marco.

 

Impossibile restare impassibili dinanzi alla bellezza drammatica e millenaria di questa usanza. Impossibile sminuire la potenza del giorno di San Marco.

 

Qualcuno a Venezia, quindi, oggi ricorda, più che le storie dei partigiani, l’amore e l’avventura e la tragedia bócoło de San Marco.

 

Con il bocciolo in mano, ricordiamo che nell’era genderista, come sarà visibile nelle marcette gosciste di oggi tra tripudi di bandiere omotransessualiste, non sono possibili né l’amore (divenuto sessualità perversa e polimorfa), né l’avventura (condannabile come testosteronico stereotipo maschile), né la tragedia (tutto è programmaticamente, oggi, pura farsa).

 

Buon San Marco a tutti. Che il Santo del leone alato ci guidi nella nostra resistenza al mondo moderno e al suo abisso di morte.

 

Questa è l’unica vera resistenza che va celebrata, e continuata, dall’umanità.

 

Renovatio 21

 

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Buona Pasqua al legno verde. Il Signore della Vita ha vinto

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La Vita ha vinto la Morte, oggi e sempre.   Il giorno della resurrezione sta a significare, da oltre due millenni, proprio questo. La vittoria del piano divino contro il nulla, la vittoria dell’amicizia contro la schiavitù, la vittoria della Vita contro il Male.   Leggiamo dal Libro delle ore del Sinai (IX secolo).   Ascolta, Adamo, e rallegrati con Eva, poiché quello che vi aveva spogliati entrambi e con l’inganno vi aveva resi schiavi, sulla Croce di Cristo è stato ridotto all’impotenza.   Oggi, Cristo, hai abolito con la tua potenza l’impero della morte e hai liberato, Datore di vita, le anime degli uomini grazie alla risurrezione, tu nostro Salvatore.   Come la moltitudine degli angeli in cielo, così il genere umano sulla terra fa festa per la santa Risurrezione della tua bontà, Signore.   Oggi Cristo è risorto dalla tomba, da cui fa sgorgare l’immortalità per tutti i mortali e nella sua misericordia inaugura con le donne e il loro profumo la gioia della Risurrezione.   Risvegliamoci dalla tomba del peccato, noi, messi a morti sotto un cumulo di passioni, Salvatore che con la tua risurrezione hai distrutto la tirannia della Morte, vero Amico dell’uomo.   Rallegratevi, sagge Donne che portate il profumo, che per prime avete visto la risurrezione di Cristo e avete annunciato agli apostoli la risurrezione del mondo intero.   Ti adoro, Padre senza inizio che sei vita, adoro con te il tuo Figlio Eterno che è vita, vita e sorgente viva è lo Spirito Santo: glorifico l’unica Vita vera.   [Libro delle ore del Sinai (IX secolo), Beatitudini della Risurrezione, SC 486 (Traduzione di CB Evangelizo, da Il Vangelo del Giorno].   Dodici secoli dopo, nel mondo che abbiamo dinanzi agli occhi, espressioni come «tirannia della Morte», assumono un significato estremamente preciso. Il mondo è ora comandato da un sistema che opera secondo un’ideologia che ha messo la Morte al centro di tutto – è la Cultura della Morte, la Necrocultura (come diciamo qui) divenuta programma automatico dell’oligarcato, delle istituzioni, dello Stato moderno stesso.   Racconterò di un brano che, durante la Via Crucis di venerdì, mi ha dato da meditare. È quanto detto dal Signore mentre portava la croce sulla via dolorosa.   Lo seguiva una gran moltitudine di popolo e di donne, che piangevano e si lamentavano per lui. Rivolto ad esse Gesù, disse: «Figliuole di Gerusalemme, non piangete su me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figliuoli, perché, ecco, verranno giorni che si dirà: – Beate le sterili, i seni che non han generato e le mammelle che non hanno allattato! – Allora cominceranno a dire ai monti: – Cadete su di noi, – e alle colline: – Copriteci. – Perché, se si tratta così il legno verde, che ne sarà del secco?» (Lc 23, 27-31)   Ecco, Signore, siamo arrivati. I giorni in cui la sterilità è innalzata a valore, i seni non sono strumenti di generazione ma di perversione, l’allattamento non avviene nemmeno più attraverso le mammelle delle donne.   E, sì, questo popolo senza fede chiede sempre più apertamente di essere terminato da una catastrofe – il significato dell’ossessione per il cambiamento climatico questo è. L’inarrestabile ascesa dell’eutanasia – con la commissione del Senato italiano sul fine-vita (eufemismo di neolingua orwelliana per «terminazione di Stato») è in programma appena dopo la Pasqua – rappresenta la medesima invocazione suicida che gli sterili fanno ai monti perché li finiscano con una valanga.   Il mondo che rifiuta la Vita vuole morire. È un fatto aritmetico. E non è una novità, per voi che ci leggete. Certo, ci rendiamo conto: non capita a tutti di realizzarlo, e di comprendere quanto questa semplice logica governi il mondo.   Se vi chiedete come siamo arrivati – dopo la fine del comunismo sovietico – al punto più vicino alla guerra termonucleare globale, trovate qui la risposta: i senza-vita al potere, i nemici di Dio padroni del mondo, sono decisi a bruciare il legno verde, e per farlo – essendo difficile da incenerire – vogliono usare il fuoco atomico.   Il fondamento dell’ora presente ci è chiaro: non è niente altro che una guerra portata, ad ogni livello possibile, contro la Vita, che il è il dono che Dio ha fatto a tutti noi, un dono prezioso come nessun altro, perché ci rende simili a Lui, che della Vita è il Signore. Una scintilla della sua gloria, condivisa con noi ad illuminare il disegno dell’universo.   La battaglia, ora e sempre, rimane quella della Vita contro la Morte. Tutti noi, volenti o nolenti, in questo conflitto siamo coinvolti. Si tratta solo di rendersene conto, ed agire di conseguenza.   Buona Pasqua ai lettori di Renovatio 21 che lo hanno compreso. Buona Pasqua alle loro famiglie. Buona Pasqua al legno verde.   Buona Pasqua a chiunque vorrà lottare per la Vita contro la Morte. Fino alla fine dei tempi.   Roberto Dal Bosco

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Immagine: Carl Heinrich Bloch (1834-1890), La Resurrezione (1881), Museo d’arte della Brigham Young University, Salt Lake City USA. Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Buon equinozio, cari lettori

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Come capita due volte l’anno, Renovatio 21 augura ai suoi lettori buon equinozio di primavera – anche se non è una festa riconosciuta dallo Stato o dalla religione.

 

Perché riteniamo l’equinozio un giorno speciale: il giorno dell’equilibrio tra la luce e la notte, il giorno in cui il cosmo si bilancia per far ripartire la primavera, cioè la vita.

 

A breve ci sarà la Pasqua, dove siamo chiamati a meditare sul medesimo mistero: la luce dalle tenebre, il buio e il bene, la vita che vince – vince su qualsiasi cosa, sulla morte, sull’odio, sull’avversario, sul Male.

 

Ci ricordiamo ogni due stagioni dell’equinozio per questo. Perché, nel momento in qui il cosmo si mostra nel suo massimo bilanciamento, dobbiamo ricordarci dei suoi principi divini, che sono quelli che permettono agli uomini di continuare nel disegno del creato, che consentono all’universo di rigenerarsi, di rinnovarsi nei secoli.

 

In altri anni abbiamo pubblicato articoli sul mistero degli equinozi e la loro precessione, versi di Clemens Brentano (1778-1842), scrittore romantico tedesco che conobbe Santa Caterina Emmerick – Heilige Nacht, heilige Nacht!, poesia poi divenuta lieder con Richard Strauss).

 

Quest’anno, vi facciamo semplicemente l’insolito augurio di buon equinozio (che era, in realtà, ieri alle 04:46), estendendolo ai vostri giorni di primavera, che, ci stanno mostrando con insistenza i ciliegi negli ultimi giorni, è con noi da giorni.

 

Vi chiediamo, viste spese incombenti per il mantenimento e il proseguimento di Renovatio 21, un piccolo aiuto: lo abbiamo fatto qualche giorno fa in occasione del raggiungimento dei 12.000 articoli pubblicati, chi non lo ha fatto può aiutare ora (anche chi lo ha già dato, se se lo sente, può offrire qualsiasi contributo). Anche perché, nel frattempo, si sono aggiunti già altri 200 articoli (siamo a 12.1999, 12.200 con questo che state leggendo), e diteci dove trovate un altro giornale online così.

 

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Buon equinozio cari lettori.

 

Con la luce e con la tenebra, vi vogliamo bene.

 

Roberto Dal Bosco

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